giovedì 30 giugno 2022

Riflessioni sulla vicenda Piquet

Ho aspettato un po' per parlare di questa faccenda, perché penso sia utile avere anche qualche riflessione da fare dopo averci ragionato su (oltre a condannare il gesto, cercare di dire qualcosa che magari non sia il solito copia e incolla, intendo). La faccenda credo la conosciate ormai tutti: l'ex campione del mondo Nelson Piquet ha avuto la deplorevole idea di utilizzare insulti razzisti nei confronti di Lewis Hamilton, durante un podcast registrato a quanto pare alcuni mesi fa, anche se soltanto adesso questa faccenda è venuta alla luce. Avrei tanti commenti da fare, ma credo che il più riassuntivo della situazione sia: WTF?!?! Davvero, non avrei mai immaginato che un giorno potessimo assistere a un simile comportamento da parte di una PERSONALITA' PUBBLICA del motorsport, invece che dal peggio del fanbase random che affolla i social network.

Che il soggetto che l'ha fatto sia proprio questo, invece, devo ammettere che non mi stupisce particolarmente. Stiamo parlando di uno che commenti denigratori, discriminatori e offensivi ne ha fatti anche durante la sua carriera e che non sembra essere maturato raggiungendo la terza età. Anzi, sembra anche peggiorato, perché sinceramente non vedo la ragione per cui avrebbe dovuto fare quello che ha fatto, se non per essere deliberatamente provocatorio. E in modo provocatorio è stato difeso dai suoi parenti (quelli diretti, quello acquisito per il momento tace) sui social, a quanto pare, quindi vedo che la voglia di provocare sembra non averla solo lui. Anche perché, obiettivamente, penso che chi non vuole dire qualcosa almeno pubblicamente sia il grado di non dire qualcosa pubblicamente, specie una persona abituata a parlare in pubblico.

Per il resto ho una cosa da dire, strettamente legata a questo caso. Ho notato che il messaggio di fondo si è un po' perso. Si è partiti da esprimere concetti tipo "Hamilton è un ragazzo gentile ed educato ed è un esempio non solo nello sport ma anche nell'attivismo, dovreste imparare proprio da lui e non da altra gente" a "Hamilton è un ragazzo gentile ed educato, un grande dello sport e impegnato socialmente, quindi non merita tutto questo". Il "e non merita tutto questo" è stato trasformato un "quindi non merita tutto questo". Credo che ci siano tante cose che devono cambiare e che una sia proprio questa: si tende a fare confusione tra la vittima e le qualità della vittima, un po' come se per meritarsi di NON essere discriminati sia necessario essere dei campioni, oppure ragazzi belli e gentili, oppure entrambe le cose.

Per quanto ritenga che quest'ultimo atteggiamento non sia sempre frutto di malizia (anche moltissimi messaggi di fan di Hamilton a suo sostegno mi sembra abbiano rimarcato i suoi risultati e anzi, abbiano tacciato i suoi detrattori di invidia), credo che bisognerebbe focalizzarsi sul fatto che 1) nemmeno uno scarso che non ha particolari qualità umane meriterebbe di essere offeso con insulti razzisti, 2) chiunque sia scarso e abbia scarse qualità umane può essere criticato per questa ragione senza dovere minimamente scomodare la sua etnia. Questo è il tipo di mondo a cui dovremmo ambire, ma mi rendo conto che ne siamo ancora molto lontani. Anzi, mi rendo conto che ne siamo giorno dopo giorno sempre più lontani, in un mondo che, fingendo di volere andare avanti, invece sembra andare sempre più indietro. Credo che su questo non ci piova.

Veniamo appunto adesso a qualcosa che ho da dire non legato specificamente a questo caso, ed è la mia spiegazione a quanto ho scritto sul fatto che sembra si voglia tornare indietro. Da un lato è vero che in questo periodo storico c'è una maggiore attenzione a un certo tipo di tematiche, ma da questo lato mi sembra che spesso vengano svuotate dei propri contenuti (se vogliamo rimanere in ambito Formula 1, vedi "non merita insulti razzisti perché è il miglior pilota di sempre" o in alternativa "se dici che non è il miglior pilota di sempre allora questo fa di te un razzista"). Dall'altro lato è vero che certi pregiudizi radicati nella società tendono progressivamente a scomparire e c'è maggiore apertura mentale, ma al contempo sembra che stia cambiando anche il razzista medio: non è più una persona di mentalità chiusa con limiti di istruzione o cultura che messa di fronte alla realtà potrebbe schiarirsi le idee.

Il razzista medio di oggi - o il discriminatore medio - non è semplicemente una persona ignorante in generale che dà sfoggio della sua ignoranza, ma proprio qualcuno che dà l'idea di farlo per scelta consapevole, volere comportarsi così proprio per apparire spaccone o trasgressivo. E per quanto possa essere bello vivere in un mondo in cui non c'è più una parte di società che bisbiglia e dice sottovoce cose che "non sta bene dire in pubblico", non mi sembra che sia stata rimpiazzata da gente molto migliore. Anzi, diciamo che è stata rimpiazzata da gente che ha deliberatamente deciso di dare sfoggio del peggio di sé, gente che si comporta così proprio per sentirsi superiore o per stare al centro dell'attenzione. Ecco, qualcuno di questi soggetti c'era anche trenta o quarant'anni fa ed è proprio quello da cui siamo partiti, ma mi sembra che al giorno d'oggi ce ne siano giorno dopo giorno sempre più, specie tra la gente comune a cui i social danno voce.


mercoledì 29 giugno 2022

Il terzo titolo di Senna // GP Giappone 1991

Anno 1991 - il campionato volge verso la fine ed è il turno di Suzuka, location celebre per essere stata sede dell'assegnazione del titolo anche nelle tre stagioni precedenti. Si tratta del penultimo evento della stagione, quello finale sarà in Australia ad Adelaide e sarà il gran premio più breve della storia della Formula 1 (il secondo ad oggi, sempre ammesso che quel famoso non-gran premio della scorsa stagione possa essere considerato un gran premio effettivo), ma non siamo qui per parlare di quanto avvenuto in Australia di lì a qualche tempo. Oggi parliamo di quando in Giappone, effettivamente, Ayrton Senna e Nigel Mansell sono ancora in lotta per il titolo... e il modo in cui ci arrivano non sembra promettere molto bene. Nel corso del briefing dei piloti del precedente gran premio in Spagna, infatti, i due hanno avuto una pesante discussione innescata da... mhm... innescata non si sa da cosa ma nevermind, in cui si sono scambiati diversi insulti.

Le McLaren si piazzano in prima fila, ma è Gerhard Berger che ottiene la pole position davanti al compagno di squadra. Mansell è terzo, precede in griglia la Ferrari di Alain Prost e l'altra Williams di Riccardo Patrese, il quale fin dal via della gara si porta in quarta posizione. Le Minardi, partite dalla quarta fila, si trovano in sesta e ottava posizione, con la Benetton di Michael Schumacher in mezzo a a Pierluigi Martini e Gianni Morbidelli. La gara di quest'ultimo purtroppo non durerà tanto a lungo e si ritirerà a causa di un problema tecnico, mentre Martini sembrerà per lungo tempo potere avere qualcosa da dire. Veniamo però a Mansell: la gara dura 53 giri in totale, la sua solo nove. Si trova negli scarichi di Senna quando mette le ruote sull'erba e finisce in testacoda da solo - non oso immaginare le critiche se una cosa del genere accadesse ai giorni nostri - insabbiandosi nello stesso punto in cui l'anno precedente c'è stato il celebre incidente tra i Prosenna.

Si prosegue con le McLaren ancora 1/2 e Senna si porta anche davanti a Berger superandolo poco prima dei cambi gomme. Rimane davanti al compagno di squadra anche dopo la sosta, mentre Patrese è ormai stabilmente in terza posizione. Prost è quarto e, dopo la sosta, Martini si trova a dovere difendere la quinta posizione da Schumacher. Il pilota della Benetton è però costretto al ritiro e questo sembra aprire la strada al pilota della Minardi. Però è un giorno in cui le squadre italiane devono soffrire, Jean Alesi su Ferrari è stato il primo ritirato per guasto al motore già al via, mentre entrambi i piloti Dallara, Emanuele Pirro e J.J.Lehto, sono usciti in un incidente con la Jordan di Andrea De Cesaris a inizio gara. Al povero Martini le cose non vanno molto meglio ed è costretto al ritiro per un guasto al 39° giro. Risalgono quinta e sesta quindi la Brabham di Martin Brundle e la Tyrrell di Stefano Modena. Nel caso della Brabham, sono gli ultimi punti della sua storia.

La gara, però, ve l'ho detto, dura 53 giri e deve ancora accadere qualcosa. Perché dopotutto Senna sta per vincere il suo terzo titolo e questo secondo i bambini che giocano con le macchinine bianche e rosse nelle loro case delle Asturie è sicuramente positivo, ma obiettivamente parlando il mondiale sta finendo in modo non abbastanza attention seeker per i suoi standard, quindi c'è ancora qualcosa da fare. Ecco quindi che all'ultimo giro inizia a rallentare e a salutare il pubblico che lo acclama, cosa che porta Murray Walker a osservare ciò che è accaduto a Mansell qualche mese prima al GP del Canada. Dopo avere leaderato tutta la gara, infatti, il baffuto pilota Williams ha accidentalmente lasciato spegnere la monoposto, favorendo così la vittoria del suo rivale Nelson Piquet - tempi molto lontani, quando Piquet passava alle cronache per i suoi risultati sportivi e non per l'utilizzo di epiteti razzisti in un podcast innescando un vespaio e facendo fare una figura molto discutibile al mondo del motorsport.

Noi però siamo qui per parlare di cose positive, quindi torniamo a Senna che rallenta a caso nell'ultimo giro venendo acclamato come vincitore dal pubblico giapponese. Solo che non vince lui il gran premio. All'ultima curva, infatti, decide di cedere la posizione al compagno di squadra Berger, che varie volte nel corso della stagione non ha fatto nulla per mettergli i bastoni tra le ruote, anzi, l'esatto opposto. Un'azione comprensibile e rispettabile, anche se ho qualche piccola perplessità, ovvero se per dare un contentino alla seconda guida di turno sia proprio così necessario mettere in chiaro in mondovisione che si è trattato di un contentino dato alla seconda guida. Per dire, dopo il ritiro di Mansell, Senna non ha più avuto alcun bisogno di stare davanti a nessuno, fargli anche fare una mezza gara in testa a Berger giusto per dare un senso alla sua vittoria - la prima con i colori della McLaren - sembrava davvero così brutto? Comunque sia, Berger/ Senna/ Patrese, il podio è questo e la giornata finisce così.

Anzi no, non finisce affatto, perché nella conferenza stampa post-gara Senna inizia a fare un rant interminabile sui fatti del 1989 e sulle polemiche con Balestre, passando poi al 1990 e affermando per la prima volta di avere pianificato in anticipo l'incidente con Prost per la faccenda della pole position dal lato sporco della pista. Aggiunge anche che nonostante non sia stato tutto rose e fiori il suo duello con Mansell è stato corretto ed è felice che non ci siano stati incidenti tra di loro, ritenendosi soddisfatto dell'esempio che è stato possibile dare a loro stessi, agli altri piloti e a chi verrà dopo di loro. Tutto ciò è stato meraviglioso, essenzialmente il succo del discorso è: "sono felice che quest'anno non ci siano stati incidenti tra championship contender, non ne colgo minimamente la correlazione con il fatto di non averne innescati ed è bellissimo che il me stesso del 1991 possa dare il buon esempio ai bambini diversamente dalle circostanze che manovravano il me stesso del 1990".

