martedì 24 ottobre 2017

NASCAR Sprint Cup: Commento ai Playoff (12)

Un cordiale saluto, miei cari lettori, perché questo è un commento ironico ai playoff della NASCAR, ma non si rinuncia mai a un cordiale saluto allo stesso modo in cui non si rinuncia mai a una gara di NASCAR per guardare sottigliezze tipo la Formula 1...
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...okay, sto scherzando, e in occasione della sovrapposizionehhhhh con il Gran Premio degli Stati Uniti ho deciso di fingere per una serata che la NASCAR non esistesse.
Prima di arrivare a quel momento, comunque, ce n'erano stati degli altri.
Procediamo con ordine: queste ultime tre gare sono state quel particolare turno di Playoff nel quale ci sono dodici piloti in lotta per il titolo, che resteranno solo otto in attesa del turno di playoff successivo.
Le gare di questo playoff non avevano nomi particolarmente imbarazzanti, il che è un po' una novità, dato che non succede tutti i giorni, ed erano le seguenti:
> Charlotte, Bank of America 500;
> Talladega, Alabama 500;
> Kansas City, Hollywood Casino 400.
Si sono svolte l'8, il 15 e il 22 Ottobre ed è stata appunto quella di Kansas City che si è svolta in sovrapposizionehhhh con Austin. #DrinkingAge #DrinkingAge #DrinkingAge!

La gara di Charlotte c'è stata nello stesso giorno del gran premio del Giappone, qualcosa come dodici ore più tardi o giù di lì.
Quella l'ho guardata.
Ho guardato il terzo stage, per meglio dire.
C'era Harvick in testa, quando ho acceso. Penso che fosse partito dalla pole. Era stato in testa al termine del primo stage e del secondo.
Ormai parlo di NASCAR da abbastanza tempo da parlare di Harvick in qualità di Harvick, ma il retroscena pittoresco lo devo raccontare.
Ho scoperto dell'esistenza di Kevin Harvick quando la sua identità venne alla luce anche in Europa, anni fa, dopo che era stato protagonista di una rissa con un certo tombino nostra vecchia conoscenza.
L'evento, in sé, era anche abbastanza pittoresco: Montoya, accusato da Harvick di avere innescato l'incidente che li aveva coinvolti, in realtà non aveva affatto innescato l'incidente; era semplicemente stato speronato da Truex e, di conseguenza, era andato a finire addosso a Harvick.
Fu anche abbastanza pittoresco vedere Montoya che prendeva Harvick a sberle sul casco, vista la stazza di Harvick.
Stavolta non ci sono state risse.
Non c'è stato nemmeno Montoya, in realtà, dato che gareggia nell'endurance americana o, in alternativa, gironzola per i box ad Austin.
Harvick ha perso la leadership in occasione di un giro di pitstop.
Truex è andato in testa.
Poi, tra una cosa e l'altra, Danica è finita nel bel mezzo di un crash con David Ragan.
Voce fuori campo: "Chi?"
L'Autrice(C): "Ho detto David Ragan, non Will Stevens!"
Ragan: "Chi è Will Stevens?"
L'Autrice(C): "Ecco, appunto..."
Nonostante l'assenza di Will Stevens e la presenza del solo David Ragan, ciò non è stato determinante perché Danica perdesse il duello tra gli Stenpatrick a cui la NASCAR fa da contorno. In realtà Danica era nelle retrovie da molto tempo e non è neanche che Ricky fosse messo tanto bene.
Ha comunque recuperato tra un incidente e l'altro e, quando la gara è terminata al termine dell'overtime, era ben 13°.
So che è un risultato da poco, ma mi sembrava bello citarlo tra grandi proclami.
Ha vinto Truex.
Elliot è arrivato secondo.
Harvick è finito al terzo posto.
Poi c'erano McMurray e Suarez.
Suarez è messicano, come Checo! *______*
La ragione dell'overtime finale è stato un incidente tra compagni di squadra.
Uno di quei compagni di squadra era Buscher.
L'altro era una nostra vecchia conoscenza. #AllmendingerForTheWin.
Poi Danica è andata a stirare.
Ha stirato per una settimana.
Poi ha abbandonato il ferro da stiro: era giunto il momento della gara di Talladega.

