Me la ricordo ancora quella mattina in cui, con la tapparella ancora chiusa, indossando una felpa raccattata a caso sopra la camicia da notte, con il computer in equilibrio sulle gambe assistevo in diretta all'assegnazione del titolo della Formula 3 europea.
Mi sembrano giorni lontani, che non torneranno più... o quantomeno che non torneranno più se non farò sostituire la batteria del mio computer portatile: poche settimane più tardi ha iniziato a dare segni di malfunzionamento e adesso uso il pc sempre attaccato alla corrente, perché in modo totalmente random, quando arriva sotto al 30%, corro il rischio che vada in standby per batteria troppo scarica e perché quando arriva sotto al 50% la batteria inizia a scaricarsi molto velocemente. Questo per dire che è più o meno da fine ottobre che non posso permettermi di guardare una gara seduta sul letto con il PC sulle gambe, ma si sopravvive anche a questo.
Quella mattina a Mick Schumacher bastavano pochi punti per vincere il titolo davanti a Dan Ticktum. Fino a pochi mesi prima, Ticktum era il favorito per il titolo e Schumacher era uno qualsiasi, undicesimo in classifica al momento in cui aveva conquistato la sua prima vittoria e, fino a quel momento, visto come irrilevante e spesso criticato per i suoi risultati, al punto che erano in molti che non pensavano che Prema dovesse perdere tempo con uno come lui e che dovesse sostituirlo con un pilota migliore.
Le cose sono cambiate abbastanza in fretta e a suo tempo ho già scritto dei post a riguardo, puntualizzando che possono esserci molteplici spiegazioni a tutto ciò e che la più probabile, quando un pilota junior inizia a vincere in una serie in cui non aveva mai vinto, sia l'essere riuscito a superare i problemi che prima gli impedivano di vincere. Nello specifico caso, ho notato due miglioramenti: 1) il miglioramento progressivo dei risultati in qualifica e di conseguenza la maggior quantità di partenze nelle posizioni che contavano, 2) la progressiva minore progressione all'errore, che gli ha consentito di terminare in posizioni di spessore le gare invece di finire ritirato o nelle retrovie a causa di contatti e incidenti.
Stiamo parlando di un pilota che in un paio di occasioni in Formula 4 avevo visto partire dalle retrovie e arrivare a ridosso del podio o della vittoria (con tanto che le gare di Formula 4 che vedo sono una minoranza, rispetto al totale), il fatto che potesse arrivare alla vittoria in Formula 3 non mi stupiva particolarmente. Quello che mi ha stupito è che sia riuscito, a un certo punto, a vincere cinque gare dietro fila, ma la Formula 3 rimane pur sempre la Formula 3: una serie in cui tanti piloti hanno possibilità di lottare per la vittoria, almeno finché uno non riesce a imbroccare la retta via e ottenere più vittorie degli altri. Armstrong e Vips hanno probabilmente pagato la loro poca esperienza nella serie, Ticktum ha probabilmente pagato il fatto di non avere quasi mai disputato campionati completi nella sua carriera.
Il fatto che un pilota junior con un cognome di un certo spessore abbia vinto il campionato di Formula 3 europea ha fatto sì che ne uscisse qualche titolone, ma devo essere sincera: credo che gran parte dei siti non specializzati avrebbero ottenuto lo stesso effetto attira click anche se Mick Schumacher invece di vincere un campionato avesse fatto burnout in mezzo ai campi a bordo di un trattore. Anzi, forse avrebbe attirato più click.
Tutto ciò non sarebbe particolarmente grave, se non fosse che poi, a commentare MSC che vince il campionato di Formula 3 europea, sia gente che non ha la più pallida idea di che cosa sia il campionato di F3 europea e che ha la certezza che nessuno ne abbia idea.
