Siamo nel 1994 e il mondiale si sta avviando lentamente verso le sue fasi conclusive. Il terzultimo appuntamento della stagione si svolge a Jerez de la Frontera e vede Michael Schumacher, di ritorno dopo due gare di sospensione, partire dalla pole position davanti alle Williams di Damon Hill e Nigel Mansell, quest'ultimo tornato per le ultime tre gare della stagione. Hill fa una buona partenza e si porta in testa davanti alla Benetton del suo diretto avversario, a Mansell va peggio, perde infatti alcune posizioni ritrovandosi sesto. Terzo c'è Heinz-Harald Frentzen sulla Sauber, quarto Rubens Barrichello sulla Jordan e quinto Gerhard Berger sulla Ferrari. Mansell supera Berger, poi si ritrova a lottare per il quarto posto con Barrichello, inizialmente lo supera, ma è il brasiliano a spuntarla. Poi trova sulla propria strada la Larrousse di Hideki Noda, che sta rallentando a causa di un guasto sulla sua vettura. Mansell ne urta la vettura e danneggia l'ala anteriore, venendo costretto a una sosta anticipata. Non è un buon ritorno, per il momento, e le cose peggioreranno, dato che si ritirerà a gara inoltrata a causa di un testacoda.
Torniamo agli Schumill, perché ci siamo lasciati con Hill in testa dopo una partenza migliore rispetto a quella di Schumacher. Quest'ultimo, tuttavia, fa una prima sosta ai box decisamente più rapida e si riporta in testa. Anche con il secondo pitstop le posizioni tra i due rimarranno invariate con Schumacher davanti a Hill e il gap tra di loro aumenterà nel corso della gara. Schumacher al momento aveva un punto di vantaggio su Hill in classifica piloti e così si porta a +5, gap che tornerà a +1 con il successivo GP del Giappone. Tornando alla gara di Jerez, dato che è di questo che dovremmo parlare, Frentzen occupa la terza piazza nel primo stint, ma la sua gara prevede una strategia a una sola sosta, che non sembra pagare. Viene infatti sopravanzato in corso d'opera da vetture decisamente più leggere della sua e deve accontentarsi di arrivare al traguardo in sesta posizione. Al terzo posto sotto la bandiera a scacchi passa la McLaren di Mika Hakkinen, mentre in quarta posizione si piazza una Jordan, non quella di Barrichello arretrato nel corso della gara a causa di una foratura, quanto piuttosto Eddie Irvine, mentre la Ferrari di Berger ottiene la quinta posizione.
Il GP d'Europa 1994 segna la fine della lunga carriera in Formula 1 di Andrea De Cesaris. Per il successivo evento a Suzuka, infatti, è previsto il rientro in pista di Karl Wendliner, che nei giorni successivi alla gara di Jerez deve effettuare un test al volante della Sauber. Il rientro non si concretizza in quanto Wendlinger soffre di dolori al collo, quindi Peter Sauber pensa di prolungare la presenza di De Cesaris per il finale della stagione. Non riesce tuttavia a contattarlo, in quanto archiviata la gara di Jerez, che era appunto l'ultima per la quale era sotto contratto, è partito per una destinazione sconosciuta e Sauber non ha il suo recapito. Viene quindi ingaggiato per le gare finali della stagione nientemeno che J.J.Lehto, terzo pilota della Benetton. Anche in Benetton si prevede un cambio di line-up, con Jos Verstappen messo da parte e ceduto alla Simtek per il 1995. Ci sono rumour secondo cui il prescelto per la gara di Suzuka sarebbe stato il pilota 47enne Kazuyoshi Hoshino, due partenze nei GP del Giappone 1976 e 1977, ma non sarebbe una grande scelta per un team che lotta per il titolo piloti e costruttori, viene quindi ingaggiato Johnny Herbert.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
sabato 6 agosto 2022
Il ritorno di Schumacher // GP Europa, Jerez 1994
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