Mentre i test della Superformula si sono svolti nei giorni scorsi a porte semi-chiuse(?), il resto del motorsport internazionale (stagione di Superformula compresa) è al momento sommerso in una specie di limbo, con calendari che vengono stravolti ed eventi cancellati o riprogrammati per date da destinarsi.
Il punto sulla Formula 1 è il seguente:
- il GP d'Australia è stato ufficialmente cancellato;
- i GP del Bahrein e del Vietnam sono stati ufficialmente rinviati;
- il GP della Cina era già ufficialmente rinviato e pare che abbia tuttora lo status di rinviato;
- i GP d'Olanda, Spagna e Montecarlo sono stati ufficialmente rinviati;
- lo stesso giorno del rinvio, è stato annunciato che il GP di Montecarlo è stato ufficialmente cancellato (e da unica estimatrice del GP di Montecarlo tra gli appassionati di motori, la cosa mi ha lasciata piuttosto delusa);
- il GP dell'Azerbaijan è stato, di recente, ufficialmente rinviato;
- al momento attuale il GP del Canada è quello in cui dovrebbe iniziare la stagione, ma non si escludono ulteriori rinvii.
Ovviamente ci sono alcuni aspetti da prendere in considerazione, per esempio che, una volta in cui inizierà il mondiale (se inizierà), sarà impossibile disputare anche tutti gli eventi che sono stati rinviati.
Per rendere valida la stagione devono essercene almeno otto (ovvero il mondiale dovrebbe iniziare almeno a settembre e avrebbe otto eventi senza nessun recupero e senza nessuna ulteriore cancellazione).
Così, a intuito, la mia impressione è che, in circostanze favorevoli in cui il mondiale dovesse iniziare nel corso dell'estate, come ci si auspica, possano essere recuperati almeno un paio di eventi nel mese di agosto. In più, siccome il mondiale finirebbe all'ultima di novembre, almeno un evento potrebbe essere messo in calendario in dicembre: quello del Bahrein, essendo vicino ad Abu Dhabi, essendo in un paese caldo e non avendo problemi con l'orario del tramonto essendo una semi-notturna, potrebbe essere il candidato ideale. Con un po' di fortuna e di clima favorevole (cosa di cui non sono al corrente relativamente ad altre location) magari anche un secondo. I circuiti permanenti sono quelli in cui è più probabile che possano disputarsi dei gran premi riprogrammando date.
Quindi, se tutto va bene, una stagione di una lunghezza presentabile (15/16 gran premi e dintorni, come nel 2003) potrebbe ancora svolgersi.
Per quanto riguarda le serie minori, Formula 2 e Formula 3 internazionali risentiranno degli stessi problemi di calendario della Formula 1, forse un po' meno marcati, perché non previste almeno in una parte dei gran premi saltati fino a questo momento.
Le altre formule minori, da parte loro, avendo un calendario ridotto e pochi problemi di diritti televisivi (le riprese televisive sono destinate a livestreaming su siti e profili delle serie stesse, oppure inesistenti e gli orari sono abbastanza elastici, in quanto se impossibile gareggiare alle quattro del pomeriggio perché poi tramonta il sole, ci sarebbero ben pochi impedimenti a gareggiare alle otto di mattina), sono quelle che con tutta probabilità possono essere riprogrammate molto più facilmente.
In più le serie junior gareggiano molto in estate (mi piace pensare che romanticamente il calendario venga scelto per permettere ai pilotini di andare a scuola nel resto dell'anno), quindi la situazione del calendario non è tanto da mettersi le mani tra i capelli come per la Formula 1.
Gli ultimi eventi del mondiale di endurance saranno rinviati, compresa la 24 Ore di Le Mans che, per come stanno le cose, dovrebbe avvenire in sovrapposizione con il GP di Singapore di Formula 1.
Sarebbe ovviamente uno skandalohhhh a meno che la Ferrari non faccia doppietta un'altra volta, in tal caso a nessuno importerebbe nulla della sovrapposizionehhhh.
Anche negli States la situazione è caotica, per esempio ci sono due mesi di NASCAR da recuperare non si sa bene quando, dato che la NASCAR corre praticamente ogni settimana, tranne che a Pasqua e a Ferragosto, più o meno.
In Indycar, invece, è stato già diramato il potenziale calendario futuro: i due eventi di aprile sono già stati ufficialmente cancellati (sono circuiti cittadini e questo genera difficoltà di riprogrammazione) mentre sarà spostato a fine stagione l'evento di St.Pete che doveva aprire il calendario.
La Indy 500 si svolgerà il 23 agosto, nello stesso weekend in cui anche la NASCAR gareggerà sullo stesso circuito: prevedo molto trash e molte risse virtuali tra i fanboy americani.
Nel frattempo, se non sapete cosa fare, il canale ufficiale Youtube della F1 al sabato pomeriggio ultimamente sta trasmettendo in livestreaming gare di qualche anno fa (oggi Bahrein 2014 a cui ho dedicato un post di recente). In più vengono organizzate gare per playstation/sim/eracing a cui prendono parte anche alcuni veri piloti, se vi può interessare il genere (se la cosa non è al centro dei vostri interessi, vi consiglio per il vostro benestare di non lasciarlo trapelare, perché le gare virtuali tra piloti stanno generando più interesse di quelle vere, con alcuni pazzi scatenati che vorrebbero un campionato virtuale considerato come un vero mondiale di Formula 1).
