mercoledì 11 marzo 2020

La lettera che tra qualche anno Hamilton scriverà a Vettel (una breve fanfic aspettando il mondiale che, forse, sta per cominciare)

Ladies, gentlemen and unicorns, soprattutto unicorns, credo che sia arrivato il momento di postare un'altra fan fiction Vettelton <3 ...che cosa ne dite? L'ho scritta qualche tempo fa e ho deciso di condividerla anche qui sul blog. Buona lettura a tutti.

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Caro Sebastian,
il mese di maggio è già passato e purtroppo non ti ho potuto rivedere. Speravo che saresti venuto a gironzolare nel paddock al Gran Premio di Montecarlo, magari come ospite nel box dell'Alpha Tauri, unico profilo che hai iniziato a seguire da quando l'anno scorso hai aperto un profilo Twitter sul quale hai pubblicato negli ultimi dodici mesi ben tre post, ma purtroppo le mie aspettative sono state prontamente smentite.
Nonostante da quando ci siamo ritirati entrambi dalla Formula 1 ci siamo sentiti quasi quotidianamente per scambiarci delle meme, mi manca la tua presenza intorno a me e mi manca molto un contatto fisico. Era così bello quando eravamo impegnati in duelli corpo a corpo in pista, anche se negli ultimi tempi non accadeva tanto spesso ed erano di più le volte in cui mi doppiavi, vista la mia malsana decisione di passare in Haas, che era mille volte più lenta dell'Aston Martin per la quale sei stato costretto a gareggiare gratis dato che Strollino ce l'aveva con te per averlo speronato a Monza 2019. Sono felice che a quei tempi quella vettura fosse ancora rosa, ti stava davvero benissimo, eri una perfetta principessa.
Al di là dei duelli e dei contatti al volante delle nostre vetture, mi piacevano tanto anche quelli che avvenivano al di fuori, quando ci abbracciavamo e tu mi tiravi la coda, afferrandomi per le treccine e dicendomi che eri felice di avere un alleato, perché non capivi le nuove generazioni.
Non le capivo nemmeno io e sono certo che nessuno di quei pilotini sia maturato, nonostante ormai siano passati tanti anni e siano invecchiati anche loro. Quando ci siamo visti a Monaco, Verstappen mi ha confidato di tingersi i capelli perché non si vedano quelli bianchi, mentre ho notato che la calvizie di Leclerc si estende a macchia d'olio. Gli ho chiesto anche se ti avesse visto, ultimamente, ma mi ha detto che vi siete sentiti solo al telefono quando gli hai telefonato per fargli gli auguri di buon anno, dato che nei passati anni non aveva mai risposto alle tue cartoline sostenendo che erano state sottratte dai postini.
Mi ha raccontato che gli hai riferito di avere iniziato a coltivare un orto e ne sono molto soddisfatto, così se un giorno dovessi venire a trovarti a casa tua a sorpresa, potresti invitarmi a pranzo o a cena senza triggerarmi troppo. Se faccio uno sforzo di immaginazione, ti immagino perfettamente come ortolano. Quando qualche talpa o qualche insetto ti distrugge le piante, sono certo che hai delle romantiche esternazioni, un concentrato di "f*ck" che non finisce più.
Non ti ho scritto, tuttavia, per parlare delle tue doti agricole, quanto piuttosto per raccontarti di un sogno inquietante che ho fatto qualche tempo fa, che ti riguardava. Che strano, avevo sempre pensato che, se ti avessi sognato, sarebbe stato un sogno bellissimo, invece è stato un incubo su un fatto realmente accaduto, uno dei più brutti della nostra carriera.
Come puoi immaginare, non ho mai dubitato delle mie capacità. Fin dal primo giorno in cui sono salito su una F1 ho sentito di essere predestinato a vincere mondiali (ti prego, non riferirlo a Charles, perché potrebbe offendersi, anche se ho vinto molto più di lui) e non ho mai smesso di credere in me stesso nemmeno nei momenti più difficili. Credo che sia questa la ragione per cui, a un certo punto, ho commesso azioni piuttosto debilitanti, tipo vendicarmi di fatti accaduti in pista sabotando il freezer dei gelati di Raikkonen, oppure creando account fake per insultare Rosberg nei commenti ai suoi video su Youtube. Ti prego di non riferire a nessuno di loro neanche questo, stanno entrambi cercando i responsabili da anni e vorrei evitare che mi picchiassero, la prossima volta in cui mi vedono.
