sabato 19 ottobre 2019

Da Sepang a Interlagos, dalla prima media alla drinking age, da Schumacher a Barrichello

Nei giorni appena passati abbiamo vissuto degli anniversari meritevoli di ricevere una menzione qui sul mio blog.
Vi ho già parlato millemila volte della versione 11enne di me in crisi d'astinenza da MSC durante i gran premi all'epoca del suo infortunio... e come potrete immaginare, provai una soddisfazione immensa quando tornò in scena in occasione del GP della Malesia 1999.
Era il primo GP della Malesia, si svolgeva ad orari proibitivi per i canoni dell'epoca, quindi per me era tutto un sentito dire. La gara era prevista per il 17 Ottobre, giorno dell'11esimo compleanno della mia amica dell'epoca che di lì a poco avrebbe smesso anche di salutarmi perché non ero figa abbastanza per essere amica sua, dato che sembravo ben lontana da quella conquista post-infantile chiamata "crescita del seno", mentre lei si sentiva già quasi adulta. Ricordo che partecipai alla sua festa di compleanno, che con tuttavia non ricordo se si svolse di sabato o di domenica, in quel weekend o in quello successivo.

Quando scoprii il risultato, scoppiai di felicità. In un contesto in cui avevo eletto MSC a mio idolo (con gli standard attuali il mio idolo probabilmente sarebbe stato qualcun altro), Hakkinen era ovviamente il Grande Nemico dell'Umanità mentre Irvine era un male necessario alla sopravvivenza, insomma, il meno peggio, anche se gradivo mille volte di più Barrichello che si apprestava a prenderne il posto. Ma non parliamo di Barrichello in anticipo.
MSC secondo classificato alle spalle di Irvine era, secondo me, tutto ciò che poteva condurre al Benehhhh Assolutohhhh, perché a me bastava che la crisi d'astinenza fosse terminata, tutto qui.
Di fatto MSC si fece da parte, quel giorno. Diversamente da molti suoi sostenitori, non lo santifico per questo. Era semplicemente una parte del tutto. E mi chiedo se, quel giorno, quando appresi con naturalezza che cosa fosse successo, non stessi intravedendo un dato di fatto che al giorno d'oggi mi è chiaro.

Non sono fatta per stare dalla parte dei vincenti, mi sento lontanissima da quella scuola di pensiero. Da molto tempo prediligo maggiormente la competizione che avviene a centro-griglia oppure addirittura in fondo alla griglia, quando succede qualcosa di epico. Per quanto il risultato dei top driver sia importante, intravedo che c'è anche qualcos'altro. I piloti non esistono solo quando sono top-driver, esistono anche quando sono da un'altra parte dello schieramento.
Per quanto riguarda MSC, Malesia 1999 forse fu un primo messaggio che significava: ehi, Milly, non te ne rendi ancora conto, ma tu MSC lo preferisci quando arriva dietro al compagno di squadra, lo ritieni più spontaneo e più compatibile con i tuoi standard.

Dopo ci furono delle polemiche. Il team fu squalificato e la presi malissimo, poi scoprii qualche giorno dopo che la squalifica era stata annullata e ne fui felice.
Non sto a lanciarmi in spiegazioni tecniche che in realtà non ricordo più nemmeno tanto bene, perché sono sempre stata più una persona da sensazioni...
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...e le sensazioni mi portano a dieci anni più tardi, nel weekend del 18 Ottobre.
C'era il GP del Brasile, quello le cui qualifiche furono redflaggate a lungo, mentre mi preparavo per andare a cena a una sagra con i miei genitori.

Avevo acceso la TV con qualcosa come quaranta minuti d'anticipo, perché quello dopotutto era un giorno di grandi ritorni e, anche se non l'avrei visto al volante, speravo alla massima potenza che avrebbero inquadrato o addirittura intervistato Massa in giro per il paddock.
Il mio intuito non si sbagliava e, con i capelli bagnati, lo vidi comparire al microfono di Stella Bruno.
Ovviamente andai in brodo di giuggiole, perché a dieci anni di distanza evidentemente i ritorni mi mandavano ancora più in brodo di giuggiole che quando avevo 11 anni.
Poi, siccome mi stavo preparando per uscire, iniziai ad andare un po' avanti e indietro dal soggiorno al bagno oppure dal soggiorno alla mia stanza.