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
domenica 29 marzo 2020
sabato 28 marzo 2020
Viva la vida dei Coldplay: un'involontaria allegoria del motorsport
Alonso e Schumacher - Bahrein(?) 2010 |
Quello di ieri, tuttavia, è stato un weekend senza motori, come tanti di questo periodo, ed è stato anche un weekend di poco lavoro. Ero in ufficio da sola, perché la maggior parte dei clienti sono chiusi e adesso stiamo andando a lavorare una per volta, e stavo attendendo con pazienza che arrivasse la sera, perché giovedì almeno era arrivato il camion dei resi di un'altra filiale, mentre ieri spedizioni proprio non ce n'erano quasi.
Ad un tratto la radio ha passato "Viva la vida" dei Coldplay, canzone che credo di avere sentito tante volte alla radio nel corso degli anni.
Però, stavolta, ho avuto modo di ascoltarla con maggiore attenzione e certi passaggi mi hanno aperto la mente.
I used to rule the world
Seas would rise when I gave the word
Now in the morning, I sleep alone
Sweep the streets I used to own
I used to roll the dice
Feel the fear in my enemy's eyes
Listen as the crowd would sing
Now the old king is dead, long live the king
Così inizia la canzone e, per quanto la mia interpretazione personale sia lontana anni luce da quelle più gettonate che si trovano in rete (sì, ho dato un'occhiata a cosa si dice in proposito), l'ho vista molto azzeccata anche per il motorsport.
Ho riconosciuto un pilota più di altri sotto questa descrizione, Michael Schumacher, nella sua seconda parte di carriera, insomma, quando stava in Mercedes, quando, per parafrasare la canzone "spazzava le strade che un tempo possedeva", soppiantato ormai da altri sia nei risultati sia spesso nel cuore degli appassionati (in particolare dei ferraristi, ormai affezionati ad Alonso).
Più avanti nella canzone c'è un altro frammento che colpisce:
It was a wicked and wild wind
Blew down the doors to let me in
Shattered windows and the sound of drums
People couldn't believe what I'd become
Revolutionaries wait
For my head on a silver plate
Just a puppet on a lonely string
Oh, who would ever want to be king?
Il "piatto d'argento" su cui i rivoluzionari attendono la sua testa può essere comparato addirittura a quella vettura color argento che guidava in quel momento della sua carriera. E i rivoluzionari chi sono?
Ovviamente i suoi detrattori che non vedevano l'ora di avere finalmente qualcosa da dire contro di lui... ma questi detrattori chi sono? Quelli di un tempo, rinvigoriti dall'avere ragioni più intense per criticare, oppure nuovi detrattori da andare a ritrovare tra quelli che un tempo non lo erano?
Il ritornello della canzone forse potrebbe darci una mano, perché la prima volta che appare nella canzone è così:
I hear Jerusalem bells are ringing
Roman Cavalry choirs are singing
Be my mirror, my sword and shield
My missionaries in a foreign field
For some reason I can't explain
Once you go there was never
Never a honest word
And that was when I ruled the world
Sembra quasi che questi versi descrivano il salire sul carro del vincitore: non c'erano parole sincere *e* questo accadeva quando governava il mondo.
Quando riappare nella canzone, il ritornello viene modificato in "for some reason I can't explain I know Saint Peter won't call my name" (che paradossalmente, applicato alla carriera di Michael Schumacher, può rappresentare Peter Sauber che non gli dà un volante per il 2013 - non che Schumacher fosse intenzionato a proseguire, per quanto ne sappiamo) e i versi conclusivi sono "never a honest word but that was when I ruled the world".
Dal "non c'erano parole sincere *e* questo accadeva quando governavo il mondo" si passa a "non c'erano parole sincere *ma* questo accadeva quando governavo il mondo". Ovvero, nel nostro caso, sembrerebbe lasciar pensare che l'incoerenza non fosse dettata dal tifoso che diventa un detrattore perché è di moda esserlo, ma del detrattore che era già detratore, ma che si fingeva tifoso quando era di moda essere tifoso.
È una sfumatura interessante che, da appassionta di motori, mi fa molto riflettere e mi fa pensare a quanto, forse, i double standard, o addirittura i multiple standard siano qualcosa che fa parte della nostra natura, di cui spesso nemmeno noi stessi ci rendiamo davvero conto.
Come appassionati di motori, spesso ci lasciamo trascinare da una corrente dalla quale non possiamo sottrarci, la corrente che ci dice chi è ancora un pilota valido e chi non lo è, chi è un dominatore, laddove si ritrova, e chi non lo è.
Ci lasciamo influenzare, arrivando a soluzioni contrastanti, spesso incoerenti nel tempo, a seconda di ciò che inconsciamente vogliamo affermare.
Annaspare nelle retrovie su una vettura motorizzata Honda e spremerla al massimo o quantomeno molto più di Vandoorne è da eroi, quando ci si limita a criticare la Honda in mondovisione. Annaspare nelle retrovie su una vettura motorizzata Honda e spremerla al massimo o quantomeno molto più di Zonta è da falliti, quando si critica qualunque altro personaggio del motorsport.
PS. Note random, nell'immagine in alto, Schumacher stava discutendo con Alonso di un presunto rallentamento di quest'ultimo.
martedì 24 marzo 2020
I piloti durante l'isolamento a casa
ALBON - immerso nel dubbio di quello che sarebbe successo in una gara con soli tre team e con Verstappen a casa, si tiene occupato contemplando foto di se stesso al volante della Redbull per sentirsi importante.