Ne ho sentite di tutti i colori, sia da un lato sia dall'altro. Cose tipo "non mi sorprende che abbia vinto, ma ciò è ingiusto nei confronti dei piloti che non hanno un cognome famoso", detto da un'amica che ha un'idea quasi nulla di come funzionino le serie minori, del fatto che la classifica finale sia basata su dei risultati, del fatto che un totale inetto nelle serie minori collezionerebbe generalmente incidenti o arrivi tra le ultime posizioni e del fatto che i piloti con il cognome famoso sono ricchi e sponsorizzati, ma che lo sono anche tanti altri che non hanno il cognome famoso. Ce ne sono che magari hanno anche più big money di quelli con il cognome famoso.
Ho intavolato una piccola spiegazione a proposito del fatto che diversamente da chi parlava mi era capitato di vedere un bel po' di gare di quella serie e che nel corso del tempo avevo visto anche tanti piloti senza padre famoso vincere delle gare.
Adesso che ci penso, avrei anche potuto dire qualcosa come "e poi non stai al passo con i tempi, al giorno d'oggi i pregiudizi nei confronti dei figli d'arte sono notevolmente calati, anche e soprattutto grazie al fatto che sono arrivati in alto figli di piloti poco altolocati, che sono diventati più altolocati dei padri, al punto da non dare molto peso al fatto che altri vinceranno molto meno dei loro padri".
L'altra teoria predonimante è che Mick Schumacher sia destinato a fare sfaceli o che sia pronto per gareggiare per un top-team in Formula 1, che è essenzialmente quella che emerge dai tanti post attira click che sono stati pubblicati in giro per il web dopo la sua vittoria del titolo.
Sono convinta che chi afferma tutto ciò non lo affermi per via del cognome che porta: senza una certa propensione al leggere notizie o titoli attira click, chi non è molto ferrato in campionati junior potrebbe anche ignorare totalmente i suoi risultati.
Mi spiego meglio: certi commenti iper-positivi non derivano dal fatto di essere convinti che diventerà un fenomeno per via del suo cognome, quanto più per l'avere letto notizie che lo definiscono tale: il cognome influenza la prolificazione di post e la prolificazione di post ha un effetto diretto sui lettori. Allo stesso modo, se gli articoli attira click facessero diventare virale un video di MSC che fa burnout in mezzo ai campi a bordo di un trattore, passerebbe il concetto che la cosa più importante delle serie minori siano gli ipotetici burnout a bordo di mezzi agricoli da parte di un figlio d'arte.
In parole povere voglio tornare allo stesso solito vecchio punto di partenza: i cognomi non sono particolarmente rilevanti per valutare in positivo le performance di un pilota. Se le notizie attira click avessero presentato Mick Schumacher come uno scarso e avessero insistito nel criticarlo in funzione dei risultati del padre, al giorno d'oggi la teoria predominante sarebbe quella, immagino.
Se non esistessero le notizie attira click, ci sarebbero i post attira click di chi si atteggia a opinion leader del motorsport sui social: se i gruppi facebook dicessero che MSCjr è uno scarso, si moltiplicherebbero come cavallette soggetti che definiscono MSCjr uno scarso.
Tutti i vari "Mick è un fenomenohhhh!!11!!11!!! lo vogliamo in Ferrarihhhh già quest'annohhhh!!!11!!!11!!!", quando stiamo parlando di un pilota che è appena stato promosso in Formula 2, si limitano a ripetere quello che hanno sentito ripetere da altri.
A parte apparire molto infantili e dare prova di non avere la più pallida idea di che cosa succeda nelle formule minori, non fanno neanche tanti danni, questi. Per una volta a moltiplicarsi alla velocità del suono è un'immagine positiva. Fintanto che Mick Schumacher non verrà preso dal nulla e piazzato in un top-team, non accadrà nulla. Il fatto che Mick Schumacher non verrà preso dal nulla e piazzato in un top-team impedirà che questa opinione cambi. Se il futuro porterà MSC lontano da quel tipo di strada, il tifoso medio finirà per dimenticarsi di tutti i proclami passati e magari anche della sua stessa esistenza, tanto prima o poi salterà fuori qualcos'altro di attira click di cui parlare. Se un giorno questo pilota dovesse finire in un top-team, ci arriverebbe dopo un percorso completamente diverso da quello ipotizzato, quindi le valutazioni sarebbero diverse. E poi, nel frattempo, ci saranno altri argomenti attira click che prenderanno il sopravvento, in ogni caso.
