In questi giorni Tatiana Calderon, pilota di F2 e tester dell'Alfa Romeo, sta prendendo parte a un test sulla vettura 2013 al fianco di Juan Manuel Correa, a sua volta impegnato in F2. Si tratta di un test promozionale o qualcosa del genere, ma, alla luce di certi commenti che ho letto sui social, l'impressione è che manchi la capacità di avere una visione chiara delle cose.
Prima di passare oltre, credo che sia opportuno specificare che, da donna, mi piacerebbe vedere una donna in Formula 1. Non mi sarebbe dispiaciuto un posto come titolare, anche in fondo alla griglia, per Susie Wolff quando era development driver della Williams, ma ho sempre pensato che a lei stessa la possibilità di guidare una Manor o qualcosa del genere non interessasse più di tanto. Susie Wolff nel DTM non è stata certo una guru, diciamo che i risultati la qualificano come livello medio-basso. Però ogni volta in cui ha guidato una Formula 1, ai rookie test o nelle prove libere, ha fatto tempi che non sembravano così terribili. Anzi, credo di averla sentita definire una sorpresa, per i tempi che aveva fatto registrare nella sua prima sessione di test. Se non ricordo male, nelle poche occasioni in cui era possibile compararla a qualcun altro, ha girato a due decimi al giro di distacco da Felipe Massa. Considerando che il curriculum della Wolff dava come apice della sua carriera l'avere ottenuto un settimo posto in una gara del DTM e che Massa in Williams nel 2014 otteneva risultati da Williams 2014 (ovvero arrivare spesso e volentieri a punti, occasionalmente a podio e fare una pole, contribuendo insieme a Bottas al terzo posto nella classifica costruttori), i tempi su cui girava la Wolff erano quantomeno rispettabili.
Non mi sarebbe dispiaciuto nemmeno se Simona De Silvestro, che in Indycar andava bene fintanto che aveva un volante, fosse riuscita a completare le sue sessioni di test con la Sauber e a procacciarsi un volante per il futuro. Alla luce di quello che è successo dopo, probabilmente sarebbe stata truffata e avrebbe pagato per un volante che sarebbe andato ad altri, in stile Van Der Garde, però problemi economici le hanno precluso questa possibilità.
Mi sarebbe piaciuto, per venire al punto centrale, anche se Tatiana Calderon avesse ottenuto risultati significativi, che potessero condurla vicina alla Formula 1... il problema è che Tatiana Calderon è lontanissima dall'ottenere risultati di spessore, che in classifica in Formula 2 è ULTIMA tra i piloti full time (seppure meriterebbe di essere penultima davanti a Raghunathan, autore di un fortunato undicesimo posto in una gara con undici vetture al traguardo) e che mediamente si qualifichi a un abisso dal terzultimo, l'Alesi Jr o il Gelael di turno. Questo dopo essere stata in GP3 per anni con risultati di pochissimo spessore (non è neanche mai andata a podio e mi pare che il suo miglior risultato in classifica piloti sia stato intorno alla 15^ piazza).
Qualcuno, in questi giorni, sostiene che Tatiana Calderon, ultima in classifica in Formula 2, con almeno diciotto piloti che si sono dimostrati più competitivi di lei nella stessa serie, molti dei quali sono costantemente tacciati di essere degli scarsi, sia meritevole di prendere il posto di Giovinazzi in Alfa Romeo, Giovinazzi che a suo tempo in GP2 si è classificato secondo...
C'è chi si aggrappa alla scusa che Tatiana Calderon è una rookie, ma a maggior ragione, se il fatto di essere una rookie le impedisce di avere successo in F2, perché dovrebbe renderla pronta per la Formula 1?
In più, vogliamo parlarne? Anche Guanyu Zhou è un rookie. Ha quattro terzi posti, ha 107 punti ed è sesto in classifica. Nessuno se lo fila perché è asiatico e gli asiatici sono scarsi. Anche Antoine Hubert è un rookie. E' ottavo in classifica con due vittorie (seppure da pole da reverse grid in sprint race) e 77 punti, ma il suo debutto in Formula 1 viene visto come ancora lontano. Anche Mick Schumacher è un rookie: è undicesimo in classifica con 45 punti e una vittoria (come quelle di Hubert, ottenuta da pole sulla reverse grid in sprint race) e viene considerato un pilota senza talento. Anche Juan Manuel Correa, l'altro tester di questo weekend, è un rookie: è dodicesimo con 36 punti e due secondi posti, ed è visto non solo come un pilota senza talento, ma anche come uno che ruba il volante ad altri potenziali piloti di talento. Anche Callum Ilott è alla sua prima stagione completa: è quattordicesimo, con un terzo posto all'attivo e 28 punti, ma nessuno parla di lui. Anche Nikita Mazepin, diciassettesimo in classifica e visto come lo Stroll dei poveri (nel senso che ha lo stesso conto in banca ma risultati ben peggiori) ha sei punti all'attivo. Perfino Giuliano Alesi, ritenuto da molti il terzo peggior pilota di Formula 2, ha ottenuto un punto.
Ora, la Formula 2 di questa stagione ha dimostrato che, a parte forse il solo Hubert (che peraltro è il compagno di squadra della Calderon), nessuno dei rookie sembra essere pronto per competere alla pari, in Formula 2, con i piloti d'esperienza che prendono parte a questa serie, la cui posizione dominante è data più dall'esperienza che da altro, dato che era gente relegata a un ruolo di secondo piano ai tempi dei vari Leclerc, Russell, Norris e colleghi.
