Quest'ultimo la prende bene? Ovviamente no, però c'è qualcosa che Senna tollera ancora di meno, ovvero i ragazzini insolenti. E guess what? Mentre discutono dell'accaduto, il caro Mika pensa che sia una buona idea quella di rispondergli appunto in tono insolente, un po' come se fosse un Michael Schumacher qualsiasi, con parole che vengono riportate più o meno così: "sono andato più veloce di te perché ho gli attributi più grossi dei tuoi". Secondo quanto riferito dallo stesso Hakkinen, Senna l'avrebbe preso e sbattuto contro un muro, fuori dalle monoposto, perché dentro solo con il suo best friend forever. Archiviata questa faccenda giunge il momento della gara e, abbandonato momentaneamente dalla iella in occasione della sua tripletta di vittorie, Hill vede la propria vettura spegnersi in vista del giro di formazione. Avrebbe dovuto partire dalla pole davanti al compagno di squadra, alle McLaren, dopodiché Ferrari e Benetton in ordine sparso, invece parte ultimo.
Non deve esserne molto soddisfatto, magari pensa qualcosa tipo "gara falsata" ed ecco che arriva Jean Alesi a dimostrare che non è affatto una gara falsata. Partito dalla terza fila si porta in prima posizione, precedendo le McLaren, la Williams di Prost e la Benetton di Schumacher. Tra le due McLaren, in un primo momento è quella di Hakkinen che precede Senna, ma il brasiliano supera il giovane arrembante stando in bilico su due ruote e si porta negli scarichi di Alesi e vi rimane finché la rottura del motore non lo costringe a fermarsi. Il ritiro segna la fine delle sue ambizioni al titolo mondiale. Segna però anche il momento in cui è Hakkinen a portarsi negli scarichi di Alesi, che sembra faticare a tenerlo dietro. Frattanto Damon Hill, dalle retrovie, sta rimontando like a boss, arrivando praticamente a ridosso della zona punti e addirittura entrandoci, con sorpassi anche sulla Benetton di Riccardo Patrese e sulla Ferrari di Gerhard Berger.
Quando arriva il momento dei pitstop, Alesi e Hakkinen rientrano nello stesso giro. Schumacher si ferma dopo di loro e riesce a overcuttarli. Però al contempo undercutta Prost quando questo si ferma a sua volta, overcuttando il duo Alesi/Hakkinen. In pratica ci trovavamo con Alesi, Hakkinen, Prost e Schumacher nelle prime quattro posizioni, adesso abbiamo Schumacher, Prost, Alesi e Hakkinen, almeno fino al momento in cui questo non va a sbattere. Schumacher e Prost fanno un solo cambio gomme, Alesi ne fa due, quindi con il secondo perde la posizione sul podio a vantaggio di Hill, che a sua volta si ferma una sola volta. Il quarto posto, comunque, per la Ferrari non è neanche da buttare via, si tratta degli unici punti ottenuti in questo giorno, dato che Berger va a sbattere piuttosto violentemente all'uscita dei box, pare a seguito della rottura di una sospensione. La Ferrari, grazie ai punti di Alesi, riesce a superare in classifica la Ligier... e detta così, in effetti, non sembra chissà quale cosa.
A peggiorare la situazione non è tanto il fatto che la Ferrari abbia a questo punto solo un punto più della Ligier, ma che ce l'abbia perché Mark Blundell, mentre è in lotta per il quinto posto con Karl Wendlinger, viene messo fuori gioco da un contatto con il pilota della Sauber che invece prosegue. La Ligier, invece dei due punti a cui poteva ambire, ne porta a casa solo uno perché sesto dietro a Wendlinger chiude Brundle. In generale di incidenti ce ne sono vari e uno ha per protagonista Riccardo Patrese, che coinvolge anche la Footwork di Derek Warwick, a pochi giri dalla fine. Le Lotus, guidate da Johnny Herbert e Pedro Lamy, inoltre, si ritirano entrambe per incidente a breve distanza l'una dall'altra. Al traguardo, comunque, arrivano la metà delle vetture che sono partite o giù di lì: abbiamo visto senz'altro casi di attrition rate decisamente più alto. I primi tre, come già anticipato, sono Schumacher, Prost e Hill con il pilota francese che ottiene ufficialmente il suo quarto titolo.
L'ultimo tratto di gara lo passa in buona parte negli scarichi di Schumacher, approfittando del fatto che questo in precedenza sia stato rallentato dalla presenza della Sauber di J.J.Lehto (poi settimo al traguardo) il quale ne ha ostacolato lungamente il doppiaggio - procacciandosi una penalità per questo - in quanto l'ha scambiato per Patrese, il pilota con il quale era effettivamente in lotta per la posizione. Prost continua a inseguire Schumacher senza desistere fino alla fine della gara, ma senza mai tentare un vero e proprio attacco: il fatto che un giovane attention seeker stia vincendo quasi a caso (è partito addirittura con il muletto, scelta maturata dopo il warm-up nel quale la vettura ufficiale non sembrava performante) non sembra turbarlo, vincere il titolo è più importante. Ancora una volta sul podio i due sembrano piuttosto affiancati: se Schumacher fosse il figlio dei Prosenna, Prost sarebbe il genitore con cui va d'accordo. Hill nel frattempo si guarda intorno con aria spaesata, la sua rimonta inosservata.
PS. Per quanto riguarda i giovani insolenti che non imparano a imparare (citazione random ma doverosa, oggi è il 22/07, sono passati quindici anni dal GP d'Europa 2007), Senna è destinato a continuare a vedersela brutta: il successivo evento è in Giappone. *Eddie Irvine has entered the chat.*
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.
Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".
Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.
Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3
Milly Sunshine