Basta con le chiacchiere, procediamo, affinché tu possa essere messo al corrente del terribile sogno che ho fatto. Era uno di quei giorni in cui credevo tanto in me stesso, ma le cose non andavano esattamente a mio favore. Era scoppiato un temporale all'improvviso e per un attimo mi ero messo a ridere sotto al casco.
"Con questa pioggia, Massa andrà sicuramente per prati" pensavo.
Mentre formulavo quel pensiero, tuttavia, mi sono emozionato troppo. Ho beccato un rivolo d'acqua e, all'improvviso, sei passato tu, che mi stavi attaccato al cu*o incurante del fatto che fossi sul punto di vincere il mio primo mondiale.
È questo che ho sognato, quel terribile momento, in cui per ironia della sorte sei comparso a caso e stavi per fare l'azione che ti è sempre riuscita peggio: consegnare il mondiale alla Ferrari.
In un primo momento me la sono presa con Felipe, tirandogli tutti gli accidenti possibili, nella speranza che si levasse di torno. Non è successo, ma mi sento colpevole per quello che ho fatto. Tutte le disgrazie che gli ho augurato, hanno iniziato ad accadergli una dopo l'altra. Credo di avere rovinato la sua carriera in quel momento, quando avrei dovuto prendermela solo con te.
Infatti, quando ho visto che sfuggivi via, ho iniziato a fantasticare e ad avere delle visioni stupende di me che ti prendevo a sprangate. Tu mi invocavi di smetterla, che non era colpa tua quello che era successo, che stavi facendo solo la tua gara e che io stavo pensando ai social network.
Tutto ciò era falsissimo: nel lontano 2008 non usavamo ancora i social network e infatti sentivo che la mia vita era, in qualche modo, troppo monotona e piatta. Non avevo la possibilità di mostrare al mondo foto delle mie telemetrie o dei miei perizomi leopardati che indossavo in piscina...
Mentre ti inseguivo, pensavo che alla fine della gara sarei venuto a picchiarti e che ti avrei fatto pentire di quello che era successo, anche se non potevo fare a meno di dirmi che non avrei mai potuto torcere un solo capello a una creatura angelica con dei meravigliosi occhioni azzurri, come mi sembravi tu...
Infatti è andato tutto per il meglio, ce la siamo cavata senza spargimenti di sangue, quando alla fine abbiamo trovato Glock sulla nostra strada.
Era lento, non riusciva a tenere la vettura in pista, ti sei buttato a fianco a lui e l'hai superato e allora, a quel punto, ho capito che il vero obiettivo era seguirti. Me lo sono lasciato alle spalle anch'io e a quel punto mi sono lanciato in un urlo liberatore.
Nel sogno era quasi tutto invariato, a parte quello che accadeva dopo la gara. Venivo da te, ti dicevo che non importava quello che era successo e che ti volevo bene sempre e comunque. Poi, proprio mentre stavo per baciarti, mi sono svegliato di soprassalto.
Ci tenevo a condividere con te tutto ciò, per questo ti ho scritto questa lettera, oltre che perché so che sei antico e ti farà piacere vedere un lungo papiro scritto a mano. Non mi resta che scattarle una foto e mandartela via Whattsap.

Ti mando un caro saluto e un abbraccio,
Lewis

***

Sebastian Vettel:
Aaaawwww, sei stato così dolce! *-* Mi ha fatto piacere leggere la tua lettera, anche se scrivi un po' come una gallina e c'è mancato poco che avessi bisogno di un perito calligrafo per decifrare i tuoi geroglifici.

Lewis Hamilton:
Mi tremava la mano per l'emozione!

Sebastian Vettel:
In tal caso ti perdono e ti mando una foto delle mie cipolle, delle mie carote, dei miei pomodori e dei miei cetrioli.

Lewis Hamilton:
OMG, quei cetrioli sono E-N-O-R-M-I e hanno un'inequivocabile forma fallica! Credo che dovrai assolutamente invitarmi a cena, non accetto rifiuti!

Sebastian Vettel:
Con piacere. Quando pensi di poterti prendere una breve vacanza nella mia modesta dimora sul lago di Ginevra?

Lewis Hamilton:
Il prima possibile! :-)))


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