Ciò che mi lascia perplessa non è il modo in cui Mick Schumacher viene visto. Magari la vittoria della Formula 3 europea viene sopravvalutata e anche di molto, ma ne emerge il fatto che, quantomeno, questa gente sia convinta che chi vince un campionato minore abbia dimostrato, almeno in quel campionato, di essere il numero uno o quantomeno uno dei numeri uno.
A lasciarmi perplessa è il fatto che, in molti casi, avere vinto un campionato di F3 europea sia stato considerato come non avere vinto nulla, non solo da parte di piloti che poi sono passati direttamente alla Formula 1, ma anche da parte di piloti che sono passati per la GP2 o la World Series by Renault (all'epoca in cui dalla WSbyR usciva gente tipo Vettel o Ricciardo, non gente tipo Celis, con tutto il rispetto per Celis), che magari non hanno vinto il campionato, ma che hanno comunque ottenuto risultati di un certo livello.
Di quanti di loro si sarebbe detto "lohhhh vogliamohhhh in Ferrarihhhh subitohhhh????222???22" invece che dire che si trattava di uno scarso che in carriera aveva vinto soltanto un campionato di Formula 3? Me ne viene in mente più d'uno che nessuno avrebbe mai voluto in un top-team, né dopo la F3, né dopo la GP2 o la WSbyR, altro che menzionare la Ferrari a caso, in modo del tutto decontestualizzato.
Penso di non avere altro da dire, se non quello di suggerire agli appassionati di motori di ragionare con la propria testa. In certi momenti non è necessario determinare se un pilota sia un fenomeno o uno scarso. Ci sono molte vie di mezzo e c'è anche la possibilità di dichiararsi non informati abbastanza per esprimere un parere in proposito. Non sarebbe un male, eh...
In più, si dirà anche che solo gli stupidi non cambiano mai idea, ma a me pare un comportamento più stupido cambiare idea a seconda di come tira il vento senza avere il coraggio di dire "ho cambiato idea".
Bene, siamo arrivati alla fine e in tutta sincerità non ho nemmeno pensato a Stroll, mentre scrivevo questo post.
Stroll è stato l'ennesimo tassello di una serie di campagne denigratorie via web, ma di per sé non mi avrebbe spinta a scrivere questo post. Di Stroll, la prima cosa che mi viene in mente è che divide la gente al punto tale che sui social ci sono team pro-Stroll e team anti-Stroll e che in certi spazi web non è consentito pensare che Stroll tutto sommato non sia un fenomeno ma che non sia neanche tanto peggio dei piloti di medio livello... comunque se non altro ha già chi lo difende, poco importa che si tratti di una schiera di ragazzine delle medie (inizio a pensare che tutto sommato sono nata in un'epoca di un certo spessore, con ragazzine mie coetanee che sbavavano dietro a Ralf Schumacher prima dell'avvento di Raikkonen e, in seguito, a quest'ultimo).
Ho pensato a più piloti che sono stati considerati a più riprese degli scarsi da un'accozzaglia di tifosi formato web ai tempi della Formula 3 e dopo, ma non farò nomi specifici. Ci sono casi che mi stanno più a cuore, altri meno. Ci sono piloti che poi sono stati ignorati e nessuno si è più preoccupato di commentare i loro risultati, ci sono piloti di cui poi si è parlato tanto, magari con idee contrapposte a quelle che circolavano un tempo, da parte delle stesse persone. È anche per questo che servirebbe un po' di cultura motoristica o, quantomeno, di evitare di parlare di argomenti che non si conoscono.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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