martedì 30 luglio 2024

Formula 3 2024: Spagna, Austria, Gran Bretagna, Ungheria e Belgio

Con un evento ancora da disputare, Prema è già il team campione della stagione 2024 di Formula 3 che, nell'ultimo mese e mezzo, ha avuto un fitto calendario accompagnando la Formula 1 in tutti gli eventi disputati dal ritorno in Europa a seguito della trasferta canadese di giugno. Discorso diverso per il titolo piloti, ancora aperto tra vari contendenti, con due piloti italiani nelle prime due posizioni separati da appena un punto: il leader è attualmente il piacentino classe 2004 Leonardo Fornaroli, pilota Trident (129 punti), staccato di un solo punto vi è invece il premino siciliano classe 2005 Gabriele Minì (128).
Il britannico Luke Browning li segue molto da vicino (123), mentre con trentanove punti ancora da assegnare sono ancora aritmeticamente in lotta per il titolo anche il suo connazionale Arvid Lindblad (113), lo svedese Dino Beganovic (100), l'australiano Christian Mansell (97) e il tedesco Oliver Goethe (94). Questa è la line-up del campionato:

PREMA: Dino Beganovic, Gabriele Minì, Arvid Lindblad
TRIDENT: Leonardo Fornaroli, Sami Meguetounif, Santiago Ramos
MP MOTORSPORT: Tim Tramnitz, Kacper Sztuka, Alex Dunne
CAMPOS: Oliver Goethe, Sebastian Montoya, Mari Boya
HITECH: Luke Browning, Martinius Stenshorne(1), Cian Shields
JENZER: Charlie Wurz, Max Esterson, Matias Zagazeta
VAN AMERSFOORT: Noel Leon, Sophia Florsch, Tommy Smith
ART: Christian Mansell, Laurenz Van Hoepen, Nikola Tsolov(2)
PHM AIX: Tasanapol Inthraphuvasak, Nikita Bedrin, Joshua Dufek
RODIN: Calum Voisin, Piotr Wisnicki, Joseph Loake

NOTE: (1) sostituito da James Wharton in Gran Bretagna, (2) sostituito da Tuukka Taponen in Belgio, entrambi i titolari sono stati sospesi per un evento per avere disputato senza autorizzazione preventiva della FIA l'evento della GB3 (Formula 3 britannica) sul circuito della rispettiva sospensione.

Fornaroli, pur essendo leader del campionato, è ancora a caccia della sua prima vittoria nella categoria - non aveva mai vinto nemmeno nel 2023, sua prima stagione nella serie - mentre Minì in questa stagione avea già conquistato una vittoria nella feature race di Montecarlo.
I seguenti sono stati, in sintesi, i risultati dei cinque eventi disputati nel corso dei mesi di maggio e giugno:

SPAGNA // Podio sprint: Boya, Dunne, Goethe - Podio feature: Lindblad, Mansell, Fornaroli
AUSTRIA // Podio sprint: Tsolov, Stenshorme, Mansell - Podio feature: Browning, Minì, Beganovic
GRAN BRETAGNA // Podio sprint: Lindblad, Leon, Zagazeta - Podio feature: Lindblad, Minì, Voisin (quest'ultimo leader al traguardo ha perso la vittoria per una penalità)
UNGHERIA // Podio sprint: Bedrin, Inthrapuvasak, Beganovic - Podio feature: Tsolov, Leon, Fornaroli (Van Hoepen ha finito originariamente secondo, ma è stato squalificato per irregolarità tecniche)
BELGIO // Podio sprint: Beganovic, Minì, Leon - Podio feature: Voisin, Montoya, Fornaroli

Curiosità: Sophia Florsch ha come miglior risultato un undicesimo posto in feature racr in Austria e non ha ancora conquistato nemmeno un punto. Il suo compagno di squadra dal nome palindromo Noel Leon ha invece all'attivo vari piazzamenti a podio, ma who kers, pensiamo all'altro compagno di squadra Tommy Smith: ha dei punti all'arrivo, essendo arrivato quarto in feature race in Gran Bretagna, unico arrivo a punti. Costui, contro cui la Florsch sta perdendo il confronto, era stato ampiamente battuto da Jamie Chadwick quando erano compagni di squadra in Asian Formula 3 nell'inverno 2019/2020.
A scanso di equivoci, penso che le due donzelle si equivalgono nel complesso, ma quella che sta dall'altro lato dell'oceano e sta ottenendo risultati discreti in Indylights non ha mai fatto caciara contro le colleghe. Personalmente dal confronto delle due con il compagno di squadra in comune non penso che si ricavi nulla in termini di performance e graduatorie, ma semplicemente chi al terzo anno di Formula 3 continua sistematicamente a non portare a casa neanche l'ombra di un punto - ne ha conquistati sei nel 2024 e basta - dovrebbe ripensare a tutti gli insulti gratuiti che ha rivolto per anni a colleghe e colleghi, alcuni dei quali in categorie superiori alla Formula 3 hanno ottenuto ben più di sei punti.


lunedì 29 luglio 2024

Formula 2 2024: gli eventi di Ungheria e Belgio

Negli ultimi due fine settimana la Formula 2 è stata presente all'Hungaroring e a Spa Francorchamps, come evento di contorno dei rispettivi gran premi di Formula 1. Paul Aron, in precedenza soppiantato in testa alla classifica da Isack Hadjar, non ha concretizzato in questi due fine settimana, scivolando dal secondp al terzo posto in classifica piloti. Nel frattempo, proseguono i tempi difficili per la Prema, che tuttavia all'Hungaroring è stata protagonista con Andrea Kimi Antonelli che, dopo una serie di sorpassi, è andato a vincere la feature race, risalendo frattanto fino alla settima posizione della classifica piloti, dove si trova tuttora (i primi sei sono Hadjar, Bortoleto, Aron, Maloney, Crawford e Colapinto).

Questa è line-up del campionato, invariata fin dall'inizio della stagione:
ART: Victor Martins, Zak O'Sullivan
PREMA: Oliver Bearman, Andrea Kimi Antonelli
RODIN: Zane Maloney, Ritomo Miyata
DAMS: Jak Crawford, Juan Manuel Correa
INVICTA: Kush Maini, Gabriel Bortoleto
MP MOTORSPORT: Dennis Hauger, Franco Colapinto
VAN AMERSFOORT: Enzo Fittipaldi, Rafael Villagomez
HITECH: Amaury Cordeel, Paul Aron
CAMPOS: Isack Hadjar, Pepe Martì
TRIDENT: Richard Verschoor, Roman Stanek
PHM AIX: Joshua Durksen, Taylor Barnard

UNGHERIA: in qualifica Aron ha conquistato la pole position precedendo Fittipaldi, Hadjar, Bortoleto, Martins, Hauger, Antonelli, Maloney, Maini e Verschoor a completare i primi dieci, con quest'ultimo poleman della gara sprint con reverse grid.
Verschoor ha fatto i primi giri da leader, per poi essere superato da Antonelli, che è stato in testa piuttosto a lungo ma ha iniziato ad accusare problemi di gomme. Dopo metà gara ha perso la posizione su Verschoor e Maini, poi è rientrato ai box e tornato in pista fuori dalla top-ten.
Nella bassa zona punti si sono visti duelli vari: Hauger con un bel sorpasso su Fittipaldi, Bortoleto che forava e, rientrato nelle retrovie dopo il cambio gomme, faceva il giro più veloce, nonché un duello a tre per l'ottavo posto con Correa, Barnard e Bearman appaiati senza fare danni.
Verschoor ha tagliato per primo il traguardo ed è salito sul gradino più alto del podio, ma è stato squalificato post-gara per irregolarità tecniche. Maini ha ereditato la vittoria, precedendo Martins, Hadjar, Hauger, Colapinto, Aron, Barnard e Correa a completare la zona punti.

Nella sprint Aron partiva dalla pole position, ma ha perso diverse posizioni. Martins si è ritrovato in testa davanti a Fittipaldi, con un acceso duello tra i due a seguito del quale Martins è rimasto leader. Dopo pochi giri, dopo un contatto con Maloney, Aron è finito in testacoda, mettendosi out da solo.
Un incidente di Cordeel verso metà gara, mentre alcuni piloti si erano già fermati ai box e altri no, ha provocato l'ingresso della safety car. Antonelli si è fermato in regime di SC uscendo quinto, con Martins, Bortoleto, Fittipaldi e Hauger nelle prime quattro posizioni. Questi ultimi due li ha superati in tempi brevi, conquistandosi la zona podio, per poi procedere a superare i primi due in rapida successione, e staccandoli non di poco nel tempo restante. Verschoor nel frattempo risaliva fino al terzo posto.
Hanno completato la gara nella top-ten i seguenti piloti: Antonelli, Martins, Verschoor, Bortoleto, Fittipaldi, Hauger, Maini, Miyata, Barnard, Villagomez.

BELGIO: Aron ha conquistato nuovamente la pole position, precedendo Bortoleto, Hadjar, Crawford, Antonelli, Maloney, Colapinto, Verschoor, Hauger e O'Sullivan a completare la zona reverse grid per la sprint race, che è durata una manciata di giri. Posticipata per problemi con il meteo, anziché prima delle qualifiche della Formula 1 si è svolta dopo che queste erano finite.
Nel poco tempo intercorso tra il via della gara e l'ingresso della safety car con la vettura ferma di Martì, il dettaglio che colpisce maggiormente è come Martins, partito ultimo dopo un problema nelle qualifiche, sia risalito fino al dodicesimo posto, recuperando di fatto ben dieci posizioni.
Dopo la SC, la gara è stata redflaggata e non è più ripresa a causa della pioggia, con i primi otto in queste posizioni: O'Sullivan, Hauger, Verschoor, Maloney, Crawford, Antonelli, Bearman, Colapinto. Solo i primi cinque, tuttavia, hanno preso punti, vista l'assegnazione del punteggio ridotto.

Nella sprint race abbiamo avuto due safety car entrambe nella prima parte della gara. La prima ha seguito un incidente al via che ha messo fuori gioco Bearman e Martì, mentre peraltro c'era ferma anche la vettura di Colapinto, quella successiva quando Villagomez è finito in testacoda ritrovandosi sulla strada di Martins, con conseguente botto e ritiro per entrambi.
Aron, partito dalla pole, è stato superato da Hadjar nel primo stint e poi è scivolato terzo dopo la sosta, ma il peggio doveva ancora venire... ed è venuto quando, con pochi giri ancora da disputare, la vettura ha deciso di lasciarlo a piedi: adesso è terzo in classifica, dietro anche a Bortoleto.
Sul gradino più basso del podio, dietro a Hadjar e Bortoleto, si è classificato Crawford, mentre hanno completato la zona punti O'Sullivan, Verschoor, Maloney, Miyata, Cordeel, Antonelli e Durksen.

domenica 28 luglio 2024

Formula 1 2024: #14 Commento al Gran Premio del Belgio

28.07.2024 - L'IMPORTANZA DEL PESO FORMA

Mentre aspettavo l'ora della differita delle qualifiche, mi sono messa a guardare dei video sul mondiale 1958, per un post che devo pubblicare nei prossimi giorni... e niente, Youtube mi ha dato nei suggeriti un post del profilo ufficiale della Formula 1 che annunciava il miglior tempo di Verstappen nelle qualifiche. Quindi lì mi sono detta: perfetto, volevo evitare spoiler, ma ho scoperto a random chi ha fatto la pole.
Solo mentre arrivava il momento della differita ho realizzato: avevo letto in precedenza di un cambio di elementi del motore per Verstappen e di una retrocessione in griglia, quindi sarebbe partito undicesimo. Restava dunque da scoprire chi si sarebbe procacciato le posizioni di maggiore spessore. Viste le urla che ho sentito nell'acclamare il fatto che, visto il suo secondo predestinato tempo (a mezzo secondo abbondante di distanza), Leclerc ereditasse la pole, forse avrei preferito vivere nell'ignoranza. Ma soprattutto avrei preferito non leggere un post scritto da una sua fanpage dove si affermava che avesse fatto il miglior tempo con la quarta miglior macchina. È stato uno spettacolo agghiacciante.
Mi spiego meglio: non è il fatto che ci sia gente che, con il proprio membro in mano, urla e strepita per la prima casella della griglia. È proprio l'incapacità di capire che, di per sé, fare il secondo tempo con una Ferrari in una qualifica in cui la pioggia va e viene e il circuito è lungo più di sette chilometri, è comunque un ottimo risultato. Puoi dire tranquillamente "bravo Leclerc, sei riuscito a fare quello che diciotto presenti in griglia non hanno fatto". Però fingere che il miglior tempo di Verstappen, staccando tutto e tutti come non ci fosse un domani, non sia mai avvenuto, allo scopo di acclamare il tuo idolo, significa che non solo sei intellettualmente disonesto, ma sei anche intellettualmente piuttosto carente, essendo che il tuo idolo ha fatto una buona performance, ma non te ne sei accorto al punto tale da doverti immaginare una buona performance diversa.
Detto questo, mi sono avvicinata alla gara semplicemente sperando che Perez potesse concludere davanti al compagno di squadra, vista la griglia (le posizioni effettive di qualifica, pre-cambi di motore, tra parentesi - nel caso di Zhou retrocesso per impeding):

