Il mondiale 1986, caratterizzato da un acceso duello tra i compagni di squadra in Williams Nigel Mansell (che oggi 08/08/2022 compie sessantanove anni) e Nelson Piquet (di cui curiosamente oggi ricorre il quarantesimo anniversario della rissa con Salazar), si è concluso con la vittoria del titolo da parte del terzo incomodo Alain Prost, in una stagione con ripetute vittorie dei tre championship contenders. Altri due piloti hanno ottenuto vittorie, due per Ayrton Senna e una per Gerhard Berger.
Mentre Prost, Mansell, Piquet e Senna sono rimasti rispettivamente in McLaren, Williams e Lotus (non più nera JPS, ma gialla Camel), Berger ha lasciato la Benetton per la Ferrari, venendo rimpiazzato da Thierry Boutsen ad affiancare Teo Fabi.
Ex pilota Ferrari, Stefan Johansson adesso fa coppia con Prost in McLaren, mentre una nuova stagione sta per iniziare. Intendo raccontarvela tutta e in questo primo episodio parleremo dei primi gran premi della stagione, iniziando da Jacarepaguà.
BRASILE - Mansell fa una brutta partenza dalla pole, lasciando il comando della gara a Piquet. Senna si inserisce in seconda posizione, mentre Mansell si trova dietro alle Benetton, che tuttavia riuscirà a superare in un secondo momento, riportandosi al terzo posto. Prost nel frattempo si trova a sua volta alle spalle delle Benetton, che poi si lascia dietro (Boutsen, Fabi si ritira e dietro a Prost non rimane molto a lungo), portandosi quarto.
La strategia della maggior parte dei piloti prevede due soste, ma in casa Williams le cose si mettono male: Piquet e Mansell sono costretti a fermarsi in largo anticipo per problemi di surriscaldamento delle rispettive vetture, ritrovandosi quindi a fare una sosta in più. Anche a Senna le cose non vanno bene, anche lui ha un problema ed è costretto a una sosta extra. Prost si ritrova quindi al comando della gara e riesce a gestire agevolmente le gomme con sole due soste.
Prost, Senna e Mansell si ritrovano nelle prime posizioni, ma Mansell è attardato da una foratura, mentre Senna si ritira per un guasto al motore a gara inoltrata. Ciò riporta in auge Piquet, che si ritrova secondo, e permette a Johansson di posizionarsi sul gradino più basso del podio. Quarta e quinta ci sono le Ferrari, ma un testacoda di Michele Alboreto a due giri dalla fine fa sì che alle spalle di Berger si classifichi invece Boutsen, mentre a Mansell va la sesta posizione.
SAN MARINO - a Imola la gara perde subito uno dei suoi protagonisti, in quanto a Piquet dopo una violenta uscita di pista al venerdì viene impedito di mettersi al volante nel resto del weekend. Il suo compagno di squadra Mansell invece si porta in testa alla gara dopo appena un giro, superando il poleman Senna che di lì a qualche giro si ritrova in apparente difficoltà perdendo posizioni a vantaggio di Prost e Alboreto, inseguito da vicino da Berger.
Si ritirano sia Prost sia Berger, i primi tre sono Mansell, Alboreto e Senna, mentre in quarta posizione c'è una Brabham. È quella di Riccardo Patrese, il pilota preferito degli imolesi, mentre il suo compagno di squadra Andrea De Cesaris è stato visto esibirsi in una sbinnata e si ritirerà più avanti nella gara a causa di una sbinnata ulteriore.
Arriva il momento dei cambi gomme e, mentre la prima posizione di Mansell è assicurata, Senna overcutta Alboreto portandosi secondo. La gara sembra calma nelle posizioni di prestigio, mentre dietro Pascal Fabre (AGS) fa una sbinnata e Philippe Alliot (Larrousse) finisce per prato per evitarlo.
La gara SEMBRA calma davanti, ma non lo è affatto, Alboreto si porta secondo dopo un bel duello con Senna. Poi Patrese supera Senna e poi - se siete imolesi sedetevi e bevetevi una camomilla, per prepararvi al trauma - supera anche la Ferrari di Alboreto portandosi secondo. Alboreto e Senna rimangono a battagliare per il secondo posto, Senna passa davanti e frattanto Patrese ha un problema di motore.
Mansell vince davanti a Senna: Sensell vibes. Se siete fan di questa "coppia", comunque, sappiate che presto sarete chiamati alla sofferenza. Terzo chiude Alboreto, quarto Johansson. In quinta posizione c'era Derek Warwick (Arrows), ma rimane senza benzina e di piazzano quinto e sesto Martin Brundle (Zakspeed) e Satoru Nakajima (Lotus). Mansell frattanto scarrozza un pilota imprecisato, forse Warwick, durante il giro d'onore.
BELGIO - la gara inizia tranquillamente davanti, ma non a centro gruppo e nelle retrovie, dove ci sono vari incidenti, uno tra Andrea De Cesaris e la Ligier di René Arnoux, uno in cui Philippe Streiff (Tyrrell) va a sbattere contro le barriere, la vettura viene di fatto spezzata in due ed è coinvolto anche il suo compagno di squadra Jonathan Palmer. La gara viene redflaggata.
La seconda partenza fila liscia, Senna parte like a boss e si porta davanti al poleman Mansell, il quale già nel corso del primo giro cerca di superarlo. La gara di entrambi finisce con un incidente - o meglio quella di Senna finisce lì sul posto, quella di Mansell per ora no - to be continued. I due lasciano la leadership a Piquet che tuttavia rimane in testa per appena un quarto di gara ritirandosi per problemi tecnici.
A ereditare la leadership del pilota Williams non è Alboreto che si trovava secondo perché anche lui si ritira (Berger era già fuori per rottura del motore), bensì Prost, che si ritrova seguito a una certa distanza dal compagno di squadra Johansson dopo che questo ha superato Fabi: i due faranno doppietta.
Fabi sarà per alcuni giri terzo poi cederà a De Cesaris, infine alla iella ritirandosi per un guasto. De Cesaris invece rimarrà terzo per tutta la gara salvo poi non vedere il traguardo rimanendo senza carburante all'ultimo giro. Essendo l'ultimo pilota a pieni giri verrà comunque classificato davanti ai doppiati, quindi ugualmente terzo, davanti alla Arrows di Eddie Cheever, alla Lotus di Satoru Nakajima e alla Ligier di René Arnoux.
Torniamo ai Sensell, perché non è finita con l'incidente: Mansell infatti ha proseguito per vari giri nelle retrovie, per poi ritirarsi per i danni riportati alla sua vettura. A quel punto, sceso dalla macchina, si è diretto nel box della Lotus per discutere civilmente con il collega dell'accaduto e tra i due è scoppiata una rissa sedata dai meccanici. Shippare i Sensell in un momento come questo non è esattamente il massimo.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
lunedì 8 agosto 2022
Il 1987 rivive in sei giorni: episodio 1/6 (Brasile, San Marino, Belgio)
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