BOTTAS - si nutre di porridge e caffè, oltre che delle riserve di sangue umano che conserva in freezer. Si allena davanti allo specchio a fare espressioni da psicopatico e prova nuove configurazioni della propria barba.
GASLY - guarda episodi dei Pokemon, contempla le proprie foto sul podio ed è tentato di inviarle ad Albon, ma non lo fa per paura di essere bloccato su Wattsapp.
GIOVINAZZI - sperimenta nuovi tipi di shampoo, per trovare quello più adatto per la sua chioma fluente. Si allena inoltre a bere birra per eventuali futuri drinking game contro Raikkonen.
GROSJEAN - cucina primi piatti, secondi piatti, contorni, dolci, ecc... alla fine del periodo di isolamento avrà le idee confuse e tenterà di far saltare in padella i suoi detrattori più accaniti.
HAMILTON - si scatta selfie con la lingua di fuori e dick pic, condividendole nel gruppo delle sue amiche e pseudo-fidanzate, dopo averle opportunamente ritoccate con Snapchat. Gioca con Roscoe e Coco e quando si annoia va sul balcone a litigare con il suo vicino di casa. Cioè con Rosberg.
KVYAT - si sente piuttosto sconsolato, è una situazione inedita per lui, non gli era mai capitato di non potere guidare senza prima essere stato appiedato. Ogni tanto si lancia a torpedo contro le sedie, chiamandole con i nomi dei suoi avversari.
LATIFI - si sente sollevato, finché non scenderà in pista non potrà essere criticato dal suo connazionale opinionista televisivo, e prega di potere ottenere almeno un punto quando inizierà il mondiale.
LECLERC - si circonda di libri che finge di avere letto e si prepara per le challenge. Nonostante questo finirà per perdere ogni volta, nella speranza di potere gareggiare di nuovo un giorno contro Newgarden.
MAGNUSSEN - cerca di procurarsi il numero di Hulkenberg per mandargli messaggi che contengono inviti a succhiargli le palle, contornandoli da una foto di se stesso sul podio. È dura fare venire sera senza litigare dal vivo!
NORRIS - prega tutte le mattine i suoi genitori di recarsi al supermercato alle sei per comprargli riserve di latte a lunga conservazione. Quando non sa cosa fare, si esamina l'inguine in attesa che gli spunti il primo pelo.
OCON - gioca con le macchinine inscenando eventi in cui una macchinina rosa butta fuori la più tamarra delle auto mentre si trova in testa. Poi sale sulla bilancia e si prende a spintoni da solo.
PEREZ - fa linguacce ai suoi bambini, li fa vestire entrambi di rosa e promette loro che un giorno avrà i big money come il suo compagno di squadra e che comprerà una scuderia per loro.
RAIKKONEN - leave him alone with a bottle of vodka, he knows what he's doing...
RICCIARDO - organizza flash mob sui balconi raccontando barzellette volgari a tutto il vicinato, eventualmente in italiano sgrammaticato. Mostra i suoi denti, facendoli brillare al sole. Viene eletto Mr Sorriso.
RUSSELL - si pone domande sul senso della vita e in particolare sulla possibilità di potere un giorno conquistare il suo primo punto. Il volante della Mercedes potrebbe essere un'idea, ma per il momento si pone dei limiti.
SAINZ - la sua vita procede regolarmente, il numero di inquadrature televisive a lui dedicate è tale e quale a quello che sarebbe se il campionato si stesse svolgendo...
STROLL - conta i propri spiccioli presenti nel salvadanaio e nel borsellino delle monete. Quando avrà terminato di contare i propri soldi, sarà già iniziato il campionato.
VERSTAPPEN - si sente fischiare le orecchie ogni volta in cui Ocon pensa a lui, quindi sale sulla bilancia prendendo a spintoni il nulla davanti a sé e subito si sente più leggero.
VETTEL - nel cortile di casa contempla le pecore al pascolo. Ha dato disposizioni affinché quando l'emergenza sarà rientrata qualcuno lo avvisi con un mezzo di comunicazione all'avanguardia. Attende quindi con ansia l'arrivo di un telegramma.
BOTTAS - si nutre di porridge e caffè, oltre che delle riserve di sangue umano che conserva in freezer. Si allena davanti allo specchio a fare espressioni da psicopatico e prova nuove configurazioni della propria barba.
GASLY - guarda episodi dei Pokemon, contempla le proprie foto sul podio ed è tentato di inviarle ad Albon, ma non lo fa per paura di essere bloccato su Wattsapp.
GIOVINAZZI - sperimenta nuovi tipi di shampoo, per trovare quello più adatto per la sua chioma fluente. Si allena inoltre a bere birra per eventuali futuri drinking game contro Raikkonen.
GROSJEAN - cucina primi piatti, secondi piatti, contorni, dolci, ecc... alla fine del periodo di isolamento avrà le idee confuse e tenterà di far saltare in padella i suoi detrattori più accaniti.
HAMILTON - si scatta selfie con la lingua di fuori e dick pic, condividendole nel gruppo delle sue amiche e pseudo-fidanzate, dopo averle opportunamente ritoccate con Snapchat. Gioca con Roscoe e Coco e quando si annoia va sul balcone a litigare con il suo vicino di casa. Cioè con Rosberg.
KVYAT - si sente piuttosto sconsolato, è una situazione inedita per lui, non gli era mai capitato di non potere guidare senza prima essere stato appiedato. Ogni tanto si lancia a torpedo contro le sedie, chiamandole con i nomi dei suoi avversari.
