domenica 31 luglio 2022

Back to 1986: le prime pole della Benetton

Vi ho raccontato proprio ieri dei GP di Germania e Ungheria 1986 inserendo in GP di Germania in un post che in linea teorica doveva essere dedicato al solo GP d'Ungheria, quindi direi di procedere raccontandovi dei due gran premi successivi, non perché abbia deciso di aggregare qualcosa anche stavolta, ma perché gli eventi di Zeltweg e Monza hanno avuto qualcosa in comune: l'autore della pole position. Forse mi direte che non è tanto da avere in comune e che tante volte lo stesso pilota ha ottenuto la pole in due gran premi consecutivi. Le altre volte però il pilota di non lo faceva al volante di una Benetton (a meno che non si trattasse di Michael Schumacher nel periodo 1994/95) e la prima delle due non era la prima pole nella storia della Benetton. In questo caso sì e in suolo austriaco è stato Teo Fabi a conquistare il miglior tempo nelle qualifiche, situazione che si è ripetuta nel suo evento di casa qualche tempo più tardi.

Fabi, celebre per avere disertato lo sciopero dei piloti in Sudafrica nel 1982, è alla seconda pole position in carriera dopo quella ottenuta nella stagione precedente al volante della Toleman. Con la sua seconda e la sua terza pole in carriera potrebbe tentare di stravolgere la sua statistica di zero giri percorsi in testa... ma guess what? In nessuna delle due occasioni è destinato a passare in testa un solo giro. Anzi, un solo istante, perché non appena parte il GP d'Austria viene sopravanzato dal compagno di squadra, il pilota di casa Gerhard Berger, che gli partiva accanto. Non gli resta altro da fare che accodarsi a lui e in certi momenti gli è proprio negli scarichi. Completano la zona punti virtuale le McLaren e le Williams in ordine sparso, in questa prima fase di gara abbiamo Alain Prost con Nigel Mansell negli scarichi in lotta per il terzo posto e una situazione analoga per la quinta posizione tra Nelson Piquet e Keke Rosberg.

In settima posizione troviamo in questa prima fase di gara la Lotus di Ayrton Senna, che rimane comunque attardato rispetto ai piloti che lo precedono, prima di iniziare a rientrare ai box più di una volta per problemi alla vettura. Risale quindi in settima posizione René Arnoux sulla Ligier, perché siamo nel 1986 e la prassi prevede che non solo non ci siano Ferrari in zona punti, ma anche che non siano nelle immediate vicinanze. Nel frattempo le Benetton sono ancora molto vicine, con Fabi che a un terzo di gara riesce a superare il compagno di squadra... peccato non esistano teorie del kompl8 sulla Benetton, perché qui ne poteva uscire una bellissima: infatti non appena Fabi supera Berger, sulla sua monoposto si rompe il motore. Niente giri in testa, niente possibilità di vincere il gran premio e soprattutto niente possibilità di vedere la bandiera a scacchi in una posizione presentabile. O anche di vederla in una impresentabile, a dire la verità. Berger rimane solo al comando del proprio gran premio di casa.

Di lì a poco, nel frattempo, si avvicina il momento dei cambi gomme e durante la sosta di Berger ci sono dei problemi, le cose si prolungano molto a lungo e nel frattempo davanti i suoi avversari ringraziano. Prost è leader del gran premio precedendo Mansell, con un certo gap a dividerli. Mansell, però, è destinato al ritiro per un guasto poco dopo la metà della gara. Si ferma in una via di fuga e finisce così la gara della Williams, dato che pochi giri prima anche Piquet è stato costretto al ritiro abbandonando la gara ai box. Dopo il ritiro di Mansell, a debita distanza l'una dall'altra, ci sono le McLaren nelle prime due posizioni. Poi, siccome siamo nel 1986 e a causa di strategie diverse anche le Ferrari possono ricomparire dal nulla, troviamo Michele Alboreto terzo a quasi un giro di distanza, che si appresta ormai ad essere doppiato dal leader. Il suo compagno di squadra si trova in sesta posizione, dopo avere rischiato di prendersi sul casco un pezzo staccato dall'anteriore della propria vettura.

In quarta e quinta posizione ci sono - preparatevi a fare una standing ovation - le Lola Haas di Alan Jones e Patrick Tambay. A qualcuno potrebbe venire il dubbio di dove sia andato a finire Arnoux dato che l'avevo dato in settima piazza nella prima parte di gara, ma anche lui ha avuto problemi di varia natura. Le Lola Haas procedono senza apparenti problemi, se non che Johansson si sta avvicinando progressivamente e strappa la quinta posizione a Tambay - dopo la gara il ferrarista lo accuserà di averlo ostacolato durante il sorpasso, per la solita legge che se guidi una Ferrari anche chi non è doppiato si deve comportare come tale - iniziando ad avvicinarsi anche a Jones, riuscendo a strappargli una quarta posizione che potrebbe valere un podio: Rosberg infatti poco dopo si ritirerà per un problema tecnico a pochi giri dalla fine. Nonostante abbia a sua volta qualche problema alla vettura, Prost riesce ad arrivare al traguardo, seppure rallentando.