Leclerc - Perez
Hamilton - Norris
Piastri - Russell
Sainz - Alonso
Ocon - Albon
Verstappen(1) - Gasly
Ricciardo - Bottas
Stroll - Hulkenberg
Magnussen - Sargeant
Zhou(20) - Tsunoda(18)

La gara è iniziata non con Perez che attaccava per la leadership, ma che doveva piuttosto vedersela con Hamilton che si è portato in seconda posizione dopo una manciata di giri.
CL: "Ecco, bravo, fai bene ad approfittarne, perché quando sarai con me in Ferrari non ti accadrà spesso di leaderare. E non perché ci sia io, ma proprio perché non capita quasi mai di leaderare"
LH: "Potrebbe andare peggio. Per esempio potrei essere Perez, che secondo il Vanz potrebbe non esserci in Olanda ed essere rimpiazzato a caso da un giullare australiano che fino a venti minuti fa tutti volevano come appiedato."
CL: "Mi ha detto un gufo che tra poco Perez avrà Piastri negli scarichi."
LH: "Sì, mentre Norris che ha perso terreno al via mentre era impegnato a contare i propri peli inguinali è dietro a Russell, a tutte le sue -L e anche a Sainz. Però sta esibendo il proprio fondoschiena a Verstappen, il che deve essere un onore per lui."
Mentre Zhou rallentava e poi lo si vedeva rientrare ai box e scendere dalla macchina, Hamilton ha annunciato di avere via radio qualcosa che gli si muoveva tra le gambe, purtroppo non ha aggiunto ad allusioni relative al fatto che non si trattasse dell'ala mobile.
Russell e Verstappen sono stati i primi a fermarsi ai box nel gruppo dei primi dieci, dopodiché è stata la volta di Hamilton, Perez e Piastri, con quest'ultimo superato da Russell e da tutte le sue -L. Si è comunque ripreso subito la posizione e già che c'era ha superato anche Perez, il tutto mentre Leclerc entrava ai box e riusciva a non subire alcun undercut.
LN: "Ma io perché sono ancora in pista come un Sainz qualsiasi? E non ho le hard quindi dovrò entrare prima perdendo comunque a caso la posizione nei confronti di Verstappen? Il fatto che Sainz quando rientrerà ne perderà due non mi consola, è la normalità per un pilota Ferrari."
Nel frattempo c'era un trenino Perez/ Russell/ Verstappen e a metà gara, quando Russell ha superato Perez, quest'ultimo è stato chiamato ai box per la seconda sosta e per farsi la seconda metà gara sulle hard. Sono seguite altre soste, è rientrato Leclerc, poi Hamilton, poi contemporaneamente Verstappen e Sainz che aveva fatto il secondo stint sulle medium. È rientrato anche Norris, che è uscito dietro alle Redbull. Frattanto continuavano a stare in pista Piastri, Russell e tutte le sue -L. Una delle -L aveva anche affermato alla radio che voleva andare su una sola sosta.
OP: "Naaaahhhh, io mi fermo. Azz, sono già sulla mia piazzola e non mi sono ancora fermato rischiando di stendere un meccanico. Se non altro non ho perso posizioni, mentre non ho idea di dove sia Norris."
LN: "Dopo che a Perez è stato chiesto di stendere il tappeto rosso per Verstappen, mi sono messo lì e ne ho approfittato per superare Perez e già che c'ero gli ho fatto anche una pernacchia."
OP: "Io intanto supero Leclerc. Tu tienimi informato su quello che farà Perez lì dietro di te."
LN: "Ormai non lo vedo più, ma mi ha detto Sainz di avergli a sua volta fatto una pernacchia superandolo così a random, per dare profondità alla gara. Perez gli ha rivelato che al penultimo giro andrà ai box per fare un pitstop alla cazzum per il giro più veloce."
OP: "Io invece vedo che Russell e le sue -L non si sono ancora fermati per la seconda sosta. Non lo faranno e adesso ha Hamilton negli scarichi."
GR: "Chi vince arriva alle cinque in punto ai distributori automatici per il tè!"
LH: "Mi raccomando, oltre al tè mangia anche qualcosa, che ti vedo deperito. Sei sicuro di non essere sottopeso?"
Russell non si è curato di questa raccomandazione, ma avrebbe dovuto. Mentre vedevo la differita del giro d'onore su TV8, sono entrata su Twitter scoprendo che era stato squalificato per vettura sottopeso. E se non è la prima volta che vedo un pilota generico venire squalificato per vettura sottopeso, da quando sono nata deve essere la prima volta che vedo un *vincitore* essere squalificato per tale ragione.
Wait, wait, wait, a proposito, da quand'è che un pilota non veniva squalificato dopo avere tagliato il traguardo in prima posizione? Non penalizzato scivolando oltre, ma proprio squalificato? Perché penso fosse ormai dalla notte dei tempi, e sto avvertendo una potentissima aura di scorribande franco-brasiliane in terra giapponese.
LH: "Intanto tra una cosa e l'altra ho vinto ed è un sollievo, perché più il tempo passa e più si avvicina il passaggio in Ferrari, quindi vincere diventerà molto più complicato."
La gara è finita con i primi tre vicinissimi, ma solo due hanno portato a casa il risultato, con anche il gruppetto di Leclerc/ Verstappen/ Norris vicinissimo, con Sainz in una terra di nessuno e con Perez che pur partendo dalla prima fila era l'ultimo della top-8.

RISULTATO:
1. Lewis Hamilton/ Mercedes
2. Oscar Piastri/ McLaren
3. Charles Leclerc/ Ferrari
4. Max Verstappen/ Redbull
5. Lando Norris/ McLaren
6. Carlos Sainz/ Ferrari
7. Sergio Perez/ Redbull
8. Fernando Alonso/ Aston Martin
9. Esteban Ocon/ Alpine
10. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
11. Lance Stroll/ Aston Martin
12. Alex Albon/ Williams
13. Pierre Gasly/ Alpine
14. Kevin Magnussen/ Haas
15. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
16. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
17. Logan Sargeant/ Williams
18. Nico Hulkenberg/ Haas
Rit. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
DSQ. George Russell/ Mercedes

EDIT - mi sono totalmente dimenticata di Schumacher che fu squalificato dopo la "vittoria" in Belgio nel 1994, a causa del fondo troppo basso che, secondo la Benetton, era un danno provocato da un'uscita di pista. Mazzoni lo raccontava spesso in quel repertorio di storielle decontestualizzate di cui non veniva citato né il quando né il dove. Questa mia dimenticanza è segno che ci vorrebbe un Mazzoni che ci accompagna e ci ricorda costantemente gli eventi passati.



sabato 27 luglio 2024

Formula E 2024: #15 e #16 eprix di Londra // Wehrlein vince il titolo

Nello scorso fine settimana a Londra si è svolto l'appuntamento finale della stagione 2024 di Formula E, nel corso del quale - o, per meglio dire, dei quali, dal momento che si trattava di un doppio evento - è stato assegnato il titolo. A conquistarlo, una nostra vecchia conoscenza... Partiamo, tuttavia, dall'inizio. A Londra non c'erano variazioni, rispetto alla line-up usuale, che vi ricordo essere la seguente:

ANDRETTI: Jake Dennis - Norman Nato
DS PENSKE: Stoffel Vandoorne - Jean-Eric Vergne
ERT: Sergio Sette-Camara - Dan Ticktum
ENVISION: Robin Frijns - Sebastien Buemi
MCLAREN: Jake Hughes - Sam Bird
MASERATI: Maximilian Gunther - Jehan Daruvala
JAGUAR: Mitch Evans - Nick Cassidy
ABT CUPRA: Lucas Di Grassi - Nico Muller
PORSCHE: Antonio Felix Da Costa - Pascal Wehrlein
MAHINDRA: Nyck De Vries - Edoardo Mortara
NISSAN: Oliver Rowland - Sacha Fenestraz

LONDRA I - Evans ha conquistato la pole position e leaderato la prima parte della gara, per poi ritrovarsi più avanti a lottare per la leadership con Wehrlein. È stato l'ex pilota di Sauber e Manor a spuntarla e a uscirne vincente, mentre Evans ha dovuto accontentarsi della seconda piazza.
La gara è stata per certi caotica nella prima fase, quando in un minuto contato abbiamo avuto tre collisioni di fila, con relativa perdita di posizioni: Frijns e Bird, Vergne e Dennis, nonché Rowland e Da Costa, quest'ultimo che era arrivato al double header finale con la possibilità matematica, seppure remota, di vincere il titolo. Si è ovviamente ritrovato tagliato fuori dallo scontro.
Tornando ai primi, in zona podio avevamo visto Nato, poi andato a sbattere a gara inoltrata, proseguendo ma rendendo necessaria una safety car per detriti, oltre che Gunther la cui vettura ha dato forfait a un giro dalla fine. Il podio è quindi stato Wehrlein, Evans e Buemi. Hanno completato la zona punti De Vries, Mortara, Muller, Cassidy in precedenza coinvolto in una verniciata di barriere, Bird, Vandoorne e Nato. Con la vittoria, Wehrlein si è portato in testa alla classifica, precedendo Evans e Cassidy...

LONDRA II - ...il quale ha conquistato la pole position e i relativi punti. Al momento in cui è partita la gara, Evans era a -3 punti dal leader del campionato Wehrlein, mentre Cassidy era a -4. Il campionato era ancora apertissimo, e di lì a pochi giri - durante i quali avevamo assistito a un incidente Nato vs Dennis vs Mortara - ci siamo ritrovati Cassidy, Evans e Wehrlein addirittura come top-3 in gara.
Bird, Nato e Ticktum sono successivamente finiti a sbattere tutti insieme, ma who kers, gli occhi erano tutti puntati sui primi tre. Cassidy è scivolato terzo attivando l'attack mode, mentre tra Wehrlein e Evans c'è stato un mezzo contatto. Successivamente Evans è passato davanti a Wehrlein, ma il grande plot twist è arrivato a gara inoltrata, quando Cassidy è stato speronato e la sua gara è terminata nella pitlane.
È entrata la safety car e, successivamente, ci siamo ritrovati con Rowland in prima posizione. Ha preceduto i due championship contenders sui gradini più bassi del podio, con Wehrlein davanti a Evans. Hanno completato la top-ten Buemi, Vergne, Muller, Frijns, Vandoorne, Di Grassi e Hughes.


Wehrlein ha conquistato il titolo con 198 punti, davanti a Evans con 192 e il compagno di squadra di quest'ultimo, Cassidy, fermo a 176 visto il ritiro in quest'ultima gara.


venerdì 26 luglio 2024

Throwback nel 1960: il Gran Premio del Portogallo

Prosegue la mia scelta di andare a spaziare nella Formula 1 vintage per proporre argomenti di discussione che possibilmente non siano triti e ritriti... e dove trovate gente che vi parla del GP del Portogallo 1960? L'evento si è svolto il 14 agosto sul circuito di Boavista Porto, che aveva ospitato anche l'edizione del 1958. Era un'epoca lontana, in cui non c'era gente che si lamentava perché le gare iniziavano alle 15.10 anziché alle 14.00 (sì, ho deciso di sbloccarvi un ricordo a caso, scommetto che ve n'eravate dimenticati), anche perché stando all'orologio inquadrato nel corso del breve highlight sembra sia iniziata intorno alle 17.00.
Sarà questa la ragione per cui il poleman John Surtees (Lotus), ovvero il dovere saltare il tè delle cinque, si è ritrovato direttamente al quarto posto nelle prime battute della gara? Non lo sapremo mai, sappiamo solo che, dopo diversi giri da leader da parte di Dan Gurney (BRM), Surtees è riuscito a rimontare fino a riprendersi la testa della gara, che ha lasciato solo quando la vettura l'ha abbandonato, destino comunque già toccato a Gurney.

Il leader successivo è stato Jack Brabham, che è arrivato fino a vedere la bandiera a scacchi, precedendo di quasi un minuto il compagno di squadra Bruce McLaren, ancora matematicamente suo avversario per il titolo. Non ci sarebbe stata tuttavia alcuna sfida per il mondiale: la Cooper ha deciso, come altre scuderie, di non prendere parte al successivo Gran Premio d'Italia, per ragioni di sicurezza, e Brabham si è ritrovato automaticamente campione del mondo, rimanendo dopo Monza soltanto l'appuntamento degli States.
A seguire, in terza piazza, si è classificato Jim Clark (Lotus), che ha conquistato così il suo primo podio nella massima categoria. *-* Voglio dire, si parla tanto di GOAT vari e delle loro performance, e poi si ignora così, a cuore leggero, proprio l'evento in cui Clark è salito sul podio per la prima volta? Capisco il volere vivere in un mondo in cui la Formula 1 degli anni '60 non è mai esistita e il nome di Jim Clark e colleghi servono solo per abbellire l'albo d'oro, ma non è la prima volta che mi ritrovo a fare questa riflessione.
In fondo gli anni '60 erano un'epoca bellissima e non falsat-... ah no, nessuna Ferrari sul podio, quindi la gara è falsata di default. Wolfgang Von Trips si è classificato al quarto posto, mentre Phil Hill si è ritirato per incidente intorno a metà gara, quando si trovava in seconda posizione.

Questa gara ha segnato il ritorno di Stirling Moss (Lotus) in pista, dopo essere rimasto infortunato in una sessione di prove libere del GP del Belgio di due mesi prima, lo stesso nefasto evento che era costato la vita a Chris Bristow e Alan Stacey.
Ha conquistato il quinto posto al traguardo, ma è stato successivamente squalificato, pare per "guida in senso opposto", stando a quanto afferma Statsf1 punto com, da sempre fonte di risultati di gran premi vintage. Verosimilmente o è rientrato in pista in una maniera non consentita dal regolamento o ha fatto retromarcia in pitlane. Comunque sia Tony Brooks (Yeoman Cooper) e Innes Ireland (Lotus) hanno completato la zona punti, con il solo Olivier Gendebien (Yeoman Cooper) unico altro pilota giunto alla bandiera a scacchi, sui quindici piloti che hanno preso il via dell'evento.



giovedì 25 luglio 2024

Throwback nel 1960: i GP di Francia e Gran Bretagna

In questi giorni sono andata alla scoperta di eventi vintage da ripercorrere sulle pagine del blog e ho deciso di spostarmi virtualmente nel 1960. In questo post cerco di ricostruire il GP di Francia e il GP di Gran Bretagna, disputati rispettivamente sui circuiti di Reims e Silverstone. In Francia si gareggiava di domenica, il 3 luglio, mentre in Gran Bretagna di sabato, il 16 dello stesso mese, come da tradizione locale che sarebbe durata fino agli anni '80. Quando si tratta di ricostruire vicende degli anni '60 non è sempre facile trovare filmati d'epoca e in questa occasione ho dovuto accontentarmi, in entrambi i casi, di brevi sintesi.


A Reims partiva dalla pole position Jack Brabham (Cooper) con ad affiancarlo in prima fila Phil Hill (Ferrari) e Graham Hill (BRM). Quest'ultimo, tuttavia, è rimasto fermo sulla griglia - è quello indicato salla freccia nell'immagine - ed è stato colpito da altre vetture, venendo immediatamente costretto al ritiro.
Brabham nel frattempo era imperterrito in testa alla gara, con Phil Hill in seconda piazza, che si è alternato con lui in prima posizione nella prima parte di gara. Tuttavia sia lui sia il compagno di squadra Wolfgang Von Trips si sono ritirati per problemi di trasmissione poco dopo la metà della gara, quando si trovavano virtualmente sui due gradini più bassi del podio.
Quattro Cooper hanno concluso nelle prime quattro posizioni: Brabham ha vinto con un vantaggio abbondante nei confronti di Olivier Gendebien (Yeoman Cooper), Bruce McLaren (Cooper) e Henry Taylor (Yeoman Cooper). Al quinto e sesto posto hanno concluso le Lotus di Jim Clark e Ron Flockhard.


Tredici giorni più tardi, in Inghilterra, Brabham partiva nuovamente dalla pole. Graham Hill era stavolta secondo in griglia, ma ancora una volta restava fermo sulla griglia - foto soprastante, è quello indicato dalla freccia.
Brabham è rimasto in testa e stavolta ha percorso in prima posizione tutta la durata della gara. Alle sue spalle si sono succeduti prima McLaren e poi Jo Bonnier (BRM), quest'ultimo infine costretto al ritiro, poi le Lotus di John Surtees e Innes Ireland che hanno concluso secondo e terzo. Anche Clark era stato per un tratto nelle posizioni di spessore, ma poi risulta essere precipitato indietro.
Mclaren ha concluso la gara al quarto posto, davanti a Tony Brooks (Yeoman Cooper) e alle Ferrari: Von Trips si è portato a casa l'ultimo punto disponibile, mentre Phil Hill ha dovuto accontentarsi della settima piazza.



mercoledì 24 luglio 2024

GP Belgio 2004: il settimo titolo di Michael Schumacher

Attualmente il GP del Belgio si svolge nel mese di luglio, ma c'è stata un'epoca storica in cui veniva disputato alla di agosto, epoca neanche troppo lontana nel tempo, ma ho deciso di raccontarvi un'edizione abbastanza datata, che di svolgeva vent'anni fa. Era il 29 agosto 2004 e al termine del primo giro le Renault di Jarno Trulli e Fernando Alonso si allineano dietro la safety car. Michael Schumacher era quarto tra le due McLaren di David Coulthard e Kimi Raikkonen e per il momento la situazione non prometteva troppo bene, considerato che poteva essere il giorno della sua settima iride. Ma finché c'è gara c'è speranza, anche se vari piloti non erano più in gara, vista la numerosa serie di contatti che si erano innescati alla partenza.
Pare che tutto sia iniziato quando Mark Webber ha tamponato Rubens Barrichello: la Jaguar con ala anteriore danneggiata era incontrollabile e l'australiano ha cozzato contro la B.A.R. di Takuma Sato. Anche il compagno di squadra di costui, Jenson Button, è stato coinvolto a qualche titolo, ma il botto più grosso ha coinvolto le Minardi di Gimmi Bruni e Zsolt Baumgartner, nonché la Jordan di Giorgio Pantano. Webber, Sato, Bruni e Pantano sono stati costretti al ritiro, altri piloti sono rientrati ai box per danni riportati, tra loro anche Olivier Panis su Toyota e Felipe Massa su Sauber.

Al restart, Raikkonen si è involato verso il terzo posto che poi sarebbe diventato leadership dopo il primo stint: se Alonso ha finito la gara con un testacoda innescato da un guasto, Trulli ha perso alcune posizioni e poi altre a seguito di un contatto con la Williams di Juan Pablo Montoya. Quest'ultimo ha proseguito la gara senza perdere posizioni: era a quel punto terzo dietro a Raikkonen e Schumacher, ma si sarebbe successivamente ritirato a causa di una foratura, andando a fare compagnia al compagno di squadra Antonio Pizzonia già messo out da un problema al cambio.
L'attrition rate è stato molto elevato, con Button che a un certo punto a causa di una foratura aveva perso il controllo colpendo Baumgartner e Coulthard che nelle prime fasi dopo il restart aveva forato a propria volta e si trovava nelle retrovie.
Le retrovie, tuttavia, non erano il male assoluto visto che ormai solo una manciata di vetture era ancora in pista: la Jordan di Nick Heidfeld risulta persa per strada per qualche motivo, la Toyota di Ricardo Zonta in assenza di B.A.R. Honda in pista ha regalato l'appuntamento con il motore giapponese in fumo.

Intanto abbiamo perso per strada Rubinho, ma lui non si era affatto perso per strada, andando a risalire, dopo il ritiro di Montoya, in terza posizione. A proposito di Zonta, preparatevi moralmente, perché sto per dirvi una cosa terribile, ovvero che il ritiro sopracitato è avvenuto mentre era ben quarto. Gli è subentrato Massa, con quinto il compagno di squadra Giancarlo Fisichella.
Christian Klien su Jaguar ha portato a casa i punti della sesta piazza, i primi della sua carriera in Formula 1, mentre Coulthard è riuscito ad arrivare settimo. Panis ha conquistato l'ultimo punto disponibile, mentre Trulli non ha avuto lo stesso onore, chiudendo al nono posto, ultimo pilota al traguardo.
Non ne ho parlato molto, ma Raikkonen in testa nel secondo stint lo è rimasto anche nel terzo, vincendo davanti alle due Ferrari. Schumacher ha conquistato il settimo titolo, impresa che finora soltanto Lewis Hamilton ha eguagliato, e non rimaneva altro che un ultimo appuntamento europeo, a Monza, prima di andare in Asia e poi in Brasile.



martedì 23 luglio 2024

Indycar 2024: #12 Toronto

Nel fine settimana passato si è svolto il dodicesimo evento della stagione 2024, che si è concluso con la vittoria di Colton Herta. Il pilota del team Andretti è stato essenzialmente in testa per tutta la durata della gara, precedendo sul podio il compagno di squadra Kyle Kirkwood e Scott Dixon (Ganassi). Il leader del campionato Alex Palou (Ganassi) partiva dalle retrovie, ma ha approfittato di una gara piuttosto caotica per rimontare fino alla quarta posizione, precedendo Marcus Armstrong (Ganassi), David Malukas (Meyer Shank), Christian Lundgaard (Rahal), Rinus Veekay (Carpenter), Romain Grosjean (Juncos) e Graham Rahal (Rahal) che hanno completato la top-ten.

La gara ha avuto un attrition rate piuttosto elevato, con incidenti fin dalle prime battute che hanno provocato prima il ritiro di Christian Rasmussen (Carpenter) e poi quello di Agustin Canapino (Juncos). Sono seguiti fatti di più lieve entità, come testacoda vari e contatti minori che non hanno generato grossi danni, finché a gara inoltrata è accaduto l'incidente più caotico.
Ci eravamo lasciati il precedente fine settimana con un grosso incidente e ci siamo ritrovati anche in questa occasione con un grosso incidente. Peraltro è iniziato con una gufata micidiale, i telecronisti stavano osservando come Pato O'Ward stesse facendo una buona gara. Tempo dieci secondi contati ed ecco il pilota della Arrow McLaren finire in testacoda e andare a sbattere.
Colpito da Marcus Ericsson (Andretti) e Pietro Fittipaldi (Rahal), è stata poi la volta di Santino Ferrucci (Foyt) il quale è ha preso il volo e si è ribaltato, come a imitare il compagno di squadra Sting Ray Robb allo Iowa Speedway.