LATIFI - si sente sollevato, finché non scenderà in pista non potrà essere criticato dal suo connazionale opinionista televisivo, e prega di potere ottenere almeno un punto quando inizierà il mondiale.
LECLERC - si circonda di libri che finge di avere letto e si prepara per le challenge. Nonostante questo finirà per perdere ogni volta, nella speranza di potere gareggiare di nuovo un giorno contro Newgarden.
MAGNUSSEN - cerca di procurarsi il numero di Hulkenberg per mandargli messaggi che contengono inviti a succhiargli le palle, contornandoli da una foto di se stesso sul podio. È dura fare venire sera senza litigare dal vivo!
NORRIS - prega tutte le mattine i suoi genitori di recarsi al supermercato alle sei per comprargli riserve di latte a lunga conservazione. Quando non sa cosa fare, si esamina l'inguine in attesa che gli spunti il primo pelo.
OCON - gioca con le macchinine inscenando eventi in cui una macchinina rosa butta fuori la più tamarra delle auto mentre si trova in testa. Poi sale sulla bilancia e si prende a spintoni da solo.
PEREZ - fa linguacce ai suoi bambini, li fa vestire entrambi di rosa e promette loro che un giorno avrà i big money come il suo compagno di squadra e che comprerà una scuderia per loro.
RAIKKONEN - leave him alone with a bottle of vodka, he knows what he's doing...
RICCIARDO - organizza flash mob sui balconi raccontando barzellette volgari a tutto il vicinato, eventualmente in italiano sgrammaticato. Mostra i suoi denti, facendoli brillare al sole. Viene eletto Mr Sorriso.
RUSSELL - si pone domande sul senso della vita e in particolare sulla possibilità di potere un giorno conquistare il suo primo punto. Il volante della Mercedes potrebbe essere un'idea, ma per il momento si pone dei limiti.
SAINZ - la sua vita procede regolarmente, il numero di inquadrature televisive a lui dedicate è tale e quale a quello che sarebbe se il campionato si stesse svolgendo...
STROLL - conta i propri spiccioli presenti nel salvadanaio e nel borsellino delle monete. Quando avrà terminato di contare i propri soldi, sarà già iniziato il campionato.
VERSTAPPEN - si sente fischiare le orecchie ogni volta in cui Ocon pensa a lui, quindi sale sulla bilancia prendendo a spintoni il nulla davanti a sé e subito si sente più leggero.
VETTEL - nel cortile di casa contempla le pecore al pascolo. Ha dato disposizioni affinché quando l'emergenza sarà rientrata qualcuno lo avvisi con un mezzo di comunicazione all'avanguardia. Attende quindi con ansia l'arrivo di un telegramma.
domenica 22 marzo 2020
I baby Sewis: una breve fanfic
Vi informo che la mia mente ha partorito una fanfic Vettelton in cui li ho immaginati bambini! Non si intende dare una visione realistica dei piloti rappresentati come bambini in questo testo, a parte il baby Iceman appena menzionato che mangia gelati affacciato alla finestra. ;-) Quindi non preoccupatevi, non penso che i Webbonso da bambini rubassero le macchinine altrui!
******
Lewis si ostinava a non arrivare e Sebastian era stanco di aspettarlo. Per quella ragione decise di uscire in cortile anche senza di lui, con le sue macchinine, pronto a simulare un gran premio.
Avrebbe voluto mettere una Ferrari in prima fila, ma il suo fratello adottivo gli aveva inculcato il senso del realismo, pertanto decise di mettere in prima fila due Mercedes, seppure a malincuore. Cercò di rincuorarsi, era sempre meglio che metterci la Redbull di Max Verstappen, il pilota più importante al mondo, che né lui né Lewis avevano mai sopportato. Per fortuna nemmeno i loro genitori adottivi tifavano per lui, il che era un passo avanti visto il diffondersi sempre più della Orange Nation.
Tutto solo, con aria sognante, Sebastian si improvvisò telecronista.
«Si accendono le luci rosse e scattanohhhh le vetturehhhh!»
Mosse le prime macchinine, una dopo l'altra, poi alzò gli occhi per guardarsi intorno. Lewis era andato di nascosto dall'altra parte dell'isolato per andare a trovare la sua fidanzatina, una bambina che sembrava una principessa e rispondeva al nome di Britney, e non era ancora tornato.
Pazienza, si stava perdendo una gara bellissima e, al suo arrivo, l'avrebbe trovata già iniziata: Sebastian avrebbe deciso da solo come farla procedere e i risultati.
Decise di dare un tocco di classe all'evento e, presa la Williams numero 88, gli fece recuperare diverse posizioni, facendolo risalire ai margini della top-ten.
«Vediamo Kubica in rimonta, mentre Russell è ultimo!»
Dopo quell'importante svolta, si concentrò su quello che succedeva più avanti. Mise a fianco a fianco una Ferrari e una Redbull, immaginandosi un duello epico.
Per il senso del realismo che gli aveva inculcato Lewis, fece cozzare la Ferrari contro la Redbull e le fece fare un testacoda.
Proprio in quel momento, alle sue spalle, sentì delle risate.
Erano i figli dei suoi vicini, i fratelli Webbonso. Sebastian non aveva mai molto a che fare con loro, perché Mark e Fernando erano molto più grandi di lui.
I due si misero a prenderlo in giro:
«Hai visto, Ferni, non è neanche capace di controllare una Ferrari?»