La prossima volta che qualcuno osserverà che la Formula 1 è noiosa perché ci sono venti auto che girano in tondo e basta, valuterò la possibilità di riferirgli questo genere di retroscena. A proposito di retroscena, ricordo che il messaggio di fondo di questa conferenza stampa è stato qualcosa tipo "l'anno scorso non è stato un eccesso di foga se sono andato addosso a Prost, ma proprio la volontà di fare quello che ho fatto", quindi potrebbe essere interessante scoprire quale sia stata la reazione dell'altro diretto interessato. Pare nessuna, anche perché impegnato in altro genere di polemiche, tipo lamentarsi della propria monoposto non competitiva da lui paragonata a un camion. A Maranello non apprezzano particolarmente le sue lamentele: in Australia al suo posto c'è Gianni Morbidelli (e Roberto Moreno - già precedentemente pilota Benetton e poi Jordan - prende il posto di quest'ultimo in Minardi continuando nel suo trend di guidare qualsiasi monoposto di basso rango o tamarra o entrambe le cose presente nel campionato).


martedì 28 giugno 2022

Motori rotti, paperi, cyborg e vecchi pensionati // GP Europa 2012 - Valencia

Qualche giorno fa è stato il decimo anniversario del GP d'Europa 2012 e ho anche scritto un post in proposito. Tuttavia quella sera stessa ho rivisto il gran premio con telecronaca Rai (trovato su Youtube) e mi sembra doveroso scrivere un altro post in proposito, per raccontarvi la gara per come l'ho percepita al giorno d'oggi e per fare alcune valutazioni su quanto accaduto quel giorno a Valencia, circuito presente in Formula 1 proprio dal 2008 e caratteristico per delle gare non propriamente movimentate, che quel giorno, nella sua ultima presenza nel mondiale, ci ha offerto invece una gara alquanto movimentata. Certo, almeno una parte dei duelli e dei sorpassi a cui abbiamo assistito sono stati resi possibili dal fatto che ci fosse una grande differenza di prestazioni tra gomma fresca e gomma usurata, ma ogni epoca ha le sue pecche e tutto sommato mi sembra un male decisamente minore, dato che stiamo parlando di un'epoca storica non c'era un'effettiva superiorità molto marcata di certe vetture rispetto alle altre.


Sebastian Vettel e Lewis Hamilton partono uno accanto all'altro in prima fila, mentre dietro di loro ci sono due giovani promettenti e scalmanati: Pastor Maldonado su Williams e Romain Grosjean su Lotus che precede il compagno di squadra Kimi Raikkonen, affiancato alla Mercedes di Nico Rosberg. La top-ten è completata dalla Sauber di Kamui Kobayashi e dalle Force India in ottava e decima posizione con la McLaren di Jenson Button che si trova nona in mezzo a Nico Hulkenberg e Paul Di Resta. Nessuna delle due Ferrari ha avuto accesso in top-ten, Fernando Alonso e Felipe Massa sono rispettivamente 11° e 13°, con in mezzo a loro la Mercedes di Michael Schumacher. Il grosso colpo di scena, comunque, è arrivato quando in Q1 Mark Webber è stato messo fuori gioco dalla Caterham di Heikki Kovalainen ritrovandosi a partire quindi solo 19°. Sono in totale 23, invece delle solite 24, le vetture che scendono in pista: la Marussia schiera una sola vettura in quanto Timo Glock ha problemi intestinali.

La gara prevede 57 giri e inizia in modo abbastanza calmo: Vettel mantiene la posizione davanti a Hamilton, mentre Grosjean precede Kobayashi, Maldonado e Raikkonen con le Force India di Hulkenberg e Di Resta che tengono dietro rispettivamente le Ferrari di Alonso e Massa. Più indietro ci sono le Mercedes, mentre Button ha perso diverse posizioni. Vettel inizia a scappare, mentre Hamilton mantiene la seconda posizione per otto giri. Dietro di lui Grosjean è piuttosto scatenato e sembra avere le gomme in condizioni migliori, si appropria quindi della seconda piazza ed è lui a lanciarsi all'inseguimento di Vettel, che tuttavia al momento ha un vantaggio tale che offre una certa tranquillità. Nel frattempo per i piloti partiti sulle gomme di mescola più morbida - sono due le mescole scelte dalla Pirelli per ogni gran premio, nel 2012, e bisogna alternarle nel corso della gara - iniziano a rientrare. Nella top-ten Massa dovrebbe essere il primo di questi. Non che sia importante per la gara, ma ne riparleremo tra un po'.

C'è un certo grado di confusione, nei giri che seguono, in quanto si trovano piloti che devono ancora fermarsi e piloti già fermati ai box tutti rimescolati, con quelli che si devono ancora fermare che intoppano e quelli già fermati che cercano di recuperare posizioni. Dopo la prima sosta i primi otto dovrebbero essere  Vettel, Grosjean, Hamilton, Alonso, Raikkonen, Maldonado, Massa e Hulkenberg. Kobayashi, in una buona posizione nel primo stint di gara, al 19° giro si ritrova coinvolto in un incidente con la Williams di Bruno Senna. I due, dopo essersi girati, riescono a rimettersi nel verso giusto e a non intoppare neanche tanto. Kobayashi precipita indietro di diverse posizioni e Senna rientra ai box per una foratura. Ci tornerà in seguito per scontare un drive through in quanto riconosciuto colpevole dell'incidente - precipitando "penultimo" davanti a un immaginario pilota indicato dalla grafica come "Driver Name". Nel frattempo per alcuni piloti sta iniziando il secondo giro di pitstop: è il caso di Massa, che aveva anticipato la prima sosta.


Il giro successivo a quello del pitstop di Massa, Jean-Eric Vergne su Toro Rosso si appresta a superare la Caterham di Heikki Kovalainen. Succede tuttavia qualcosa di strano, Jev sembra spostarsi verso l'Angry Bird - ricordate il suo glorioso casco, vero? - e i due si toccano. Stavolta va un tantino peggio dal punto di vista di pezzi di vettura e detriti presenti. Viene quindi mandata in pista la safety car. La maggior parte dei piloti rientrano in regime di safety car. Non lo fa Daniel Ricciardo sull'altra Toro Rosso, né lo fanno le Mercedes e Webber. La safety car rimane in pista per cinque giri: si sta apprestando a rientrare quando accade un grosso colpo di scena, la vettura di Vettel rallenta per un evidente problema tecnico. È il 33° giro. Al restart è lotta tra Grosjean e Alonso, che si trovava terzo già al momento dell'ingresso della safety car, avendo effettuato qualche sorpasso su piloti già in difficoltà con le gomme. È il pilota Ferrari a spuntarla e Grosjean gli si incolla dietro come un'ombra. Nel frattempo succede un nuovo incidente.

Il colpevole stavolta è Kobayashi - così la pensa la direzione gara, che gli dà una penalità da scontare in griglia la volta successiva visto che si ritira per effetto dell'incidente stesso - che sperona Massa. La gara di quest'ultimo prosegue con una foratura, una sosta ai box e un ritorno in pista nelle retrovie. Nel frattempo Ricciardo deve fermarsi ai box per la seconda sosta. Esce dietro ad alcune vetture dei nuovi team, una delle quali è la Caterham di Vitaly Petrov, con il quale avrà in seguito un contatto. Per la seconda volta nel corso della gara ci sarà quindi un incidente tra una Toro Rosso e una Caterham. La gara proseguirà per entrambi e non ci saranno grossi intoppi. Torniamo quindi a noi, Alonso, Grosjean, Hamilton e Raikkonen sono i primi quattro nei giri immediatamente successivi all'uscita di scena della safety car, con Schumacher e Webber momentaneamente alle loro spalle. Come già specificato, tuttavia, non si sono fermati ai box in regime di safety car e Maldonado attende la loro sosta per risalire quinto.

C'è un ulteriore plot twist al 40° giro: ci sono problemi anche per Grosjean che, mentre si trova in seconda posizione, è costretto ad abbandonare. Risale secondo Hamilton, terzo Raikkonen e quarto Maldonado. Schumacher e Webber, intanto, dopo la loro sosta ai box girano piuttosto veloci, così come succederà a Rosberg quando qualche giro più tardi si fermerà a sua volta ai box. Dopo il ritiro di Grosjean, Alonso sembra non avere concorrenza diretta. Il suo ingegnere Andrea Stella, tuttavia, gli dà una comunicazione che può apparire quasi inquietante: visti i tempi che fanno, Schumacher e Webber potrebbero raggiungerlo prima della fine della gara. Tuttavia avrebbero una decina di sorpassi da effettuare, quindi si rimane molto nel teorico. Mentre la gara si avvicina al finale, Schumacher con Webber negli scarichi si apprestano a raggiungere le Force India, nella parte pià bassa della top-ten, per il momento. Nel frattempo continuano le peripezie di Massa.

Al 52° giro, dopo avere subito un sorpasso da Petrov, rientra ai box per una nuova sosta, perdendo alcune posizioni e ritrovandosi dietro alla Marussia di Charles Pic e alla HRT di Pedro De La Rosa, precedendo il solo Narain Karthikeyan. A fine gara riuscirà ad arrivare 16°, precedendo entrambe le HRT e la sua posizione al traguardo è stata spesso utilizzata per affermare che Alonso abbia vinto questa gara con una monoposto da retrovie. Oppure per affermare che il gap tra i due fosse così abissale che Massa arrivava ultimo con una monoposto da vittoria. O entrambe le cose contemporaneamente, per non farsi mancare nulla. Anch'io per anni ho pensato che questa fosse la peggiore gara della carriera di Massa. A rivedermela, però, non direi: Massa è precipitato nelle retrovie per una serie di eventi sfortunati, di nessuno dei quali è stato direttamente responsabile. Ha prima perso molte posizioni perché è stato uno dei pochi a fermarsi prima della safety car, poi è stato speronato da Kobayashi.

Su quali fossero le condizioni della sua vettura dopo l'incidente con Kobayashi, nessuno ci ha illuminato in proposito, ma mi viene seriamente da pensare che, se Massa è stato superato da Petrov sulla Caterham - lo ripeto, da Petrov, ma soprattutto, lo ripeto, su una Caterham... una Caterham, che per giunta aveva superato a sua volta un incidente - è molto difficile pensare che la sua vettura non avesse riportato alcun danno. Prima che questa serie di eventi sfortunati iniziasse, si trovava lì lì con Hulkenberg, che ha concluso la gara in quinta posizione. Non sapremo mai cosa sarebbe successo se tutto fosse andato bene, ma un quinto/ sesto posto potrebbe essere stato alla sua portata, il che è ovviamente ben inferiore alla performance piuttosto straordinaria di Alonso, ma lo renderebbe un potenziale risultato abbastanza normale in un contesto in cui tanti team erano vicini gli uni agli altri. Mi viene spontaneo pensare, a questo punto, che in nome dell'alonsismo sfrenato si sia spesso ridicolizzata anche più del dovuto la figura del suo compagno di squadra.

Torniamo a noi e al finale scoppiettante che ancora ci aspetta: Hamilton infatti accusa problemi e sembra non essere in grado di mantenere la seconda posizione. Raikkonen gli è ormai giunto negli scarichi e poi lo supera. Siamo al 55° giro e la gara di Hamilton sembra destinata a concludersi neanche con un terzo posto, ma proprio giù dal podio, verosimilmente in quarta posizione. Maldonado ha altri programmi per lui e per sé stesso e, invece di superarlo come si deve, finisce per speronarlo. La gara di Hamilton finisce nelle barriere, quella di Maldonado vagando con la vettura danneggiata e perdendo posizioni random. Abbiamo un terzo posto praticamente vacante e Hulkenberg potrebbe aggiudicarselo. Schumacher e Webber, tuttavia, hanno altri piani e lo superano uno dopo l'altro - praticamente stanno facendo gara a coppia fin dalle prime battute. Mancano due giri a questo punto e Alonso e Raikkonen sono ciascuno per i fatti suoi, relativamente sicuri del risultato. Tra Schumacher e Webber il gap è piccolo, ma è il pilota Mercedes a spuntarla.


Hulkenberg arriva quinto, pensando che un giorno anche per lui arriverà il momento del podio, mentre la rimonta di Rosberg, paragonabile a quella del duo Schumacher/ Webber si conclude con una sesta posizione davanti a Di Resta. Seguono la McLaren di Jenson Button e la Sauber di Sergio Perez. Maldonado riesce a chiudere la gara in decima piazza ma viene penalizzato per avere innescato l'incidente con Hamilton. Il decimo posto va quindi a Bruno Senna e Maldonado giunge 12° alle spalle anche di Ricciardo. Dietro di lui si classificano Petrov, Kovalainen, Pic, Massa, De La Rosa e Karthikeyan. Alonso è il primo pilota a ottenere una seconda vittoria nella stagione 2012: le prime sette gare hanno avute tutte sette vincitori diversi. Siamo in un momento della stagione in cui fare previsioni per il mondiale è ancora avventato e infatti non ne facciamo. Ci limitiamo a pensare a quanto sia stata piena di colpi di scena questa gara e a quanto il risultato finale fosse difficile da ipotizzare all'inizio.

