Poi ci sono squadre che portano una sola vettura o entry private: una di queste è quella di Giacomo Agostini, che è al debutto sulle quattro ruote in Italia al volante di una Williams di una stagione precedente, come compagno di squadra di Gimax, uno dei pochi piloti che gareggiano sotto pseudonimo (vero nome Carlo Franchi, lo pseudonimo sembra derivare dai nomi dei suoi figli Gigi e Max).
A proposito di Agostini, Regazzoni osserva che il minore pubblico rispetto a Monza faccia pensare che agli emiliano-romagnoli piaccia di più il motociclismo, dopo che Poltronieri ha osservato che sarebbe bello uno scenario - divenuto reale due anni dopo, in cui ci sono due GP italiani, uno a Monza e l'altro a Imola.
Allarme rosso: c'è un grosso problema che conosciamo anche in epoca contemporanea. La Ferrari ha le due monoposto in prima fila e, dopo la partenza, Gilles Villeneuve e Jody Scheckter si trovano primo e secondo staccando di un po' le vetture di due traditorihhhh della patriahhhh, Carlos Reutemann su Lotus e Niki Lauda su Brabham. Il problema naturalmente è: siamo in testa con DUE vetture, come possiamo fare per *non* vincere questo evento?
"Suggestive inquadrature della telecamera mobile" - cit. Poltronieri - lasciano vedere per vari giri le Ferrari 1/2, mentre ci giunge notizia che Bruno Giacomelli sull'Alfa Romeo è stato costretto a ritirarsi ai box pee un problema tecnico. Mentre Giacomelli viene intervistato, Lauda frattanto supera Reutemann portandosi terzo.
La regia riesce a perdersi il sorpasso di Lauda su Scheckter, ma capiamo subito dove si andrà a parare, dato che si avvicina anche al "giovane avversario" - cit. Poltronieri - Villeneuve. I due hanno rispettivamente trenta e ventinove anni, è rispettato il criterio secondo cui a trent'anni i piloti diventano dei V3KkYaCç1. Il duello tra i due ha risvolti abbastanza notevoli.
Il duello inizia dopo metà gara con Lauda che supera Villeneuve, che però non ci sta e si va a riprendere la posizione. Poi Lauda ci prova di nuovo e Villeneuve tenta di riptendersi di nuovo la posizione, fallendo nel proprio intento e ritrovandosi con l'ala anteriore penzolante che da com'è messo gli ostruisce almeno in parte la visuale: un segno premonitore!
Siccome girare con l'ala penzolante sull'asciutto non è pittoresco come farlo completamente alla cieca sul bagnato, Villeneuve si reca ai box, dove gli viene sostituita l'ala, le temperature della vettura vengono regolate rovesciandogli sopra acqua con un'innaffiatio e, secondo Poltronieri, Villeneuve torna in pista "per tentare di puntare almeno al giro più veloce": il 1979 è una grande anticipazione del 2019.
In tutto questo trambusto frattanto ci sta sfuggendo Scheckter che sembra in difficoltà e viene superato da Reutemann: si è iniziato con le Ferrari 1/2 e la convinzione generale della vittoria in tasca e si conclude (non subito) con nessuna Ferrari nelle prime due posizioni. Comunque sono altre le cose che contano nella vita, tipo l'amicizia, l'affetto, l'ammmmore e l'istigare le fangirl.
Questa foto degli Scheckterneuve (non sono riuscita a risalire al copyright), secondo quanto apprendo da Google, risulta infatti essere stata scattata proprio durante il fine settimana del GP Dino Ferrari, gran premio che si conclude con Lauda/ Reutemann/ Scheckter come primi tre. Giunge quarto Riccardo Patrese su Arrows, mentre quinto è Jean-Pierre Jarier inquadrato nel finale su Tyrrell sponsorizzata Candy.
La zona punti viene conclusa da Keke Rosberg sulla Wolf, mentre Villeneuve arriva settimo: dopo il pitstop era doppiato ma riesce a sdoppiarsi. Seguono Patrick Tambay (McLaren), Vittorio Brambilla (Alfa Romeo), Giacomo Agostini (Williams privata) e Arturo Merzario (Merzario), undici piloti al traguardo in totale.
Al via erano sedici, anzi quindici perché Beppe Gabbiani su Shadow risulta non starter. Oltre a Giacomelli e Gimax risultano essersi ritirati anche Elio De Angelis (Shadow) e Alex Ribeiro (Copersucar).
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