«Ah ah ah, se ci fossi stato io, al posto suo, non sarei mai andato addosso a una Redull!»
«Concordo, non mi saresti mai venuto addosso.»
«Davvero ti piace così tanto la Redbull?»
«Certo, e piacerebbe anche a te se ti scarrozzassi dopo che sei rimasto a piedi.»
«Sarebbe bello. Vero, bimbo?»
Sebastian non rispose.
Non gli era mai capitato di incontrare i Webbonso quando era da solo, c'era sempre stato Lewis insieme a lui... perché non tornava? Avrebbe saputo di certo cosa fare!
Invece non c'era niente da fare, Lewis era lontano e Mark e Fernando adesso erano di fronte a lui e gli stavano facendo una serie di pernacchie.
Poi Mark si chinò sulle macchinine. Ne prese una verde e gli buttò addosso una Redbull, facendola cappottare.
Fernando, nel frattempo, aveva preso in mano una Ferrari urlando: «You have to leave the space, all the time you have to leave the space!»
Quei due dovevano essere completamente matti, erano i bambini più fuori di testa di tutto il vicinato. Gli altri erano tutti tranquilli: c'era Kimi che se ne stava sempre in silenzio e ogni tanto mangiava dei gelati affacciato alla finestra, oppure Daniel, un bambino più piccolo, che sorrideva sempre senza un motivo ben preciso.
Sebastian cercò di recuperare il controllo della situazione.
«Restituitemi le mie macchinine!»
Fernando si infilò una Ferrari in tasca, replicando: «Tutte le macchinine rosse sono miehhhhh!»
Poi rise in modo sguaiato, facendo spaventare Sebastian.
«Non è vero, quella è mia e di Lewis» dichiarò. «Ce l'ha comprata nostra madre!»
«Non è la vostra vera madre, vi ha presi in un orfanotrofio perché i vostri veri genitori vi hanno abbandonati. Hai capito? Sia tu sia Lewis siete stati abbandonati dai vostri rispettivi genitori, perché non vi volevano! Se foste rimasti là dove eravate, non avreste posseduto delle macchinine!»
Si avvicinò un altro bambino che abitava poco lontano. Si chiamava Felipe e aveva più o meno la stessa età di Fernando.
Si rivolse a quest'ultimo, rimproverandolo per il suo comportamento sconsiderato.
«Dai, Fernando, smettila, non devi tormentare i bambini piccoli!»
Parole sagge, Felipe doveva essere stato educato bene dai suoi fratelli maggiori Michael e Rubens, che si erano sempre dimostrati piuttosto responsabili.
Fernando rispose con una pernacchia.
Felipe non si lasciò impressionare.
«Restituiscigli la macchinina che gli hai rubato.»
«Io non gli ho rubato niente» replicò Fernando. «È lui che non sa badare alle proprie cose!»
A quel punto tornò a rivolgersi a Sebastian e gli fece una pernacchia micidiale.
Per fortuna in quel momento arrivò il suo salvatore: di ritorno dall'appuntamento con Britney, Lewis si introdusse nel cortile e si mise a ruggire come una marmotta assassina del Quebec, lanciandosi all'inseguimento dei fratelli Webbonso. Mark si allontanò fischiettando, mentre Lewis si concentrava su Fernando e, ruggendo, l'aveva raggiunto e gli stava svuotando le tasche, recuperando la Ferrari.
Sebastian iniziò a piangere per la commozione.
Dopo avere scacciato tutti, Lewis si avvicinò a lui e lo abbracciò teneramente, dandogli un bacio sui capelli.
«Avresti dovuto aspettarmi» gli disse, con dolcezza. «Lo sai che Mark e Fernando sono bambini kattivihhhh, non devi fidarti di loro.»
«Hanno detto che non dovremmo avere delle macchinine» gli confidò Sebastian, «Perché i nostri veri genitori ci hanno abbandonato.»
«I nostri genitori sono quelli che ci hanno adottato» disse Lewis. «Ci hanno scelti perché, quando ci hanno visti, gli siamo sembrati meravigliosi come due piccoli angeli e hanno deciso che ci desideravano come figli. Non sei contento? Io sì. Ero solo, mentre adesso ho una mamma, un papà e anche un fratellino adorabile!»
Lo lasciò andare e affiancò una Mercedes e una Ferrari, simulando un duello piuttosto intenso.
«Lewis Vettelton passa sotto la bandiera a scacchi» decretò infine, «E va a vincere davanti a suo fratello Sebastian!»
A quel punto Sebastian fu travolto da un grosso dubbio.
«Lewis, perché vinci sempre tu? Ogni tanto dovresti lasciare vincere anche me!»
«Sei troppo piccolo» stabilì Lewis. «Quando sarai più grande, forse, ti lascerò vincere, qualche volta.»
******
Lewis si ostinava a non arrivare e Sebastian era stanco di aspettarlo. Per quella ragione decise di uscire in cortile anche senza di lui, con le sue macchinine, pronto a simulare un gran premio.
Avrebbe voluto mettere una Ferrari in prima fila, ma il suo fratello adottivo gli aveva inculcato il senso del realismo, pertanto decise di mettere in prima fila due Mercedes, seppure a malincuore. Cercò di rincuorarsi, era sempre meglio che metterci la Redbull di Max Verstappen, il pilota più importante al mondo, che né lui né Lewis avevano mai sopportato. Per fortuna nemmeno i loro genitori adottivi tifavano per lui, il che era un passo avanti visto il diffondersi sempre più della Orange Nation.