Alonso fa un giro d'onore in grande stile con tanto di gesto delle papere, flag lap e poi addirittura rimane fermo lungo il tracciato venendo poi scarrozzato dalla medical(?) car. Nel frattempo Raikkonen e Schumacher sono già nel retro del podio e conversano amabilmente con Andrea Stella, rappresentante della Ferrari sul podio. Il video finisce con il podio e con una conferenza stampa in cui vengono dette anche cose illuminanti. Se qualcuno ci avesse detto in anticipo che Michael Schumacher avrebbe affermato che il modo migliore di finire sul podio era finirci a sorpresa, forse non gli avremmo creduto. Però, in effetti, a pensarci ha senso e si collega molto a quello che ho scritto nel mio post del giorno dell'anniversario. A volte la vera trasformazione non è quella in cui un outsider diviene finalmente un pluricampione del mondo. È piuttosto quella in cui un pluricampione del mondo diviene finalmente un outsider e, in quanto tale, forse la prima volta nella sua carriera è in grado di apprezzare i risultati da outsider.


lunedì 27 giugno 2022

Williams 1992: un esordio da record

Goodwood 2022:
Mansell sulla Williams 1992
L'argomento di questo post è un record, fatto registrare da Nigel Mansell nel 1992 eguagliato soltanto nel 2004 da Michael Schumacher e comunque mai battuto: il maggior numero di vittorie consecutive a partire dalla prima gara della stagione. Il nostro baffuto eroe ne ha infatti ottenute ben cinque, che andremo a ripercorrere. Per il 1992 è anche, indipendentemente dal momento della stagione o su due stagioni, al secondo posto ex-equo con Jack Brabham e Jim Clark per vittorie consecutive, al secondo posto dietro ad Alberto Ascari vincitore di sette gran premi consecutivi. Cosa dire, per il pilota della Williams è iniziata piuttosto bene.

SUDAFRICA - di ritorno dopo numerosi anni a Kyalami, adesso si corre di domenica e non più di sabato e la regia è un po' migliorata, ma neanche così tanto. Il baffuto eroe parte dalla pole e mantiene la posizione mentre secondo si installa il compagno di squadra Riccardo Patrese. Partito secondo, Ayrton Senna si ritrova terzo e vi rimane, inizialmente vicino a Patrese e spesso nella prima parte di gara immortalato da immagini onboard mentre la gara degli altri la si vede nel quadratino. Anche l'onboard di Mansell viene mostrato occasionalmente.
Per lungo tempo le vetture dalla quarta alla settima piazza, una Ferrari, una Benetton, una McLaren e un'altra Ferrari permangono in trenino. Poi i piloti Ferrari usciranno di scena per guasti, prima Ivan Capelli e poi Jean Alesi. Con il ritiro di Alesi, Schumacher risale quindi in quarta posizione, il tutto mentre il suo compagno di squadra Martin Brundle è out fin dal via per un contatto. Gerhard Berger chiude quinto, ultimo pilota a pieni giri, mentre in sesta posizione risale Johnny Herbert con la Lotus. La gara è relativamente tranquilla, non ci sono eventi altisonanti e se ci sono la regia non ha l'accortezza di inquadrarli.

MESSICO - la Williams, le Benetton e le McLaren partono dalle prime tre file e Mansell, seguito da Patrese, si invola in testa alla gara. Senna invece supera le Benetton e rimane terzo per un breve tratto di gara: dopo è costretto al ritiro per un problema tecnico. A questo punto Schumacher è stabilmente terzo e vi rimane fino alla fine, ottenendo il suo primo podio. Adesso è un bambino grande e può iniziare a comportarsi come tale.
Brundle, nel corso della gara, deve invece vedersela con Berger, che gli sta negli scarichi e tenta più attacchi. A gara inoltrata, dopo un primo "falso allarme" (sorpasso con controsorpasso di Brundle), riesce a completare la manovra e portarsi quarto. Purtroppo Brundle non giungerà invece al traguardo, costretto a parcheggiare ai box per un guasto al motore. Le posizioni finali della zona punti vanno alla Tyrrell di Andrea De Cesaris e alla Lotus di Mika Hakkinen.
Gara da dimenticare per la Ferrari: Ivan Capelli esce di scena in un pile-up al via quando viene urtato dalla March di Karl Wendlinger già venuto a contatto con altre vetture, Jean Alesi occupa per breve tempo la sesta piazza dopo il ritiro di Senna, per poi ritirarsi per noie tecniche dopo essere stato superato da De Cesaris. Male anche in casa Minardi, Christian Fittipaldi nella sabbia, Gianni Morbidelli contro le barriere.

BRASILE - Mansell fa la pole, ma la sua sessione di qualifiche non fila proprio liscia. In qualche modo lui e Senna riescono ad avere un incidente in qualifica. La cosa si chiude senza incidenti *fuori* dalla pista, dopo che Mansell ammette di non avere visto la presenza dell'avversario se non quando era troppo tardi.
Al via Patrese trolla Mansell che gli rimane negli scarichi per tutto il primo stint, mentre Schumacher appunto conferma di potere fare cose da bambino grande: tra lui e Senna c'è un lieve contatto! Il pilota di casa passa, ma nella prima parte di gara i due saranno piuttosto vicini e ci sarà un acceso duello. Superato inizialmente da Schumacher, Senna riprenderà poco dopo la posizione, ma se la vedrà nuovamente sottrarre in seguito. Poi, abbandonato dalla monoposto al proprio destino, sarà costretto al ritiro.
In questa gara i piloti cambiano gomme - nelle due precedenti no - e Mansell si porta in testa tramite undercut. Scivolato secondo, Patrese in un primo momento non è neanche tanto lontano dal compagno di squadra, ma più avanti rallenta per risparmiare la vettura, avendo un vantaggio abissale su Schumacher, che è terzo in pianta stabile. Giungerà terzo e pare si lamenterà della condotta di gara di Senna: una nuova amicizia sta per nascere!
Finalmente notizie positive in casa Ferrari: Alesi (rimasto in pista nonostante un incidente con Brundle costretto invece al ritiro) giunge quarto, con Capelli quinto, i primi punti della stagione. Michele Alboreto sulla Footwork verso fine gara è piuttosto vicino alla Ferrari 28, ma niente da fare, deve accontentarsi di arrivare sesto.
Gara con elevato attrition rate, giunge al suo apice con un incidente tra le Ligier: Thierry Boutsen attacca il compagno di squadra Erik Comas, urtandolo e finendo la propria corsa addosso alla Lotus di Herbert. Dei tre, Comas è l'unico che riesce a proseguire, sul momento, ma si ritirerà comunque poco dopo per problemi di motore.

SPAGNA - si parte con pista umida e la pioggia è destinata a incrementare parecchio a gara in corso. Mansell stacca Patrese che stacca Schumacher. Patrese sarà uno dei vari piloti che usciranno di pista e a quel punto si troverà Schumacher in seconda posizione, che manterrà fino alla fine della gara andando nuovamente sul podio.
Nel gruppo retrostante ci sono le McLaren e le Ferrari in ordine sparso. Alesi sta in mezzo a Senna e Berger, almeno finché non viene speronato dal futuro compagno di squadra e scivola alle spalle anche di Capelli. In seguito cambierà gomme e riprenderà a rimontare, arrivando a occupare di nuovo la sesta piazza - e rimanendo coinvolto in un contatto con Hakkinen (poi più avanti protagonista di un incidente che lo porterà al ritiro) nel frattempo.
Senna, a un certo punto protagonista di un acceso duello con Berger, frattanto è terzo avendo staccato parecchio il compagno di squadra. Alesi intanto supera Capelli e si lancia all'inseguimento di Berger che, per problemi alla vettura è costretto a rallentare l'andatura. Alesi lo raggiunge e lo supera, non prima che Senna si sia esibito in una sbinnata senza conseguenze.
Nella fase finale Alesi rimonta like a boss e potrebbe anche raggiungere Senna, se questo nel doppiare Capelli non perdesse il controllo della vettura su un rivolo d'acqua, stessa sorte che tocca anche a Capelli poco dopo: entrambi si ritirano. Alesi è terzo, Berger quarto, Alboreto quinto, mentre sesta si piazza una vettura comunque rossa: la Dallara di Pierluigi Martini.

SAN MARINO - in una prima parte di gara troviamo nell'ordine le Williams, le McLaren, le Benetton e le Ferrari nelle prime otto posizioni. Mansell e Patrese iniziano a scappare, Senna consolida una distante terza posizione. Inizialmente in lotta con Berger, adesso Brundle ha Schumacher negli scarichi. I primi otto rimangono invariati fino all'uscita di pista di Capelli: è ancora ottavo quando si insabbia e si ritira. Il secondo protagonista a uscire di scena è Schumacher. Continua a inseguire Brundle finché non commette un errore e sbatte: dopo due soste ai box si ritira.
Frattanto tutta la zona punti eccetto Alesi effettua un cambio gomme, così che il pilota della Rossa numero 27 risale terzo, dove resterà fino a gara inoltrata, pressato dalle McLaren. Senna lo supera, Berger tenta di fare altrettanto. I Bergesi vengono a contatto e sono entrambi costretti al ritiro. Ciò va a favore di Brundle che con il quarto posto ottiene i suoi primi punti stagionali davanti ad Alboreto e Martini. Quest'ultimo è uscito vincente da un duello con il compagno di squadra J.J.Lehto, comunque costretto al ritiro a un giro dal termine per problemi al motore. Sul podio i Williams Bros vanno da soli: a causa delle alte temperature, ha uno svenimento subito dopo la gara ed è costretto a saltare il podio.

Siamo giunti alla fine del nostro viaggio nella striscia vincente di Mansell e nel frattempo sono capitate tante altre cose: il debutto dell'Andrea Moda, l'avvicendamento Giovanna Amati/ Damon Hill in Brabham, ecc... Il gran premio seguente è a Montecarlo ed è quello del duello dei Sensell che senz'altro ben conoscete e che vi ho anche raccontato in passato.
Nel frattempo la Williams è emersa come vettura dominante e ormai sembra abbastanza chiaro a tutti chi sia il favorito per il titolo. Per il V3KkYaCçY0 con i baffi (va per i trentanove anni, dopotutto) sembra giunto finalmente il momento di portarsi a casa un mondiale... anche se siamo solo a maggio e di strada ce n'è ancora parecchia davanti.


domenica 26 giugno 2022

Lettera di candidatura per un gran premio cittadino nel mio paese di residenza

Spettabile signor Giornate Festive Dedicate Ai Gran Premi,

come divulgato con frequenza dalla stampa motoristica internazionale sembra che in questi ultimi tempi sia di moda scrivere a Liberty Media per chiedere l'organizzazione di un gran premio cittadino nella propria metropoli, per tale ragione Le scrivo per proporLe la candidatura del mio paese di residenza esponendoLe un mio vecchio progetto intitolato "analisi del circuito cittadino di *** ****** ** ******, uno studio effettuato varie volte in passato nel dopocena girando in macchina per il paese con gli amici per valutare un potenziale percorso". Al fine non incentivare comportamenti scorretti da parte degli aspiranti progettisti di circuiti cittadini, atteso in fede che le bevande consumate nel corso della suddetta cena erano analcoliche, nello specifico acqua di sorgente che, una volta imbottigliata, veniva a costarci un prezzo sproporzionatamente alto rispetto a un'eventuale caraffa della stessa bevanda fornita da rubinetto, oltre che una comunissima bevanda analcolica comunemente servita o in lattine rosse o, nelle trattorie, alla spina.

Dopo questa doverosa introduzione, segnalo che il progetto da me studiato mentre il signor L. guidava una vecchia utilitaria di sua proprietà e la signorina E. rideva in modo sguaiato osservando che non ero normale, prevedeva si trattasse di un potenziale gran premio di Indycar, anche se il signor L. avanzava l'ipotesi che potesse corrersi un gran premio misto per Indycar e Formula 1, le quali potevano percorrere il tracciato improvvisato nella stessa direzione, oppure le une in uno e le altre nell'altro senso di marcia. Le sovverrà senz'altro il ragionevole dubbio di quanto siano ampie le strade di tale paese dell'hinterland, perciò provvederò a fornire una misura alquanto precisa: si tratta di strade decisamente più strette di quelle che vengono utilizzate per un prestigioso evento di Formula 3 che si svolge nel continente asiatico, occasionalmente con vetture di Formula 4 qualora il governo cinese decida di imporre blocchi all'entrata per team e personale proveniente dal motorsport intercontinentale.

