Un saluto angusto, tortuoso, ma soprattutto cordiale a tutti i miei lettori che, tra un "mai visto questo" ancora prima dell'inizio delle qualifiche e un'occhiata alla livrea verde-oro della McLaren dedicata ad Ayrton Senna, alle 18.30 erano pronti per la differita su TV8. Io, da parte mia, ero prontissima e, per calarsi nella giusta atmosfera, fuori aveva da poco iniziato a piovere e si sentivano tuoni in lontananza, che stimolavano inquietudine e sorgere pensieri oscuri del tipo: "ce la farà Perez a passare la tagliola del Q1?"
Mentre leggete vi immagino, mentre un brivido vi attraversa e vi fa raggelare. Non preoccupatevi, c'è a chi le cose vanno peggio. Per esempio Perez, che in una prima manche in cui tutti si miglioravano sul finale non si è migliorato affatto, andando a procacciarsi un posto accanto a Sargeant, senza neanche prendersi la soddisfazione di batterlo, impresa riuscita invece ad Alonso, a proposito di big usciti in Q1. E dite subito a quel cafone di Di Grassi che domani dovrà lasciarlo passare comportandosi da doppiato pur non essendolo ancor-... ah no, ho sbagliato edizione.
Quei tempi sono lontani e adesso abbiamo le McLaren con livrea celebrativa che devo dire che a mio parere è bellissima, la trovo un po' somigliante alla Benetton dei tempi di Roberto Pupo Moreno. Non solo dei tempi di Moreno, ma mi sembrava doveroso citarlo a random, specie considerata la location, che è quella in cui poi con l'Andrea Moda nel 1992 si procacciava la griglia di partenza, un risultato non indifferente, altro che una pole position del Predestinatohhhh... anche se devo dire che la sua pole ha portato all'improvviso la fine del temporale e il ritorno del sole.
CL: "Perché io posso e Carlito no!!!111!!11!! E qui siamo a casa mia!!!111!!!11!!"
CS: "Dove da bambino ti arrampicavi sui muretti, quando abitavi al di là dell'Arquibancadas. Ah no, scusa, ho sbagliato pilota. Sono confuso e disorientato. Dov'è Verstappino? Mi aspettavo che facesse un giro like a boss."
MV: "Like a Jos the Boss".
Mentre Verstappen dava una verniciata a un muretto, Piastri si è piazzato tra i Leclainz. Gli spettava un ruolo molto importante, da non prendere alla leggera, infatti stava cercando un posto dove nascondersi prima che la voce fuori campo gli ricordasse i suoi doveri. Ma non c'è stato verso, l'ha identificato facilmente nonostante per camuffarsi si fosse tolto il ciuccio e il bavaglino e gli ha detto: "Hai un grosso potere, Impiastro. Domani dovrai metterti tra i due cavalieri della Rossa ed evitare che durante la gara si mettano a litigare tra di loro. Se riuscirai a fare ciò, allora sarai quasi alla stregua di un verohhhh uomohhhh."
A proposito di very uominy, le Haas si erano qualificate 12^ (Hulkenberg) e 15^ (Magnussen) ma sono state squalificate per irregolarità nell'ala mobile, probabilmente hanno usato un righello contraffatto per il campionato di dimensioni del pene a cui la Formula 1 fa da contorno. I due sono stati spediti direttamente in ultima fila, le cose non potevano andare peggio... o almeno così sembrava.
Questa era quindi la griglia di partenza dell'evento:
Leclerc - Piastri
Sainz - Norris
Russell - Verstappen
Hamilton - Tsunoda
Albon - Gasly
Ocon - Ricciardo
Stroll - Alonso
Sargeant - Perez
Bottas - Zhou
Hulkenberg - Magnussen
La partenza ha visto un piccolo contatto tra Piastri e Sainz in cui quest'ultimo ha riportato una foratura e lo si è visto per un attimo andare verso una via di fuga. Poi l'immagine ha staccato ed ecco comparire una bandiera rossa; difficile pensare che fosse legato alla foratura di Sainz, che dalle immagini intraviste sembrava avere avuto l'accortezza di spostarsi per non essere travolto. Infatti le inquadrature sono andate su Perez che usciva da... da un rottame, direi. In sua presenza erano ferme anche le Haas e le immagini avrebbero mostrato come Perez si fosse andato a schiantare probabilmente dopo una speronata e avesse travolto chi gli capitava a tiro.
Ci si è ritrovati in una situazione da restart da distanza originale che mancava più o meno dal 2001 - la bandiera rossa è stata data immediatamente - quindi quaranta minuti dopo Sainz si è ripreso la terza posizione sulla griglia e di fatto i superstiti hanno ripreso tutti le loro piazzole originali. Durante la gara sospesa tutti hanno cambiato gomme, con obiettivo verosimile di arrivare in fondo, almeno i primi quattro che hanno montato le hard.
