giovedì 18 luglio 2024

Alla scoperta del GP Montecarlo 1958, con un pensiero a quello successivo in Olanda

Buongiornissimo! In questo primo giorno di ferie (brevissime, tornerò a lavorare già lunedì) ho deciso di dedicarmi al motorsport vintage e di andare a riscoprire un evento del passato, quindi dopo avere visto una sintesi su Youtube vi racconterò il Gran Premio di Montecarlo 1958.
La gara ha avuto ben quattro leader, appartenenti a quattro squadre diverse, soltanto sei piloti al traguardo su sedici partecipanti, l'esordio della Lotus con al volante l'esordiente Graham Hill, un numero spropositato di piloti non qualificati, la prima entry femminile della storia anche se non è arrivata in griglia... ma soprattutto preparatevi a indossare il parrucchino perché per l'unica volta nella storia ha fatto un tentativo di qualifica un soggetto che tutti noi conosciamo bene e che nel corso degli anni ha posseduto un team, presieduto la Formula 1 dei team e avuto tra le mani il controllo della Formula 1, dove nel corso degli anni è una locuzione fuorviante, perché potrebbe lasciar pensare che non sia accaduto contemporaneamente.

Mentre Maria Teresa De Filippis a bordo di una Maserati non si qualificava ottenendo il 23° tempo, ma avrebbe avuto quell'onore di lì a un paio di gran premi in Belgio, anche Bernie Ecclestone ha fatto la propria comparsa al volante di una Connaught. Non avrebbe mai più provato a qualificarsi e quella rimane l'unica partecipazione in Formula 1 come pilota. Breve e indolore, ma non sarà né breve né indolore il suo ruolo futuro, anche se obiettivamente stiamo vivendo dolori peggiori con gli americani.
Nevermind, Tony Brooks a bordo di una Vanwall scattava dalla pole position, ma si è ritrovato secondo relegato dietro a Jean Behra su BRM che tra parentesi pare essere stato fidanzato con la De Filippis. Brooks è rimasto secondo fino al momento del ritiro, destino che è toccato successivamente anche allo stesso Behra. Eravamo appena a un quarto di gara e a quel punto a lottare per la prima posizione sono arrivati Mike Hawthorn su Ferrari e Stirling Moss su Vanwall. Quest'ultimo è passato in testa, ma non è durato molto a lungo, la sua monoposto l'ha lasciato a piedi con Hawthorn di nuovo in testa, ma a sua volta costretto al ritiro. Neanche metà gara e ben tre leader erano usciti di scena.

La Vanwall ha visto, con l'uscita di scena di Moss, tutte e tre le proprie vetture ritirarsi, dato che era capitata la stessa cosa anche a Stuart Lewis-Evans, primo ritirato della gara. Ferrari invece aveva tre vetture ancora in pista, Luigi Musso e Peter Collins (che sarebbero entrambi morti in incidenti nel corso della stagione, così come Lewis-Evans - vicende che conto di raccontarvi in futuro, mentre nel prossimo post racconterò di un incidente mortale avvenuto sempre nel 1958 a Indianapolis, all'epoca presente nel mondiale di Formula 1), nonché Wolfgang Von Trips. I tre si trovavano 2/3/4, ma Von Trips sarebbe stato costretto al ritiro verso la fine della gara.
A bordo di una Cooper, Maurice Trintignant ha leaderato tutta la seconda metà della gara, con un abbondante vantaggio su Musso - che a sua volta pare essere stato fidanzato con la De Filippis - che poi si ridotto da 40+ a una ventina di secondi al momento della bandiera a scacchi, sotto la quale è passato da vincitore. Secondo al traguardo, Musso si è portato in testa al mondiale, Collins ha chiuso terzo, mentre Jack Brabham su Cooper si è aggiudicato il quarto posto precedendo la BRM di Harry Schell. Cliff Allison su Lotus ha completato la gara, ma ha percorso meno giri rispetto al ritirato Von Trips.


Era il 18 maggio quando si correva nel Principato (dopo una lunghissima pausa dato che si era corso in Argentina il primo evento stagionale, ma soltanto a gennaio) e il successivo gran premio si è svolto a Zandvoort il 26 maggio, otto giorni più tardi. Talvolta in quell'epoca storica è successo che in Olanda si corresse di lunedì e, al tempo in cui avevo fatto il post sulle gare disputate non di domenica, le mie ricerche mi avevano portata a scoprire che ciò era avvenuto nella festività di Pentecoste (50 giorni dopo Pasqua), che è celebrata come Public Holiday in molti paesi dell'Europa centrale.
Se del precedente gran premio c'erano highlight che narravano gli eventi, non si può dire lo stesso per i due minuti contati di inquadrature della sintesi di questo evento, con Moss leader dall'inizio alla fine. Il poleman Lewis-Evans, relegato secondo, si è visto duellare con Schell; li ho riconosciuti dai rispettivi numeri di gara. Il duello ha visto Schell sopravanzare Lewis-Evans, il quale è poi stato costretto al ritiro.
Moss ha vinto il GP d'Olanda, con un abbondante vantaggio su Schell e Behra che hanno chiuso 2/3 e Roy Salvadori su Cooper al quarto posto. La zona punti, estesa ai soli primi cinque, è stata completata da Hawthorn. Musso, settimo alle spalle di Allison, si è visto portare via la leadership del campionato da Moss.

Soltanto quattro giorni più tardi, il 30 maggio (giorno in cui si svolgeva la Cinquecento Miglia, indipendentemente dal giorno della settimana in cui cadeva) si gareggiava a Indianapolis. Da calendario faceva parte del mondiale di Formula 1, e sarebbe accaduto fino al 1960, ma rimaneva comunque un universo piuttosto separato e distante. C'erano altri piloti, c'erano altre vetture e quelli di cui ho parlato nel corso di questo post sarebbero tornati in pista soltanto nel GP del Belgio, quello in cui, appunto, si è qualificata per la prima volta la De Filippis, argomento di cui ho già parlato in un post dello scorso gennaio.

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Milly Sunshine