Il circuito è relativamente breve e piuttosto squadrato, prevede di percorrere la circonvallazione paesana accostata da un viale e la via del centro. Il percorso totale, essendo breve, dovrebbe risultare anche poco costoso in termini di barriere da insallare per proteggere gli alberi del viale e altresì tutelare la vita dei piloti che, non essendo very uominy ma eterni adolescenti, diversamente da quelli di un tempo sentono di essere troppo giovani per morire. Preciso inoltre che, dall'altro lato della strada, in corrispondenza del viale, c'è il parcheggio dell'ASL, il quale è alquanto ampio e ha diversi ingressi/ uscite. Per tale ragione si presa molto bene all'utilizzo come pitlane, proposta a suo tempo accettata dal signor L. durante una delle nostre scorribande serali volte alla scoperta di potenziali tracciati motoristici. Dalla parte opposta del percorso, inoltre, esiste una piazza sulla quale durante il carnevale viene generalmente installato un palco sul quale gente vestita da clown declama massime di dubbia intelligenza nel dialetto locale.

Tale palco potrebbe essere montato anche in occasione del gran premio che Le sto proponendo ed essere adibito alla funzione di podio. Gli spettatori avranno ampio spazio per circondare il palco ed essere sommersi di champagne dai piloti. In alternativa, se ciò Le pare troppo costoso, si potrebbe utilizzare vino a basso costo fornito da una rivendita locale. Mio padre conosce la titolare, con la quale si intrattiene in lunghe conversazioni a base di pettegolezzi del posto ogni volta in cui va a comprare il vino, potrebbe concordare lui stesso la fornitura della suddetta bevanda per la premiazione. Il paese offre inoltre varie attrazioni per il pubblico che intendesse fermarsi oltre l'evento: c'è un cinema, un locale da ballo adibito ad entrambe le funzioni di discoteca e di balera a seconda delle sale, quattro supermercati e una piscina all'aperto qualora l'evento si svolga d'estate. Sventuratamente non vi sono luoghi nel quale possa essere posizionato in caso di necessità un porto finto, ma temo si possa soprassedere a tale mancanza cercando altre fonti di spettacolo.

Si potrebbe organizzare per esempio l'esibizione di celebrità del posto: la mia amica signora S. è fidanzata con un musicista di una band rock e conosce alcuni cantanti di pianobar, potrei chiederle una consulenza. In alternativa qualora si voglia puntare a un pubblico più anziano, i miei genitori hanno conoscenti che, frequentando centri anziani, conoscono deejay vari di serate di liscio e balli di gruppo che potrebbero occuparsi di un simile intrattenimento musicale. Per un pubblico più giovane, inoltre, ho un vicino di casa sulla ventina che mentre pulisce la macchina ha l'abitudine di ascoltare musica dance ad alto volume nel cortile, potrebbe eventualmente essere incaricato di intrattenere il pubblico dell'evento, che potrebbe diventare uno dei più amati e apprezzati dell'intera stagione, nonostante la concorrenza con le altre decine e decine di location nelle quali verranno ubicati i prossimi eventi destinati ad essere aggiunti in calendario per portare il numero di appuntamenti stagionali a cinquanta (le altre due settimane sarebbero una prestagionale per i test e una post-stagionale per le polemiche di fine stagione).

Mi sembra doveroso specificare, infine, che non dispongo dei mezzi economici tali per finanziare un gran premio, ma mi propongo di dare il mio contributo lavorando gratis per la realizzazione dell'evento stesso. Potrei occuparmi io stessa della telecronaca e cercare di coinvolgere il signor L. in qualità di appassionato di motorsport. In più potrei essere la madrina dell'evento: ho nell'armadio alcuni abiti che portavo quando avevo l'abitudine di andare in discoteca, ma non andandoci da febbraio 2020 tali indumenti hanno bisogno di prendere un po' d'aria. Uno di questi è anche rosso, potrebbe contribuire alla percezione di predestinazione dell'evento motoristico che intendo organizzare. Aggiungo infine che nel mio paese è presente una linea ferroviaria che lo collega con il capoluogo di provincia e di regione, in un tempo che va dai quindici ai trenta minuti a seconda del numero di fermate effettuate dal treno stesso, il che da sempre impedisce al mio paese di residenza di essere catalogato come "nell'ano del globo terrestre". Penso che ciò costituisca un notevole valore aggiunto per l'affluenza di pubblico.

In attesa di un Suo cortese riscontro, le porgo i miei più distinti saluti.

Milly Sunshine
Blogger | Obsolete Narrazioni di Formula 1


sabato 25 giugno 2022

La prima vittoria di Johnny Herbert // GP Gran Bretagna 1995

Johnny Herbert è nato il 25.06.1964 (quindi oggi 25.06.2022 compie cinquantotto anni) esattamente due settimane più tardi rispetto a Jean Alesi. Nel 1995 il giorno del compleanno di Herbert cadeva di domenica, pertanto se fosse stato piazzato un gran premio in quella data, chissà, magari anche lui sarebbe riuscito a vincerlo nel giorno del suo trentunesimo compleanno. Non c'erano però gran premi a fine giugno, i primi successivi sono avvenuti in luglio, quello di Francia e quello di Gran Bretagna. Mentre a Magny-Cours Herbert è rimasto coinvolto in un incidente con Alesi dopo appena due giri ritirandosi, a Silverstone ha ottenuto la sua prima vittoria in Formula 1, anche abbastanza a sorpresa per come si erano messe le cose. Ho deciso, oggi, di raccontarvi proprio della vittoria di Herbert, anche se comunque un po' di contestualizzazione ci sta bene, quindi partiamo in breve dal GP di Francia, giusto per spiegare meglio quello che verrà dopo.

La gara di Magny-Cours inizia con Damon Hill al comando davanti a Michael Schumacher. Nelle retrovie ci sono piloti che finiscono fuori per incidente (Pedro Diniz, Taki Inoue, Ukyo Katayama), in zona punti ci sono vari piloti che sperano di avere un po' di gloria. Herbert sulla Benetton è seguito da entrambe le Ferrari e viene speronato da Alesi. Questo mantiene la posizione, seguito da Gerhard Berger, che comunque per un problema con il bocchettone del rifornimento e una sosta lunghissima più tardi uscirà dalla zona punti per non rientrarvi mai più. Nel frattempo Rubens Barrichello e Olivier Panis, che si trovano in top-5, vengono entrambi penalizzati per jump start. La gara, comunque, la fanno gli Schumill: nel primo stint Hill si difende dagli attacchi di Schumacher che gli sta negli scarichi. Il pilota della Benetton è il primo a rientrare per rifornire. Di solito non è un buon segno, ma torna in pista con strada libera mentre Hill deve vedersela con dei doppiaggi.

In sintesi: undercut di Schumacher, che accumula un certo vantaggio su Hill, vantaggio che continua ad aumentare anche dopo il successivo rifornimento a gara inoltrata, in cui i piloti continuano a montare gomme slick nonostante stia scendendo qualche goccia di pioggia. Gli Schumill rimangono 1/2 mentre la lotta per il terzo posto è aperta tra la Williams di David Coulthard e la Ligier di Martin Brundle. Coulthard mantiene la terza posizione, il compagno di squadra di Panis deve accontentarsi del quarto posto. Precede Alesi, che nella parte conclusiva della gara si prende un bel rischio, rischiando di partire in testacoda mentre impegnato a gesticolare contro dei doppiati che lo stanno intralciando! Barrichello e Panis, dopo lo stop and go, rimontano brillantemente: il pilota della Jordan chiude sesto, quello della Ligier ottavo alle spalle della McLaren di Mika Hakkinen, che purtroppo nel 1995 significa vedere tanti punti quanti quelli che ha ottenuto attualmente, nel senso di 2022, il figlio del vincitore di questo evento.

Quello che vi ho raccontato potrebbe sembrare un gran premio di routine, ma secondo quanto ho approfondito sul sito statsf1, il duello tra gli Schumill nella prima parte di gara ha lasciato degli strascichi da "you have to leave the space, all the time you have to leave the space". Questo retroscena mi sembra sorprendente, perché è da parte di entrambi un concentrato di luoghi comuni degli anni 2020, in un'epoca in cui sembrano anacronismo. Schumacher infatti critica ferocemente Hill per averlo rallentato durante il loro duello - ma i very uominy che sorpassano? Hill, da parte sua, risponde di fatto che i giovani piloti dei junior team si comportano nel modo in cui i junior team li hanno addestrati a comportarsi e che sono dei prodotti di marketing anziché dei veri piloti e che Schumacher appartiene a questa categoria. Bene, abbiamo iniziato bene il fine settimana, non c'è che dire. I toni sembrano placarsi nel corso delle sessioni e si arriva alla domenica con i due che ancora una volta si contendono la vittoria, anche se sono su strategie diverse.

Hill è davanti a Schumacher, ma mentre il pilota della Williams è su una strategia con due rifornimenti, quello della Benetton è su una strategia che ne prevede uno solo. Nel primo stint i due sono primo e terzo, in quanto Alesi si è infilato tra di loro alla partenza, mentre poco più indietro è di nuovo *drama*: ricordate Barrichello e Panis penalizzati in Francia per jump start? Ebbene, i due, entrambi, vengono penalizzati anche stavolta per la stessa ragione! Ci sono nel frattempo nel corso della prima parte di gara vari ritiri, di cui alcuni illustri (Hakkinen e Berger), mentre di fatto Schumacher sembra essere l'unico dei front runner su una strategia a una sosta sola. A soste ultimate, si troverà quindi davanti a Hill, ma quest'ultimo gli si avvicinerà abbastanza in fretta, essendo nel suo stint finale decisamente più veloce dell'avversario. Poi, improvvisamente, accade qualcosa: non siamo più a Silverstone, siamo nel mezzo delle praterie australiane.

Vediamo tutto dall'onboard di Hill, lo vediamo cozzare contro qualcosa e perdere il controllo della vettura. Quel qualcosa contro cui ha cozzato è la monoposto di Schumacher: per i due è ritiro immediato. Terzo c'è Herbert, staccato di 50+ secondi dai due. Risale in prima posizione, ma non per molto: Coulthard infatti gli strappa la posizione e si porta in testa, purtroppo per lui nel momento in cui gli viene notificato uno stop and go per eccesso di velocità nella pitlane. Utenti brasiliani che commentavano la gara nei commenti su Youtube, facevano polemica per questo fatto, sostenendo l'esistenza di favoritismi nei confronti di Herbert. Comunque, tornando al 1995, Coulthard rientra ai box a scontare la penalità e si ritrova terzo: Herbert vince, secondo arriva Alesi. Panis giunge quarto, mentre Barrichello si ritrova in lotta con la McLaren di Mark Blundell per il quinto posto: il duello finisce con un incidente al penultimo giro, Rubinho si ritira, Blundell giunge quinto, precedendo la Sauber di Heinz-Harald Frentzen.

Favorito dall'incidente tra gli Schumill, Herbert ottiene quindi la sua prima vittoria in Formula 1. Curiosamente la seconda sarà al GP d'Italia di lì a un paio di mesi, anche in quell'occasione dopo un incidente tra gli Schumill. In realtà dopo l'incidente degli Schumill altri piloti prima di Herbert ne erediteranno la leadership, ma direi di non stare a ripercorrere quei tristi eventi da cui i ferraristi sono ancora triggerati nonostante siano passati decenni. Considerato che la terza e ultima vittoria della carriera di Herbert nella massima serie sarà al GP d'Europa 1999, direi che in generale le sue vittorie sono sempre state precedute da molte trombe che suonavano. Per il resto, tornando un attimo al risultato di Silverstone, segnalo l'arrivo di una Minardi in decima posizione: si tratta di Luca Badoer. Se nel 1995 ci fosse stato il sistema di punteggio in vigore dal 2010 in poi, sarebbe uno degli innumerevoli punti che Badoer avrebbe conquistato in carriera.

PS. Bambini che mi leggono, ricordatevi che gli Schumill davano il cattivo esempio come ship quindi non imitateli. Piuttosto fate come i Vettelton, piuttosto. O forse meglio di no... esattamente il 25 giugno di cinque anni fa si correva il GP dell'Azerbaijan!


venerdì 24 giugno 2022

GP Europa 2012: l'outsider vede la luce

Caro outsider che stai al centro della griglia, sono sicura che tu non abbia un grande seguito. C'è chi non parla mai di te e chi invece lo fa e ti critica, perché sono solo le 14.00 ed è lunga far venire sera, specie quando è il 24 giugno e il sole tramonta alle 21.00 come se non distinguesse il giorno dalla notte, anche a Valencia e non solo a Singapore. Sono sicura che nessuno fa caso a te, perché come sempre è la gara degli altri, quelli che stanno davanti e che hanno un mondiale a cui pensare, perché è così che funziona e la gente ama quelli come loro, i campioni che collezionano risultati, non certo quelli che come te vanno a caccia di potenziali terzi posti che sembrano giorno dopo giorno sempre più lontani, sempre più impossibili.

