Carissimi lettori, questo è il terzo episodio del mondiale 1987 e vi avverto fin da subito che sarà piuttosto corposo. Sono stati disputati finora cinque eventi (Brasile, Imola, Belgio narrati nel primo episodio, Montecarlo e Detroit nel secondo) e Ayrton Senna è leader della classifica con 24 punti. Seguono Alain Prost 22, Nelson Piquet 18, Stefan Johansson 15 e Nigel Mansell 12 nelle prime cinque posizioni.
Tutto lascia pensare a un duello Prosenna con qualche anno d'anticipo e sarebbe anche un buon modo per celebrare il ritorno a fine anno del GP del Giappone, ma siamo destinati ad assistere a un'altra storia. In casa Williams stanno per dimostrare al mondo chi comanda, iniziando dal ritorno in Europa a Le Castellet, con una gara niente male.
FRANCIA - si inizia con Mansell seguito a ruota da Piquet seguito a ruota da Prost, una sorta di remake one-off del mondiale 1986. Però non sarà Prost a spuntarla, stavolta, anzi, non sembra nemmeno in grado di impensierire più di tanto i Manselquet che da parte loro sono sempre molto vicini. Almeno finché, a un quarto di gara, mentre la regia è impegnata a mostrare altro, viene inquadrata una Williams girata di novanta gradi.
Mansell sta ancora leaderando like a boss quindi l'autore del mezzo testacoda è Piquet. Ne approfitta Prost, che si riporta secondo, ma i cambi gomme cambieranno di molto la situazione, perché il 1987 è un'epoca moderna/ contemporanea che non ci ha creduto abbastanza. Piquet rientra per primo ed essenzialmente overcutta tutti, Prost è secondo ma poi arriva Mansell e lo supera. Le Williams sono di nuovo 1/2, ma a parti invertite.
Mansell non si dà per vinto, Piquet fa un'altra mezza sbavatura. James Hunt osserva che farebbe meglio a ritirarsi dalle competizioni, segno che anche i telecronisti di un tempo non erano tanto diversi da quelli attuali. Dicevo, mezza sbavatura in cui Mansell ne approfitta per tornare davanti. Mansell, Piquet e Prost sono ancora molto vicini, con le Williams che possono ancora duellare tra di loro per la vittoria.
Poi Piquet fa una seconda sosta, che va per le lunghe. Rientra terzo, rimonta su Prost ma non riesce a rimontare su Mansell. Mansell, Piquet, Prost, habemus podium. Senna è quarto a debita distanza mentre le Ferrari di Gerhard Berger e Michele Alboreto si ritirano mentre erano in 5/6 posizione a causa di guasti vari. Si ritira verso fine gara anche Stefan Johansson che viaggiava nelle retrovie dopo un incidente al via con la Brabham di Andrea De Cesaris. Quinto giunge Teo Fabi, mentre l'altra Benetton di Thierry Boutsen si ritira. Seguono le Tyrrell, è Philippe Streiff a completare la zona punti davanti al compagno di squadra Jonathan Palmer.
GRAN BRETAGNA - si parte e Piquet, Mansell e Prost sembrano arrivare appaiati alla prima curva. Per qualche motivo non succede un mucchio, ma Mansell scivola terzo, anche se poi riesce a passare Prost e abbiamo subito le Williams 1/2. Prost si accoda terzo e non sembra tenere il loro passo, Senna è quarto seguito da Johansson(?). Questo comunque vede la sua gara finire in fumo, così come il suo compagno di scorribande francesi: anche De Cesaris si è ritirato con un'enorme fumata di motore.
Se a Le Castellet abbiamo assistito a degli undercut, a Silverstone assistiamo a vere e proprie differenziazioni di strategia, anche in casa Williams: Mansell infatti si ferma a cambiare gomme, Piquet prosegue su quelle montate prima della gara, con suddetta rimonta di Mansell, che si concretizza con un sorpasso a pochi giri dal termine e la vittoria nel gran premio di casa.
Senna chiude terzo ma doppiato. Non fermandosi ai box ha preso la terza piazza a Prost che invece ha cambiato gomme, ma comunque non giunge quarto causa ritiro. È l'altra Lotus, quella di Satoru Nakajima, a chiudere quarta anche se a un giro da Senna. Derek Warwick sulla Arrows e Teo Fabi sulla Benetton completano la zona punti, mentre si sono ritirate entrambe le Ferrari (incidente per Berger dopo pochi giri, un guasto per Alboreto a gara inoltrata).
