mercoledì 31 agosto 2022

L'ultimo podio di Laffite // GP Stati Uniti - Detroit 1986

Il mondiale 1986 si sta rivelando già da tempo un campionato molto aperto, con vari piloti che potrebbero aggiudicarsi il titolo. Mentre la Williams, che schiera come piloti Nigel Mansell e Nelson Piquet, attende che giunga il suo momento di gloria, il campione del mondo in carica Alain Prost, con la McLaren svetta in classifica piloti precedendo Ayrton Senna, che stando a quanto detto da Murray Walker (ho visto un extended highlight con telecronaca britannica) è il pilota più giovane presente sulla griglia di partenza. Probabilmente il più vecchio è Jacques Laffite, quarantadue anni, che in Ligier fa coppia con René Arnoux che ha qualche anno di meno ma è vicino alla soglia oltre la quale si diventa V3KkYaCçY. È passato ormai più di un anno da quando la Ferrari l'ha appiedato in corso d'opera sostituendolo con Stefan Johansson a fare coppia con Michele Alboreto e nonostante ciò che affermerà la gente negli anni 2020, non sta andando affatto male. Anzi, si qualifica quarto dietro alla Lotus di Senna e al duo delle Williams, ma fermi tutti, dobbiamo fare una digressione piuttosto importante a proposito di quanto accaduto nei giorni antecedenti al gran premio. Mi raccomando, sedetevi, perché potrebbe esserci anche un po' di shock.

Siamo nel 1986, ci sono un sacco di squadre di fondo griglia e ci sono due sessioni di qualifiche e rischi di non qualificarsi. Per certe squadre di fondo classifica la Formula 1 sta iniziando a diventare troppo costosa quindi si cerca di trovare dei modi di modificare il format. Proprio a Detroit in vista del gran premio c'è una riunione dei costruttori in cui vengono fatte alcune proposte che potrebbero suonare familiari, una delle quali il congelamento dei motori per diversi anni, in modo da risparmiare soldi evitandone uno sviluppo continuativo. Ma questa proposta is for kids, passiamo a quella per real adults: ci sono team che propongono, per evitare le problematiche relative alle due sessioni di qualifiche di sostituirle con - lo racconta il sito statsf1 che ha sicuramente consultato fonti accurate, non me lo sto inventando - nientemeno che una gara breve da disputare al sabato. E niente, per l'ennesima volta scopriamo che tutto ciò che viene proposto (o addirittura effettivamente inserito) ai giorni nostri non è mai una novità assoluta. Adesso però veniamo alla gara: si parte e Senna si invola in testa seguito da Mansell, con cui duellerà per qualche tempo, e Arnoux.


Mansell attacca e supera Senna già dopo un giro, ma dopo una manciata di tornate è Senna a superare di nuovo Mansell, che ha già problemi di gomme e viene superato anche da Arnoux e poi da Laffite. Così come Piquet, Prost e forse anche i piloti Ferrari perde terreno, mentre Arnoux e Laffite al momento sono 2/3 all'inseguimento di Senna che già dopo pochi giri deve però rientrare ai box e cambiare gomme: sembra che abbia avuto una slow puncture. A questo punto della gara le due Ligier sono in testa, con Arnoux che tuttavia non ha l'onore di leaderare molto a lungo: quel V3KkYaCçY0 malefico con cui condivide il box, infatti, gli si porta negli scarichi e lo attacca. Arnoux cerca di chiudergli la porta in faccia, ma Laffite lo supera gesticolando contro di lui, il che tradotto potrebbe significare qualcosa tipo "levati di torno se non vuoi tornare a casa con un naso simile a quello di Prost". In un primo momento Laffite sembra mettere un po' di spazio tra sé e gli avversari, mentre nel frattempo Arnoux inizia a rallentare nei suoi confronti e deve vedersela con un trenino di vetture alle sue spalle. Ci sono in ordine sparso le Williams, Prost e Senna, quest'ultimo ormai in sesta piazza, anzi quinta perché riesce a superare Prost.