È il pomeriggio di una domenica come tante: championship contenders e piloti di spessore che cercano di vincere, idoli da adorare, da mettere su un piedistallo mentre da qualche parte i loro compagni di squadra annaspano in mezzo al nulla. Ci sono quelli che vincono con una macchina da quindicesimo posto, dirà qualcuno, e quelli che con una macchina da vittoria arrivano quindicesimi. Poi c'è chi non avrà tempo per pensare a questo, che guarderà i protagonisti uscire di scena, uno dopo l'altro... ma poi chi sono i veri protagonisti? Cosa distingue i protagonisti quando si sta in bilico tra il presente e il futuro, il "chi vorreste in Ferrari tra un anno? chi tra due?", in bilico tra l'insultare le seconde guide o, per dimostrare di essere più colti della gente comune, fare lo stesso con i Friday driver.

È domenica, oggi, e si sta per scrivere una pagina di storia. C'è chi stende tappeti rossi e chi invoca di aspettare un attimo, mentre la gara si fa definita, ma non abbastanza. C'è un nuovo colpo di scena... e non sei tu, nemmeno stavolta, perché non tocca a te fare l'outsider. O almeno così sembra, sono altri che vedranno la luce, mentre tu risali la zona punti, una posizione dopo l'altra, passando come fosse la stessa cosa tra le Redbull e le Caterham. Poi tutto si stravolge, fuori uno, avanti un altro potenziale outsider. E infine arrivi tu, quando nessuno ci stava pensando. Arrivi e ti prendi quel "primo podio" che non è un vero primo podio ma che ti rende, finalmente, a scoppio ritardato, un pilota come tutti gli altri.

Non sono qui per guardare robot dominare il mondo, ma per vedere umani brillare svettando tra altri umani. Non importa cosa dicono gli altri. Non tutti gli eroi portano la tuta rossa, alcuni per me lo diventano quando smettono di portarla. Perché non so come andrà a finire, non so dove sarò tra dieci anni e come saranno le gare di quel tempo, ma sono in questo momento e so cosa provo oggi, domenica 24 giugno 2012. So come mi sento e so che è una bella sensazione, che comunque vada me lo ricorderò questo podio, tra dieci anni, quando scriverò ancora tra le pagine di questo blog, in un mondo invaso dalle peggiori specie di fanboy motoristici che non stanno più rinchiusi in recinti come Answers Yahoo, ma che girano in mezzo a noi e ci rinfacciano che loro sono la norma e siamo noi quelli che non vanno.

Questo podio me lo ricorderò tra dieci anni, quando non avrò più un idolo che arriva quindicesimo e il bisogno di qualcuno che illumini il risultato di una gara. Me lo ricorderò quando le seconde guide del passato non verranno più insultate. Me lo ricorderò quando sarò nei miei mid-30s, ormai lontana dall'epoca dei quindicesimi classificati e ancora più lontana dall'epoca breve e fugace dei Friday driver. Me lo ricorderò quando la gente non dirà nemmeno più "sono meglio le moto delle auto" e sorriderò pensando che anche qualche outsider pensava che fossero meglio le moto delle auto. Me lo ricorderò e lo condividerò con la gente che ha lo stesso ricordo e con chi non può ricordare, o con chi ti chiamava traditore della patria e adesso nel modo più disperato non vuole (siano altri a) ricordare.

Io non amo i piloti che vincono titoli uno dopo l'altro.
Amo gli outsider che vanno sul podio a caso in un gran premio pazzo.
In questo caso posso soprassedere a tutti i difetti del mondo.
Anche a quello grave di avere, molti anni prima di quel podio, vinto titoli uno dietro l'altro.

giovedì 23 giugno 2022

Commento al Gran Premio del Canada 2022

Carissime marmotte ruggenti all'ascolto, come ben ricorderete era da tre anni che non si svolgeva un Gran Premio del Canada. Come forse ugualmente ricorderete, l'edizione del 2019 è stata vinta ex-equo dai Vettelton. Si sono dette tante cose nel corso degli anni e sono ancora convinta delle mie analisi sull'accaduto. O per meglio dire, sono ancora convinta di quanto ho affermato a proposito dell'episodio della penalità. In sintesi: tutto può essere regolare o irregolare a seconda dell'interpretazione, ma è doveroso che l'interpretazione rimanga tale nel tempo invece di cambiare da un gran premio all'altro o a seconda di quanto possa generare polemiche quindi audience una penalità. Non posso dire che in questi anni si sia arrivati a una situazione in cui tutto viene considerato alla stessa maniera, ma quantomeno non mi sembra che ci sia più un eccessivo squilibrio tra regolamento più permissivo per le sportellate dei backmarker e meno permissivo per qualsiasi azione commessa dai piloti di punta. Oserei dire che quel periodo dell'anno scorso in cui i Vettelstappen venivano di fatto istigati a mettere fine al mondiale con un incidente non sia stato esattamente un punto di svolta positivo, ma nulla ha a che vedere con quanto accaduto tra i Vettelton nel 2019, dove si è detto di tutto e il contrario di tutto, ma di azioni pericolose non ne ho vista nemmeno una.
In quell'occasione avevo scritto un Commento al GP in cui ero stata piuttosto critica nei confronti di Vettel, non per il modo in cui guidava, ma per il fatto che sempre e comunque, qualunque cosa facesse, non riusciva a farsi apprezzare da nessuno, salvo i suoi irriducibili ultrà o pochi altri (vorrei ricordare che era ancora la prima parte del 2019, quando la Leclerc-mania da parte dei ferraristi non era ancora supportata dalla classifica piloti). Avevo accusato Vettel di non essere in grado di comunicare per il suo essere totalmente estraneo al mondo dei social e per non essersi mai adattato alla comunicazione in voga nella sua epoca. Se sono ancora d'accordo con la mia analisi di quanto accaduto in pista, non posso dire di essere d'accordo con questo punto di vista. O meglio, potrei anche essere d'accordo, ma solo se vivessimo in un mondo ideale in cui i social sono usati con decenza e con una certa misura. La decenza e la misura erano relativamente ancora in voga nel lontano 2019, ma non sono più in voga ormai da molto tempo. Il fanbase motoristico formato social è arrivato a livelli di bimbominchiaggine non ancora del tutto immaginabili qualche anno fa, non perché prima certi comportamenti non ci fossero, ma perché adesso si stanno diffondendo a macchia d'olio tanto da sovrastare completamente quella parte di fanbase motoristico formato social che quantomeno quando pubblica qualcosa dà l'idea di essere un individuo senziente. A titolo di esempio, provate ad andare a leggere i commenti che ci sono sotto a qualsiasi post del twitter ufficiale della Formula 1 che pubblica il risultato di una sessione di test o di qualifiche o di una gara. Non sto esagerando: mi è capitato sabato, ho guardato un simile post e tra decine e decine di commenti, si contavano sulle dita della mano di un mutilato quelli sensati (dove per sensati non intendo necessariamente la bocca della verità, ma quantomeno che non fossero commenti di hater, stan stile k-popper, bimbiminchia e quant'altro) e che non sembravano scritti da troll. La maggior parte dei commenti sensati erano lamentele sul fatto che ci fossero solo commenti di troll e nessuno di persone serie. Ecco, alla luce di questa evoluzione al contrario dei fanbase motoristici con cui i piloti possono interagire, inizio a pensare che la scelta di Vettel sia quella più ragionevole possibile. Rimango del parere che la scelta migliore possibile per un pilota sia utilizzare i social in maniera professionale, con post di PR che pubblicano con regolarità considerazioni o foto relative a eventi motoristici o promozionali (tra i piloti attualmente in griglia mi vengono in mente Perez e Schumacher, ma probabilmente ce ne sono altri - pochi altri), ma anche il non utilizzo dei social può essere un buon modo di comunicare.
Veniamo adesso al weekend canadese del 2022, iniziato con delle previsioni meteo che davano pioggia tra la giornata di venerdì e quella di sabato. Fortunatamente la pioggia non ha generato particolari intoppi, insomma per intenderci è stata entro quei livelli che consentono di girare senza eccessivi problemi. Nel frattempo giravano voci contrastanti sulla sostituzione di un certo predestinato motore della Rossa numero 16 e sulle potenziali posizioni di retrocessione alle quali andava incontro Leclerc. Si diceva inizialmente che il Predestinatohhhh sarebbe stato retrocesso di dieci posizioni per la sostituzione di vari componenti, ma la sostituzione dell'intero motore ha fatto sì che partisse ultimo in griglia. Anzi, penultimo in griglia, in quanto Tsunoda non ha proprio girato nelle qualifiche procacciandosi l'ultima piazza d'ufficio, mentre Leclerc in pista c'è andato, anche se solo nella Q1, il che significa che il suo tempo effettivo sarebbe stato il 15°, se non ci fossero state penalità in griglia. La Q1 è stata disputata in condizioni di bagnato e ha visto i piloti girare con gomme full wet e nello specifico l'Aston Martin toppare qualcosa con la presisone delle gomme, così che i piloti che fino a quel momento avevano girato like a boss sono stati costretti a uscire di scena quasi subito.

Gasly
Vettel
Stroll
Latifi
Tsunoda

Da questo inizio di qualifiche ne abbiamo dedotto che non importa quali siano le condizioni meteo, c'è una certezza ovvero quella di Latifi ultimo tra chi aveva tempi cronometrati. A proposito, il weekend del pilota canadese è iniziato in maniera traumatica, dato che pare che in una sessione di prove libere abbia accidentalmente investito una marmotta... guadagnandosi una campagna di sh*tstorming online per quella ragione. :-//// La marmotta più pittoresca, comunque, è quella sopravvissuta in precedenza a un incontro ravvicinato con entrambi gli Alonsainz in un colpo solo, giusto per iniziare bene il fine settimana, fine settimana che comunque vorrei ricordare proseguiva e nello specifico proseguiva con la Q2, nella quale abbiamo visto Albon andare a verniciare una barriera e ripartire dopo solo una pennellata. È andata peggio a Perez, che di pennellata ne ha data una ma ha perso il pennello rimanendo fermo e dovendo abbandonare le qualifiche anzitempo, battendo solo Norris che non ha fatto un tempo cronometrato per un guasto e Leclerc che non ha girato per la faccenda della retrocessione. Il weekend di Perez, comunque, non è neanche andato malissimo: dopo il party-gate e le voci di divorzio, si è presentato a Montreal in compagnia di una donna che stavolta era la sua legittima consorte.

Bottas
Albon
Perez
Norris
Leclerc

Questo è ovviamente quanto accaduto alla fine della Q2, ripresa dopo la bandiera rossa e non senza sorprese. Infatti la pioggia era ormai finita e la pista andava asciugandosi. Era una di quelle situazioni in cui i piloti girano con gomme intermedie e lo fanno di continuo nella speranza di essere nel posto giusto al momento giusto per prendere la pista più asciutta degli altri nel momento in cui conta. I tempi di tutti si miglioravano di continuo e si vedevano svettare nelle posizioni alte della classifica anche piloti piuttosto improbabili. C'erano entrambe le Haas che andavano like a boss, c'era Zhou che faceva altrettanto... e niente, il Vampiro Famelico è stato il primo degli esclusi, mentre l'Apprendista Vampiro invece ha fatto un giro da Maschio Alfa appropriandosi della top-ten, facendo un elegante saluto ai suoi hater che comunque avevano smesso di essere suoi hater in quella circostanza, allo stesso modo in cui gli hater di Schumacher che lo volevano rimpiazzato da Giovinazzi si erano scordati di essere hater di Schumacher. A proposito, questa faccenda di Giovinazzi la trovo inquietante, e non per motivi che riguardano Antonio. Piuttosto, per l'intera durata della scorsa stagione ricordo di avere letto e sentito gente affermare che Mick Schumacher avrebbe dovuto prendere il posto di Giovinazzi perché Giovinazzi non meritava un volante. Adesso improvvisamente la gente sembra avere iniziato ad affermare l'esatto contrario, una faccenda assolutamente da indagare. Anzi, da non indagare affatto, perché ho cose più interessanti da fare che pensare alla Sindrome della Santificazione Alternata di piloti random che guidano vetture motorizzate Ferrari e che nessuno si filerebbe se le loro vetture avessero un altro motore. Una delle suddette cose più interessanti è ripercorrere la Q3: sono andati di nuovo tutti in pista con le intermedie, con l'eccezione di Russell che, in compagnia di tutte le sue -L, ha optato per le gomme da asciutto. Il Vanz ha osservato che, se non fosse finito in testacoda, avrebbe potuto ottenere ottimi tempi. È stato un momento molto mazzoniano e per Russell sono suonate le trombe. Tutte le sue -L però si sono rimesse in carreggiata e tutto ciò che gli è accaduto è stato non riuscire a fare un tempo particolarmente eccezionale, guardando il retrotreno delle Haas. Nessuno però aveva più tempo per pensare alle Haas, perché la giustizia divina stava intervenendo in tutte le sue sfaccettature.

