sabato 21 marzo 2020

F1 The Golden Days: GP Bahrein 2014

Chi avrebbe mai pensato che una delle gare più epiche della Formula 1 contemporanea avrebbe potuto avvenire in Bahrein? Di sicuro erano in pochi a scommetterci e sono tuttora in pochi a riconoscerla come tale, perché non è avvenuta a Monza o a Spa!
Correva l'anno 2014 ed era l'inizio dell'epoca turbo, quella in cui stavamo iniziando a sospettare che la Mercedes avrebbe vinto gare a ripetizione e ottenuto doppiette. Era anche l'inizio della fine dell'epoca in cui Lewis Hamilton e Nico Rosberg pomiciavano alla fine dei gran premi, che avrebbe lasciato spazio a future polemiche e a futuri lanci di cappellini. A loro comunque è andata molto bene: mentre loro maltrattavano cappellini lanciandoli in aria, c'era chi contribuiva a lanciare in aria avversari... ma a questo ci arriveremo tra poco.

Il principe partiva dalla pole position, il gangster rapper non era intenzionato a lasciarlo davanti e infatti si è appropriato della prima posizione fin dalla partenza. L'avrebbe conservata fino al traguardo, in linea di massima, dove per "in linea di massima" si intende il fatto che il suo compare l'abbia affiancato più di una volta nel corso della gara e abbia anche tentato di strappargli la leadership, salvo poi subire un controsorpasso subito dopo.
Sfortunatamente il fatto che entrambi guidassero vetture dello stesso colore non viene contemplato sotto l'etichetta di duelli e sorpassi che rasentano l'epicità, ma ci siamo potuti consolare anche con un certo numero di altri duelli... curiosamente anch'essi tra compagni di squadra, per tutte le posizioni della top-ten.

La lotta per le zone meno altolocate della top-ten è andata nientemeno che ai piloti della Ferrari: non certo la massima ambizione quella di portare a casa un nono e un decimo posto, con quello che è uno dei pochi duelli mai riscontrati tra Fernando Alonso e Kimi Raikkonen: è stato breve e indolore, si è concluso a vantaggio di Alonso, ma è esistito ed è un momento da non dimenticare.
Purtroppo per loro, mentre si contendevano una nona piazza, in Williams si giocavano la settima e quella settima posizione era nelle mani di un loro comune ex compagno di squadra. Per nulla impressionato dal "Valtteri is faster than you", testuale, che aveva ignorato un paio di gran premi prima, Felipe Massa teneva dietro di sé il nuovo compagno di squadra. Bottas, da parte sua, gli stava incollato al fondoschiena... e correre con Bottas incollato al posteriore non deve essere una situazione molto agevole! Quindi Massa è corso verso il traguardo, con il suo settimo posto ben stretto in tasca.

Le Redbull di Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel, nel frattempo, accennavano a lottare per la top-5, con il passo gara di quest'ultimo che non sembrava paragonabile a quello del pilota più sorridente del paddock. Vettel infatti si è limitato a una sesta posizione, mentre Ricciardo ha fatto carriera, andando incontro a una quarta posizione di tutto rispetto, sempre ammesso di non considerare i risultati della Redbull nel campionato precedente.
Quella quarta posizione se l'è portata a casa a spese di uno dei piloti della Force India che aveva in precedenza duellato con il compagno di squadra per il podio.
Il podio è andato a Checo Perez, mentre penso che sia intuitivo quale pilota della Force India sia arrivato quinto per andare poi a podio più tardi nel giorno del mai.

Mentre Perez portava a casa il gradino più basso del podio, facendo da tappezzeria a un abbraccio spassionato tra i piloti della Mercedes, non tutti i sudamericani se la passavano molto bene: Maldonado ed Gutierrez, infatti, al quarantesimo giro di gara erano stati protagonisti di un incidente che si era concluso con il cappottamento del pilota della Sauber. Pastorone sarebbe riuscito a proseguire, ma chiudendo la gara ben lontano dalla gloria, dietro alla Marussia di Chilton. Gutierrez, invece, sarebbe di lì a poco precipitato nel dimenticatoio, salvo passare di nuovo alle cronache nel 2016 in Australia, per un incidente con Alonso, in cui, almeno per una volta, non era Gutierrez il pilota cappottato.


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Milly Sunshine