Benvenuti nel 1991, iniziato con il trash-circuito di Phoenix e due best friends forever a condividere la prima fila. Ayrton Senna e Alain Prost sono infatti 1/2 davanti alle Williams di Riccardo Patrese e Nigel Mansell, poi ci sono in ordine sparso le Benetton e la Ferrari e la McLaren non ancora citate a completare le prime otto posizioni: Nelson Piquet, Jean Alesi, Gerhard Berger e Roberto Moreno in quest'ordine. La gara (di cui ho visto un video di circa mezz'ora con telecronaca italiana e una sintesi di quaranta minuti) inizia con i primi due che mantengono le posizioni, ma non succede lo stesso a Patrese, che viene superato da Mansell e Alesi e si accoda al quinto posto, seguito da Berger e dalle Benetton. Patrese, in questa prima parte di gara, inizia un lungo inseguimento nei confronti di chi lo precede.
Recuperata la quarta posizione ai danni di Alesi, il pilota italiano insegue adesso il compagno di squadra Mansell, ma nel tentativo di superarlo commette un errore e finisce in testacoda, perdendo diverse posizioni e accodandosi al sesto posto alle spalle di Alesi e Berger, che sono piuttosto vicini tra di loro. Bergesi vibes, con vari anni d'anticipo. Nel frattempo davanti Senna fa gara a sé, Prost è secondo e Mansell terzo, almeno fintanto che non viene abbandonato dal cambio - la Williams è una delle poche squadre che hanno già il cambio automatico - ed è costretto al ritiro. Subito dopo si ritira anche Berger, mentre Patrese continua il suo inseguimento ad Alesi e ha anche successo, verso metà gara infatti lo supera portandosi nientemeno che in terza posizione. A quel punto Alesi rientra ai box per un cambio gomme e al momento le Benetton completano la top-5.
Il colpo di scena è comunque alle porte e, in una gara in cui l'attrition rate non sembra poi così basso, ecco che anche Patrese è costretto al ritiro: si tratta anche per lui del cambio e rimane fermo, girato di lato, a bordo pista. Viene evitato sia da Piquet sia da una Lotus (verosimilmente quella di Mika Hakkinen, che fa il proprio esordio in questo gran premio), ma viene colpito dalla vettura di Moreno, a sua volta costretto al ritiro. Fortunatamente i due escono illesi dall'incidente. In perfetto stile circuito statunitense trash, le vetture vengono lasciate a marcire lì dove sono. Nel frattempo Prost è rientrato ai box per cambiare gomme e torna in pista quinto alle spalle della Tyrrell di Stefano Modena, il quale viene in breve tempo superato dal ferrarista, che adesso insegue Piquet e Alesi. Li supera entrambi in un colpo solo, riportandosi in seconda posizione.
Senna è leader incontrastato, mentre dopo il suo duello piuttosto acceso con Alesi e Piquet, Prost è secondo. Alesi non rimane terzo a lungo, costretto al ritiro da un problema tecnico, quindi Piquet risale al terzo posto. Dietro ci sono le Tyrrell di Stefano Modena e Satoru Nakajima, quest'ultimo inseguito dalla Minardi di Pierluigi Martini. Il ritiro di quest'ultimo permette ad Aguri Suzuki, sulla Larrousse, di risalire in sesta posizione, con otto vetture che completano la gara, le ultime due la Lambo di Nicola Larini e la AGS di Gabriele Tarquini. Si raggiunge il limite delle due ore e per non superarlo la gara finisce in anticipo di un giro, destinata alla futura memoria collettiva... ah no, destinata a cadere nel dimenticatoio, ditemi voi quanto spesso avete sentito parlare di Phoenix 1991? Non è chiaro quale sia la ragione, forse che viene esattamente prima di un gran premio decisamente più celebre.
L'evento successivo infatti si svolge in Brasile a Interlagos ed è contraddistinto dalla prima vittoria di Senna nel gran premio di casa, vittoria resa ancora più celebre dall'essere avvenuta dopo un problema al cambio che gli lascia utilizzabile soltanto la sesta marcia. Inseguito in un primo momento da Mansell, Senna se ne libera quando il pilota della Williams ha problemi durante un sosta e in seguito una foratura, prima di essere costretto al ritiro da un guasto al cambio. In seconda posizione si piazza quindi Patrese, che a sua volta ha il cambio non propriamente funzionante, mentre chiude il podio Berger, con Prost, Piquet e Alesi a completare la zona punti. Guidare con il cambio bloccato non è stata una passeggiata per Senna, che subito dopo essere sceso dalla monoposto è vicino a svenire e deve essere soccorso prima di essere condotto sul podio.
Per quanto più avanti nella stagione saranno Senna e Mansell a lottare per il campionato, al momento non si direbbe, Senna infatti dopo due gran premi ha il punteggio pieno in classifica, mentre Mansell ha collezionato due ritiri ed è a quota zero. Al baffuto pilota britannico non resta altro da fare che sperare di invertire la tendenza nei successivi gran premi, i primi della stagione europea. Sono previsti infatti Imola e Montecarlo prima di un ritorno oltreoceano per gli eventi del Canada e del Messico. Piccolo spoiler, anche i due eventi europei vanno a favore di Senna, ma ci sono tante altre cose da raccontare e lo farò a breve. Naturalmente non ci sono solo i Sensell di cui parlare, ma anche molti altri spunti di riflessione. Se siete sostenitori accaniti di J.J.Lehto potreste essere molto felici di quello che succederà a breve, se invece tifate per Stefano Modena, forse un po' meno.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
venerdì 3 giugno 2022
Senna vs Mansell 1991 - l'inizio del mondiale // GP Stati Uniti e Brasile
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