martedì 6 agosto 2019

La Commedia del Divino Predestinato

Nel mezzo del gran premio della vita
Mi ritrovai per la Marina Oscura
Ché la retta strategia era smarrita,

Finire al parc fermé era cosa dura,
Questo podio selvaggio e aspro e forte
Di non vincer mai rinnova la paura,

Tant'è amara la mia triste sorte
Ma a ricordar le Mercedes che avvistai
Vedrò le fan che vi notai assorte.

Io non so se come Kimi io v'entrai
Tant'ero pien di sonno a quel punto
Che la già cara Sauber abbandonai.

Ma poi che io fui a Maranello giunto
Lentamente annaspavo nella valle
Che m'aveva di paura ormai consunto,

Guardai Verstappen e stavo alle sue spalle
Vestito già di rosso e gran profeta
Con voglia di grattarmi un po' le pa**e,

Allor la power unit fu poco quieta
E già ne valutavo la durata
Con Bottas che era un woodman sempre a dieta,

E poi gridò con la voce affannata
Un fucsia con Vanzini alla deriva
Rivolse al sottoscritto una gufata,

Così Verstappen che ancor fuggiva
Si volse a retro e mi lanciò un sasso
Che non lasciò giammai speranza viva,

Poiché non stavo neanche poco al passo
Ripresi la via per la pitlane deserta
Sì che spariva Kubica più in basso

Ed ecco un bimbo quasi come Herta
Una McLaren leggera e arancio molto
Che di aura nefasta era coperta,

Ce l'aveva Gasly dinanzi al volto,
Anzi impediva tanto il suo cammino,
Tanto che risi di quello stolto.

In testa fui al principio del mattino
Ma il sole montava sulle argentee stelle
Che già vincevano quando l'amor divino

Mosse Fernando e le sue gare belle
Sì che bene aspettavo ormai un garone
Di Hamilton e della sua tatuata pelle,

Avevo tempo e la prossima stagione
Pensai che forse speranza mi desse
Ma alla vista mi apparve un trollone:

Questo pareva che ridendo venisse
Coi denti al vento e l'auto color vespa
Sì che pareva il colluttorio bevesse

Con la sua ape dall'aria poco lesta
Di risultati subiva la magrezza
Ma con molte genti ancor faceva festa,

Vodka mi porse con tanta dolcezza
Che la scroccai subito alla vista,
Di un drinking game certo dell'altezza,

E pensai: quanto alcool che acquista
Quando il motore perde la sua brace
E infine al bar mai piange e si rattrista,

Come quando vagavo senza pace
Pensando all'Alfa, a poco a poco
Sarei tornato là dove Kimi tace.

Mentre Russell rovinava in basso loco
Al secondo posto mi si fu offerto
Chi per scarse vittorie pareva fioco,

Quando vidi costui nel gran deserto
"Sono più veloce io" gridai a lui,
"Qual che tu sia, bollito o pilota certo!"

Rispose Vettel: "Con Iceman già fui
E almeno parli tu mentre mi guardi
Mentre non vinciamo da secoli bui,

Nacqui in Redbull, prima che fosse tardi
E vissi senza Twitter desolato e angusto
Nel tempo dei clickbait falsi e bugiardi,

Poeta fui e bestemmiai di gusto
Talvolta sparai diversi 'porca tro*a'
Quando il superbo motor fu combusto,

Ma tu perché lamenti tanta noia?
Perché non sali sul pomposo monte
Predestinato e cagione della gioia?"

"Sei come quel Berger da sempre fonte
Di poche vittorie e sì largo acume?"
Chiesi a colui che avevo di fronte,

"Le tue bestemme furono un lume
E per la Rossa provo un grande amore
Ma del secondo posto vedo il volume,

Alesi è il mio maestro e il mio autore
Mentre tu sei colui a cui io tolsi
D'essere la prima guida l'onore,

A Maranello ormai io mi volsi,
Aiutami a scappare, famoso saggio,
Star qui mi fa tagliar le vene e i polsi!"

"A te conviene tenere altro viaggio"
Rispose quando sul podio mi vide,
"Se vuoi vincere in questo luogo selvaggio

Stare in Ferrari è una cosa che stride,
Non è del mondiale certo la via,
La speranza finisce in aria con Ide,

Ha natura già fatta di follia,
Credo che presto ti verrà la voglia
Di consolarti insieme a Vicky Piria,

Pochi sono i piloti a cui s'ammoglia
E più saranno ancora i due di picche
E ogni tuo sogno morirà con doglia,

Quando sarai stanco di queste chicche
Capirai il male che la Rossa incute
E rimpiangerai Max e le sue ripicche,

A quell'umile Caterham lunga salute
Per cui morì la vergine Marussia
E anche la USGP di cui non si discute,

Arriverà un torpedo dalla Russia
Finché ci avrà rimessi nell'inferno
Là dove non vedremo mai un fucsia,

Saremo veloci solo d'inverno,
Se tu mi segui, sarò la prima guida
E non vinceremo il mondiale in eterno,

Al bar udirai le disperate strida,
Vedrai tutti i ferraristi dolenti
Che la seconda piazza ciascuno grida,

E vedrai coloro che son contenti
Come Ocon, perché speran di venire
Quando che sia tra i beati argenti,

Il dì che poi tu vorrai fuggire
Non sarai più della Ferrari degno,
Insulti avrai ormai nel tuo partire,

Che quell'imperator che al bar ha il regno
Ti vedrà ribellante alla sua legge
Non vedrai dei fan neanche in disegno,

Anche su Facebook impera e Twitter regge
Perfino su Instagram ha un alto seggio,
Oh, felice chi a traditori ci elegge!"

Gli domandai: "Dov'è il parcheggio?
Se un dì il traguardo non conoscesti
Anche io fuggo da questo male e peggio,

Portami indietro là dove dicesti
Sì che io veda la Renault del gran Petrov
E mi distragga dai risultati mesti,

Allor mi superò e gli tenni dietro.

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine