venerdì 31 gennaio 2020

Il mio pensiero sulle tribune dedicate

Carissimi mass dumper, oggi parliamo di un argomento che è diventato scottante nelle scorse settimane, essenzialmente perché per la prima volta ci è capitato sotto gli occhi. Anche a me è capitato sotto gli occhi per la prima volta e, se scrivo questo post, non è perché "OMG!!11!!!1!1 la Sunshine è una tipahhhh bruttahhhh e kattivahhhh che ce l'ha con il salvatorehhhh dellahhhh patriahhhh!!11!!!1", è solo perché finché non si trattava del salvatore della patria non mi era mai capitato di rifletterci pienamente in proposito.
Tempo fa è stato annunciato che nei GP di Monaco e Francia ci sarà una tribuna speciale dedicata ai tifosi di Leclerc e ad alcuni non è andata giù questa cosa. Ad altri, invece, non è andata giù che ad alcuni non sia piaciuta questa cosa. Purtroppo il mondo del motorsport ha un fandom molto complicato, in cui vige la regola del "se non la pensi come me, allora datti fuoco", magari dopo esserti volontariamente umiliata davanti al resto della popolazione mondiale, confessando qualche segreto su di te. Per esempio che non sei né una bambina, né una donna in menopausa, quindi orrorehhhh ogni mese ti vengono le mestruazioni. Ve lo confesso, anch'io appartengo a questa categoria. Ora che ve l'ho detto non avrò più il coraggio di uscire di casa. :-P

Dicevo, il fandom motoristico non sembra distinguersi dalle masse per maturità, ma quantomeno la gente si insulta per team e piloti, non per personaggi di cartoni animati come invece avviene altrove.
Qualcuno ha fatto notare che le tribune dedicate a Leclerc non possono essere contestate, in quanto esistono tribune dedicate a Verstappen e, nei loro GP di casa, sono esistite ALMENO tribune dedicate a Sainz e a Gasly.
L'osservazione ha il suo senso, però si focalizza ancora una volta sul CHI e non sul PERCHE'.
Mi spiego: una tribuna dedicata a Leclerc non è diversa da una tribuna dedicata a qualsiasi altro pilota. Il problema di fondo è, tuttavia, che secondo me organizzando tribune dedicate a QUALSIASI pilota si prende una direzione che allontana un po' dai *veri* binari su cui dovrebbe scorrere la Formula 1.

Per cortesia, abbassate un attimo i lanciafiamme, ve la spiego meglio. Non parlo della storiahhhh della Formula 1 e del mondiale che muore un giorno sì e un giorno no. Parlo di una questione di fondo che ha poco a che vedere con la storia, quanto piuttosto con il pubblico target.
Per spiegarvela, vi faccio un esempio che riguarda un altro sport. Fin da quando io e mio cugino eravamo bambini, mia nonna organizzava pranzi domenicali con i miei genitori e con i miei zii. Mio cugino ha una decina d'anni più di me e ha iniziato a lavorare presto, in un settore in cui si lavora soprattutto nei giorni festivi. Quindi intorno ai 17/18 anni ha smesso quasi completamente di venire a pranzo dai nonni.

Anche adesso capita raramente che venga, diciamo che succede poche volte all'anno. Una volta, nel dicembre 2018, venne insieme a sua figlia e a un certo punto se ne uscì con questa osservazione: "nonna, il pranzo di oggi è un po' come quelli di una volta, manca solo la discesa di Tomba".
Lo sci esiste ancora.
È esistito per anni e anni.
Nessuno o quasi l'ha mai guardato, ai pranzi a casa di mia nonna, a parte quando ero piccola.
Di fatto c'era l'abitudine, non solo da noi, ma probabilmente anche in tante altre case, di guardare lo sci solo ed esclusivamente per uno sciatore.

Lo sport è pieno di questi casi: lo sci per Tomba, il ciclismo per Pantani, il motomondiale per Agostini e poi per Rossi... Prima degli anni recenti la Formula 1 si salvava perché c'era chi la guardava per la Ferrari o per la McLaren, insomma, per team destinati a rimanere a lungo nel tempo.
Non è diverso con i piloti, mi si può dire. Non dovresti essere tu, Sunshine, a fare queste osservazioni, se sostieni di essere più legata ai piloti che ai team.
Su quest'ultima osservazione oserei dire che di solito metto i piloti davanti al team, ma che non metto nessun pilota davanti alla Formula 1 in sé. Non sono per i BoIkOtTaGGy e, anzi, li trovo abbastanza infantili.

Facciamoci qualche domanda: il modo migliore per far appassionare la gente di Formula 1 è farli appassionare a Leclerc o a Verstappen? A Sainz o a Gasly? Può darsi, magari la gente di oggi è colpita dall'immaginario dei giovani piloti e li mette prima di tutto...
Ma cosa succederà se Gasly resterà senza un volante? Cosa succederà se Sainz deciderà che il suo obiettivo è vincere a Le Mans per seguire le orme del suo YdOlO???111!???22 Cosa succederà se i Leclestappen decideranno di ritirarsi dalle competizioni alla stessa età in cui l'ha fatto Casey Stoner?

Promuovere una serie o una gara grazie all'immagine di un pilota ha i suoi rischi. Non so se ricordate le pubblicità di Sky Sport F1 versione inglese per promuovere il campionato di Indycar: ehi, gente, seguite il campionato, perché Alonso prenderà parte alla sola Indy 500!!11!!11!!11!
Ora, so che il caso Indy 500 è unico e irripetibile e che gli altri piloti non corrono il rischio di un DNQ in seguito a una partnership con la Carlin. Però un attacco di diarrea a Singapore è un rischio che tutti possono correre. La Formula 1 ha bisogno di un fanbase che continui a guardare le gare anche quando il loro idolo è in bagno invece che in pista. Avere tribune dedicate nei circuiti non è a mio vedere il modo migliore per promuovere questo trend.

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Milly Sunshine