venerdì 10 dicembre 2021

Una telecronaca degli anni '60

Per l'appuntamento con il vintage di oggi facciamo un salto in un'epoca che finora non ho mai coperto molto sul blog, gli anni '60. Nello specifico, dopo avere visto un gran premio dell'epoca trovato su Youtube, vi racconto come fosse la copertura televisiva, da quanto si intravede. Vi racconto anche un po' della gara e di come funzionassero le cose ai tempi, ma credo sia doveroso parlare chiaro fin da subito: i gran premi degli anni '60 non fioccano in giro per Youtube, quindi ho visto l'unico di cui ho trovato la copertura televisiva completa (concetto diverso da quello di "gara completa", ma ve lo spiego dopo). Tale evento è il Gran Premio di Montecarlo 1967, quello in cui è morto Lorenzo Bandini. Quindi non aspettatevi narrazioni di eventi allegri o cose del genere. Da parte mia, cercherò di parlarne il meno possibile per focalizzarmi di più sull'aspetto puramente televisivo, ma qualche cenno ovviamente ci sarà.

La gara trovata su Youtube ha telecronaca in francese (lingua che ho studiato alle medie e alle superiori e che per mi ricordo ancora, almeno abbastanza per capire chi lo parla in modo fluente dentro una cabina di commento). Sembra una trasmissione in diretta, ma non viene trasmessa l'intera gara. Siamo verosimilmente all'interno di un programma sportivo francese che dà la linea a collegamenti esterni. La Formula 1 viene trasmessa per spezzoni di una quindicina di giri per volta (intervallati da servizi dedicati ad altri sport), all'inizio di ciascuno dei quali viene dato qualche aggiornamento. Prima di iniziare c'è anche il pre-gara, nel quale vediamo anche Jim Clark nei pressi del suo best friend forever Graham Hill. Il telecronista, inoltre, ci introduce alla griglia di partenza, con solo sedici vetture, perché a quanto pare solo sedici piloti si qualificano a Montecarlo in questo periodo storico.

Uno dei piloti non qualificati è Jean-Pierre Beltoise (famoso anche per essere il marito della sorella di François Cevert) che come sarebbe accaduto in tempi più recenti ad altri piloti fa il proprio intervento in cabina di commento venendo intervistato a proposito della gara. Si parla del fatto che al primo giro Jack Brabham (Brabham), partito dalla pole, abbia rotto il motore spargendo olio sulla metà del tracciato. Lorenzo Bandini (Ferrari) che gli partiva accanto e che è scattato in testa alla gara al via, sull'olio ha commesso una sbavatura al secondo giro venendo superato da Denny Hulme (Brabham) che ha poi perso la posizione a vantaggio di Jackie Stewart (BRM). Secondo Beltoise bisogna guidare come acrobati in quelle condizioni e crede che Stewart abbia buone doti di "acrobata". Tuttavia si ritirerà al 14° giro per un problema tecnico e da percorrere ce ne sono 100 in totale.

Siamo già a cinque ritirati, sono usciti di scena anche Johnny Servoz Gavin (Matra), Dan Gurney (Eagle) e Jochen Rindt (Cooper) tutti per noie meccaniche. A questo punto la linea va allo studio e il collegamento riparte intorno al 45° giro. Sono usciti per guasti anche Joseph Siffert (Cooper) e John Surtees (Honda) per dei guasti, mentre pare che Jim Clark (Lotus) abbia rotto una sospensione in un contatto con qualcosa, fatto avvenuto da poco. C'è ancora in testa Hulme, che precede Bandini. Il suo gap di 20+ secondi si è più che dimezzato, allo stesso modo in cui si sono dimezzate le vetture in pista: adesso sono otto, anche se poco dopo la linea allo studio scenderanno a sette dopo il ritiro di Piers Courage (BRM). Il fatto che le vetture in pista siano otto viene spiegato con chiarezza dal telecronista che elenca spesso le posizioni dei piloti ancora in gara.

Non so come fosse sui canali televisivi delle altre nazioni, perché purtroppo non ho avuto modo di vedere nulla che non sia almeno di una decina d'anni più recente, ma devo dire che questa telecronaca francese, per gli standard di copertura che la TV dei tempi dava, mi sembra tutto sommato buona. Basta considerare che 1) durante la gara non c'è una grafica, 2) viene di fatto trasmessa meno della metà della percorrenza totale, ma si riesce comunque a capire cosa stia succedendo e chi occupi almeno le prime posizioni (anche quelle più retrostanti, ascoltando con attenzione). In più ci sono interventi da parte di piloti, uno è il già citato Jean-Pierre Beltoise, l'altro Henri Pescarolo, nel 1967 impegnato in Formula 3, che compare in un momento successivo, ai quali vengono chieste impressioni sull'andamento della gara.

Veniamo al punto dolente della giornata: dopo una delle "pause" si torna in linea con un incendio. Bandini è andato a sbattere alla chicane del porto, è finito contro uno dei covoni di paglia che vengono usati come barriere e la vettura ha preso fuoco dopo un cappottamento. Il telecronista si ritrova a raccontare ciò senza avere fino in fondo idea di cosa stia succedendo: le voci giunte in cabina di commento dicono che il pilota sia sceso dalla vettura prima che scoppiasse l'incendio. Non è andata così e non è andata nemmeno come (secondo fonti attuali) pensano i soccorritori, convinti che Bandini sia stato scagliato fuori dalla vettura e sia finito in mare. In realtà il pilota si trova ancora interno della vettura, i soccorsi saranno tutto tranne che tempestivi... e nel frattempo, come da buona tradizione del periodo, la gara procede così come se niente fosse e sembra che tutto ciò sia normale.

Potrei dire tante cose, ma mi soffermo sul telecronista, che di fatto si limita a raccontare i fatti, aggiungendo comunque una considerazione inevitabile. Alla fine, quando ormai è abbastanza chiaro il destino di Bandini e che si è trattato di un incidente grave, osserva in tono quasi critico che va sempre così, se c'è un incidente grave la prima cosa da fare è fingere che le cose siano meno gravi di quanto siano effettivamente, cosa che anche stavolta è stata fatta. Sulla gara che procede nonostante tutto, evidentemente la forza dell'abitidine fa sì che nemmeno chi sta in cabina di commento si ponga delle domande... e non parlo di etica o di rispetto per i morti. Parlo piuttosto di sicurezza e del mancato rispetto di chi è vivo, perché ci sono commissari che cercano di domare un incendio e monoposto che vi passano accanto con al massimo bandiere gialle locali.

Poi i 100 giri del gran premio finiscono. Denny Hulme effettivamente vince, precedendo la Lotus di Graham Hill. Sul gradino più basso del podio sale Chris Amon, compagno di squadra di Lorenzo Bandini. Sono sei in totale i piloti che giungono al termine, dietro di loro ci sono Bruce McLaren (McLaren), Pedro Rodriguez (Cooper) e Mike Spence (BRM). Si tratta dell'ultima edizione in cui il GP di Montecarlo dura 100 giri. Anche a causa dell'accaduto la percorrenza viene ridotta, inizialmente a 80 giri, in quanto la gara nella sua percorrenza originaria risulta troppo estenuante per piloti e vetture. Poi, altra conseguenza, è il passaggio a barriere più fire-proof rispetto a quelle di paglia. Questo, però, nel momento in cui si chiude la telecronaca è ancora futuro lontano. Il presente impone di dare la linea allo studio, come già accaduto più volte nel corso della giornata. Au revoir Mesdames, Mesdamoiselles et Messieurs, dal 1967 è tutto.


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Milly Sunshine