Partiamo da Montreal (di cui su Youtube si trova solo una breve sintesi) e cerchiamo di tenerla abbastanza breve. Al venerdì Jean Alesi ottiene la pole position provvisoria giusto per vedersela strappare l'indomani da Michael Schumacher. Il sabato, giorno in cui perde la pole, è anche il trentesimo compleanno del ferrarista. Non tutte le torte di compleanno canadesi escono con il buco, ma Alesi avrà modo di vendicarsi un anno più tardi, faccenda della quale conto di raccontarvi al più presto. Tornando al 1994, la domenica Schumacher mantiene la posizione e Alesi si accoda, seguito dal compagno di squadra Gerhard Berger. Dietro di loro, le Williams di Coulthard e Hill, che ingaggiano un duello al termine del quale Hill ne esce vincente mettendosi a gesticolare contro il compagno di squadra, che poi perderà un'altra posizione.
Risale quindi al quinto posto Barrichello, ma Coulthard riuscirà comunque a riprendersi il quinto posto tra una sosta e l'altra. Schumacher riesce a vincere agevolmente, mentre Hill a risalire in seconda posizione. Alesi e Berger chiudono terzo e quarto. Coulthard è, come già specificato, al quinto posto. In sesta posizione giunge Christian Fittipaldi sulla Footwork, prima di essere squalificato per sottopeso. In sesta posizione si classifica quindi J.J.Lehto sulla Benetton, uscito vincente da un duello con la Jordan di Barrichello - va detto tuttavia che Rubinho verso fine gara ha dei problemi alla vettura. Il sesto posto di Lehto non è sufficiente per soddisfare la squadra: viene declassato a terzo pilota e a partire dal successivo gran premio torna Jos Verstappen, che già l'aveva sostituito dopo il suo infortunio al collo.
Hill e Mansell monopolizzano la prima fila ma al via Schumacher si inserisce tra di loro e si porta in testa, costruendo le basi per la sua sesta vittoria stagionale su sette gran premi, nonostante a un certo punto se la veda brutta dovendo evitare un incidente tra due vetture che si apprestava a doppiare, la Footwork di Gianni Morbidelli e la Ligier di Olivier Panis. Hill deve accontentarsi della seconda posizione, mentre Mansell, che nel primo stint precede le due Ferrari, lo troviamo in seguito alle spalle di Alesi. Purtroppo per lui, quando potrebbe riprendersi la terza piazza a causa di un incidente tra Alesi e Barrichello innescato da una precedente uscita di pista di Alesi, la Williams numero 2 decide di averne abbastanza e lo lascia a piedi. Mansell dovrà attendere i gran premi conclusivi della stagione per tornare al volante e cercare di rifarsi.
Curiosità: Schumacher si ferma una volta in più di Hill (tre contro due) ma con la vettura più leggera e la pitlane piuttosto corta riesce a rimanergli davanti anche dopo l'ultima sosta. Berger chiude il podio dietro ai due, mentre le Sauber di Heinz-Harald Frentzen e Andrea De Cesaris (che ha preso il posto dell'infortunato Karl Wendlinger) giungono entrambe a punti quarta e sesta, con in mezzo a loro la Minardi di Pierluigi Martini. È abbastanza deludente per il momento JVes, protagonista prima di un contatto con la McLaren di Martin Brundle e poi di un per i fatti suoi che lo costringe al ritiro. Pessimo weekend anche per la McLaren: doppio ritiro per guasto al motore, così in Francia come in Canada, con tanto di occasionali fiamme. A proposito, a Magny-Cours fiamme anche dalla Lotus di Alessandro Zanardi, uno dei tanti ritirati del giorno.
Risale quindi al quinto posto Barrichello, ma Coulthard riuscirà comunque a riprendersi il quinto posto tra una sosta e l'altra. Schumacher riesce a vincere agevolmente, mentre Hill a risalire in seconda posizione. Alesi e Berger chiudono terzo e quarto. Coulthard è, come già specificato, al quinto posto. In sesta posizione giunge Christian Fittipaldi sulla Footwork, prima di essere squalificato per sottopeso. In sesta posizione si classifica quindi J.J.Lehto sulla Benetton, uscito vincente da un duello con la Jordan di Barrichello - va detto tuttavia che Rubinho verso fine gara ha dei problemi alla vettura. Il sesto posto di Lehto non è sufficiente per soddisfare la squadra: viene declassato a terzo pilota e a partire dal successivo gran premio torna Jos Verstappen, che già l'aveva sostituito dopo il suo infortunio al collo.
Hill e Mansell monopolizzano la prima fila ma al via Schumacher si inserisce tra di loro e si porta in testa, costruendo le basi per la sua sesta vittoria stagionale su sette gran premi, nonostante a un certo punto se la veda brutta dovendo evitare un incidente tra due vetture che si apprestava a doppiare, la Footwork di Gianni Morbidelli e la Ligier di Olivier Panis. Hill deve accontentarsi della seconda posizione, mentre Mansell, che nel primo stint precede le due Ferrari, lo troviamo in seguito alle spalle di Alesi. Purtroppo per lui, quando potrebbe riprendersi la terza piazza a causa di un incidente tra Alesi e Barrichello innescato da una precedente uscita di pista di Alesi, la Williams numero 2 decide di averne abbastanza e lo lascia a piedi. Mansell dovrà attendere i gran premi conclusivi della stagione per tornare al volante e cercare di rifarsi.
Curiosità: Schumacher si ferma una volta in più di Hill (tre contro due) ma con la vettura più leggera e la pitlane piuttosto corta riesce a rimanergli davanti anche dopo l'ultima sosta. Berger chiude il podio dietro ai due, mentre le Sauber di Heinz-Harald Frentzen e Andrea De Cesaris (che ha preso il posto dell'infortunato Karl Wendlinger) giungono entrambe a punti quarta e sesta, con in mezzo a loro la Minardi di Pierluigi Martini. È abbastanza deludente per il momento JVes, protagonista prima di un contatto con la McLaren di Martin Brundle e poi di un per i fatti suoi che lo costringe al ritiro. Pessimo weekend anche per la McLaren: doppio ritiro per guasto al motore, così in Francia come in Canada, con tanto di occasionali fiamme. A proposito, a Magny-Cours fiamme anche dalla Lotus di Alessandro Zanardi, uno dei tanti ritirati del giorno.
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