La gara è stata redflaggata, dato che numerose altre vetture sono rimaste coinvolte - compreso anche Robb, presumo, dato che risulta ritirato - e tra gli altri di siamo ritrovati con out anche Nolan Siegel (Arrow McLaren), Kyffin Simpson (Ganassi), il debuttante Hunter McElrea (debuttante in Coyne come sostituto di al posto di Jack Harvey).
Quando la gara è ripresa, abbiamo assistito a un incidente tra le Penske di Will Power e Scott McLaughlin, quest'ultimo costretto al ritiro. Power penalizzato, ha chiuso dodicesimo ultimo dei piloti a pieni giri, alle spalle dell'altro compagno di squadra Newgarden e davanti ai pochi doppiati che hanno concluso la gara: Linus Lundqvist (Ganassi), Theo Pourchaire (sostituto di Rossi - infortunato a una mano nelle prove libere - in Arrow McLaren) e Toby Sowery (Coyne), sono giunti alla bandiera a scacchi in totale solo quindici piloti.


domenica 21 luglio 2024

Formula 1 2024: #13 Commento al Gran Premio d'Ungheria

21.07.2024 - BABY PAPAYA! *____*

Benvenuti all'Hungaroring, location che nell'immaginario collettivo è legata alla noiahhhh, ma che nella realtà dei fatti spesso e volentieri regala gare ignoranti ricche di colpi di scena. È il tredicesimo gran premio della stagione, quindi abbiamo superato la metà. Certo una volta a questo punto della stagione mancavano all'incirca sei gran premi alla fine del mondiale, ma quei tempi non li rimpiango. Rimpiango piuttosto l'epoca in cui ne mancavano otto o nove e avevamo ancora un calendario che si aggirava sui venti gran premi.
Procediamo, comunque, non stiamo a parlare dei bei vecchi tempi andati, per esempio quelli in cui Perez entrava in Q3 con la Force India e si candidava ad andare a insidiare le prime posizioni per andare sul podio a caso. Oppure, ancora meglio, partiva sedicesimo ma andava comunque a podio a caso, se capitava un gran premio trash. Adesso, di trash c'è la sua posizione in griglia, che si è procacciato andando a sbattere in Q1 quando la pista era in condizioni di lieve pioggia. Anche Sargeant era andato a cozzare contro un muro, ma almeno aveva avuto la decenza di limitarsi a un bacio a stampo e poi di ripartire.
In sintesi, la sessione è stata redflaggata, poi al momento in cui è ripresa la pista era umida, ma si stava asciugando e. Quando ha finito di asciugarsi, Russell aveva ormai finito la benzina e ha dovuto rientrare ai box insieme alle sue -L. Le Alpine, invece, in pista non ci sono proprio andate, non preoccupiamoci del perché tanto è fentasi.
Nel frattempo la qualifica continuava e Tsunoda, che di recente avrebbe affermato di sentirsi pronto per prendere il posto di Perez se questo venisse messo alla porta, ha dimostrato di potere sbattere bene tanto quanto il collega. Ha provocato una bandiera rossa con pochi minuti di Q3 ancora da disputare, dopo la quale è arrivata una prima fila tutta papaya:

Norris - Piastri
Verstappen - Sainz
Hamilton - Leclerc
Alonso - Stroll
Ricciardo - Tsunoda
Hulkenberg - Bottas
Albon - Sargeant
Magnussen - Perez
Russell - Zhou
Ocon - Gasly

Alla partenza i primi tre si sono quasi allineati, Piastri è passato in testa, Verstappen ha tentato di trollare Norris tagliando per i prati, sostenendo di essere stato spinto fuori e rientrando a cannone, i commissari non erano molto convinti, quindi provvidenzialmente ha ceduto la seconda piazza al collega. Hamilton e Leclerc si sono accodati, mentre più indietro c'era un duello tra spagnoli che è stato vinto da Sainz. Alonso comunque non sarebbe durato molto lì davanti perché era uno dei tanti su gomme soft che sono andati ai box dopo una manciata di giri. Davanti, frattanto, continuavano con le gomme medium e nessuno sembrava insidiare la prima piazza di Baby Papaya.
OP: "Mi dice una voce fuori campo che neanche Bottas partito sulle medium venga insidiato e che dietro di lui ci siano in questo momento Russell e Perez su mescola hard ovvero a novanta."
LN: "Un bambino piccolo non dovrebbe dire queste cose, ma giocare con il camion dei pompieri."
OP: "O con il trofeo del vincitore. Perché noi bambini piccoli siamo capaci di maneggiarlo senza romperlo, diversamente da te, che hai un rapporto traumatico con le ceramiche ungheresi."
Voce fuori campo: "Forse tra un'ora e mezza avrete un rapporto traumatico anche con i piatti che vi tirerete."
Hamilton e i Papaya sono stati i primi a fermarsi del gruppo di testa, con il Vanz che ha tenuto un comizio sul fatto che, per evitare l'undercut di Hamilton, Norris sia rientrato un giro prima di Piastri. Quest'ultimo si è fermato un giro più tardi e ha mantenuto la posizione, quindi le teorie del kompl8 non sono durate molto a lungo, anche perché Verstappen e i Ferrari Bros proseguivano per fare solo una sost-... ah no, stavano solo aspettando il giusto timing.
Verstappino ha perso la terza piazza a vantaggio di Hamilton, come facilmente prevedibile dati i tempi di costui dopo la sosta. Si segnala come nel frattempo Sainz si fosse sacrificato per la causa di Russell e Perez, rientrando dietro di loro li ha superati, regalando loro inquadrature televisive. Lontani dalle inquadrature televisive, comunque, i due si sarebbero ripresi nel secondo stint, iniziato con un undercut di Perez nei confrontidi Russell e di tutte le sue -L e proseguendo con vari sorpassi. Non sarebbero arrivati a raggiungere i primi sei, ma almeno avrebbero raggiunto la settima e ottava piazza.
Nel secondo stint sulle hard, Verstappen era all'inseguimento di Hamilton, ha mandato in vacca un tentativo di sorpasso e si è avvicinato Leclerc che faceva tempi molto predestinati in quel momento e ha iniziato a spalancare il suo enorme DRS, mettendo in secondo piano i Papaya Kids e i piatti da lanciare. Poi niente, Hamilton e Leclerc sono andati ai box, Verstappen si è lamentato con il team che gli stavano facendo subire un undercut dalla Ferrari, mentre Hamilton, saputo che Leclerc era passato alle medium, ha osservato che per lui sarebbe stata lunga. Non l'ho resa con dialogo immaginario, né l'una né l'altra se no avreste pensato che non fosse successo veramente.
Finita questa parentesi, era finalmente giunto il tanto atteso momento di elencare teorie del kompl8 secondo cui la McLaren avrebbe fatto rientrare prima Norris per undercuttare Piastri. In casa McLaren, tuttavia, si sono sbizzarriti, decidendo al contempo di complicarsi la vita: hanno fatto rientrare Norris per evitare di subire undercut da Hamilton e con la promessa che avrebbe lasciato passare Piastri se questo fosse uscito dietro di lui, cosa che poi è successa.
OP: "Wait, wait, wait... che cosa sta succedendo?"
Box Papaya: "Succede che Norris, essendo un bambino grande e responsabile, è davanti e sta andando like a boss, ma si farà da parte e tornerai a leaderare. Vero Norris?"
LN: "Ho visto lei che trolla lui, che trolla lei che trolla te, mon bebé, mon bebé, ma chi trolli tu...?"
Box Papaya: "NORRIS, FAI PASSARE IMPIASTRO! Naturalmente a tuo piacimento e a seconda del tuo umore."
OP: "Ammetto che adesso non mi fido più di tanto."
Box Papaya: "Neanche noi, ma adesso dobbiamo dare la linea a Verstappino che si trova negli scarichi di Leclerc."
Dopo una serie di polemiche via radio che perduravano da inizio gara e di termini volgari opportunamente censurati quando queste venivano trasmesse, Verstappen si è appropriato della quarta piazza, andando anche a farsi vedere di nuovo negli specchietti di Hamilton, con il Vanz che menzionava il 2021 in ogni momento in cui, per dare senso compiuto alla frase, non doveva metterci altre parole. Hamilton ha iniziato un'ardua difesa: "Non mi porterai via questa terza posizione. Non oggi che c'è Rosberg a fare le interviste dei primi tre classificati!"
A quel punto è successo qualcosa di impensabile: la prima è che Verstappen ha fatto un bloccaggio micidiale, ha preso una ruota a Hamilton ed è impennato, la seconda è che dopo il ritorno a terra la macchina non aveva riportato danni evidenti. Dopo un giro per i prati e l'accodarsi a Leclerc ha potuto andare tranquillamente per la quinta posizione.
Box Papaya: "Bene, adesso tocca di nuovo a noi."
LN: "Bisogna pensare alla classifica piloti, l'Impiastro può attendere."
Box Papaya: "La classifica piloti è importante, ma anche evitare spargimenti di sangue tra bambini. Quindi ricordati che tu e Piastri dovete dare il buon esempio agli adulti."
E niente, alla fine Norris ha realizzato che per vincere la gara non avrebbe dovuto solo scappare da Piastri fino alla bandiera a scacchi, ma continuare a scappare anche nel dopogara, quindi ha rallentato, si è fatto da parte e ha ceduto la strada. Però per un attimo, quando gli era ancora vicino, ha tenuto tutti con il fiato sospeso, perché non si può mai sapere, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.
A fine gara la diplomazia ha prevalso, anche se pare che Norris abbia tentato di litigare a caso con Hamilton nel retropodio tacciandolo di lamentarsi della velocità delle altre monoposto invece di pensare alla sua con cui dominava anni fa. Pare che, ho detto, perché ovviamente la voce del Vanz copriva tutto ciò. Quello che conta, comunque, alla fine della giornata è che Piastri è il 115° vincitore di una gara valida per il mondiale di Formula 1 e che era dal 2001 che due compagni di squadra non vincevano la prima gara in carriera nella stessa stagione. Erano Ralf Schumacher e Montoya sulla Williams ed erano old gold days.

RISULTATO:
1. Oscar Piastri/ McLaren
2. Lando Norris/ McLaren
3. Lewis Hamilton/ Mercedes
4. Charles Leclerc/ Ferrari
5. Max Verstappen/ Redbull
6. Carlos Sainz/ Ferrari
7. Sergio Perez/ Redbull
8. George Russell/ Mercedes
9. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
10. Lance Stroll/ Aston Martin
11. Fernando Alonso/ Aston Martin
12. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
13. Nico Hulkenberg/ Haas
14. Alex Albon/ Williams
15. Kevin Magnussen/ Haas
16. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
17. Logan Sargeant/ Williams
18. Esteban Ocon/ Alpine
19. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
Rit. Pierre Gasly/ Alpine

sabato 20 luglio 2024

GP Ungheria 2004: il quinto grand chelem di Michael Schumacher

Correva l'anno 2004, la Ferrari F2004 era la vettura dominante, Michael Schumacher aveva accumulato un numero incredibile di vittorie e non sembrava avere avversari. Le B.A.R. e le Renault cercavano di farsi vedere, ma si ritrovavano a contendersi i gradini più bassi del podio nella migliore delle ipotesi. Le Williams e le McLaren erano piuttosto disperse, in paragone alla stagione precedente e, in certe occasioni, giusto per ribadire il proprio dominio, le Rosse facevano 1/2 sulla griglia. Era il caso dell'Hungaroring, dove Rubens Barrichello ha conquistato il secondo posto sulla griglia di partenza accanto al compagno di squadra. Dietro di loro le B.A.R. di Takuma Sato e Jenson Button, dopodiché Fernando Alonso su Renault e le Williams…


Se adesso il GP d'Ungheria si svolge in luglio, vent'anni fa si è svolto a Ferragosto, con le Ferrari rimaste 1/2 alla partenza e un vano tentativo di Alonso di attaccare Barrichello. Juan Pablo Montoya, che partiva settimo dietro al compagno di squadra Antonio Pizzonia (subentrato a Marc Gené come sostituto di Ralf Schumacher infortunato al GP degli Stati Uniti), si è portato quarto complice una partenza non eccelsa delle B.A.R., con le posizioni poi rimaste invariate per tutto il primo stint.
Non che nel secondo, nel terzo e nel quarto stint ci siano stati eccessivi cambiamenti, semplicemente il gap tra i ferraristi e gli inseguitori continuava ad aumentare. Alonso ha chiuso la gara terzo a quaranta secondi di distacco, Montoya e Button ultimi a pieni giri staccati di oltre un minuto. Seguivano Sato e Pizzonia, nonché Giancarlo Fisichella su Sauber, entrato in zona punti grazie al ritiro per un guasto al motore del connazionale Jarno Trulli su Renault. La McLaren non ha portato a casa punti, Kimi Raikkonen primo dei ritirati, anche lui per un guasto al motore, David Coulthard soltanto nono.