Quando tornai in soggiorno, penso durante la Q1, mi ritrovai davanti a uno scenario apocalittico. Vidi le Williams in prima e seconda posizione e, abbastanza incredula, domandai a mio padre: "scusa, ma ci sono Rosberg e Nakajima davanti a tutti?" Non dimenticherò mai la risposta di mio padre, che, con una naturalezza totale, rispose: "ma certo!", un po' come a dire "ovvio che sì".
VickySilve, qualora tu mi stia leggendo, ti confermo ufficialmente che quello era il famoso giorno in cui mio padre si ostinava a chiamare Nakajima Satoru, o per meglio dire Satoro, e quando gli dissi che quello era il figlio di "Satoro", venne fuori il soprannome "Savitello".

Il giorno dopo andai a pranzo da mia zia per festeggiare il compleanno di mio cugino, in realtà con un paio di giorni d'anticipo, dato che il suo compleanno è il 20.
Quel pomeriggio accadde una cosa tremenda. A fine del pranzo i miei genitori mi avevano chiesto se intendessi tornare a casa a studiare o se potessimo rimanere là a fare un po' di chiacchiere. Io commisi un errore madornale: dissi che per quel giorno non avrei studiato. Mai avrei potuto immaginare quello che stava per succedere.
Seguirono ore di chiacchiere. Poi, siccome mia zia abita in una cittadina in cui ci sono più negozi che nel mio paese, i miei genitori decisero che, prima di andare a casa, saremmo andati alla Brico. E dalla Brico, che saremmo andati in un grande magazzino. In quel momento realizzai, con orrore, che mi sarei persa gran parte del GP del Brasile.

C'era Barrichello che partiva dalla pole, che poteva recuperare su Button che partiva in cu*o al mondo e quantomeno consolidare la seconda posizione in classifica dato che anche Vettel partiva in cu*o al mondo.
Per quel giorno avevo tre grandi speranze, in ordine di verosimiglianza:
1) speravo che accadesse qualcosa che potesse portare Barrichello a vincere il titolo all'ultimo evento stagionale ad Abu Dhabi;
2) speravo che accadesse qualcosa che potesse impedire a Button di vincere il titolo a casa di Barrichello, vincendolo due settimane dopo ad Abu Dhabi;
3) speravo che, indipendentemente dalla classifica piloti, Barrichello potesse almeno avere la soddisfazione di vincere una volta nella vita il suo GP di casa.
Non si realizzò nulla di tutto ciò, ovviamente. Poi, a completare l'opera, Barrichello avrebbe anche perso la seconda posizione in classifica a favore di Vettel, ma si sa che il secondo classificato è il primo dei perdenti e che uno come Barrichello è destinato a finire secondo anche nella classifica dei perdenti!

Il GP del Brasile 2009 passò alla storia (neanche tanto, in realtà) per alcuni eventi piuttosto stylish che accaddero in corso d'opera.
Ci fu una partenza burrascosa, con un contatto tra Sutil, Trulli e Alonso. Trulli non la prese molto bene, mettendosi a inveire contro il collega.
Ai box ci fu anche un pitstop burrascoso in casa McLaren, quando Kovalainen ripartì con il bocchettone ancora inserito, in una scena che ricordava in parte Singapore 2008.
Poi, mentre Ivan Capelli(?) parlava del rispetto per l'avversario dei giapponesi, che permetteva a Nakajima e a Kobayashi (che sostituiva l'infortunato Glock) di duellare senza crashare, i due ebbero l'accortezza di smentirlo due minuti contati più tardi.

Infine Massa sventolò la bandiera a scacchi al passaggio di... suvvia, chi se ne frega, quando viene assegnato il mondiale a nessuno importa un fico secco di chi vince (per chi fosse interessato alla cosa, si trattava in quell'occasione di Webber).
Per fortuna almeno la seconda parte della gara la guardai in diretta, ma mi dispiacque molto di non avere potuto vederne l'inizio (ho rimediato molti anni dopo grazie a internet), soprattutto alla luce del fatto che erano ancora tempi di TV analogica e a casa avevamo ancora un videoregistratore, che avrei potuto programmare per registrare la gara che mi stavo perdendo, se avessi saputo di essere destinata al tour della Brico.

2 commenti:

  1. W Savitello! Nel periodo in cui mi piaceva Kazuki ricordo che definivo Satoru "zio" (ho sempre avuto l'abitudine di chiamare "zio" i piloti un po' su con gli anni) e di conseguenza Kazuki e Daisuke erano i miei "cuginoni"

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Milly Sunshine