lunedì 19 ottobre 2020

Record, idoli e fanboy

Ho già spiegato poco tempo fa il mio punto di vista sulla questione del "miglior pilota di tutti i tempi", che personalmente non ho mai fatto coincidere con nessuna specifica figura del motorsport, non riconoscendo un effettivo valore per questa definizione. Rispetto ovviamente le opinioni basate su fondamenti logici, pur non condividendone la maggior parte, in quanto le reputo spesso "stereotipate" (gli unici piloti citati sono sempre lo stesso solito quartetto, bene o male, e sono del parere che ci siano altri piloti degni di essere presi in considerazione), ma ultimamente le considerazioni in proposito stanno prendendo una brutta piega. Per intenderci, quando Schumacher scalava i record, nessuno si sarebbe mai offeso se qualcuno avesse detto di non considerarlo il migliore di sempre, né i suoi detrattori avrebbero ridicolizzato pubblicamente chi l'avesse affermato. Al giorno d'oggi la gente pare iper-sensibile, quindi abbiamo fan di Hamilton che si indignano se non gli viene riconosciuto lo status di miglior pilota di tutti i tempi, così come suoi detrattori (specie in Italia dove l'opinione pubblica è filo-ferrarista) che invitano chi lo affermasse a smettere di seguire la Formula 1 perché indegno di dichiararsi appassionato.

Anche ciò che affermano i piloti stessi sembra suscitare lo stesso genere di reazione. Mi vorrei focalizzare su quanto dichiarato da Vettel dopo che Hamilton ha raggiunto quota novantuno. In sintesi, che non pensava che qualcuno un giorno potesse eguagliare quel record, che i risultati di Hamilton sono estremamente ammirevoli e che rimane convinto che il migliore di sempre sia Schumacher in quanto l'ha sempre considerato come un idolo da emulare, mentre non può dire la stessa cosa di Hamilton.
C'è qualcosa di anche lontanamente polemico in un simile concetto? Per quanto mi sforzi di trovare qualcosa su cui si possa polemizzare in tutto ciò, proprio non ce la faccio. Eppure ci sono due correnti di pensiero che ci sono riuscite, una sulla quale sarò più sbrigativa perché c'è meno da dire e una sulla quale mi dilungherò un po'. La prima è quella dei detrattori di Hamilton, che ne hanno approfittato per ridicolizzarlo dato che c'è chi dentro la F1 preferisce il suo "predecessore" a lui. A questa corrente di pensiero penso appartenga la gente che un tempo sarebbe andata al centro commerciale invece di guardare le gare e poi avrebbe commentato gli eventi senza averli visti. Come capacità di fare ragionamenti seri siamo più o meno lì.

Gli altri sono quelli che lavorano moooolto di fantasia, sostenendo che l'affermazione di Vettel è un insulto nei confronti di Hamilton e che il non volerlo riconoscere come il migliore di sempre vuole ledere la sua immagine. Mi auguro che le persone che fanno questi commenti siano bambini o ragazzini, perché penso che qualsiasi persona adulta dovrebbe essere in grado di comprendere il concetto. Sia chiaro, non c'è nulla di male ad essere bambini o ragazzini, ma i bambini e i ragazzini, una volta che diventeranno adulti, si renderanno conto che avranno sempre meno la tendenza a idealizzare dei presunti idoli. Non solo, un idolo è anche qualcuno che vedi come esempio, qualcuno a cui vorresti somigliare quando avrai la sua età.
Non c'è alcuna ragione plausibile per cui un pilota ultratrentenne dovrebbe affermare che un pilota pressoché suo coetaneo è *il suo idolo*... anzi, se lo facesse mi verrebbe qualche dubbio sulla sua capacità di avere un comportamento in linea con la sua età. Ovviamente un coetaneo può suscitare ammirazione (concetto peraltro espresso in quella dichiarazione), ma idolatria ho dubbi seri, tanto più che l'idolatria di Vettel nei confronti di Schumacher mi dà l'impressione di essere in stile fanboy.

Seriamente, vi immaginate Vettel che si comporta come un *fanboy* di Hamilton? Obiettivamente la vedo una cosa un po' difficile, sono due piloti che hanno gareggiato insieme per la prima volta nel 2005 (o almeno così presumo, non mi risulta che abbiano mai gareggiato l'uno contro l'altro prima di quella stagione). A quei tempi Schumacher era un pilota affermato, pluricampione del mondo, un esempio da cercare di imitare. Hamilton, per Vettel, invece era un ragazzino brufoloso tanto quanto lo era lui. Non mi sembra un concetto di così difficile comprensione.
Credo che sarebbe meglio fare polemica, se proprio necessario, su quello che effettivamente genera polemica, invece di scomodare saghe mentali che esistono solo nella nostra mente. Volete davvero passare il vostro tempo libero a fare polemiche a proposito di soggetti che, magari, quando si vedono in giro per il paddock si mostrano a vicenda le foto dei loro figli o dei loro animali, o che si scambiano pettegolezzi sul disinfettante migliore per igienizzare le scarpe di Ricciardo?

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