ART: Victor Martins, Zak O'Sullivan
PREMA: Oliver Bearman, Andrea Kimi Antonelli
RODIN: Zane Maloney, Ritomo Miyata
DAMS: Jak Crawford, Juan Manuel Correa
INVICTA: Kush Maini, Gabriel Bortoleto
MP MOTORSPORT: Dennis Hauger, Franco Colapinto
VAN AMERSFOORT: Enzo Fittipaldi, Rafael Villagomez
HITECH: Amaury Cordeel, Paul Aron
CAMPOS: Isack Hadjar, Pepe Martì
TRIDENT: Richard Verschoor, Roman Stanek
PHM AIX: Joshua Durksen, Taylor Barnard
Vista la difficoltà di avere 20+ vetture in pista insieme contemporaneamente in qualifica, la sessione è stata divisa in due gruppi, con Verschoor che si è aggiudicato la pole position precedendo Martins, Hadjar, Aron, Colapinto, Stanek, Antonelli, Dennis, Bortoleto e Barnard a completare la zona reverse grid.
In qualifica c'è stato un momento piuttosto creepy, quando Miyata ha rallentato sotto al tunnel a causa di un guasto e per poco non è stato travolto da Hadjar.
Al via Bernard ha mantenuto la leadership mentre più indietro Martins ha rotto l'ala anteriore in un contatto e poi è finito contro le barriere. Una verniciata l'ha data anche Hadjar, ma senza eccessivi danni. Il botto notevole l'ha fatto Martì, mentre più avanti abbiamo avuto momenti con danni più soft, per esempio quando Maloneysi è toccato con qualcun altro e ha perso un pezzo d'ala.
Lo stesso Maloney, tuttavia, l'ha in seguito combinata più grossa, finendo in testacoda e uscendo di scena insieme a Maini, l'ultimo grosso colpo di scena della giornata di sabato.
Barnard, fino a quel momento ultimo in classifica con un 13° posto come miglior risultato, ha conquistato la vittoria della sprint senza mai essere messo in discussione.
Risultato: Barnard, Bortoleto, Hauger, Antonelli, Colapinto, Stanek, Aron, Hadjar.
La gara della domenica è iniziata con una perdita di posizioni al via per Martins, mentre invece Verschoor ha mantenuto la prima posizione e per lungo tempo è sembrato il favorito, nonostante le avvisaglie di qualche problema alla monoposto. Infatti a un certo punto ha dovuto rientrare ai box per ritirarsi, mentre Hadjar gli è succeduto nel ruolo di favorito per la vittoria.
Non era in testa, perché alcuni piloti hanno rinviato la sosta molto a lungo rimanendo in testa davanti ai piloti che poi, a soste ultimate, sarebbero tornati davanti a loro. O almeno, sarebbero tornati davanti in assenza di colpi di scena. O'Sullivan era l'ultimo pilota che ancora non si era fermato, quando in concomitanza con il suo rientro imminente un contatto tra Maloney e Durksen ha mandato quest'ultimo contro le barriere. Mentre O'Sullivan era in pitlane è stata messa virtual safety car e al rientro in pista ha potuto conservare la posizione, vincendo così dopo essere partito 14°, non prima di avere suscitato imprecazioni via radio da parte di Hadjar, che con il secondo posto tra una cosa e l'altra si è portato a due punti di gap in classifica da Aron.
Risultato: O'Sullivan, Hadjar, Aron, Bearman, Correa, Hauger, Antonelli, Bortoleto, Martins, Zaloney.
Formula 2 - sprint race |
In Formula 3 c'è stato solo un cambiamento sulla griglia, che quindi è stata composta in questo modo:
PREMA: Dino Beganovic, Gabriele Minì, Arvid Lindblad
TRIDENT: Leonardo Fornaroli, Sami Meguetounif, Santiago Ramos
MP MOTORSPORT: Tim Tramnitz, Kacper Sztuka, Alex Dunne
CAMPOS: Oliver Goethe, Sebastian Montoya, Mari Boya
HITECH: Luke Browning, Martinius Stenshorne, Cian Shields
JENZER: Charlie Wurz, Max Esterson, James Hedley (al posto di Matias Zagazeta assente per problemi di salute)
VAN AMERSFOORT: Noel Leon, Sophia Florsch, Tommy Smith
ART: Christian Mansell, Laurenz Van Hoepen, Nikola Tsolov
PHM AIX: Tasanapol Inthraphuvasak, Nikita Bedrin, Joshua Dufek
RODIN: Calum Voisin, Piotr Wisnicki, Joseph Loake
Anche in Formula 3 le qualifiche sono state disputate in due gruppi, con questo risultato finale per quanto riguarda i primi dodici, ovvero la reverse grid: Minì, Mansell, Browning, Lindblad, Fornaroli, Beganovic, Boya, Loake, Leon, Tramnitz, Van Hoepen, Tsolov, con quest'ultimo in pole per la sprint, dove ha mantenuto la posizione venendo subito inseguito da Tramnitz.
Nel corso del primo giro un contatto tra Lindblad e Mansell ha generato un ingorgo con diversi ritirati, nonché una bandiera rossa. Dopo il restart la gara è stata relativamente tranquilla, eccetto Sztuka a muro.
Tsolov ha proseguito in testa fino alla fine vincendo davanti a Tramnitz, Van Hoepen, Leon, Loake, Boya, Beganovic, Browning, Fornaroli e Goethe.
La gara della domenica vedeva Minì partire dalla pole position e il pilota siciliano non è mai stato messo in discussione, in una gara leaderata da cima a fondo e in cui i vari intoppi non hanno in alcun modo pregiudicato le posizioni dei piloti di punta.
Il primo incidente degno di nota è avvenuto nelle prime fasi di gara con Wurz, mentre successivamente a percorrenza inoltrata un contatto tra Megetounif e Tsolocha generato un ingorgo. A pochi giri dalla fine invece è stata la volta di Van Hoepen, che è andato a impattare contro le barriere.
Si sono classificati nelle prime dieci posizioni: Minì, Mansell, Browning, Lindblad, Fornaroli, Beganovic, Boya, Tramnitz, Loake e Goethe. Al momento Minì è leader della classific con quattro punti di vantaggio nei confronti di Browning.
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