Michael Schumacher ha conquistato il suo quinto grand chelem, in una gara che al giorno d'oggi molti ricordano come affascinante e ricca di colpi di scena. Credo sia stata l'unica volta nella mia vita in cui ho pensato, vedendola in diretta, "che gara noiosa, speriamo che finisca in fretta" ed è tuttora quello che considero uno dei gran premi più noiosi che abbia mai visto (per me è una sorta di GP di Francia 2019), quantomeno dell'epoca moderna (il che non è comunque un complimento, perché certi gran premi da caduta di palpebra dei late 70's hanno probabilmente risentito di pessime regie locali che si perdevano ogni momento saliente in quanto le inquadrature stavano pressoché tutto il tempo sul leader.

venerdì 19 luglio 2024

500 Miglia di Indianapolis 1958: il pile-up al via e la morte di Pat O'Connor

Negli anni '50 la Cinquecento Miglia di Indianapolis faceva parte del mondiale di Formula 1, ma era come se fosse un universo separato: salvo qualche rarissima occasione, i piloti del mondiale di Formula 1 non andavano oltreoceano per Indy e, anzi, magari in contemporanea o poco ci manca si svolgevano altri eventi europei del mondiale. Comunque sia, un grosso nome della Formula 1 avrebbe dovuto disputare l'evento: si tratta di Juan Manuel Fangio... che tuttavia ha scelto di non proseguire dopo le prime sessioni di prove libere.
La stessa vettura che aveva vinto l'edizione precedente era presente sulla griglia, del team Salih e affidata a Jimmy Bryan (settimo tempo), con il vincitore 1957 Sam Hanks che, ormai ritirato dalle competizioni, pilotava la pace-car, che visti i tempi scendeva in pista solo prima della partenza.


Alla partenza i piloti della prima fila, Dick Rathmann, Ed Elisian e Jimmy Reece si sono ritrovati a lottare per la leadership, con Rathamnn e Elisian che sono venuti a contatto. Reece è riuscito a evitarli, ma è stato colpito dalla vettura di Pat O'Connor, che si è ribaltata e poi ha preso fuoco. In totale quindici vetture sono rimaste coinvolte in questo pile-up, con O'Connor già deceduto per effetto dell'impatto quando si sono alzate le fiamme.
Nel video di sintesi della gara non viene mai menzionata la morte di O'Connor, cosa che ho reputato quantomeno insolita, mentre tuttavia viene inquadrato uno spettatore che legge un giornale su cui viene appunto citato l'incidente al via, suscitando domande nei commenti. C'era chi si chiedeva come fosse possibile che, mentre la gara era ancora in corso, fossero presenti giornali su cui se ne parlava.
Qualcun altro ha svelato l'arcano, spiegando che all'epoca i giornali locali avevano più edizioni al giorno, in caso di notizie di un certo livello, e la Indy 500 era sicuramente da considerarsi un evento degno di nota nell'Indiana. Questa è la conversazione nei commenti, con alcune considerazioni interessanti:


La pista è stata ripulita in condizioni di bandiera gialla, perdurata per quasi mezz'ora, con successivamente Jimmy Bryan, Eddie Sachs, Tony Bettenhausen e George Amick ad alternarsi in testa. L'unico a rimanere in lotta per la vittoria è stato Bryan, seguito successivamente da vicino da Johnny Boyd, poi scivolato in terza piazza a debita distanza, alle spalle di Amick a sua volta piuttosto distante.
Bryan è andato quindi a vincere, in una gara in cui faceva il proprio esordio A.J.Foyt, uscito di scena per incidente, ed è stata la seconda vittoria consecutiva a Indianapolis della stessa vettura.
Jimmy Bryan, che fino al 1957 aveva gareggiato full time nel campionato USAC, nel 1958 ha disputato come unica gara la Indy 500, così come nella stagione successiva, dove tuttavia sarebbe stato il primo dei ritirati.
Nel 1959 ha preso parte anche ad altre gare, perdendo la vita in una di esse, disputata a Langhorne Speedway. Era il 19 giugno 1960, lo stesso giorni in cui in Formula 1 morivano Alan Stacey e Chris Bristow.



giovedì 18 luglio 2024

Alla scoperta del GP Montecarlo 1958, con un pensiero a quello successivo in Olanda

Buongiornissimo! In questo primo giorno di ferie (brevissime, tornerò a lavorare già lunedì) ho deciso di dedicarmi al motorsport vintage e di andare a riscoprire un evento del passato, quindi dopo avere visto una sintesi su Youtube vi racconterò il Gran Premio di Montecarlo 1958.
La gara ha avuto ben quattro leader, appartenenti a quattro squadre diverse, soltanto sei piloti al traguardo su sedici partecipanti, l'esordio della Lotus con al volante l'esordiente Graham Hill, un numero spropositato di piloti non qualificati, la prima entry femminile della storia anche se non è arrivata in griglia... ma soprattutto preparatevi a indossare il parrucchino perché per l'unica volta nella storia ha fatto un tentativo di qualifica un soggetto che tutti noi conosciamo bene e che nel corso degli anni ha posseduto un team, presieduto la Formula 1 dei team e avuto tra le mani il controllo della Formula 1, dove nel corso degli anni è una locuzione fuorviante, perché potrebbe lasciar pensare che non sia accaduto contemporaneamente.

Mentre Maria Teresa De Filippis a bordo di una Maserati non si qualificava ottenendo il 23° tempo, ma avrebbe avuto quell'onore di lì a un paio di gran premi in Belgio, anche Bernie Ecclestone ha fatto la propria comparsa al volante di una Connaught. Non avrebbe mai più provato a qualificarsi e quella rimane l'unica partecipazione in Formula 1 come pilota. Breve e indolore, ma non sarà né breve né indolore il suo ruolo futuro, anche se obiettivamente stiamo vivendo dolori peggiori con gli americani.
Nevermind, Tony Brooks a bordo di una Vanwall scattava dalla pole position, ma si è ritrovato secondo relegato dietro a Jean Behra su BRM che tra parentesi pare essere stato fidanzato con la De Filippis. Brooks è rimasto secondo fino al momento del ritiro, destino che è toccato successivamente anche allo stesso Behra. Eravamo appena a un quarto di gara e a quel punto a lottare per la prima posizione sono arrivati Mike Hawthorn su Ferrari e Stirling Moss su Vanwall. Quest'ultimo è passato in testa, ma non è durato molto a lungo, la sua monoposto l'ha lasciato a piedi con Hawthorn di nuovo in testa, ma a sua volta costretto al ritiro. Neanche metà gara e ben tre leader erano usciti di scena.

La Vanwall ha visto, con l'uscita di scena di Moss, tutte e tre le proprie vetture ritirarsi, dato che era capitata la stessa cosa anche a Stuart Lewis-Evans, primo ritirato della gara. Ferrari invece aveva tre vetture ancora in pista, Luigi Musso e Peter Collins (che sarebbero entrambi morti in incidenti nel corso della stagione, così come Lewis-Evans - vicende che conto di raccontarvi in futuro, mentre nel prossimo post racconterò di un incidente mortale avvenuto sempre nel 1958 a Indianapolis, all'epoca presente nel mondiale di Formula 1), nonché Wolfgang Von Trips. I tre si trovavano 2/3/4, ma Von Trips sarebbe stato costretto al ritiro verso la fine della gara.
A bordo di una Cooper, Maurice Trintignant ha leaderato tutta la seconda metà della gara, con un abbondante vantaggio su Musso - che a sua volta pare essere stato fidanzato con la De Filippis - che poi si ridotto da 40+ a una ventina di secondi al momento della bandiera a scacchi, sotto la quale è passato da vincitore. Secondo al traguardo, Musso si è portato in testa al mondiale, Collins ha chiuso terzo, mentre Jack Brabham su Cooper si è aggiudicato il quarto posto precedendo la BRM di Harry Schell. Cliff Allison su Lotus ha completato la gara, ma ha percorso meno giri rispetto al ritirato Von Trips.


Era il 18 maggio quando si correva nel Principato (dopo una lunghissima pausa dato che si era corso in Argentina il primo evento stagionale, ma soltanto a gennaio) e il successivo gran premio si è svolto a Zandvoort il 26 maggio, otto giorni più tardi. Talvolta in quell'epoca storica è successo che in Olanda si corresse di lunedì e, al tempo in cui avevo fatto il post sulle gare disputate non di domenica, le mie ricerche mi avevano portata a scoprire che ciò era avvenuto nella festività di Pentecoste (50 giorni dopo Pasqua), che è celebrata come Public Holiday in molti paesi dell'Europa centrale.
Se del precedente gran premio c'erano highlight che narravano gli eventi, non si può dire lo stesso per i due minuti contati di inquadrature della sintesi di questo evento, con Moss leader dall'inizio alla fine. Il poleman Lewis-Evans, relegato secondo, si è visto duellare con Schell; li ho riconosciuti dai rispettivi numeri di gara. Il duello ha visto Schell sopravanzare Lewis-Evans, il quale è poi stato costretto al ritiro.
Moss ha vinto il GP d'Olanda, con un abbondante vantaggio su Schell e Behra che hanno chiuso 2/3 e Roy Salvadori su Cooper al quarto posto. La zona punti, estesa ai soli primi cinque, è stata completata da Hawthorn. Musso, settimo alle spalle di Allison, si è visto portare via la leadership del campionato da Moss.

Soltanto quattro giorni più tardi, il 30 maggio (giorno in cui si svolgeva la Cinquecento Miglia, indipendentemente dal giorno della settimana in cui cadeva) si gareggiava a Indianapolis. Da calendario faceva parte del mondiale di Formula 1, e sarebbe accaduto fino al 1960, ma rimaneva comunque un universo piuttosto separato e distante. C'erano altri piloti, c'erano altre vetture e quelli di cui ho parlato nel corso di questo post sarebbero tornati in pista soltanto nel GP del Belgio, quello in cui, appunto, si è qualificata per la prima volta la De Filippis, argomento di cui ho già parlato in un post dello scorso gennaio.

mercoledì 17 luglio 2024

Indycar 2024: #10 e #11 Iowa Speedway

In un sabato pomeriggio di luglio del 2015 mi stavo chiedendo a che ora si sarebbe svolta la gara di Indycar di quella sera. Il nome dell'evento era "Iowa Corn 300", ai tempi. Non possedevo uno smartphone a quell'epoca, quindi finché non entravo in internet dal computer o non accendevo la televisione non avevo idea di quello che stesse succedendo nel mondo. Alla mattina non avevo ancora fatto né una cosa né l'altra e il mio primo accesso a internet era stato nel primo pomeriggio per una commissione per conto di mia mamma. A quel punto non restava altro da fare che andare su GPUpdate, un sito olandese(?), che poi è stato assorbito da motorsport punto com, e che da circa dieci anni utilizzavo come principale fonte di informazione.
Mi piaceva per come era strutturato e mi dispiace che non ci sia più. C'erano parecchie versioni in diverse lingue, sezioni dedicate a squadre e piloti con relative foto, poi in homepage i link alle ultime news e in cima alla pagina l'immagine di copertina della notizia più importante del giorno.
C'erano anche gli orari delle gare delle principali categorie. Quelli dell'Indycar su versione inglese - quella di default, se ben ricordo - erano in orario USA Eastern Time, ma bastava andare su una qualsiasi altra versione europea per trovare l'ora di partenza nel nostro fuso orario. Era quello che intendevo fare, quel primo pomeriggio, andare a verificare l'orario della gara, se sarebbe stata alla sera, oppure nella notte italiana.
Allora, in quel primo pomeriggio di luglio, sono andata su GPUpdate. L'immagine in homepage era una foto di Jules Bianchi, e poteva avere un solo significato.
Nel 2015 la gara dello Iowa si è svolta a notte inoltrata. Ho seguito in livetiming la gara di Indylights, vinta proprio dal suo ex compagno di squadra Max Chilton, che a un certo punto aveva perso la leadership a vantaggio di Ed Jones, ma chr è riuscito a tornare in testa, guadagnandosi un incredibile popolarità, anche se destinata a esaurirsi in tempi brevi dopo il suo successivo passaggio in Indycar.
Il periodo rimane lo stesso, anche se adesso di gare di Indycar su questo circuito ce ne sono due. Ho scelto di raccontarvele proprio oggi, 17 luglio, nono anniversario della morte di Bianchi, proprio perché per me questo circuito, così lontano da Jules, rimane nel mio immaginario legato al suo ricordo.