GERMANIA - se tifare Ferrari, mettetevi il cuore in pace, perché Alboreto si ritira ai box dopo essere stato per il primo tratto di gara in quinta posizione, mentre Berger con il motore in fumo in un successivo momento. Ho parlato della quinta posizione occupata in precedenza da Alboreto, ma bisogna parlare dei primi quattro.
Senna supera Mansell alla partenza, ma non rimane in testa molto a lungo. Anzi, sembra avere anche un po' di problemi, perché gli passano davanti anche Prost e Piquet, quindi deve accodarsi quarto. Prost si avvicina a Mansell e lo riesce a superare portandosi in testa già dopo pochi giri. Sembra che le Williams non possano fare altro che restargli dietro.
Verso metà gara il giro di pitstop non cambia le posizioni tra i primi quattro, mentre Boutsen da lungo tempo in quinta posizione è costretto al ritiro. Non è il solo, anzi, sono tanti i piloti che si ritirano e il numero di piloti presenti in pista continua a calare. L'affidabilità arriva a colpire anche uno dei piloti di testa, Mansell che ha un guasto al motore poco dopo metà gara.
Prost a questo punto può stare tranquillo, Piquet non è per niente vicino e a sua volta fa gara a sé. Senna invece sembra avere problemi ed effettua in totale tre pitstop scivolando alle spalle di Johansson.
Ci avviciniamo ormai al termine, mancano una manciata di giri e Hunt osserva che Prost è imprendibile e Piquet non ha più chance di vittoria a meno che Prost non abbia un problema tecnico... e guess what? La vettura lo lascia a piedi e Prost si va a sedere nel prato oltre le barriere mentre Piquet sale in testa, davanti a Johansson ultimo pilota a pieni giri, dopodiché Senna e le Tyrrell di Streiff e Palmer doppiate di un giro.
Ci sono solo sei vetture ancora in pista, la sesta è la Larrousse di Philippe Alliot doppiato di due giri. Attenzione, però, perché anche gli ultimi giri sono un po' da cardiopalma. Si vede innanzi tutto Piquet procedere piuttosto lentamente, ma è dopo che ha tagliato il traguardo che viene il bello, perché le inquadrature si spostano su Johansson che sta completando l'ultimo giro con una gomma forata! E niente, in sei completano la gara nelle posizioni in cui li ho indicati poco fa.
Nel giro d'onore Piquet carica Prost e lo scarrozza ai box, con il francese che ha i capelli fluenti al vento. Piquet, da parte sua, sale in testa alla classifica piloti, nonostante questa di Hockenheim sia solo la sua prima vittoria stagionale. Mansell invece è terzo, dietro a Senna, i due hanno rispettivamente quattro e nove punti in meno rispetto al leader, Prost è invece staccato di tredici punti, in quarta posizione.
UNGHERIA - gara relativamente più tranquilla, di inizia con Mansell in testa seguito dalle due Ferrari e poi da Piquet. Se siete ferraristi siete ancora una volta chiamati alla sofferenza: Berger si ritira mentre è secondo, Alboreto dopo averne ereditato la seconda piazza. Mansell nel frattempo è in testa con ampio margine su Piquet e sembra il suo giorno fortunato.
In una gara animata da vetture che si ritirano neanche troppo occasionalmente - tra loro Johansson - Mansell prosegue in testa fino a pochi giri dalla fine. Poi una ruota si sbullona, si vede proprio un pezzo staccarsi, ed ecco che il baffuto pilota della Williams deve ritirarsi e lasciare strada al compagno di squadra. È quindi ancora una volta Piquet a vedere per primo la bandiera a scacchi, seguito sui gradini più bassi del podio da Senna e Prost ciascuno di loro distanziato dagli altri. Completano la zona punti Thierry Boutsen su Benetton, Riccardo Patrese su Brabham e Derek Warwick su Arrows.
Per Mansell le cose sembrano mettersi in classifica, addirittura viene raggiunto da Prost e adesso è ben lontano dal compagno di squadra in classifica (sono appaiati a diciotto punti da Piquet e undici da Senna). Se vuole entrare seriamente nella lotta per il mondiale deve in primo luogo sperare di essere ancora davanti a tutti a Zeltweg e in secondo luogo stavolta rimanerci. Per sua fortuna stanno arrivando giorni migliori, ma ne parleremo nel prossimo post: anche se la striscia vincente della Williams non è affatto conclusa, non mi pare il caso di prolungare questo all'infinito.
PS. Il GP Ungheria si svolse il 9 agosto, quindi ieri ne era l'anniversario.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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