Il circuito di Talladega mi è rimasto impresso perché veniva menzionato numerose volte nel film "La leggenda di Ricky Bobby", che ho visto alcuni anni fa e che avevo trovato molto pittoresco, nella sua demenzialità.
Mi è rimasto impresso il protagonista che ad un certo punto cade in disgrazia, diventa un fattorino che consegna pizze a domicilio e ha due figli gemelli che chiama uno Walker e l'altro Texas Ranger.
Poi mi è rimasta anche una delle scene finali, in cui bacia uno dei suoi avversari come se fossero protagonisti di una fan fiction pubblicata su Archive of Our Own.
Diciamo che dal film si intuiva che Talladega fosse un circuito stretto, sul quale non era improbabile che capitassero incidenti che coinvolgevano numerose vetture...
...
...
...ma la realtà può superare di gran lunga la fantasia e vedere gare di NASCAR con un attrition rate elevato tanto quella che ho parzialmente visto quella domenica sera non è una cosa che capita tutti i giorni.
Vorrei precisare che per "parzialmente visto" intendo dire che ho visto gli ultimi ventuno giri.
In questi ventuno giri ci sono stati tre incidenti che hanno coinvolto numerose vetture e che hanno costretto all'interruzione con bandiera rossa.
Tra il momento in cui ho iniziato a seguire la gara e quello in cui mi sono resa conto che il vincitore, Brad Keselowski, è fortunato a disporre di una macchina dal momento che somiglia tantissimo a un certo pilota russo di Roma che una macchina non ce l'ha più, è passata una quantità di tempo quantificabile approssimativamente come un'ora e tre quarti.
Lo ripeto, ventuno giri.
Lo ripeto, tre incidenti notevoli.
Lo ripeto, tre bandiere rosse.
Prima di tutto ciò, ho scoperto tramite voci di corridoio, era già entrata la safety car dieci volte.
Ci mancava solo che arrivasse anche un temporale monsonico o che scoppiasse un incendio nel frattempo e poi avremmo fatto il pieno.
È stata una gara povera di soddisfazioni per gli Stenpatrick, entrambi eliminati per incidenti.
Quella che è seguita è stata una settimana povera di soddisfazioni soprattutto per Ricky, che l'incidente l'ha avuto prima di Danica e che quindi è stato costretto a stirare.
L'incidente in cui è rimasto coinvolto Ricky è stato un incidente tra diciassette vetture.
Non so se mi sono spiegata bene: diciassette vetture.
La legge del caso ha voluto che Dale Jr, che ultimamente attira le disgrazie con una certa facilità, abbia aggirato l'ostacolo e che la sua auto sia uscita intatta da tutto quel casino.
C'era tantissima gente su Twitter che non vedeva l'ora che Dale Jr potesse transitare per la victory lane e lo davano per scontato.
Uno dei suoi più grandi sostenitori su Twitter era nientemeno che J.J. Yeley, che a quanto pare è imparentato alla lontana con il Gufo di Interlagos o con Giedo Van Der Garde.
Altro piccolo siparietto interessante: intorno al 2013, nei primi tempi in cui vedevo gare di NASCAR, Yeley gareggiava nella Sprint Cup e mi era rimasto impresso per il cognome palindromo e per le iniziali J.J. come quelle di Lehto. Poi, quando anni fa mi sono guardata le vecchie gare di Indy Racing League e Formula CART, ho scoperto che negli anni '90 aveva gareggiato anche nella IRL e avevo letto che J.J. sta per Jimmy Jack Yeley, che Jimmy è il nome di suo padre e che Jack è il nome di un amico di famiglia. Il vero nome di J.J. Yeley è Christopher Beltram Hernandez Yeley e giustamente mi pare una cosa molto sensata chiamare tuo figli Christopher se la tua intenzione è quello di chiamarlo Jimmy o Jack o J.J. che dire si voglia. Va beh, poteva andargli peggio. Chiamarsi A.J. Foyt IV è decisamente più imbarazzante...
Dopo l'incidente delle diciassette vetture c'è stato anche quello in cui è rimasta coinvolta Danica e *PLOT-TWIST* anche stavolta Dale Jr è stato sfiorato ma ne è uscito indenne! Mi sorprende che nessuno fosse andato a chiamare con urgenza Van Der Garde perché dicesse la sua in proposito, ma a quanto pare Van Der Garde fa pronostici soltanto a proposito di vittorie di Vettel, eventi che non possono verificarsi nella Sprint Cup.
Per ora.
Chissà, magari un giorno Vettel verrà in NASCAR in compagnia di Hamilton per catturare i gabbiani del posto.
L'unico lato negativo, per loro, sarebbe il non potere più trasformare in un affare internazionale una ruotata in regime di safety car.
I gabbiani: "Grock, grock, grock."
Dale Jr: "Perché ci sono dei gabbiani in questo commento?"
I gabbiani: "DALE JR FOR THE WIN!"
Dale Jr: "Oh my Feliiii cry. E tu, Autrice(C), stai già affermando che vincerò sicuramente?"
L'Autrice(C): "No, sto pensando al fatto che in testa c'è Suarez."
Suarez è messicano, come Checo.
Si chiama Daniel, come Dani-Smile.
Non vedevo l'ora di vederlo vincere, ma era destinato a non vincere, così come Elliott, ancora all'inseguimento della sua prima vittoria.
Sono rimasti coinvolti nello stesso incidente, quello dell'ultima bandiera rossa.
A quel punto mi sono concentrata sul fatto che, con un po' di fortuna, tutto avrebbe potuto finire in un modo che piaceva a me.
C'era Keselowski in testa.
C'era Newman secondo.
C'era Dale Jr, sopravvissuto indenne all'ennesima vettura che lo sfiorava, terzo.
Speravo che uno dei due superasse Keselowski e vincesse...
...
...
...addio, Dale Jr, è stato bello credere in te.
Mentre Dale Jr perdeva posizioni, penso che Newman avesse avuto la visione di un hamburger gigante.
Quella visione è stata sufficiente per farlo lottare per la vittoria, ma non per farlo vincere. In victory lane c'è andato il sosia di Dany Kvyat.