SATURDAY RACE - nella sera dello Iowa Speedway, Colton Herta (Andretti) scattava dalla pole position, in una gara che iniziava con un incidente che coinvolgeva varie vetture: sia David Malukas (Meyer Shank) sia Christian Lundgaard (Rahal) sono finiti in testacoda e il primo dei due ha coinvolto loro malgrado Romain Grosjean e Agustin Canapino (entrambi Juncos).
Herta è rimasto in testa per tutto il primo stint, con la prima sosta avvenuta in regime di safety car causata una vettura che procedeva lenta. Scott McLaughlin (Penske) è uscito dai box in prima posizione, con Herta a inseguire, ma il peggio doveva ancora avvenire. In occasione della seconda sosta, avvenuta in regime di bandiera verde, proprio mentre era ai box, è uscita una safety car... a causa di un incidente di Alex Palou (Ganassi), leader del campionato.
Palou si trovava comunque nelle retrovie a causa di un problema nella sosta prececente, ma non è certo stato il modo migliore di terminare la gara! Per Herta la gara era ancora lunga, invece, ma i suoi avversari si sono fermati ai box in regime di safety car e, diversamente da lui, non hanno perso un giro.
Non restava a quel punto che l'ultimo stint, nel quale Will Power (Penske), uno dei diretti avversari di Palou nella rincorsa al titolo, già a sua volta arretrato da una penalità per eccesso di velocità nella pitlane, ha terminato - non proprio, ha proseguito giusto per procacciarsi un'altra penalità - la propria gara in un incidente con Pietro Fittipaldi (Rahal), in cui è finito coinvolto anche Ed Carpenter che, come in occasione degli eventi disputati su ovale, era al volante su una vettura del proprio team.
McLaughlin è andato a vincere precedendo Pato O'Ward (Arrow McLaren) e Josef Newgarden (Penske), mentre ha chiuso giù dal podio Scott Dixon (Ganassi) la cui quarta posizione era comunque un buon risultato al confronto di quello ottenuto da alcuni dei diretti avversari!
Rinus Veekay (Carpenter), Santino Ferrucci (Foyt), Kyle Kirkwood (Andretti), Alexander Rossi (Arrow McLaren), Marcus Ericsson (Andretti) e Marcus Armstrong (Andretti) hanno completato la top-ten, mentre Herta ha concluso la gara soltanto undicesimo.
Nolan Siegel (Arrow McLaren), Felix Rosenqvist (Meyer Shank), Kyffin Simpson (Ganassi), Sting Ray Robb (Foyt), Graham Rahal (Rahal) e Katherine Legge (Coyne) hanno preceduto al traguardo Power, ultimo dei piloti a vedere la bandiera a scacchi.
Oltre ai piloti già citati si sono ritirati anche Jack Harvey (Coyne), che l'indomani non ha gareggiato per problemi fisici che si portava dietro già dall'inizio del fine settimana ed è stato sostituito da Conor Daly, e Linus Lundqvist (Ganassi).

SUNDAY RACE - diversamente dal giorno precedente, la gara si è svolta di giorno, con la pole position conquistata proprio dal vincitore del giorno precedente McLaughlin. Ha leaderato per tutto il primo stint, poi in occasione del primo giro di pitstop un incidente - Canapino è andato a sbattere - ha scombinato la situazione: Palou e Power sono riusciti a portarsi 1/2 grazie alle tempistiche delle loro soste, con McLaughlin che era stato il primo di loro a rientrare relegato in terza posizione. In occasione della seconda sosta, Power è passato in testa di overcut e ha vinto davanti a Palou e a McLaughlin.
Il risultato, dalla quarta posizione in poi, recita testualmente: Dixon, Herta, O'Ward, Newgarden, Rahal, Veekay, Grosjean, Ferrucci, Lundqvist, Malukas, Siegel, Rossi, Kirkwood, Lundgaard, Simpson, Armstrong, Fittipaldi, Robb, Carpenter, Ericsson, Legge, con Canapino, Rosenqvist e Daly ritirati. Tuttavia non si sono ritirati solo questi tre, ma anche quattro piloti rimasti coinvolti in un pazzesco incidente all'ultimo giro.




Miglior attore protagonista Robb che, ritrovandosi davanti Rossi che rallentava avendo finito la benzina, l'ha speronato decollando come un Dario Franchitti qualsiasi per le strade del Kentucky, anche se obiettivamente per Darione si trattava del giro d'onore, e come bonus, il giorno in cui ha spiccato il volo sopra a Kosuke Matsuura erano passati appena sei giorni dal suo precedente cappottamento nella gara precedente.
E niente, ecco apparire le incredibili immagini di Robb in volo, con la scritta PRAY.COM visibile sulla carrozzeria della monoposto. Diciamo che appariva alquanto appropriata! (Da una breve ricerca ho scoperto che si tratta di un suo sponsor personale ed è un'applicazione a tematica religiosa divenuta popolare trasmettendo la messa in streaming ai tempi del lockdown.)
L'incidente ha successivamente coinvolto Carpenter e Kirkwood, con Carpenter che si è ritrovato letteralmente sopra a Kirkwood. Qualcuno ha osservato che il cupolino potrebbe avere salvato qualche testa. Altri hanno replicato con fermezza che non è sicuro che senza cupolino ci fossero gravi conseguenze, il che è una prova che il cupolino non serve. Mi stavo preoccupando, era da un po' che non leggevo questo tipo di sillogismo.


venerdì 12 luglio 2024

Indycar 2024: #9 Gran Premio di Mid-Ohio

Domenica scorsa si è svolto il nono evento del campionato 2024 di Indycar a Mid-Ohio, con una line-up ancora una volta leggermente cambiata rispetto a quella degli eventi precedenti:

ANDRETTI: Colton Herta, Kyle Kirkwood, Marcus Ericsson
ARROW MCLAREN: Pato O'Ward, Nolan Siegel, Alexander Rossi
CARPENTER: Christian Rasmussen, Rinus Veekay
COYNE: Jack Harvey, Toby Sowery
FOYT: Santino Ferrucci, Sting Ray Robb
GANASSI: Kyffin Simpson, Linus Lundqvist, Scott Dixon, Alex Palou, Marcus Armstrong
JUNCOS: Romain Grosjean, Agustin Canapino
MEYER SHANK: Felix Rosenqvist, David Malukas
PENSKE: Josef Newgarden, Scott McLaughlan, Will Power
RAHAL LETTERMAN: Graham Rahal, Pietro Fittipaldi, Christian Lundgaard

Il principale argomento di discussione è stato il passaggio ai motori ibridi, avvenuto in corso d'opera a campionato in corso, a partire da questo evento. Il fatto che la gara sia stata relativamente tranquilla ha contribuito a far sì che fosse la nuova era il principale argomento di discussione.
La gara è iniziata - solo dopo un contrattempo visto che Dixon si era fermato per un guasto in mezzo alla pista a causa di un problema tecnico - con Palou in pole position e leader per tutto il primo stint. Non sono cambiate le cose dopo la prima sosta, invece lo sono dopo la seconda: Palou è infatti uscito dai box dietro a O'Ward, rimanendoci, con il pilota McLaren che ha conquistato la seconda vittoria stagionale, la prima al traguardo; aveva infatti vinto a tavolino la prima della stagione dopo la squalifica delle Penske.
Grossi colpi di scena non ce ne sono stati, a parte Newgarden che girava per i prati. Ho visto anche scene di assoluta routine... tipo Grosjean che girava per i prati. RoGro, mi raccomando, non cambiare mai! *-*
Alla fine della giornata O'Ward ha vinto, mentre Palou secondo ha allungato in classifica rispetto agli altri diretti inseguitori e McLaughlin ha chiuso il podio. Herta, Ericsson, Rossi, Lundgaard, Kirkwood, Rasmussen e Ferrucci hanno completato la top-ten, mentre Power il pilota più vicino a Palou in classifica, ha chiuso la gara in undicesima piazza.
Si torna in pista già nell'imminente weekend con il double header di Iowa, dove tra parentesi rivedremo una presenza femminile, con Katherine Legge in Coyne.


giovedì 11 luglio 2024

Triplette di connazionali sul podio

[Dedicato a @TaroYamada80 di Twitter, che mi ha suggerito di scrivere questo post]

Quando ho visto George Russell, Lewis Hamilton e Lando Norris qualificarsi nelle prime tre posizioni al GP di Gran Bretagna ho iniziato a chiedermi: e se li vedessimo sul podio tutti e tre insieme? Sarebbe stato un risultato estremamente raro ed epico, vedere tre connazionali sul podio, cosa che non succedeva (e che non succede, complice anche, ma non solo, il ritiro di Russell) da oltre quarant'anni.
E che, andando a fare una piccola ricerca, non è stato neanche tanto raro quanto pensassi. Voglio dire, non succede da decenni, ma agli albori della Formula 1 non era così. In totale è successo ben diciassette volte SENZA CONSIDERARE INDIANAPOLIS, dato che quando la Cinquecento Miglia faceva parte del campionato accadeva di vedere podi 100% USA.

PARTE PRIMA: quando i piloti italiani dominavano la Formula 1 // anni '50

1) Gran Premio d'Italia 1950
Giuseppe Farina (Alfa Romeo), Dorino Serafini/ Alberto Ascari (Ferrari), Luigi Fagioli (Alfa Romeo)
Bonus: tutti piloti italiani su auto italiane
Doppio bonus: gran premio di casa
Triplo bonus: quattro piloti, grazie a uno shared drive per la seconda piazza

2) Gran Premio del Belgio 1951
Giuseppe Farina (Alfa Romeo), Alberto Ascari (Ferrari), Luigi Villoresi (Ferrari)
Bonus: tutti piloti italiani su auto italiane

3) Gran Premio di Francia 1952
Alberto Ascari (Ferrari), Giuseppe Farina (Ferrari), Piero Taruffi (Ferrari)
Bonus: tutti piloti italiani su auto italiane

4) Gran Premio d'Olanda 1952
Alberto Ascari (Ferrari), Giuseppe Farina (Ferrari), Luigi Villoresi (Ferrari)
Bonus: tutti piloti italiani su auto italiane
Doppio bonus: secondo podio di connazionali nella stessa stagione
Triplo bonus: stessi identici piloti del Belgio 1951
Farina e Ascari entrambi presenti in TUTTE le occasioni in cui ci sono stati solo italiani sul podio

Non c'è altro da dire, se non che gli italiani nella prima metà degli anni '50 erano una garanzia e che le squadre italiane erano pressoché la maggioranza, il che ha reso le cose decisamente più semplici. Non è più successo che triplette di italiani salissero insieme sul podio, ma non vi è voluto molto affinché altre triplette di connazionali andassero insieme sul podio.

PARTE SECONDA: l'ascesa britannica // fine anni '50- anni '60

5) Gran Premio del Belgio 1958
Tony Brooks (Vanwall), Mike Hawthorn (Ferrari), Stuart Lewis-Evans (Vanwall)

6) Gran Premio di Gran Bretagna 1958
Peter Collins (Ferrari), Mike Hawthorn (Ferrari), Roy Salvadori (Cooper)
Bonus: gran premio di casa
Doppio bonus: seconda tripletta connazionale della stagione

7) Gran Premio del Portogallo 1958
Stirling Moss (Vanwall), Mike Hawthorn (Ferrari), Stuart Lewis-Evans (Vanwall)
Bonus: terza tripletta connazionale della stagione

8) Gran Premio di Gran Bretagna 1963
Jim Clark (Lotus), John Surtees (Ferrari), Graham Hill (BRM)
Bonus: gran premio di casa

9) Gran Premio d'Olanda 1964
Jim Clark (Lotus), John Surtees (Ferrari), Peter Arundell (Lotus)

10) Gran Premio di Gran Bretagna 1964
Jim Clark (Lotus), Graham Hill (BRM), John Surtees (Ferrari)
Bonus: gran premio di casa
Doppio bonus: per la seconda volta di fila
Triplo bonus: con gli stessi piloti dell'anno precedente
Bonus che va oltre il tempo: era l'11 luglio... e oggi è l'11 luglio 2024, sono passati esattamente 60 anni!

11) Gran Premio del Sudafrica 1965
Jim Clark (Lotus), John Surtees (Ferrari), Graham Hill (BRM)

12) Gran Premio di Gran Francia 1965
Jim Clark (Lotus), Jackie Stewart (BRM), John Surtees (Ferrari)
Bonus: seconda volta nella stagione

13) Gran Premio di Gran Bretagna 1965
Jim Clark (Lotus), Graham Hill (BRM), John Surtees (Ferrari)
Bonus: gara consecutiva al GP Francia
Doppio bonus: gran premio di casa
Triplo bonus: per la terza volta di fila
Quadruplo bonus: ancora una volta con gli stessi piloti
Quintuplo bonus: terza tripletta connazionale della stagione

14) Gran Premio degli Stati Uniti 1968
Jackie Stewart (Matra), Graham Hill (Lotus), John Surtees (Honda)

Non c'è che dire, gli inglesi e gli scozzesi si sono difesi bene negli anni '60, inanellando podi full British in successione e dimostrando che, quando gli americani tacciano noi europei di non avere scritto alcuna pagina nella storia del motorsport, dovremmo istituire un'alleanza italo-britannica per reclamare che le nostre nazioni la storia del motorsport l'hanno scritta eccome.