Viene il momento della sosta per Arnoux che torna in pista comunque in una posizione di bassa zona punti, mentre Laffite prosegue in testa al gran premio, anche se non per molto tempo. Infatti alle sue spalle si fa ormai piuttosto minaccioso Piquet - che non si è ancora fermato a cambiare gomme - che poi lo supera. Faranno la stessa cosa anche altri e anche il pilota della Ligier andrà così a cambiare gomme. Frattanto Piquet e Senna si ritrovano 1/2, con Piquet che però perde terreno in occasione di una sosta in cui il cambio gomme sembra andare storto. Anche Senna si ferma ai box per la seconda volta: il tempo perso da Piquet è sufficiente per far sì che adesso il pilota della Lotus sia di nuovo in testa. Prost è terzo e dietro di lui ci sono le Ligier. Anzi, Prost è quarto perché viene superato da Arnoux e dietro di lui c'è la Ligier di Laffite. Mansell si trova più indietro ma al momento non sembra un protagonista, la Williams in una posizione di pregio è quella di Piquet. Almeno finché, quando siamo a circa due terzi di gara, la posizione della Williams di Piquet è essere nel muro, quindi non proprio tanto di pregio. In tutto ciò Arnoux risale quindi in seconda piazza, epic win!


Epic win neanche tanto: anche Arnoux, infatti, mette la vettura nel muro e la gara perde un altro dei suoi protagonisti. Verrà inquadrato poi ai box, dopo essersi tolto il casco, sfoggiando una chioma piuttosto scarmigliata che farebbe impazzire la tumblrer media. Frattanto tra una cosa e l'altra Prost si trova secondo, seguito dal suo best friend forever Laffite che gli sta piuttosto vicino (dove best friend forever non è ironico - almeno per il momento). Non solo, Laffite riesce anche a superare Prost, portandosi così in seconda posizione! Non è il primo podio che ottiene nella stagione, ma si tratta del miglior risultato stagionale. Tutto fila liscio, infatti, mentre per Senna matura la vittoria, Laffite va a conquistarsi la seconda posizione con Prost a chiudere il podio. Dopo essere stato immortalato in un breve testacoda in corso d'opera, Mansell finisce la gara al quarto posto, precedendo la Ferrari di Alboreto. Solo una Rossa arriva al traguardo, così come del resto una sola McLaren: Keke Rosberg si è ritirato già nella prima parte di gara per un guasto, Johansson fa la stessa fine in corso d'opera, in una gara in cui c'è un attrition rate abbastanza elevato, con molti piloti ritirati per problemi di motore o comunque altro tipo di problemi.

La Brabham si aggiudica l'ultimo punto disponibile con il sesto posto di Riccardo Patrese, mentre chiude settimo Johnny Dumfries, il compagno di squadra di Senna alla Lotus. La Zakspeed (reduce a inizio gara da un DNS con Huub Rothengatter) porta a casa una buona ottava piazza con Jonathan Palmer, mentre seguono Philippe Streiff e Derek Warwick, rispettivamente su Tyrrell e Brabham. Solo dieci vetture arrivano al traguardo, con alcune squadre andate incontro a un doppio ritiro. Tra esse anche la Lola Haas, sulla quale a fare coppia con Alan Jones c'è Eddie Cheever, al posto dell'infortunato Patrick Tambay. Doppio ritiro anche per la Minardi, con Alessandro Nannini e Andrea De Cesaris entrambi fermati da dei guasti, così come le Osella di Piercarlo Ghinzani e del debuttante Allen Berg che ha preso il posto di Christian Danner, dopo il passaggio di costui alla Arrows dove fa coppia con Thierry Boutsen. Il doppio ritiro non risparmia anche team un po' più illustri di quelli già citati: anche la Benetton non vede la bandiera a scacchi, Gerhard Berger ritirato già dopo pochi giri, Teo Fabi ugualmente abbandonato dalla propria monoposto, ma in un momento più avanzato della gara.


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