Tra tutti i rookie penso che al momento attuale solo Hubert e Schumacher, sulla base dei loro risultati in GP3 e F3, potrebbero avere i punti superlicenza sufficienti per potere debuttare in Formula 1, ma anche al di là di questo, penso che qualunque rookie della F2 io abbia citato poco fa, al netto di non essere al momento pronti per la F1 (nessuno di loro, a mio parere, lo è), sarebbe una scelta più sensata, per un team di F1, della Calderon...
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...ma ehi, la Calderon gareggia in una vera serie contro degli uomini, non come Jamie Chadwick a cui piace vincere facile e che quindi è andata in W Series!!!11!!11!!! questa è l'argomentazione predominante. E qui, a costo di aprire un vaso di Pandora di proporzioni infinite, c'è una cosa che devo dire. Tatiana Calderon corre contro degli uomini, quindi qualunque sia l'opinione pubblica nei confronti di Jamie Chadwick, deve battere la concorrenza degli uomini contro i quali gareggia. Quello che succede nella W Series, campionato alla quale Tatiana Calderon non ha mai preso parte, non la riguarda. Anzi, il fatto che stia in F2 non significa necessariamente che sia migliore di altre che non hanno sponsor per arrivarci, ma sicuramente significa che ha degli sponsor che credono in lei.
Calderon ha ottenuto qualche vittoria nei campionati junior molti anni fa. È arrivata seconda in classifica nel MRF Challenge nel 2015/16, seppure guidando contro piloti che mediamente avevano meno esperienza di lei. È salita sul podio in Formula Renault 3.5, seppure all'epoca dei vari Celis di turno e non certo all'epoca di piloti come Kubica, Ricciardo o Sainz. Ha disputato un test in Formula E e non è andata male. Il fatto che, sistematicamente, per anni sia andata discretamente male in GP3 e ora stia andando malissimo in Formula 2 non significa che le sia precluso ogni sbocco nel motorsport. Significa che può avere qualche possibilità di fare successo in altri campionati, ma che difficilmente, se va male nelle categorie che dovrebbero aprire la strad per la Formula 1, può avere uno sbocco positivo in Formula 1.
In più, se da un lato la Calderon è un fenomeno perché è arrivata seconda in classifica in MRF; perché mai la Chadwick che ha vinto quel titolo nel 2018/19 dovrebbe avere dimostrato di meno? Non so quale sia l'effettivo valore di Jamie Chadwick e il non averla mai vista, per ora, nella F3 internazionale (ex GP3) impedisce un giudizio concreto e immediato, ma questo non aggiunge né toglie nulla alla carriera di Tatiana Calderon, che relativamente alla F2 è molto deludente.
Continuando a scoperchiare vasi di Pandora, penso che sia giunto il momento di spingermi oltre.
Inizio in modo soft, ricordando che Tatiana Calderon è UNA donna nel motorsport, non TUTTE le donne nel motorsport. Viene messa su un piedistallo talvolta da persone che screditano a tutto spiano personaggi che di sicuro hanno ottenuto maggiore successo di lei (Danica Patrick e Simona De Silvestro, a titolo di esempio, sicuramente non delle pluricampionesse, ma sicuramente al livello di piloti almeno da metà classifica in Indycar - la Patrick ha anche vinto una gara di Indycar su un ovale, battendo uno che ha come attuale obiettivo di carriera quello di vincere la sua quarta Indy 500, com'è possibile che la vittoria di una gara di Indycar e l'avere ottenuto pole position, podi e top-ten in quella serie sia considerato inferiore al gareggiare in F2 ottenendo come massima gloria l'arrivare dodicesima in una gara monomarca con tredici o quattordici vetture al traguardo?).
Ora passiamo oltre, dimentichiamoci di essere soft: il vedere Tatiana Calderon messa su un piedistallo perché compete contro gli uomini, prendendolo regolarmente in quel posto da QUALSIASI pilota presente tranne Raghunathan che è riconosciuto come uno dei peggiori piloti mai arrivati in F2, fa passare un messaggio che suona come "questo è il massimo che una donna può fare gareggiando in un campionato di automobilismo".
Se fossi una Tumblr Baby, la cosa mi offenderebbe parecchio. Però non sono una Tumblr Baby, un discorso del genere potrei anche trovarlo tollerabile, ma a una condizione. La condizione è che chiunque ritenga che uomini e donne non possano gareggiare ad armi pari nel motorsport, non screditi chi gareggia in un campionato femminile.
Dire che il corpo femminile regge la forza G meno di un corpo maschile significa generalizzare senza tenere conto del fatto che i piloti, uomini e donne, svolgano un allenamento fisico tale da potere sopportare gli sforzi di una gara. Dire che, per differente costituzione fisica, le donne non possano gareggiare contro gli uomini e poi ridicolizzarle se gareggiano contro altre donne è una cosa che non succede in nessuno sport, compresi quelli considerati meno femminili in assoluto.
È questo che, da donna e non da Tumblr Baby, mi offende: la santificazione della donna perdente, decorazione sulla griglia di partenza, il cui unico ruolo deve essere quello di abbellire la griglia, una sorta di grid girl in tuta da pilota e al volante di una monoposto. In tutta obiettività, preferisco di gran lunga vedere gente che sbava sulle calze a rete di una modella che regge un cartello dopo avere scelto deliberatamente come propria professione quella di reggere cartelli indossando calze a rete.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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Milly Sunshine