Tutto solo, con aria sognante, Sebastian si improvvisò telecronista.
«Si accendono le luci rosse e scattanohhhh le vetturehhhh!»
Mosse le prime macchinine, una dopo l'altra, poi alzò gli occhi per guardarsi intorno. Lewis era andato di nascosto dall'altra parte dell'isolato per andare a trovare la sua fidanzatina, una bambina che sembrava una principessa e rispondeva al nome di Britney, e non era ancora tornato.
Pazienza, si stava perdendo una gara bellissima e, al suo arrivo, l'avrebbe trovata già iniziata: Sebastian avrebbe deciso da solo come farla procedere e i risultati.
Decise di dare un tocco di classe all'evento e, presa la Williams numero 88, gli fece recuperare diverse posizioni, facendolo risalire ai margini della top-ten.
«Vediamo Kubica in rimonta, mentre Russell è ultimo!»
Dopo quell'importante svolta, si concentrò su quello che succedeva più avanti. Mise a fianco a fianco una Ferrari e una Redbull, immaginandosi un duello epico.
Per il senso del realismo che gli aveva inculcato Lewis, fece cozzare la Ferrari contro la Redbull e le fece fare un testacoda.
Proprio in quel momento, alle sue spalle, sentì delle risate.
Erano i figli dei suoi vicini, i fratelli Webbonso. Sebastian non aveva mai molto a che fare con loro, perché Mark e Fernando erano molto più grandi di lui.
I due si misero a prenderlo in giro:
«Hai visto, Ferni, non è neanche capace di controllare una Ferrari?»
«Ah ah ah, se ci fossi stato io, al posto suo, non sarei mai andato addosso a una Redull!»
«Concordo, non mi saresti mai venuto addosso.»
«Davvero ti piace così tanto la Redbull?»
«Certo, e piacerebbe anche a te se ti scarrozzassi dopo che sei rimasto a piedi.»
«Sarebbe bello. Vero, bimbo?»
Sebastian non rispose.
Non gli era mai capitato di incontrare i Webbonso quando era da solo, c'era sempre stato Lewis insieme a lui... perché non tornava? Avrebbe saputo di certo cosa fare!
Invece non c'era niente da fare, Lewis era lontano e Mark e Fernando adesso erano di fronte a lui e gli stavano facendo una serie di pernacchie.
Poi Mark si chinò sulle macchinine. Ne prese una verde e gli buttò addosso una Redbull, facendola cappottare.
Fernando, nel frattempo, aveva preso in mano una Ferrari urlando: «You have to leave the space, all the time you have to leave the space!»
Quei due dovevano essere completamente matti, erano i bambini più fuori di testa di tutto il vicinato. Gli altri erano tutti tranquilli: c'era Kimi che se ne stava sempre in silenzio e ogni tanto mangiava dei gelati affacciato alla finestra, oppure Daniel, un bambino più piccolo, che sorrideva sempre senza un motivo ben preciso.
Sebastian cercò di recuperare il controllo della situazione.
«Restituitemi le mie macchinine!»
Fernando si infilò una Ferrari in tasca, replicando: «Tutte le macchinine rosse sono miehhhhh!»
Poi rise in modo sguaiato, facendo spaventare Sebastian.
«Non è vero, quella è mia e di Lewis» dichiarò. «Ce l'ha comprata nostra madre!»
«Non è la vostra vera madre, vi ha presi in un orfanotrofio perché i vostri veri genitori vi hanno abbandonati. Hai capito? Sia tu sia Lewis siete stati abbandonati dai vostri rispettivi genitori, perché non vi volevano! Se foste rimasti là dove eravate, non avreste posseduto delle macchinine!»
Si avvicinò un altro bambino che abitava poco lontano. Si chiamava Felipe e aveva più o meno la stessa età di Fernando.
Si rivolse a quest'ultimo, rimproverandolo per il suo comportamento sconsiderato.
«Dai, Fernando, smettila, non devi tormentare i bambini piccoli!»
Parole sagge, Felipe doveva essere stato educato bene dai suoi fratelli maggiori Michael e Rubens, che si erano sempre dimostrati piuttosto responsabili.
Fernando rispose con una pernacchia.
Felipe non si lasciò impressionare.
«Restituiscigli la macchinina che gli hai rubato.»
«Io non gli ho rubato niente» replicò Fernando. «È lui che non sa badare alle proprie cose!»
A quel punto tornò a rivolgersi a Sebastian e gli fece una pernacchia micidiale.
Per fortuna in quel momento arrivò il suo salvatore: di ritorno dall'appuntamento con Britney, Lewis si introdusse nel cortile e si mise a ruggire come una marmotta assassina del Quebec, lanciandosi all'inseguimento dei fratelli Webbonso. Mark si allontanò fischiettando, mentre Lewis si concentrava su Fernando e, ruggendo, l'aveva raggiunto e gli stava svuotando le tasche, recuperando la Ferrari.
Sebastian iniziò a piangere per la commozione.
Dopo avere scacciato tutti, Lewis si avvicinò a lui e lo abbracciò teneramente, dandogli un bacio sui capelli.
«Avresti dovuto aspettarmi» gli disse, con dolcezza. «Lo sai che Mark e Fernando sono bambini kattivihhhh, non devi fidarti di loro.»
«Hanno detto che non dovremmo avere delle macchinine» gli confidò Sebastian, «Perché i nostri veri genitori ci hanno abbandonato.»