Verstappen
Alonso
Sainz
Hamilton
Magnussen
Schumacher
Ocon
Russell
Ricciardo
Zhou

Trattandosi di Alonso nessuno ha osato insinuare che sia un V3KkYaCçY0 che ruba il volante ai figonihhhh beliximihhhh, ma piuttosto è stato preso come esempio per illustrare il fatto che, mentre Hamilton si lamenta della monoposto, ci sono piloti che guidano senza mai lamentarsi, tipo Alonso. Mi piacerebbe sapere quale sia il pensiero dei motoristi della Honda che l'hanno bandito a vita dal guidare vetture di qualsiasi tipo con la loro motorizzazione stroncandogli di fatto la possibilità di correre a Indianapolis con almeno la metà dei team che vi gareggiano, ma non è il momento opportuno per preoccuparci di loro. Abbiamo una gara - completamente asciutta - da ripercorrere e mi sembra più opportuno dedicarmi a quell'attività più che immaginare che cosa passi per la testa dei suddetti motoristi.
Carlito: "ZoNo iN PiStA KoN iL My0 Yd0l0!!11!!11!!!1!! e sto anche seguendo il mio Yd0l0 molto da vicino. Il predestinatohhhh could never."
Predestinatohhhh: "Carlito, cosa vuoi? Perché non ti degni di superare il Divino Ferni e di lanciarti all'inseguimento di Verstappino? Vuoi rimanere lì dove sei ed essere criticato da mezzo fanbase?"
Carlito: "Guarda che mezzo fanbase mi critica a prescindere, qualunque cosa faccio."
Predestinatohhhh: "è dura la vita dei piloti qualunque come te."
Carlito: "Va beh, ma perché dobbiamo farci caso? Sappiamo benissimo che la gente commenta le prestazioni dei piloti sulla base di chi sia il pilota e non sulla base della prestazione stessa. Comunque non preoccuparti, giusto il tempo di farmi un po' gli occhi contemplando il mio Yd0l0 e poi mi porterò normalmente secondo, posizione che più si addice a ogni ferrarista che si rispetti."
Predestinatohhhh: "Bene. Per il resto come procede lì davanti?"
Carlito: "Voci di corridoio mi dicono che Kmag ha cercato di tenere testa al Prosciuttello Gangster, ma siccome guida una vettura tenuta insieme con il nastro adesivo gli ha appena sfiorato il posteriore e ciò è bastato per rompere l'ala anteriore. Un po' più indietro Oki si sta lamentando che dovrebbero esporgli la bandiera nera con cerchio arancione prima che l'ala rotta di Kmag si stacchi e gli salti in testa."
Gangster Hammi: "Comunque Kmag dovrebbe piantarla di toccarmi il cu*o, solo Crazy Frog può avere questo onore. Quindi Kmag, levati immediatamente di torno, vai ai box a sostituire l'ala anteriore e lascia che a seguirmi sia Oki."
Oki: "Veramente davanti a me ci sono Russell e tutte le sue -L ormai."
Gangster Hammi: "Okay, non è un problema, basta che stiano davanti a te e non davanti a me."
La gara della Haas, dopo la qualifica così brillante, ha iniziato insindacabilmente a peggiorare, con Magnussen che, rientrato ai box, ne è uscito nelle retrovie e con la vettura probabilmente danneggiata, dato che non è più riuscito a schiodarsi dalle retrovie. Il team americano, comunque, aveva ancora una carta da giocarsi.
Checo: "Va bene che osservare come il Piccolo Principe sia settimo e sia inseguito da Zhou è una cosa importante, ma non potremmo dedicarci per un attimo alla mia gara? Ho recuperato tipo ben due posizioni in totale. Mi sento un po' come quando l'altro giorno mia moglie mi ha concesso di dormire nel letto della stanza degli ospiti invece che su un tappeto in garage."
La sua vettura: "Ecco, dormire è esattamente quello che progetto di fare in tempi molto brevi."
Checo: "Wtf?!?!"
La sua vettura: "Ho sempre sognato di essere la Ferrari del Predestinatohhhh e se non posso esserlo in gara lo sarò almeno nel ritiro."
Perez si è fermato in corso d'opera, dopo pochi giri di gara, diventando il primo dei ritirati e provocando una virtual safety car perché la sua vettura doveva essere rimossa. Alcuni piloti sono andati ai box a cambiare gomme in questo momento, altri ci sono andati in occasione della successiva virtual safety car, un po' di giri più tardi, quando c'è stata un'altra vettura a rimanere ferma. Alonso invece ai box non c'è andato affatto, andandoci più avanti nel corso della gara e finendo per perdere più tempo rispetto ai suoi diretti avversari, che poi parliamoci chiaro, non è che i Versainz fossero suoi diretti avversari, né che lo fossero i Mercedes Bros, ormai stabilmente terzo e quarto. Il suo avversario diretto è diventato Ocon, i due erano quinto e settimo con in mezzo Leclerc che doveva ancora fermarsi per il suo predestinato pitstop. Anzi, visto quanto tempo ci hanno messo a cambiargli gomme, oserei dire non troppo predestinato.
Voce fuori campo: "Sì, ma la seconda virtual safety car com'è entrata?"
Ecco, giusto, dobbiamo parlare di una faccenda che sui social è stata gestita in maniera abbastanza trash, perché bisogna drivertosurvivizzare qualsiasi cosa, a quanto pare, anche un duello tra Schumacher e Zhou che finisce con Zhou che si prende la posizione e Schumacher fermo. I fan dell'uno e dell'altro si sono messi a litigare in proposito su chi sia quello che ce l'ha enormehhhh e quello che ce l'ha piccolohhhh tra di loro e sull'incidente in cui i due si sono toccati e Schumacher è finito contro un muro. Peccato che i due non si siano minimamente toccati. E che Schumacher si sia fermato dove muri non ce n'erano. Essenzialmente c'è chi si è fatto un enorme film mentale. Quello che è successo è esattamente che Zhou ha superato Schumacher e subito dopo Schumacher ha avuto un guasto al motore, quindi si è fermato in una via di fuga. Oppure, altrettanto probabile, Schumacher ha avuto un guasto al motore, quindi per quella ragione Zhou si è preso la posizione, dopodiché si è fermato nella via di fuga.
Direi che possiamo lasciar perdere almeno le polemiche su eventi immaginari e concentrarci sul fatto che, più la gara andava avanti, più sembrava chiaro che la maggior parte dei piloti avrebbero fatto due soste, a parte quei pochi che partiti su gomme hard erano andati molto a lungo. Leclerc era uno di questi: il pitstop è stato lento ed è tornato in pista nel traffico, ritrovandosi a dover superare varie vetture random. Intanto anche davanti qualcuno optava per la seconda sosta, mentre la gara era ormai inoltrata. Verstappino è rientrato, Sainz è rimasto in pista, almeno finché non ha cambiato gomme in regime di safety car, quando Tsunoda è andato a verniciare le barriere. Quando la gara è ripresa, era negli scarichi di Verstappen e avrebbe dovuto assolutamente superarlo, o buttarlo fuori, o quantomeno buttare fuori se stesso perché Leclerc così avrebbe guadagnato una posizione. È del tutto inaudito che un pilota partito terzo possa arrivare di alcune posizioni più avanti rispetto a uno partito dall'ultima fila, queste seconde guide Ferrari non hanno più rispetto per la divinità altrui e per l'altrui possibilità di tenersi in tasca un mondiale!
I giri che mancavano sono stati un susseguirsi di Sainz che apriva il DRS nel tentativo di avvicinarsi a Verstappen, ma non si avvicinava mai abbastanza per tentare un attacco, come abbastanza prevedibile dal fatto che la Ferrari non avesse niente di più della Redbull nonostante la retorica anti-Sainz affermasse tutto ciò. I Gangster-Multi-L erano stabilmente terzo e quarto, mentre dietro c'erano le Alpine degli Oconso, almeno finché Leclerc non ha superato prima l'uno e poi l'altro. Alonso è rimasto quindi solo a inseguire Ocon, al grido di "it's ridicolous!!11!!!11!!! Fernando is faster than you!!!111!!!1!!!" senza mai riuscire a passare davanti al compagno di squadra. Alla fine della gara ha anche avuto un problema che l'ha costretto a rallentare e, nel tentativo di mantenere la posizione su Bottas (il Vampiro Famelico aveva azzeccato un ottimo timing per la sosta risalendo di varie posizioni) si è messo a zigzagare davanti a lui, cosa che non è piaciuta ai commissari, che l'hanno preso per le orecchie e trascinato indietro di cinque secondi, così non solo ha concluso dietro a Bottas, ma anche dietro a Zhou. La zona punti è stata conclusa da Strollino, il cui timing delle soste e la cui strategia era decisamente più azzeccata rispetto a quella del suo compagno di squadra. McLaren non pervenute, tranne nel momento in cui c'è stato un intoppo ai box con una sosta di Norris, Alpha Tauri in mezzo al nulla cosmico e Williams che semplicemente si è comportata da Williams, con Albon che salvava il salvabile e Latifi che cercava di salvare marmotte andando piano, quindi sano e lontano. La trasferta canadese terminava così e così io termino il mio commento.

RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Carlos Sainz (Ferrari), 3. Lewis Hamilton (Mercedes), 4. George Russell (Mercedes), 5. Charles Leclerc (Ferrari), 6. Esteban Ocon (Alpine), 7. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 8. Guanyu Zhou (Alfa Romeo), 9. Fernando Alonso (Alpine), 10. Lance Stroll (Aston Martin), 11. Daniel Ricciardo (McLaren), 12. Sebastian Vettel (Aston Martin), 13. Alexander Albon (Williams), 14. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 15. Lando Norris (McLaren), 16. Nicholas Latifi (Williams), 17. Kevin Magnussen (Haas), Rit. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), Rit. Mick Schumacher (Haas), Rit. Sergio Perez (Redbull).


mercoledì 22 giugno 2022

Eventi non ufficiali: Gran Premio Dino Ferrari - Imola 1979

Avete presente quella sensazione mistica che si prova nello scoprire qualcosa di totalmente inaspettato e inimmaginabile? Ebbene, è quello che ho provato scoprendo l'esistenza della prima gara dei late 79s con delle Formula 1 a Imola commentata da Mario Poltronieri e Clay Regazzoni - il filmato ha il logo di Raisport quindi è stato ritrasmesso in epoca moderna. Nello specifico, parlo di un evento non ufficiale, denominato "Gran Premio Dino Ferrari" svolto nel 1979 una settimana più tardi del Gran Premio d'Italia. Mancano alcune squadre tra cui la Williams (ecco perché Regazzoni sta in cabina di commento invece che al volante - probabilmente è la sua prima telecronaca), la Renault e la Ligier.
Poi ci sono squadre che portano una sola vettura o entry private: una di queste è quella di Giacomo Agostini, che è al debutto sulle quattro ruote in Italia al volante di una Williams di una stagione precedente, come compagno di squadra di Gimax, uno dei pochi piloti che gareggiano sotto pseudonimo (vero nome Carlo Franchi, lo pseudonimo sembra derivare dai nomi dei suoi figli Gigi e Max).
A proposito di Agostini, Regazzoni osserva che il minore pubblico rispetto a Monza faccia pensare che agli emiliano-romagnoli piaccia di più il motociclismo, dopo che Poltronieri ha osservato che sarebbe bello uno scenario - divenuto reale due anni dopo, in cui ci sono due GP italiani, uno a Monza e l'altro a Imola.