OP: "E ritrovarci tutti a novanta?"
CL: "Taci, bimbo, non sai di cosa parli. Pensa alle cose più adatte alla tua età."
OP: "Tipo che ho una sagoma rossa davanti e una sagoma rossa dietro, ben due camion dei pompieri con cui giocare."
CL: "Ecco, bravo, vedi che hai capito tutto? Ho sempre saputo che sei un bravo bambino."
Piastri ha fatto il bravo bambino, nonostante dovesse essere stordito da una top-4 con le Ferrari e le McLaren rimescolate, una cosa del genere era la prassi quando frequentava la scuola materna e Sainz andava al massimo in terza media. Gran parte della gara è stata un gestire, stare buoni e pacati per fare durare le gomme e chissà, magari avere un free pitstop mettendo gap con Russell e le sue -L, o magari per non metterlo, specie considerato che soprattutto i piloti Ferrari magari potrebbero rientrare in pitlane e trovarsi solo tre ruote, un po' come se ci fosse chi è convinto che sia una gara di apecar.
Russell e le sue -L sono andati avanti e indietro senza dare un vero spazio a Norris, che ha dovuto rimanere là dov'era a gestire, a spingere e a gestire spingendo. Verstappen e Hamilton invece ai box ci sono andati, perché tanto Tsunoda era lontano anni luce. Davanti invece serviva una safety car. Anzi, non serviva, perché alla fine avrebbe comportato solo l'avvicinarsi di Verstappen. Quindi Strollino, se vuoi accennare ad andare in giro su tre ruote come da sport nazionale canadese, vedi di farlo a dieci metri dalla pitlane. Quindi Sargeant, se vuoi dare segno della tua presenza verniciando muretti, abbi la decenza di dare una pennellata lieve. Quindi Zhou, se Bottas ti sorpassa e poi anche Sargeant fa lo stesso, vedi di non ostacolarli e di non fare danni, se no provochi problemi ai primi quattro, che procedono molto vicini.
OP: "Naaaahhhh, non c'è più niente da fare, mi conviene rallentare e tutelarmi, in modo da potere raggiungere lo scopo ultimo e salire sul podio ad ammirare la bellezza della Principessa Charlene pensando a quanto sarebbe bello diventare il suo toybo-..."
CS: "Impiastro, stai attento a quello che dici e ricordati che su TV8 sono quasi le 20.30. Ti sei già lavato i denti e ti sei già messo il pigiama?"
OP: "Intendevo dire che mi piacerebbe moltissimo riferire alla Principessa che sono molto bravo a giocare con il camion dei pompieri."
CS: "Ecco, bravo, vedi di non allargarti troppo. Già è difficile fare colpo su Charlene, che pensa solo ai Vettelton, figurarsi se anche i bambini piccoli iniziano a mettersi in mezzo."
CL: "Perché sto vincendo e nessuno mi prende in considerazione? A proposito, cosa sono queste urla?"
Voce fuori campo: "CHARLES LECLERC! CHARLES LE LECLERC! CHARLES LECLERC! CHARLES LECLERC! DONNE, È ARRIVATO L'ARROTINO CHARLES LECLERC E VINCE IL GRAN PREMIO DI MONTECARLO!!111!!!11!!!"
CL: "Cos'è questo disagio? Pensate alle anime innocenti dei bambini tipo Impiastro."
CS: "O dei poveri vecchi. Tra un po' il Divino Ferni scappa a Indianapolis."
A Indianapolis, però, era rain delay... e la SoVrApPoSiZiOn3 tra differita TV8 e Indy 500 non è avvenuta. Frattanto per la prima volta nella storia la top-ten di partenza risultava immutata, perfino Gasly nonostante la sportellata micidiale ricevuta dal compagno di squadra.
RISULTATO:
1. Charles Leclerc/ Ferrari
2. Oscar Piastri/ McLaren
3. Carlos Sainz/ Ferrari
4. Lando Norris/ McLaren
5. George Russell/ Mercedes
6. Max Verstappen/ Redbull
7. Lewis Hamilton/ Mercedes
8. Yuki Tsunoda/ Visa Cash App RB
9. Alex Albon/ Williams
10. Pierre Gasly/ Alpine
11. Fernando Alonso/ Aston Martin
12. Daniel Ricciardo/ Visa Cash App RB
13. Valtteri Bottas/ Kick Sauber
14. Lance Stroll/ Aston Martin
15. Logan Sargeant/ Williams
16. Zhou Guanyu/ Kick Sauber
Rit. Esteban Ocon/ Alpine
Rit. Sergio Perez/ Redbull
Rit. Nico Hulkenberg/ Haas
Rit. Kevin Magnussen/ Haas
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