TERZA PARTE: l'exploit francese a random // anni '80

15) Gran Premio del Sudafrica 1980
René Arnoux (Renault), Jacques Laffite (Ligier), Didier Pironi (Ligier)
Bonus: tutti piloti francesi su auto francesi

16) Gran Premio di Francia 1982
René Arnoux (Renault), Alain Prost (Renault), Didier Pironi (Ferrari)
Bonus: gran premio di casa

17) Patrick Tambay (Ferrari), Alain Prost (Renault), René Arnoux (Ferrari)
Bonus: Arnoux presente sul podio in tutte le occasioni in cui c'erano tre francesi sul podio

Sicuramente più casuale, in quanto a parte Prost la Francia non ha avuto altri piloti dominanti, ma bisognerebbe ricordare agli americani che la legge del caso ha voluto che gli ultimi podi interamente conquistati se li sia accaparrati proprio uno degli altri paesi presenti in Formula 1 fin dagli albori.

In sintesi, è un piacere rivendicare ancora una volta la storia EUROPEA della Formula 1, specie in un contesto in cui essa viene ogni giorno sminuita (e, giusto per chiarire il concetto, sarei molto lieta di un'apertura del motorsport ad altre realtà, dove per altre realtà intendo a livello mondiale, non semplicemente gli States).


mercoledì 10 luglio 2024

Formula 2 2024: anche Antonelli vede la luce, ma anche per lui dura poco

Sappiamo ormai che questa stagione non sta regalando grosse soddisfazioni alla Prema, con Oliver Bearman tuttavia vincitore della sprint nel precedente evento in Austria, quando si era procacciato la pole da reverse grid. Situazione analoga in qualifica a Silverstone per Andrea Kimi Antonelli, decimo e poleman dei poveri al termine di una sessione che ha prodotto tale risultato:

Hadjar/ Campos - Martins/ ART
Hauger/ MP - Colapinto/ MP
Bearman/ Prema - Bortoleto/ Invicta
Crawford/ Dams - Maini/ Invicta
Maloney/ Rodin - Antonelli/ Prema
Miyata/ Rodin - Aron/ Hitech
Verschoor/ Trident - O'Sullivan/ ART
Correa/ DAMS - Durksen/ AIM
Villagomez/ Van Amersfort - Cordeel/ Hitech
Martì/ Campos - Fittipaldi/ Van Amersfoort
Barnard/ AIX - Stanek/ Trident

La sprint si è disputata sotto la pioggia battente e ha visto diversi colpi di scena susseguirsi. La partenza è avvenuta dietro la safety car e, a causa della bassa visibilità, in seguito c'è stata virtual safety car, dopodiché una SC per incidente di Correa e una successiva bandiera rossa per la scarsa visibilità.
Dopo il restart, un altro incidente ha messo fuori gioco il leader della classifica Aron e Martì. Anche O'Sullivan era coinvolto, ma ha proseguito, per poi ritirarsi in un successivo crash con Martins, per cui è stato penalizzato con cinque posizioni in griglia feature rispetto a quanto indicato nella griglia soprastante.
Per l'incidente Aron/ Martì c'è stata SC, per poi avere l'ultimo terzo di gara senza intoppi. Antonelli ha allungato parecchio arrivando a oltre otto secondi di vantaggio nei confronti del primo dagli inseguitori. Il "premino", Maloney e Bortoleto hanno chiuso nelle prime tre posizioni, ma Bortoleto è stato retrocesso di cinque secondi per leaving the track and gaining advantage nel suo duello con Maini, risalito terzo, mentre Bortoleto ha chiuso quindi al quarto posto, con la zona punti chiusa da Colapinto, Crawford, Hauger e Stanek.

La domenica di Antonelli è stata di gran lunga peggiore, out al via per un contatto con Maini, che ha provocato ingresso della SC. Poco dopo il restart un altro incidente ha messo fuori gioco Durksen, speronato da Aron che si è così procacciato una penalità.
Bearman - ritirato al sabato - nelle prime fasi di gara si trovava in seconda posizione alle spalle di Martins, leader nel primo stint, e precedendo Hauger. La sosta ai box di Ollie non fila liscia, è piuttosto lunga, e nella seconda parte di gara lo troviamo a raggiungere la bassa zona punti.
Crawford era frattanto in testa nel secondo stinto e lo è rimasto fino al traguardo, ma doveva scontare una penalità per unsafe release che l'ha fatto scivolare terzo alle spalle di Hadjar - nuovo leader della classifica piloti - e Maloney.

RISULTATO: Isack Hadjar, Zane Maloney, Jak Crawford, Franco Colapinto, Victor Martins, Gabriel Bortoleto, Oliver Bearman, Enzo Fittipaldi, Dennis Hauger, Pepe Martì, Zak O'Sullivan, Paul Aron, Richard Verschoor, Taylor Barnard, Amaury Cordeel, Rafael Villagomez, Ritomo Miyata, Roman Stanek, Kush Maini, Juan Manuel Correa, Rit. Joshua Durksen, Andrea Kimi Antonelli.


domenica 7 luglio 2024

Formula 1 2024: #12 Commento al Gran Premio di Gran Bretagna

07.07.2024 // GOD SAVED THE KING

Carissimi scommettitori indecisi sul potenziale risultato di una rissa tra i Norristappen, sono spiacente di comunicarvi che al momento non si segnalano risse, anzi, con l'arrivo a Silverstone si parlava soprattutto di quello che accade di frequente in Inghilterra: la pioggia. In più, diversamente dalla volta scorsa in cui ci sono state sessioni in diretta sulla TV dei povery, stavolta bisognava aspettare le 19.40 per le qualifiche, quindi i Norristappen stavolta erano ben lontani dal momento in cui alla mattina sono andata a fare la spesa.
Voce fuori campo: "È passatahhhh alla Coop!!!111!!!11!!!"
Autrice(C): "Ok, un motivo in più per sperare che arrivino le 19.40 e che la semplice visione delle monoposto ci compensi di tutte le sofferenze."
A dire il vero alle 19.40 in punto, quando ho acceso la TV, la Q1 era iniziata da diversi minuti, ma non fa niente, almeno mi sono persa le potenziali cringiate pre-gara. La pista era bagnata, ma quel bagnato che andava asciugandosi.
Leclerc è stato il primo(?) a mettere le slick, poi l'ha fatto anche Perez. La differenza sostanziale tra i due è che Leclerc ha girato sull'asfalto e la sua qualifica di sofferenza è durata fino al momento in cui è stato messo fuori in Q2, mentre Perez ha girato sulla sabbia, impantanandosi alla Copse, facendo uscire una bandiera rossa e procacciandosi per la gara il ruolo non di contendente al podio, ma di cacciatore di Pokemon. Ne aveva uno vicino, che da ultimo che era sarebbe rimasto ultimo dopo la retrocessione per la sostituzione di componenti del motore. Poi Perez ha sostituito motore ed è partito dalla pitlane, ma nevermind. Anzi, scusatemi piuttosto se prima non ho dato la giusta intonazione nel menzionare la parola d'ordine. Rimedio subito: si è impantanato ALLA COPSEHHHH!!!111!!!11!!!
La qualifica era iniziata in realtà alle (nostre) 16.00 e con la bandiera rossa si era perso un po' di tempo. Erano le 16.57 quando ha avuto il via la Q3 e posso solo immaginare il disagio dei piloti di casa, in ritardissimo per il tradizionale tè delle 17.00. Non c'è da stupirsi che fossero tutti e tre talmente di fretta da fare una tripletta British:

Russell - Hamilton
Norris - Verstappen
Piastri - Hulkenberg
Sainz - Stroll
Albon - Alonso
Leclerc - Sargeant
Tsunoda - Zhou
Ricciardo - Bottas
Magnussen - Ocon
Gasly - Perez

Il ritardo al tè del sabato ha sconvolto Norris al punto che, ripensandoci in partenza, ha perso la terza piazza a vantaggio di Verstappen, mentre le due Mercedes procedevano 1/2. Hulkenberg ha messo le ruote fuori dalla carreggiata e dietro di lui c'è stato un po' di trambusto con Albon che ha rischiato di divenire Alboff, ma alla fine è andata bene per tutti, tranne per il povero Gasly che comunque al termine del giro di formazione era rientrato in pitlane per problemi tecnici per non uscirne più e non era coinvolto in quegli eventi.
All'incirca un terzo di gara Verstappen stazionava in quinta piazza dopo essere stato recentemente superato dalle McLaren. A quel punto è arrivata un po' di pioggia, ma non tanto da passaggio alle intermedie, a meno di non essere un pilota Ferrari nel bel mezzo di una strategia alla cazzum. A onore del vero anche Perez ha fatto la stessa fine di Leclerc, così come qualche pilotino random nelle retrovie.
Davanti nel frattempo c'era parecchio movimento, Hamilton ha superato Russell, poi sono andati entrambi per prati, ma sono rientrati, Norris si è messo tra di loro, poi è andato anche in testa, mentre Piastri ha superato le Mercedes. In seguito Norris ha fatto un lieve svarione, restando comunque in testa. Poteva andargli peggio: per esempio poteva essere Leclerc o Perez ed essere doppiato anche da Rovazzi, dato che stare sulle gomme intermedie che andavano degradandosi era un po' come guidare il trattore in tangenziale.
Le due McLaren sono rimaste 1/2 con le Mercedes 3/4 fino a metà gara quando è venuto a piovere sul serio e Verstappen e Sainz sono stati i primi a mettere le intermedie (giusto per chiarire, i Perlerc a quel punto sono dovuti passare a un secondo set di gomme slick). In McLaren sono rientrati in due giri diversi per non perdere terreno come Russell. È stata una pessima scelta, Piastri ha perso terreno: Norris, Hamilton, Verstappen, Russell e Sainz erano i primi cinque.
Piastri è risalito in top-5 quando Russell è andato poco dopo a parcheggiare ai box con tutte le sue -L a causa di un problema di pressione dell'acqua che bolliva per il tè. La mia speranza di vedere una tripletta di connazionali sul podio che mancava dal 1983 è svanita nel nulla, mentre per Norris e per Hamilton era fondamentale il momento della sosta successivamente.
In casa McLaren stavolta hanno ritardato la sosta di Norris, che è stato undercuttato da Hamilton. I due avevano messo le soft, mentre Verstappen li inseguiva sulle hard.
La tempistica del pitstop di Piastri sembrava invece piuttosto azzeccata, dato che era quarto abbondantemente davanti a Sainz.
Voce fuori campo: "Non che ci voglia molto, la cosa sorprendente è piuttosto che per questioni di creatività non abbiano montato a Sainz le catene da neve giusto per non farsi mancare niente. E che a fine gara lo faranno fermare a due giri dalla fine per puntare al giro più veloce senza toppare il pitstop o fare cose strane."
Adesso però non mettiamo il carro davanti ai buoi, specie a quelli della monoposto di Perez, che davanti aveva fin troppa gente (era penultimo) e parliamo di cose serie: andando verso finale di gara ecco che le soft iniziavano a perdere il loro smalto e Verstappen si avvicinava, un po' come se si preparasse a superare Norris stando in bilico su due ruote. Ce l'ha fatta, si è portato in seconda posizione e si è lanciato all'inseguimento di Hamilton. Ha inseguito, inseguito, inseguito, guadagnato decimi, inseguito, guadagnato decimi..m e niente, a fine gara era ancora a un secondo e mezzo.
Sul podio sarebbe risultato l'inno britannico, che vorrei ricordare, recita testualmente: "God save the King, send him victorious, happy and long reign over us", insomma, descriveva pienamente quanto appena accaduto. E peraltro è anche diventato il più vecchio vincitore di questo secolo dato che Raikkonen negli States nel 2018 aveva appena compiuto 39 anni, mentre Hamilton li ha compiuti sei mesi fa.
Nel giro d'onore Verstappen l'ha anche applaudito, come si fa con i vecchi avversari quando vengono considerati non più come avversari ma solo come vecchi, e il Vanz ne ha approfittato per ricordare di quella volta qualche anno fa in cui si sono scontrati, mettendoci chiaramente in mezzo la location precisa, perché la protagonista era la COPSEHHHH e Hamilton e Verstappen si sono scontrati per farvi da contorno.
Intanto è passato in sordina che la Mercedes abbia vinto due gare di fila, che ci siano già stati sei vincitori in questa stagione, che oltre la metà delle gare le abbia comunque vinte Verstappen e che la Kick Sauber stia mostrando che difficilmente nella prossima stagione, quando la guiderà, Hulkenberg potrà salire sul podio.