«I nostri genitori sono quelli che ci hanno adottato» disse Lewis. «Ci hanno scelti perché, quando ci hanno visti, gli siamo sembrati meravigliosi come due piccoli angeli e hanno deciso che ci desideravano come figli. Non sei contento? Io sì. Ero solo, mentre adesso ho una mamma, un papà e anche un fratellino adorabile!»
Lo lasciò andare e affiancò una Mercedes e una Ferrari, simulando un duello piuttosto intenso.
«Lewis Vettelton passa sotto la bandiera a scacchi» decretò infine, «E va a vincere davanti a suo fratello Sebastian!»
A quel punto Sebastian fu travolto da un grosso dubbio.
«Lewis, perché vinci sempre tu? Ogni tanto dovresti lasciare vincere anche me!»
«Sei troppo piccolo» stabilì Lewis. «Quando sarai più grande, forse, ti lascerò vincere, qualche volta.»
sabato 21 marzo 2020
F1 The Golden Days: GP Bahrein 2014
Chi avrebbe mai pensato che una delle gare più epiche della Formula 1 contemporanea avrebbe potuto avvenire in Bahrein? Di sicuro erano in pochi a scommetterci e sono tuttora in pochi a riconoscerla come tale, perché non è avvenuta a Monza o a Spa!
Correva l'anno 2014 ed era l'inizio dell'epoca turbo, quella in cui stavamo iniziando a sospettare che la Mercedes avrebbe vinto gare a ripetizione e ottenuto doppiette. Era anche l'inizio della fine dell'epoca in cui Lewis Hamilton e Nico Rosberg pomiciavano alla fine dei gran premi, che avrebbe lasciato spazio a future polemiche e a futuri lanci di cappellini. A loro comunque è andata molto bene: mentre loro maltrattavano cappellini lanciandoli in aria, c'era chi contribuiva a lanciare in aria avversari... ma a questo ci arriveremo tra poco.
Il principe partiva dalla pole position, il gangster rapper non era intenzionato a lasciarlo davanti e infatti si è appropriato della prima posizione fin dalla partenza. L'avrebbe conservata fino al traguardo, in linea di massima, dove per "in linea di massima" si intende il fatto che il suo compare l'abbia affiancato più di una volta nel corso della gara e abbia anche tentato di strappargli la leadership, salvo poi subire un controsorpasso subito dopo.
Sfortunatamente il fatto che entrambi guidassero vetture dello stesso colore non viene contemplato sotto l'etichetta di duelli e sorpassi che rasentano l'epicità, ma ci siamo potuti consolare anche con un certo numero di altri duelli... curiosamente anch'essi tra compagni di squadra, per tutte le posizioni della top-ten.
La lotta per le zone meno altolocate della top-ten è andata nientemeno che ai piloti della Ferrari: non certo la massima ambizione quella di portare a casa un nono e un decimo posto, con quello che è uno dei pochi duelli mai riscontrati tra Fernando Alonso e Kimi Raikkonen: è stato breve e indolore, si è concluso a vantaggio di Alonso, ma è esistito ed è un momento da non dimenticare.
Purtroppo per loro, mentre si contendevano una nona piazza, in Williams si giocavano la settima e quella settima posizione era nelle mani di un loro comune ex compagno di squadra. Per nulla impressionato dal "Valtteri is faster than you", testuale, che aveva ignorato un paio di gran premi prima, Felipe Massa teneva dietro di sé il nuovo compagno di squadra. Bottas, da parte sua, gli stava incollato al fondoschiena... e correre con Bottas incollato al posteriore non deve essere una situazione molto agevole! Quindi Massa è corso verso il traguardo, con il suo settimo posto ben stretto in tasca.
Le Redbull di Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel, nel frattempo, accennavano a lottare per la top-5, con il passo gara di quest'ultimo che non sembrava paragonabile a quello del pilota più sorridente del paddock. Vettel infatti si è limitato a una sesta posizione, mentre Ricciardo ha fatto carriera, andando incontro a una quarta posizione di tutto rispetto, sempre ammesso di non considerare i risultati della Redbull nel campionato precedente.
Quella quarta posizione se l'è portata a casa a spese di uno dei piloti della Force India che aveva in precedenza duellato con il compagno di squadra per il podio.
Il podio è andato a Checo Perez, mentre penso che sia intuitivo quale pilota della Force India sia arrivato quinto per andare poi a podio più tardi nel giorno del mai.
Mentre Perez portava a casa il gradino più basso del podio, facendo da tappezzeria a un abbraccio spassionato tra i piloti della Mercedes, non tutti i sudamericani se la passavano molto bene: Maldonado ed Gutierrez, infatti, al quarantesimo giro di gara erano stati protagonisti di un incidente che si era concluso con il cappottamento del pilota della Sauber. Pastorone sarebbe riuscito a proseguire, ma chiudendo la gara ben lontano dalla gloria, dietro alla Marussia di Chilton. Gutierrez, invece, sarebbe di lì a poco precipitato nel dimenticatoio, salvo passare di nuovo alle cronache nel 2016 in Australia, per un incidente con Alonso, in cui, almeno per una volta, non era Gutierrez il pilota cappottato.
Correva l'anno 2014 ed era l'inizio dell'epoca turbo, quella in cui stavamo iniziando a sospettare che la Mercedes avrebbe vinto gare a ripetizione e ottenuto doppiette. Era anche l'inizio della fine dell'epoca in cui Lewis Hamilton e Nico Rosberg pomiciavano alla fine dei gran premi, che avrebbe lasciato spazio a future polemiche e a futuri lanci di cappellini. A loro comunque è andata molto bene: mentre loro maltrattavano cappellini lanciandoli in aria, c'era chi contribuiva a lanciare in aria avversari... ma a questo ci arriveremo tra poco.