Allarme rosso: c'è un grosso problema che conosciamo anche in epoca contemporanea. La Ferrari ha le due monoposto in prima fila e, dopo la partenza, Gilles Villeneuve e Jody Scheckter si trovano primo e secondo staccando di un po' le vetture di due traditorihhhh della patriahhhh, Carlos Reutemann su Lotus e Niki Lauda su Brabham. Il problema naturalmente è: siamo in testa con DUE vetture, come possiamo fare per *non* vincere questo evento?
"Suggestive inquadrature della telecamera mobile" - cit. Poltronieri - lasciano vedere per vari giri le Ferrari 1/2, mentre ci giunge notizia che Bruno Giacomelli sull'Alfa Romeo è stato costretto a ritirarsi ai box pee un problema tecnico. Mentre Giacomelli viene intervistato, Lauda frattanto supera Reutemann portandosi terzo.
La regia riesce a perdersi il sorpasso di Lauda su Scheckter, ma capiamo subito dove si andrà a parare, dato che si avvicina anche al "giovane avversario" - cit. Poltronieri - Villeneuve. I due hanno rispettivamente trenta e ventinove anni, è rispettato il criterio secondo cui a trent'anni i piloti diventano dei V3KkYaCç1. Il duello tra i due ha risvolti abbastanza notevoli.


Il duello inizia dopo metà gara con Lauda che supera Villeneuve, che però non ci sta e si va a riprendere la posizione. Poi Lauda ci prova di nuovo e Villeneuve tenta di riptendersi di nuovo la posizione, fallendo nel proprio intento e ritrovandosi con l'ala anteriore penzolante che da com'è messo gli ostruisce almeno in parte la visuale: un segno premonitore!
Siccome girare con l'ala penzolante sull'asciutto non è pittoresco come farlo completamente alla cieca sul bagnato, Villeneuve si reca ai box, dove gli viene sostituita l'ala, le temperature della vettura vengono regolate rovesciandogli sopra acqua con un'innaffiatio e, secondo Poltronieri, Villeneuve torna in pista "per tentare di puntare almeno al giro più veloce": il 1979 è una grande anticipazione del 2019.
In tutto questo trambusto frattanto ci sta sfuggendo Scheckter che sembra in difficoltà e viene superato da Reutemann: si è iniziato con le Ferrari 1/2 e la convinzione generale della vittoria in tasca e si conclude (non subito) con nessuna Ferrari nelle prime due posizioni. Comunque sono altre le cose che contano nella vita, tipo l'amicizia, l'affetto, l'ammmmore e l'istigare le fangirl.


Questa foto degli Scheckterneuve (non sono riuscita a risalire al copyright), secondo quanto apprendo da Google, risulta infatti essere stata scattata proprio durante il fine settimana del GP Dino Ferrari, gran premio che si conclude con Lauda/ Reutemann/ Scheckter come primi tre. Giunge quarto Riccardo Patrese su Arrows, mentre quinto è Jean-Pierre Jarier inquadrato nel finale su Tyrrell sponsorizzata Candy.
La zona punti viene conclusa da Keke Rosberg sulla Wolf, mentre Villeneuve arriva settimo: dopo il pitstop era doppiato ma riesce a sdoppiarsi. Seguono Patrick Tambay (McLaren), Vittorio Brambilla (Alfa Romeo), Giacomo Agostini (Williams privata) e Arturo Merzario (Merzario), undici piloti al traguardo in totale.
Al via erano sedici, anzi quindici perché Beppe Gabbiani su Shadow risulta non starter. Oltre a Giacomelli e Gimax risultano essersi ritirati anche Elio De Angelis (Shadow) e Alex Ribeiro (Copersucar).


martedì 21 giugno 2022

Nuova collaborazione con Formula 1 and Co

Oggi non vi parlo di competizioni motoristiche, né attuali né passate, per segnalarvi una mia nuova collaborazione: stamattina, infatti, è uscito il mio primo articolo per il blog FORMULA 1 AND CO, per il quale ho iniziato a scrivere una rubrica intitolata Formula Vintage. Nello specifico l'articolo di oggi è dedicato ad Anthony Davidson e alla marmotta che gli ha tagliato improvvisamente la strada, venendo investita e provocando un danno all'ala anteriore della Super Aguri, quando il pilota britannico si trovava in un'ottima posizione nel corso del GP del Canada 2007.

Questa collaborazione fonda le basi su una conversazione avuta in privato con la fondatrice del blog Formula 1 and Co, Laura, che poi mi ha proposto di collaborare con lei e gli altri autori. Ho accettato, perché per quanto io sia legata al mio blog non mi dispiace l'idea di scrivere anche altrove (intendo continuare regolarmente a pubblicare sul mio blog, perché Obsolete Narrazioni di Formula 1 e la collaborazione con Formula 1 and Co sono due attività diverse di cui intendo occuparmi), specie su un blog multi-autore, che quindi permette la potenziale interazione con altre persone che parlano di Formula 1 in modo serio in un'epoca in cui altrove i driverstosurvivers iniziano a diventare la maggioranza.

Concludo invitando chi sta leggendo questo post a visitare Formula 1 and Co, se non lo conosce ancora, ma soprattutto un ringraziamento sentito a Laura per questa opportunità. Ultima cosa, ma non meno importante, lunga vita alle marmotte del Quebec, sperando che un giorno invece di suicidarsi sotto le ruote dei backmarker di passaggio possano mettersi sull'erba ad assistere alla gara con attenzione. Non credo che arriveremo mai a questo livello di mondo ideale, ma speriamo almeno che i backmarker del futuro possano sfuggire a disavventure tipo quella di Davidson qualora si intraveda per loro la possibilità di concludere un gran premio in una posizione finalmente di prestigio.



domenica 19 giugno 2022

Stagione 1993: le ultime vittorie di Prost

Carissime marmotte assassine del Quebec, in vista del gran premio di stasera, per oggi ho in programma un lungo viaggio nel 1993 che riparte esattamente da dove ci eravamo interrotti - o meglio, non proprio, gli ultimi eventi che vi ho raccontato sono stati Imola/ Spagna in un post di qualche giorno fa, l'ultimo in ordine cronologico quello di Montecarlo, che vi avevo raccontato qualche settimana fa. Partiremo quindi dal Canada e quindi ci dirigeremo verso i tre successivi eventi europei, tutti accomunati da quanto anticipato nel titolo. Voi, però, esattamente come quando leggete le cronache odierne, fate pure finta di non sapere nulla su come siano andate le gare e per prima cosa bienvenue au Quebec, dove spesso abbiamo avuto invasioni animali (una l'altro ieri con una marmotta che ha avuto un incontro ravvicinato con entrambi gli Alonsainz in un colpo solo), ma nessuna accertata nel 1993, considerato che per "invasione animale" si intende nel bel mezzo dell'asfalto, non valgono eventuali volatili che si limitano a volare all'interno dell'inquadratura televisiva. Tra parentesi, ho visto vari video di highlight dell'evento e in uno di questi c'era un'introduzione dove si vedeva Fabrizio Barbazza che pescava, era inquadrato con un pesce enorme tra le mani.

CANADA - le Williams di Alain Prost e Damon Hill condividono la prima fila, con Hill secondo, che tuttavia si porta in testa non appena scatta la gara e non è la prima volta che lo fa. Durerà per qualche giro in testa alla gara prima di essere sopravanzato dal compagno di squadra. In seconda fila, invece, scattano le Benetton di Michael Schumacher e Riccardo Patrese, dove "scattano" è un eufemismo. I due partono al rallenty tanto che passano le Ferrari e la McLaren di Ayrton Senna, partito dall'ottava casella della griglia.
Ha un intenso duello con Jean Alesi, con i due che a un certo punto procedono anche affiancati, e lo passa brillantemente. Poi supera anche Gerhard Berger, mentre Schumacher supera Patrese e poi si avvia a superare anche le Ferrari. Al di là di questi accadimenti che si svolgono nella prima parte della gara, ne usciamo con questo quartetto nelle prime quattro posizioni: Prost, Hill, Senna, Schumacher... chi l'avrebbe mai detto, del tutto inaspettato! ...o forse no.
Per quanto riguarda le Ferrari, Alesi passa davanti a Berger, dove rimane fino al momento del suo ritiro. Berger risale in quinta posizione, che poi diventa quarta più avanti con il ritiro di Senna, a sua volta per un guasto. Martin Brundle e Karl Wendlinger completano la zona punti, con il pilota della Sauber seguito subito in settima posizione dal compagno di squadra J.J.Lehto.
Non vi ho raccontato, però, il *drama*, ovvero che prima del ritiro di Senna, questo si trovava secondo e Schumacher terzo, con Hill in quarta posizione dopo una precedente sventura: motivo, una sosta ai box andata abbastanza storta, una cosa simile alla storia della ruota di Eddie Irvine, solo meno mediatica dato che non è coinvolta nessuna Ferrari. Dopo il ritiro di Senna, quindi, Hill sale sul gradino più basso del podio, dopo avere viaggiato in seconda piazza nel primo stint di gara.
Sul podio sembra il meno euforico dei tre, mentre Schumacher invece sembra particolarmente estasiato. I festeggiamenti, comunque, sono piuttosto scatenati, iniziano con Prost e Schumacher che fanno comunella tra di loro, coinvolgendo poi Hill, con Schumacher che spruzza champagne come se non ci fosse un domani sui due piloti della Williams. Se il Royal Baby fosse il figlio segreto dei Prosenna, andrebbe d'accordissimo con almeno un genitore.


FRANCIA - i punti di Montreal di Berger sono un raggio di luce a confronto con la gara della Ferrari a Magny-Cours, nella quale Alesi si ritira e Berger giunge in ultima posizione o poco ci manca. Direi quindi di soprassedere e di concentrarci sulla pole position di Hill, che stavolta parte davanti e rimane davanti, seppure inseguito molto da vicino da Prost. Poi arriva il momento del cambio gomme. Hill rientra un giro prima di Prost. Quando Prost fa il cambio gomme, il tutto si traduce in un overcut: Hill adesso si trova - ancora una volta - secondo e insegue da vicino il compagno di squadra, limitandosi a inseguire.
Ottima qualifica per la Ligier e ottima prima parte di gara: Martin Brundle e Mark Blundell scattano dalla seconda fila e rimangono terzo e quarto fino al momento dell'incidente di Blundell. Brundle a quel punto è ancora terzo e lo rimane a lungo, anche se poi scivola al quinto posto, con Senna terzo e Schumacher quarto. Adesso, però, prendete i popcorn e la Coca Cola, perché stiamo per assistere - la regia comunque non è il massimo in questa circostanza - a uno scontro Senna vs Schumacher rimosso dalla memoria collettiva.
In realtà non è che ci sia nulla di memorabile, semplicemente Schumacher si avvicina progressivamente a Senna, anche mentre doppiano vetture, e poi gli strappa la terza posizione. Sarà lui e non Senna ad andare sul podio con i piloti della Williams. Tuttavia non tutto il male viene per nuocere, perché podio c'è Balestre, quindi non credo che a Senna dispiaccia così tanto di essere arrivato quarto.
La sesta posizione va al suo compagno di squadra Michael Andretti, che passa sesto in extremis strappandola a Rubens Barrichello, non per proprio merito in realtà ma per un errore commesso dal pilota della Jordan, che deve quindi accontentarsi di essere classificato in settima posizione, fuori dai punti, gioia che invece Andretti riesce per una volta a fare sua, specie considerato che in Canada gli era andata malissimo, rimanendo fermo sulla griglia di partenza in vista del formation lap e dovendo quindi partire ultimo.

GRAN BRETAGNA - il cielo è ricoperto di nubi a Silverstone e metaforicamente si può dire la stessa cosa della gara della Ferrari: Berger ritirato dopo pochi giri per un problema tecnico, Alesi mai in una posizione tale da sperare di portare a casa almeno qualche misero punto.
Guardando la gara da una prospettiva diversa, invece, le cose vanno molto meglio, perché assistiamo a un duello che coinvolge la Royal Family al gran completo. Nella prima parte di gara, infatti, Senna è inseguito da Prost che gli sta negli scarichi, mentre poco più indietro Schumacher si gode lo spettacolo dall'interno dell'abitacolo della sua monoposto. Prost tenta diversi attacchi che non vanno a buon fine, poi ecco la volta buona.
A quel punto distacca i piloti che lo inseguono, ma non c'è problema, perché Senna è in ottima compagnia, nello specifico quella di Schumacher. Ne deduco quindi che ancora una volta sia avvenuto un attacco di sonnolenza collettiva che ha portato alla rimozione dalla memoria dell'accaduto. Ad ogni modo Schumacher esce vincente dal duello e relega Senna al quarto posto portandosi terzo.
Già, perché quello Senna vs Prost vs Schumacher è stato un duello per la seconda posizione, in testa c'è Hill che ha ormai staccato tutti. Scattava secondo in griglia e dalla pole partiva Prost che a quanto pare si è fatto trollare, sia dal compagno di squadra sia da Senna, anche stavolta.
La gara prosegue con le prime quattro posizioni immutate, anche dopo la sosta per cambiare gomme non cambia nulla. Nessun cambiamento nemmeno dal punto di vista delle condizioni meteo: il cielo è molto scuro e il fatto di essere in Inghilterra di per sé promette pioggia, ma la gara rimane in condizioni di asciutto, perdendo di tanto in tanto qualche protagonista (o per meglio dire qualche non protagonista) a causa di incidenti o guasti vari.