Alboreto e Johansson completano il podio: siamo in pieno 1986, appunto, anche le Ferrari possono andare a podio a caso e farlo entrambe nello stesso gran premio. Jones chiude quarto, il miglior risultato dal suo comeback, mentre Tambay rimane quinto nonostante un cambio gomme tardivo. La rimonta di Berger dopo il problema avuto in precedenza lo porta fino al settimo posto, l'ultimo punto se lo aggiudica Christian Danner sulla Arrows. È una gara dall'elevatissimo attrition rate, tanto che la Zakspeed di Huub Rothengatter, che rimane senza carburante a un giro dalla fine o giù di lì, riesce a classificarsi addirittura in ottava piazza. Tra i piloti ancora in gara, ma a una marea di giri di distacco, c'è anche Arnoux, destinato a poche gioie in questo periodo storico - alla gara successiva è anche costretto al ritiro, mentre il compagno di squadra Philippe Alliot (che ha preso il posto di Jacques Laffite dopo l'infortunio di quest'ultimo in Gran Bretagna) si ritira in entrambe le occasioni.

Torniamo a Fabi e alla griglia di partenza dell'evento successivo, dove fa coppia con Prost in prima fila. Arriva il momento del giro di formazione... e niente, la sua vettura si spegne, quindi dovrà partire dall'ultima casella della griglia di partenza. Va peggio a Prost, anche la sua vettura si spegne, ma proprio perché ha un problema. Si precipita quindi ai box e prende il via dalla pitlane sulla vettura di riserva, azione kriminalehhhh dato che la sostituzione di vettura è arrivata entro i suoi termini massimi. La gara di Prost sarà così strutturata: lunga rimonta fino le zone basse della top-ten, a quel punto la direzione gara si sveglierà all'improvviso e gli esporrà bandiera nera per cambio di vettura illegale. Fun fact: Prost dovrebbe rientrare ai box e andare a parcheggiare là, ma non riesce ad arrivarci, perché subito dopo essere stato blackflaggato sulla sua vettura si rompe il motore ed è costretto quindi a parcheggiare a bordo pista. Nel frattempo Fabi non viene molto preso in considerazione.

Torniamo alla partenza, perché non c'erano solo Fabi e Prost sulla griglia, quindi è Berger che al via si porta in prima posizione, precedendo le Williams di Mansell e Piquet. Mantiene il comando per una manciata di giri, per poi essere superato da entrambi e ritrovarsi terzo, seguito dalle due Ferrari di Alboreto e Johansson. Perde anche la terza piazza, a vantaggio di Alboreto e finisce per rimanere al quarto posto per tutto il primo stint di gara. Anche nel secondo stint, in realtà, la sua posizione non cambia, almeno finché Alboreto non è costretto a ritirarsi per un guasto al motore. Berger risale quindi al terzo posto, ma l'insorgere di qualche problema sulla sua monoposto lo porterà a perdere una posizione a vantaggio di Johansson. Proprio in quei frangenti Fabi, che ogni tanto compariva in grafica segnando giri veloci, è costretto al ritiro per una foratura. Davanti, nel frattempo, i due piloti della Williams, piuttosto vicini per tutta la durata della gara, sono nel pieno di un duello per la leadership.

Nelle fasi conclusive della gara è Piquet a spuntarla e riesce a superare il compagno di squadra involandosi verso la vittoria. Mansell deve accontentarsi del secondo posto, mentre Johansson completa il podio. Rosberg riesce a chiudere la gara al quarto posto quando Berger si ferma all'ultimo giro senza benzina, venendo classificato quinto. L'ultima posizione della zona punti va a Jones. L'altra Lola Haas di Tambay, invece, risulta ritirata dopo appena due o tre giri di gara, per un contatto con la Brabham di Riccardo Patrese, che mi pare di capire abbia messo fuori gioco entrambi. Curiosità, che non c'entra con la zona punti: in questa gara fa il proprio esordio il team AGS, con una sola vettura e Ivan Capelli al volante. Nel 1986 la scuderia francese prenderà parte soltanto a due eventi, quello d'Italia, appunto, e quello successivo in Portogallo, saltando le trasferte di fine stagione in Messico e Australia, in vista del 1987 in cui disputerà finalmente l'intera stagione.


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