Gli eventi pregressi immagino che li conosciate. Se non fosse così, questo è il recap: Lauda è il campione del mondo in carica e corre per la Ferrari, Hunt sta in McLaren, la stagione inizia bene per Lauda che allunga in classifica (e poi se non sbaglio proprio nel 1976 sposa Marlene, che è ugualmente una bella soddisfazione), ci sono polemiche Ferrari vs McLaren per presunte vetture irregolari, Hunt viene squalificato dopo una vittoria, squalifica che però viene annullata. Poi si arriva al Nurburgring, Lauda ha un disastroso incidente nel corso del quale la sua vettura prende fuoco, ma sopravvive e torna in pista a tempi record saltando soltanto due gran premi. Nel frattempo Hunt ha rimontato in classifica, ma Lauda riesce ad arrivare all'ultimo gran premio con alcuni punti di vantaggio sul suo avversario. A completare l'opera, le condizioni sono di bagnato estremo e l'orario di partenza subisce un notevole ritardo.
Mario Andretti scatta dalla pole ma è Hunt a prendere la leadership della gara. Lauda parte terzo, ma perde diverse posizioni fin dal via di una gara che per lui durerà appena due giri. Si ritirerà infatti perché ritiene troppo pericoloso gareggiare in quelle condizioni, stessa scelta fatta da Larry Perkins e Carlos Pace (entrambi piloti della Brabham) ed Emerson Fittipaldi (Copersucar). Con il suo ritiro, tuttavia, Lauda lascia Hunt nella condizione di ultra-favorito per il titolo. Gli basterebbe un quarto posto per diventare campione del mondo e si trova in prima posizione, inseguito al momento da Vittorio Brambilla (March), Mario Andretti (Lotus) e Jody Scheckter (Tyrrell). Brambilla - il pilota più anziano in griglia, ci ricorda il telecronista - si ferma però ai box lasciando campo libero ad altri. Uno di questi è il rookie Kazuyoshi Hoshino, a bordo di una Tyrrell di un team privato a quattro ruote anziché sei, che risale addirittura in terza posizione, scivolando però dietro ad altri piloti e ritirandosi prima di metà gara.
Andretti è stabilmente secondo fintanto che non viene superato da un Brambilla in rimonta che si lancia a caccia di Hunt. Gli arriva negli scarichi, tenta l'attacco e poi parte in testacoda, perdendo una posizione a vantaggio della McLaren di Jochen Mass e poco dopo un'altra subendo il sorpasso da parte della Tyrrell di Patrick Depailler. Andretti ha infatti perso alcune posizioni nel frattempo, mentre le McLaren saranno 1/2 finché Mass non finirà in testacoda uscendo di pista. A quel punto, con il tracciato che va asciugandosi, Hunt si ritrova inseguito da Patrick Depailler e poi da Tom Pryce (Shadow) per qualche giro al secondo posto prima di essere costretto al ritiro per guasto al motore - la parte con Pryce secondo non era inclusa nella sintesi che ho visto, grazie statsf1 per le informazioni. Per il resto, Depailler continua a inseguire Hunt mentre il telecronista ci informa della sua età e del suo stato civile (31 anni, sposato), poi si porta in testa. Sarà tuttavia superato da Andretti che in precedenza prende la seconda posizione a Hunt. Terzo, è ancora in zona abbastanza sicura per il titolo, dato che gli basterebbe il quarto posto.
Depailler si toglie di mezzo costretto a una sosta ai box - gli va pur sempre meglio che al compagno di squadra Scheckter già ritirato - e Hunt risale secondo quando la gara va verso la conclusione, ma non è finita: ha problemi con le gomme ed è costretto, a pochi giri dal termine, a rientrare ai box. Torna in pista quinto, ma c'è ancora un colpo di scena: la Ferrari di Clay Regazzoni, in seconda posizione, va più piano delle vetture che lo seguono. Perderà varie posizioni, scivolando in breve al quinto posto. Hunt è quarto, ma non è la sua posizione finale. Supera un'ultima vettura per il terzo posto, vettura che sarà prontamente ignorata nel film "Rush": è la Surtees di Alan Jones che in effetti si presta ad essere ignorato! Hunt chiude a podio alle spalle del vincitore Andretti e del secondo classificato Depailler. Jones chiude quarto davanti a Regazzoni, la zona punti completata dalla Lotus di Gunnar Nielsen. Giungono al traguardo anche Jacques Laffite (Ligier), Harald Ertl (Hesketh), Noritake Takahara (Surtees), Jean-Pierre Jarier (Shadow) e Masahiro Hasemi (Kojima).
PS. La leggenda vuole che Hasemi abbia ottenuto il giro più veloce, ma si tratta di un errore di cronometraggio, dato che nel giro in cui dovrebbe averlo ottenuto in realtà è stato superato da varie vetture. Il giro veloce è stato nei giorni seguenti attribuito al suo effettivo autore, ovvero Laffite, dai media giapponesi, ma la correzione non è giunta ai media occidentali, tanto che anche al giorno d'oggi ci sono fonti che lo attribuiscono a Hasemi e altre che lo attribuiscono a Laffite.
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