Ed è qui che all'improvviso accade un enorme plot twist. In realtà non è niente di che, ma non è un fatto che accade molto spesso nel 1993: quando Luca Badoer sulla Lola-Scuderia Italia è costretto al ritiro dalla rottura di una sospensione e parcheggia in una posizione random in cui la sua vettura intoppa, in concomitanza con la sua rimozione viene mandata in pista la safety car. Le inquadrature televisive del tempo non danno un'idea molto chiara di come funzionino le cose. Quando il mezzo di sicurezza si leva di torno, tutto ciò che ne emerge è che il gap tra Hill e Prost si è ridotto notevolmente.
Per chiarire il concetto, il povero pilota di casa fino a quel momento aveva svettato su tutto e su tutti e adesso si ritrova, ancora una volta, il compagno di squadra negli scarichi. La faccenda promette peggio di come era iniziata, ma è in arrivo un ulteriore colpo di scena. Evidentemente Hill deve avere dei terribili scheletri nell'armadio, cose gravissime tipo andare tutti i giorni a portare a spasso il cane alle cinque del pomeriggio disertando l'ora del tè, altrimenti non si spiega perché il karma intenda punirlo 24/7: nella parte finale della gara infatti il suo motore emana fumo come fosse una teiera alle 17.00 in punto ed è costretto al ritiro.
Fermi tutti, questo significa che i primi tre sono Prost, Schumacher e Senna e che siamo vicini al secondo podio della Royal Family al gran completo... invece no! Senna rimane senza benzina all'ultimo giro, parcheggiando anzitempo nello stesso punto del circuito per il terzo anno di seguito. Quarto era stato a lungo Martin Brundle, ma dopo il suo ritiro Riccardo Patrese occupa stabilmente la quarta posizione, che diviene terza con lo stop di Senna: doppio podio per la Benetton, con i due piloti che sommergono Prost di champagne - per il pilota dal naso più memorabile della storia del motorsport si tratta della 50^ vittoria in Formula 1.
Johnny Herbert sulla Lotus si classifica in quarta posizione mentre l'ultimo punto disponibile del sesto posto va a Derek Warwick. Il pilota della Footwork, essendo doppiato di due giri, non riesce a classificarsi davanti a Senna, che quindi porta a casa un'insoddisfacente quinta piazza, comunque unici punti ottenuti dalla McLaren in questo fine settimana, dato che Andretti si è ritirato già al primo giro. Il pilota americano si ritirerà per incidente anche nella successiva gara di Hockenheim.

GERMANIA - Prost parte dalla pole, ma giusto per non perdere l'allenamento viene trollato da Hill, Schumacher e Senna. Si accoda al quarto posto, ma non si dà per vinto e anzi, cerca subito di rimontare fino alla zona podio. Affianca Senna e tra i due c'è un duello che si conclude senza contatti ma con un testacoda di Senna, che precipita in ultima posizione. Il testacoda avviene nella chicane con i coni, come il ritiro di Prost nel 1991, perché giustamente i Prosenna devono ripetersi nello stesso circuito, rigorosamente con esiti alterni.
Senna si ritrova a dover fare una gara in rimonta raggiungendo con successo la zona punti, Prost al momento si ritrova coinvolto in un duello con Brundle: i due per evitare un contatto tagliano una chicane, idem Aguri Suzuki sulla Footwork per evitarli. Verranno penalizzati tutti e tre con uno stop and go.
Superato agevolmente Schumacher, Prost si ferma a scontare la penalità mentre era secondo, rientrando terzo. Schumacher comunque effettuerà due cambi gomme, scivolando al terzo posto già dopo la prima. Blundell nel frattempo si trova in quarta piazza, dopo un acceso duello con Berger, il quale deve però vedersela con Senna che ormai è in top-6.
Nel frattempo Hill è in testa alla gara fin dalle sue prime battute e tutto procede per il meglio: sta viaggiando verso quella che ritiene la sua prima vittoria nella massima categoria. Però è un kattivohhhh ragazzohhhh che diserta il tè delle cinque e chissà, magari imbratta addirittura le foto della regina scrivendoci sopra "viva la repubblica"... quindi il karma è in agguato. Poi ha già avuto sfortuna a casa propria, quindi perché non fare il bis anche a casa di Schumacher?
Foratura al penultimo giro, con successivo testacoda quando cerca di raggiungere i box. Passa Prost, passa Schumacher, passano tutti in realtà e Blundell centra il podio dopo essersi tenuto dietro Senna, che precede Patrese e Berger. La Ferrari sembra un po' meno in alto mare, dopotutto anche Alesi chiude settimo, ma anche stavolta si vince l'anno prossimo (il che in effetti è vero - Berger vincerà l'edizione 1994).
Prost vince il suo 51° gran premio, Schumacher festeggia la seconda posizione casalinga con un flag lap, prima di andare sul podio a sommergere di champagne il pilota della Williams: sembrano una coppia piuttosto affiatata. Ancora non lo sappiamo, in questo momento, ma abbiamo assistito all'ultima vittoria della lunga carriera di Prost. E ancora non lo sappiamo, ma finalmente Hill sta per vedere una gioia... anzi, tre in rapida successione.



sabato 18 giugno 2022

Il 1991 viaggia verso la fine: gli ultimi gran premi europei

Dopo due vittorie consecutive in Ungheria e Belgio, Ayrton Senna ha consolidato la propria leadership in classifica ricominciando ad allungare sul rivale Nigel Mansell, che però ha ancora cinque gran premi a disposizione per invertire la tendenza. Siccome sapete ormai com'è andata, vi anticipo che rimarrà in lotta per il titolo fino al penultimo evento in Giappone. Prima ci sono le ultime tre gare europee, tra cui quella di Monza.
Ironia della sorte, avvicinandosi a questo evento la faccenda che fa più parlare di sé è quella dei cambi di line-up in Benetton e Jordan: debuttato al gran premio precedente in Jordan, Michael Schumacher viene scelto come sostituto di Roberto Moreno che si ritrova a piedi da un giorno all'altro ma si ritrova in maniera random a diventare pilota della Jordan, qualificandosi in top-ten ma uscendo per incidente in gara. Moreno farà due gare con il team per poi essere rimpiazzato da Alessandro Zanardi. Più avanti nella stagione, dopo essere stato scarcerato, Bertrand Gachot cercherà di riprendere il proprio volante, ma messo definitivamente alla porta si accaserà alla Larrousse per il 1992 (in realtà già a partire dal GP d'Australia). Moreno, invece, nel 1992 avrà l'onore, o il disonore a seconda dei punti di vista, di guidare l'Andrea Moda.

ITALIA - i Sensell sono primo e secondo e lo rimangono, inseguiti dai rispettivi compagni di squadra Gerhard Berger e Nigel Mansell, poi le Ferrari di Alain Prost e Jean Alesi. Quest'ultimo tuttavia finisce per prati ed è costretto a una sosta, ritrovandosi arretrato dove resterà fino al momento del suo ritiro per rottura del motore. Le Benetton al momento sono al sesto e settimo posto. Per "festeggiare" in bellezza il suo 200° gran premio, Nelson Piquet si trova dietro al neo-compagno di squadra.
Patrese supera Berger e poi supera anche Mansell, sembra più veloce anche di Senna e gli si mette negli scarichi. Poi gli si mette davanti e si porta in testa al gran premio di casa. Non so quanto possano essere felici i monzesi in quel momento, ma gli imolesi saranno felici in seguito, infatti uscirà per un testacoda, pare innescato da un problema al cambio. Senna torna in testa, Mansell, e Berger completano il podio virtuale, poi ci sono Prost, Schumacher e Piquet.
Mansell supera Senna e passa in testa, Senna cambia gomme e torna in pista quinto, tra le due Benetton. Deve superare per primo Schumacher, poi Berger per portarsi in zona podio. Non ho capito cosa ci faccia Prost secondo, mi è sfuggito qualcosa... comunque secondo non ci resta a lungo, concluderà la gara al terzo posto, seppure negli scarichi di Senna.
Berger e Schumacher rimangono quarto e quinto mentre Piquet, che ha effettuato a sua volta una sosta, riesce a chiudere la gara al sesto posto, sempre dietro a Schumacher. L'ingaggio del nuovo compagno di squadra comunque a onore del vero non è la faccenda che deve preoccuparlo maggiormente, quanto ci siano dei rumour sul fatto che anche il suo stesso volante sia già piazzato per il 1992 a Martin Brundle.

PORTOGALLO - la gara di Estoril inizia in stile rivolta delle seconde guide, ci ritroviamo infatti con Patrese davanti a Mansell (che è partito quarto), Berger davanti a Senna e Alesi davanti a Prost! Mentre Patrese deve cedere, Senna overcutta Berger che più avanti si prenderà la posizione in pista, ma poi sarà costretto al ritiro per un problema tecnico, Alesi invece rimarrà l'unico ferrarista in pista quando Prost romperà il motore.
Facciamo molti passi indietro, perché dobbiamo parlare di qualcosa di rilevante. La sorte stavolta sta dalla parte di Patrese: quando Mansell si ferma ai box, perde una ruota in pitlane. I meccanici lo raggiungono con la ruota e la mettono su fuori dalla piazzola, rimandandolo in pista con un notevole ritardo. Mansell da parte sua inizia una furiosa rimonta che lo conduce fino al sesto posto. A quel punto riceve bandiera nera per il pitstop creativo. Non è la prima volta che viene squalificato a Estoril. Però è la prima volta che, squalificato a Estoril, si reca diligentemente ai box e parcheggia: character development.
Con Patrese e Senna stabilmente primo e secondo, erano a rischio della propria posizione i piloti che precedevano Mansell, ovvero Jean Alesi, Pierluigi Martini e Ivan Capelli. Alesi quindi inizia a viaggiare tranquillo per il terzo posto, chiudendo la gara davanti al minardista. Ritiro invece per la Leyton House, così che le Benetton di Piquet e Schumacher chiudono a punti. Si va a Montmelò, subito la settimana dopo... e si parte con una polemica random!

SPAGNA - al briefing dei piloti succede qualcosa di inatteso. Pare vada così: si sta discutendo di qualcosa relativo al gran premio precedente, quando istigato da una battuta di Berger a proposito dei fatti del Portogallo, Mansell replica criticando a caso lo stile di guida di Senna, che non la prende molto bene. Senna e Mansell finiscono quindi per insultarsi piuttosto pesantemente al cospetto di tutti i loro colleghi.
La gara parte su pista bagnata con Berger in pole affiancato da Mansell, che però perde due posizioni venendo sopravanzato da Senna e Schumacher. Mansell comunque si riporta terzo e si lancia all'inseguimento di Senna: il duello tra i due entra negli annali del motorsport, con le vetture che procedono affiancate e i due che si girano anche a guardarsi nel frattempo.
Una sosta ai box per cambiare gomme riporta Mansell dietro a Senna, che però sembra in difficoltà tanto che lascia anche passare Berger che gli era finito dietro. Mansell riesce a superare entrambi portandosi in testa, mentre Senna fa un testacoda e perde posizioni. Non è il solo a subire quel destino, ha infatti un allievo piuttosto illustre, Schumacher che si esibisce in una manovra analoga.
Mansell rimane in testa fino alla fine, Berger invece è costretto al ritiro, il che fa risalire Prost secondo e Patrese terzo. Alesi giunge quarto davanti a Senna e a Schumacher, in una gara che termina con un incidente tra le Minardi: dopo essersi toccato con la Jordan di Zanardi, Gianni Morbidelli finisce in testacoda e sbatte contro Pierluigi Martini.
Arrivati a questo punto manca quasi un mese al successivo evento della stagione, il GP del Giappone nel quale viene effettivamente assegnato il titolo. Credo sia giusto dedicare a quell'evento il giusto spazio, con un post interamente dedicato. Direi per ora di fermarci qui, con la tripletta di vittorie Williams che conclude i gran premi europei.