Ricky: "E mentre l'Autrice(C) ci ignora per occuparsi della drinking age di Verstappino, non finisco la gara e rimango abbondantemente fuori dai playoff ma non importa, perché Danica s'è ritirata prima di me e quindi questa settimana stira lei!!!11!!111!!"
Danica: "Stai attento che prima o poi ti lascio per mettermi insieme a A.J. Allmendinger."
Allmendinger: "Guarda che questa settimana toccherebbe comunque a te stirare, mentre toccherebbe a me se mi mettessi insieme a Ricky. AAAAAAWWWWWW, Ricky! *-* Per uno come te sarei disposto a stirare 24/7."
Truex: "Ho vinto, perché nessuno mi ca*a?"
Voce fuori campo: "Perché tu non sei nessuno e non batteresti mai Liuzzi in una partita di briscola."
Truex: "E chi ca**o è Liuzzi?"
Will Stevens: "Come osi, eretico?! Capisco che tu possa non conoscere me, ma DEVI conoscere Liuzzi. Se non sei al corrente della sua identità, non sei degno del titolo."
Truex: "Come tutti i piloti di Formula 1 che ne hanno vinto solo uno, ma non al volante di una Ferrari, e che non fumano come ciminiere portandosi a letto qualunque donna gli capiti a tiro."
Will Stevens: "Esatto, vedo che hai capito tutto dalla vita. Potresti addirittura apprendere perfino chi sono io, con un po' d'impegno."
Truex: "Adesso non esageriamo, non mi abbasserei mai a questi livelli..."

[VINCITORI PLAYOFF / 12]
#30 Bank of America 500 (Charlotte): MARTIN TRUEX JR
#31 Alabama 500 (Talladega): BRAD KESELOWSKI
#32 Hollywood Casino 400 (Kansas City): MARTIN TRUEX JR

[CLASSIFICA DOPO I SECONDI PLAYOFF]
1. Martin Truex Jr: 4069 punti
2. Kyle Busch: 4042 punti
3. Brad Keselowski: 4026 punti
4. Jimmie Johnson: 4017 punti
5. Kevin Harvick: 4017 punti
6. Denny Hamlin: 4014 punti
7. Ryan Blaney: 4009 punti
8. Chase Elliott: 4006 punti

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Milly Sunshine