Dopo due vittorie consecutive in Ungheria e Belgio, Ayrton Senna ha consolidato la propria leadership in classifica ricominciando ad allungare sul rivale Nigel Mansell, che però ha ancora cinque gran premi a disposizione per invertire la tendenza. Siccome sapete ormai com'è andata, vi anticipo che rimarrà in lotta per il titolo fino al penultimo evento in Giappone. Prima ci sono le ultime tre gare europee, tra cui quella di Monza.
Ironia della sorte, avvicinandosi a questo evento la faccenda che fa più parlare di sé è quella dei cambi di line-up in Benetton e Jordan: debuttato al gran premio precedente in Jordan, Michael Schumacher viene scelto come sostituto di Roberto Moreno che si ritrova a piedi da un giorno all'altro ma si ritrova in maniera random a diventare pilota della Jordan, qualificandosi in top-ten ma uscendo per incidente in gara. Moreno farà due gare con il team per poi essere rimpiazzato da Alessandro Zanardi. Più avanti nella stagione, dopo essere stato scarcerato, Bertrand Gachot cercherà di riprendere il proprio volante, ma messo definitivamente alla porta si accaserà alla Larrousse per il 1992 (in realtà già a partire dal GP d'Australia). Moreno, invece, nel 1992 avrà l'onore, o il disonore a seconda dei punti di vista, di guidare l'Andrea Moda.
ITALIA - i Sensell sono primo e secondo e lo rimangono, inseguiti dai rispettivi compagni di squadra Gerhard Berger e Nigel Mansell, poi le Ferrari di Alain Prost e Jean Alesi. Quest'ultimo tuttavia finisce per prati ed è costretto a una sosta, ritrovandosi arretrato dove resterà fino al momento del suo ritiro per rottura del motore. Le Benetton al momento sono al sesto e settimo posto. Per "festeggiare" in bellezza il suo 200° gran premio, Nelson Piquet si trova dietro al neo-compagno di squadra.
Patrese supera Berger e poi supera anche Mansell, sembra più veloce anche di Senna e gli si mette negli scarichi. Poi gli si mette davanti e si porta in testa al gran premio di casa. Non so quanto possano essere felici i monzesi in quel momento, ma gli imolesi saranno felici in seguito, infatti uscirà per un testacoda, pare innescato da un problema al cambio. Senna torna in testa, Mansell, e Berger completano il podio virtuale, poi ci sono Prost, Schumacher e Piquet.
Mansell supera Senna e passa in testa, Senna cambia gomme e torna in pista quinto, tra le due Benetton. Deve superare per primo Schumacher, poi Berger per portarsi in zona podio. Non ho capito cosa ci faccia Prost secondo, mi è sfuggito qualcosa... comunque secondo non ci resta a lungo, concluderà la gara al terzo posto, seppure negli scarichi di Senna.
Berger e Schumacher rimangono quarto e quinto mentre Piquet, che ha effettuato a sua volta una sosta, riesce a chiudere la gara al sesto posto, sempre dietro a Schumacher. L'ingaggio del nuovo compagno di squadra comunque a onore del vero non è la faccenda che deve preoccuparlo maggiormente, quanto ci siano dei rumour sul fatto che anche il suo stesso volante sia già piazzato per il 1992 a Martin Brundle.
PORTOGALLO - la gara di Estoril inizia in stile rivolta delle seconde guide, ci ritroviamo infatti con Patrese davanti a Mansell (che è partito quarto), Berger davanti a Senna e Alesi davanti a Prost! Mentre Patrese deve cedere, Senna overcutta Berger che più avanti si prenderà la posizione in pista, ma poi sarà costretto al ritiro per un problema tecnico, Alesi invece rimarrà l'unico ferrarista in pista quando Prost romperà il motore.
Facciamo molti passi indietro, perché dobbiamo parlare di qualcosa di rilevante. La sorte stavolta sta dalla parte di Patrese: quando Mansell si ferma ai box, perde una ruota in pitlane. I meccanici lo raggiungono con la ruota e la mettono su fuori dalla piazzola, rimandandolo in pista con un notevole ritardo. Mansell da parte sua inizia una furiosa rimonta che lo conduce fino al sesto posto. A quel punto riceve bandiera nera per il pitstop creativo. Non è la prima volta che viene squalificato a Estoril. Però è la prima volta che, squalificato a Estoril, si reca diligentemente ai box e parcheggia: character development.
Con Patrese e Senna stabilmente primo e secondo, erano a rischio della propria posizione i piloti che precedevano Mansell, ovvero Jean Alesi, Pierluigi Martini e Ivan Capelli. Alesi quindi inizia a viaggiare tranquillo per il terzo posto, chiudendo la gara davanti al minardista. Ritiro invece per la Leyton House, così che le Benetton di Piquet e Schumacher chiudono a punti. Si va a Montmelò, subito la settimana dopo... e si parte con una polemica random!
SPAGNA - al briefing dei piloti succede qualcosa di inatteso. Pare vada così: si sta discutendo di qualcosa relativo al gran premio precedente, quando istigato da una battuta di Berger a proposito dei fatti del Portogallo, Mansell replica criticando a caso lo stile di guida di Senna, che non la prende molto bene. Senna e Mansell finiscono quindi per insultarsi piuttosto pesantemente al cospetto di tutti i loro colleghi.
La gara parte su pista bagnata con Berger in pole affiancato da Mansell, che però perde due posizioni venendo sopravanzato da Senna e Schumacher. Mansell comunque si riporta terzo e si lancia all'inseguimento di Senna: il duello tra i due entra negli annali del motorsport, con le vetture che procedono affiancate e i due che si girano anche a guardarsi nel frattempo.
Una sosta ai box per cambiare gomme riporta Mansell dietro a Senna, che però sembra in difficoltà tanto che lascia anche passare Berger che gli era finito dietro. Mansell riesce a superare entrambi portandosi in testa, mentre Senna fa un testacoda e perde posizioni. Non è il solo a subire quel destino, ha infatti un allievo piuttosto illustre, Schumacher che si esibisce in una manovra analoga.
Mansell rimane in testa fino alla fine, Berger invece è costretto al ritiro, il che fa risalire Prost secondo e Patrese terzo. Alesi giunge quarto davanti a Senna e a Schumacher, in una gara che termina con un incidente tra le Minardi: dopo essersi toccato con la Jordan di Zanardi, Gianni Morbidelli finisce in testacoda e sbatte contro Pierluigi Martini.
Arrivati a questo punto manca quasi un mese al successivo evento della stagione, il GP del Giappone nel quale viene effettivamente assegnato il titolo. Credo sia giusto dedicare a quell'evento il giusto spazio, con un post interamente dedicato. Direi per ora di fermarci qui, con la tripletta di vittorie Williams che conclude i gran premi europei.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
sabato 18 giugno 2022
Il 1991 viaggia verso la fine: gli ultimi gran premi europei
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