MONTECARLO 1976 - le Ferrari di Niki Lauda e Clay Regazzoni partono dalla prima fila, ma la March di Ronnie Peterson si inserisce tra di loro. Regazzoni è seguito dalle Tyrrell di Patrick Depailler e Jody Scheckter, con quest'ultimo che a un certo punto supererà il compagno di squadra, mentre al momento la zona punti è completata dalla Copersucar di Emerson Fittipaldi. Lauda riesce a scappare piuttosto rapidamente, con i suoi inseguitori che non lo vedono nemmeno con il binocolo.
Fun fact: secondo statsf1 Lauda sarebbe in polemica con il team, che gli avrebbe chiesto prima della gara di cedere la prima posizione a Regazzoni. Ad ogni modo Regazzoni è terzo davanti alle Tyrrell finché a un terzo di gara non la prende lunga in una via di fuga, perdendo due posizioni. Le cose andranno peggio a Petetson: poco dopo andrà a sbattere scivolando sull'olio sparso dalla McLaren di James Hunt (partito dalle retrovie) a causa della rottura il motore.
Le Tyrrell sono stabilmente seconda e terza, con Regazzoni che tuttavia nelle fasi finali della gara di avvicina a Depailler. Lo supera a dodici giri dalla fine e si lancia all'inseguimento anche di Scheckter. Lo segue da vicino fino a quattro giri dalla fine, poi sbatte. La gara di Regazzoni finisce lì, le Tyrrell vanno sul podio.
Hans Joachim Stuck, pilota della March, chiude al quarto posto, mentre Jacques Laffite (Ligier) che ha occupato il quinto posto fino a pochi giri dal termine, si ritira lasciando la quinta posizione alla McLaren di Jochen Mass. Scivolato fuori dalla top-6 in precedenza, torna in zona punti Fittipaldi con la Copersucar, classificandosi sesto.
MONTECARLO 1977 - scattano dalla prima fila John Watson, su Brabham, e Jody Scheckter, su Wolf. Il secondo classificato del 1976 prende la testa della gara fin dal via e prosegue inseguito proprio da Watson, che gli sta negli scarichi per un po' di tempo. Al terzo posto c'è la Ferrari di Carlos Reutemann che è a sua volta inseguito da vicino da una Brabham, quella di Stuck. Quinto c'è Peterson al volante della Tyrrell, ma sarà prima superato da Lauda e Hunt e poi costretto al ritiro, così come parecchio tempo dopo il suo compagno di squadra Depailler.
Gara sventurata anche per le Brabham: prima Stuck si ritira per un principio di incendio sulla sua monoposto, poi più tardi Watson rallenta per un problema alla vettura perdendo posizioni e poi, in seguito, è costretto a parcheggiare in una via di fuga. Per quanto la rimozione della monoposto esponga i commissari a qualche pericolo in più rispetto agli standard odierni, la proverbiale velocità di azione a Monaco nel liberare la pista da intoppi non sembra smentirsi.
Nel frattempo, facendo un passo indietro, c'è stato un duello tra ferraristi vinto da Lauda, con i due inseguiti da Hunt, che però ha rotto il motore ed è stato costretto al ritiro. Con Watson fuori dai giochi, Lauda e Reutemann sono adesso secondo e terzo, anche se ben lontani dalla Wolf del leader e si allontanano anche tra di loro. Lauda nelle fasi inoltrate sembra avvicinarsi a Scheckter, anche se entrambi devono vedersela con doppiaggi non proprio semplici.
Negli ultimi giri Scheckter deve rallentare, ma riesce comunque a tagliare il traguardo davanti a Lauda, anche se con meno di un secondo di gap. Reutemann si classifica terzo, precedendo la McLaren di Mass. La zona punti è completata dalla Lotus di Mario Andretti e dalla Shadow di Alan Jones. A proposito di Shadow, in questo gran premio vi fa il proprio esordio, classificandosi nono, Riccardo Patrese. Secondo wikipedia italiana, proprio nel giorno del suo debutto nasce anche il suo primo figlio. Con il debutto di Patrese ci salutiamo, non prima di avere ricordato che Montecarlo sarebbe stata nel 1982 la sede della sua prima rocambolesca vittoria.
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