RISULTATO:
1. Lewis Hamilton/ Mercedes
2. Max Verstappen/ Redbull
3. Lando Norris/ McLaren
4. Oscar Piastri/ McLaren
5. Carlos Sainz/ Ferrari
6. Nico Hulkenberg/ Haas
7. Lance Stroll/ Aston Martin
8. Fernando Alonso/ Aston Martin
9. Alex Albon/ Williams
10. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
11. Logan Sargeant/ Williams
12. Kevin Magnussen/ Haas
13. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
14. Charles Leclerc/ Ferrari
15. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
16. Esteban Ocon/ Alpine
17. Sergio Perez/ Redbull
18. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
Rit. George Russell/ Mercedes
DNS. Pierre Gasly/ Alpine


venerdì 5 luglio 2024

Formula 1 2024: #11 Commento al Gran Premio d'Austria

30.06.2024 // FRi3nDsHiP iS Ov3r!!!111!!!11!!!

Venerdì alle 14.00 avevo appuntamento per fare la denuncia dei redditi, quindi la mia giornata lavorativa è terminata in via del tutto eccezionale alle 12.30. Ciò significa che alle 16.30, quando sono iniziate le qualifiche shootout, mi trovavo davanti a TV8 che stava trasmettendo la diretta dell'evento del Redbullring, perché giustamente, la Formula 1 è un prodotto solo ed esclusivamente per adolescenti che pensano che gli adulti dovrebbero essere morti di vecchiaia già da un pezzo, quindi who kers se viene trasmessa proprio la sessione che ha meno possibilità di essere vista dalla gente che lavora.
La qualifica della gara sprint ha prodotto una griglia con neanche troppi colpi di scena, se non il passaggio di Sargeant in Q2. Per il resto c'erano Verstappen, le McLaren, le Mercedes rimescolate all'unica Ferrari il cui motore non si era spento prima dell'unico tentativo in SQ3, nonché Federica Sciarelli che presentava un'edizione straordinaria di 'Chi l'ha visto' dedicata alla misteriosa scomparsa di Perez.

GRIGLIA SPRINT: Verstappen, Norris, Piastri, Russell, Sainz, Hamilton, Perez, Ocon, Gasly, Leclerc, Magnussen, Stroll, Alonso, Tsunoda, Sargeant, Ricciardo, Hulkenberg, Bottas, Albon, Zhou.

Sabato mattina alle 10.45 o giù di lì sono passata a fare la spesa e ho portato dei prodotti a mia nonna, dopodiché sono arrivata a casa quando ormai mancava poco alle 12.00, quando sarebbe stata trasmessa in diretta sulla TV dei povery anche la gara sprint. Prevedeva 24 giri, che sono diventati immediatamente 23 quando i semafori sono impazziti alla partenza, sono apparse le luci gialle dell'aborted start ed è partito un nuovo giro di formazione.
La retorica con cui è stato narrato l'evento? Essenzialmente che c'è una lotta per il titolo in corso, un po' come se gli sprazzi di competitività della McLaren avessero come obiettivo la conquista del mondiale e non il cercare semplicemente di portarsi a casa qualche gara. Norris ci ha provato, a superare Verstappen, nella prima parte, ma la faccenda non è riuscita in quanto l'altro si è ripreso la posizione. Norris ha lasciato aperto la porta anche al bambino, che è risalito secondo... e poi niente, le due McLaren sono rimaste pazientemente seconda e terza nella speranza che succedesse qualcosa che invece non è successa.
Sainz si era portato quarto nelle fasi iniziali, ma Russell gli ha rimesso davanti le proprie -L e per lungo tempo ci siamo ritrovati le Mercedes e le Ferrari in trenino in ordine sparso, mentre la Sciarelli continuava a lanciare appelli per il ritrovamento di Perez. Perez, tuttavia, non voleva essere ritrovato e non ha neanche fatto un timido tentativo di avvicinarsi al quartetto rosso-argentato.
Nelle retrovie, nel frattempo, Hulkenberg ha fatto un sorpassone su Alonso, ma dato che quest'ultimo ha messo le ruote sulla sabbia l'azione di Hulk è stata automaticamente considerata un kriminehhhh gravissimohhhh con tanto di penalità post-gara. Avrebbe chiuso 14°, se fosse contata la posizione del traguardo.

RISULTATO SPRINT: Verstappen, Piastri, Norris, Russell, Sainz, Hamilton, Leclerc, Perez, Magnussen, Stroll, Ocon, Gasly, Tsunoda, Ricciardo, Alonso, Sargeant, Albon, Bottas, Hulkenberg, Zhou.

Nel primo pomeriggio ho avuto la brillante idea di andare a verificare se l'orario della differita delle qualifiche fosse ancora le 18.30 come originariamente indicato. Ho scoperto del tutto casualmente che TV8 le avrebbe mandate alle 16.00 ovvero IN DIRETTA. Non so quale sia stato il motivo, forse evitare la SoVrApPoSiZiOn3 con la partita Svizzera-Italia degli Europei che avrebbe fatto calare gli ascolti di una replica delle qualifiche. Successivamente non ho guardato la partita, ma stando a quanto ho sentito, penso che comunque sarebbe stato meglio guardarsi una replica delle qualifiche, ci sarebbero state maggiori soddisfazioni perfino per i tifosi accaniti di Sargeant.
Alle 16.00 dunque mi sono vista le qualifiche soddisfatta del numero incredibile di sessioni che la TV dei povery stava mandando in diretta. Immagino che i piloti che vi stavano prendendo parte non abbiano provato lo stesso grado di soddisfazioni, a meno di non essere Verstappen il quale ha dato distacchi abissali a tutti, compresi diversi decimi al compagno di squadra. Purtroppo per quest'ultimo altri sei piloti si sono qualificati davanti a lui, compreso Piastri al quale è stato cancellato un tempo. In sintesi, Perez ha battuto due suoi vecchi compagni di disavventure in Force India, ovvero Hulkenberg e Ocon.
La sera sono circolate sui social foto di Hulk che in compagnia di Kmag guardava la partita Germania-Danimarca, che si è conclusa con la vittoria di Hulkenberg per 2 a 0. La giornata di sabato si è dunque conclusa con la Royal Couple dei povery e non restava altro da fare che aspettare l'arrivo della domenica.

GRIGLIA DI PARTENZA: Verstappen, Norris, Russell, Sainz, Hamilton, Leclerc, Piastri, Perez, Hulkenberg, Ocon, Ricciardo, Magnussen, Gasly, Tsunoda, Alonso, Albon, Stroll, Bottas, Sargeant, Zhou.

Le dirette erano finite, quindi la domenica era necessario aspettare le 18.00 per vedere la gara - di 71 giri - sulla TV dei povery. La gara è iniziata con un po' di caos, gente importante che nel corso delle prime curve girava fuori dalla pista provocando investigazioni concluse in nulla di fatto e gente delle retrovie che faceva lo stesso senza provocare la benché minima reazione. In tutto ciò Leclerc girava con soltanto una parte dell'ala anteriore ed essendo spiritualmente a novanta nel pitstop avvenuto immediatamente dopo ha messo gomme hard.
Verstappen, Norris, le Mercedes in lotta tra di loro, nonché Sainz che ha superato Hamilton nel momento in cui venivano mostrati i contatti veri o presunti della partenza. Si è scoperto che l'ala anteriore di Leclerc era andata perduta in un contatto con Piastri, ma soprattutto si è scoperto che Leclerc sulle hard non era performante e le gomme non sembravano neanche destinate a durare a lungo, notizia non molto positiva per tutti gli altri piloti che avrebbero dovuto montarle o nello stint successivo o in quello finale.
Dopo una breve fase in cui i Sainzilton erano vicini e Piastri ha fatto un sorpassone nei confronti di Perez, ne è seguita una lunga fase di stallo in cui si attendevano le soste dei big. Nel frattempo abbiamo visto gli Haas Bros che duellavano e Alonso che tirava una ruotata a Zhou procacciandosi una penalità. Hamilton, chiedendosi come potesse uno che stava nelle retrovie farsi inquadrare grazie a una penalità, ha pensato bene di calpestare la riga bianca nell'entrare in pitlane, Perez si è dimostrato d'accordo con lui facendo un eccesso di velocità in pitlane e Norris ha iniziato a lamentarsi di un presunto unsafe release di Verstappen. In cabina di commento non potevano credere ai loro occhi: si poteva ipotizzare un kompl8 ordito a favore di Verstappen e al contempo un kompl8 ordito da Norris per far credere che Verstappen avesse fatto un unsafe release.
In casa Alpine a nessuno importava nulla di tutto ciò, con sportellate tra i due piloti e il Vanz che ha ricordato che non sono amici. Mazzoni avrebbe affermato il contrario e siccome è lui a decidere le amicizie tra i piloti, suggerirei vivamente ai Gaslocon di diventare best friends forever. Tutto ciò che è successo, comunque, è un successivo sorpasso di Gasly sul proprio compare, accompagnato da un "ciao" alla radio, proprio così, in italiano, perché mi sembra giusto che sia sempre la lingua universale delle polemiche.
Abbiamo assistito al sorpasso di Piastri su Hamilton e poi al secondo giro di soste. Quella di Verstappen è durata più del dovuto. Le trombe dell'Apocalisse si sono improvvisamente ridestate nel vedere che, all'inizio del terzo stint, avevamo Norris negli scarichi di Verstappen e con un passo che sembrava più performante di quello di Verstappen in quella fase di gara. Anche se sulla sua testa pendevano un certo numero di violazione dei track limits, Norris non si è messo grandi preoccupazioni. D'altronde nel mondo ideale i piloti non dovrebbero uscirsene con pensieri tipo: "prima mi sono fatto accidentalmente un giro sull'erba, verrò forse penalizzato per leaving the track and losing advantage?" Però non siamo nel mondo ideale e ci siamo ritrovati con una penalità.
Al momento in cui è arrivata, comunque, non aveva più il potere di condizionare l'esito della gara: i Norristappen si sono baciati alla francese, ciascuno dei due ha riportato una foratura, Norris ha dovuto parcheggiare ai box, mentre Verstappen si è fermato ai box ed è tornato in pista quinto, ben davanti ai suoi inseguitori tanto da non perdere posizioni per la conseguente penalità. I suoi inseguitori erano Hulkenberg e Perez con Hulk che ha conservato la posizione like a boss.
Nel frattempo, inseguito invano da Piastri che aveva superato Sainz, Russell ha messo tutte le sue -L su un piatto d'argento e si è portato a casa la vittoria. Sono seguite giornate turbolente con i soliti titoloni sui Norristappen che si odiano. Siamo già nel frattempo in dirittura di arrivo per Silverstone e i due in conferenza stampa pre-gran premio hanno confermato di essersi chiariti già lunedì, ma who kers. Fare polemica per attirare click rimane un must.

RISULTATO:
1. George Russell/ Mercedes
2. Oscar Piastri/ McLaren
3. Carlos Sainz/ Ferrari
4. Lewis Hamilton/ Mercedes
5. Max Verstappen/ Redbull
6. Nico Hulkenberg/ Haas
7. Sergio Perez/ Redbull
8. Kevin Magnussen/ Haas
9. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
10. Pierre Gasly/ Alpine
11. Charles Leclerc/ Ferrari
12. Esteban Ocon/ Alpine
13. Lance Stroll/ Aston Martin
14. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
15. Alex Albon/ Williams
16. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
17. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
18. Fernando Alonso/ Aston Martin
19. Logan Sargeant/ Williams
20. Lando Norris/ McLaren