Il principe partiva dalla pole position, il gangster rapper non era intenzionato a lasciarlo davanti e infatti si è appropriato della prima posizione fin dalla partenza. L'avrebbe conservata fino al traguardo, in linea di massima, dove per "in linea di massima" si intende il fatto che il suo compare l'abbia affiancato più di una volta nel corso della gara e abbia anche tentato di strappargli la leadership, salvo poi subire un controsorpasso subito dopo.
Sfortunatamente il fatto che entrambi guidassero vetture dello stesso colore non viene contemplato sotto l'etichetta di duelli e sorpassi che rasentano l'epicità, ma ci siamo potuti consolare anche con un certo numero di altri duelli... curiosamente anch'essi tra compagni di squadra, per tutte le posizioni della top-ten.
La lotta per le zone meno altolocate della top-ten è andata nientemeno che ai piloti della Ferrari: non certo la massima ambizione quella di portare a casa un nono e un decimo posto, con quello che è uno dei pochi duelli mai riscontrati tra Fernando Alonso e Kimi Raikkonen: è stato breve e indolore, si è concluso a vantaggio di Alonso, ma è esistito ed è un momento da non dimenticare.
Purtroppo per loro, mentre si contendevano una nona piazza, in Williams si giocavano la settima e quella settima posizione era nelle mani di un loro comune ex compagno di squadra. Per nulla impressionato dal "Valtteri is faster than you", testuale, che aveva ignorato un paio di gran premi prima, Felipe Massa teneva dietro di sé il nuovo compagno di squadra. Bottas, da parte sua, gli stava incollato al fondoschiena... e correre con Bottas incollato al posteriore non deve essere una situazione molto agevole! Quindi Massa è corso verso il traguardo, con il suo settimo posto ben stretto in tasca.
Le Redbull di Daniel Ricciardo e Sebastian Vettel, nel frattempo, accennavano a lottare per la top-5, con il passo gara di quest'ultimo che non sembrava paragonabile a quello del pilota più sorridente del paddock. Vettel infatti si è limitato a una sesta posizione, mentre Ricciardo ha fatto carriera, andando incontro a una quarta posizione di tutto rispetto, sempre ammesso di non considerare i risultati della Redbull nel campionato precedente.
Quella quarta posizione se l'è portata a casa a spese di uno dei piloti della Force India che aveva in precedenza duellato con il compagno di squadra per il podio.
Il podio è andato a Checo Perez, mentre penso che sia intuitivo quale pilota della Force India sia arrivato quinto per andare poi a podio più tardi nel giorno del mai.
Mentre Perez portava a casa il gradino più basso del podio, facendo da tappezzeria a un abbraccio spassionato tra i piloti della Mercedes, non tutti i sudamericani se la passavano molto bene: Maldonado ed Gutierrez, infatti, al quarantesimo giro di gara erano stati protagonisti di un incidente che si era concluso con il cappottamento del pilota della Sauber. Pastorone sarebbe riuscito a proseguire, ma chiudendo la gara ben lontano dalla gloria, dietro alla Marussia di Chilton. Gutierrez, invece, sarebbe di lì a poco precipitato nel dimenticatoio, salvo passare di nuovo alle cronache nel 2016 in Australia, per un incidente con Alonso, in cui, almeno per una volta, non era Gutierrez il pilota cappottato.
giovedì 19 marzo 2020
Throwback decennio 2010/19: i piloti più influenti "tra i poveri"
Ricordate i tempi in cui stilavamo liste degli eventi più intriganti del decennio 2010/19 o cose del genere? Ho deciso di stilare questa top-ten dei "piloti più influenti dei poveri" di quella decade... ovvero troverete una lista semiseria (molto semi- e poco seria, forse) di quelli che hanno, in qualche modo, scritto piccole e quasi impercettibili pagine di storia della Formula 1, ben lontani dai riflettori, ma pur sempre importanti nel loro piccolo.
Posizione numero 10: SERGIO PEREZ
Di lui non si parla molto, a meno che non si tratti di parlare di piloti che sono andati a podio con squadre improbabili, e infatti ha ottenuto una serie di terzi posti con Sauber e Force India. Con la Sauber si è anche giocato una vittoria, a un certo punto, prima di commettere un errore che l'ha relegato al secondo posto.
In tutto questo ha trovato un modo per battere anche un record, purtroppo per lui non molto positivo: nonostante il suo successo nelle gare (perché, a rigore di logica, andare a podio con la Force India rimane comunque qualcosa da non buttare via) è infatti il pilota con più gran premi disputati senza mai avere ottenuto una pole position. Più volte a podio, mai una pole: lui e Hulkenberg sono stati l'uno l'opposto dell'altro!
Posizione numero 9: RIO HARYANTO
Backmarker dimenticato dai più, passato alla storia più che altro per essere indonesiano, ha ottenuto l'importante riconoscimento di essere considerato estremamente importante dai suoi connazionali, che si sono messi a seguire la Formula 1 in massa nel breve periodo della sua presenza.
Spambot indonesiani sono stati sfruttati per votarlo costantemente come Driver of the Day, cosa che gli è valsa ogni volta la "squalifica" da questa importante(?) competizione.
Ci sono stati tanti piloti molto amati in patria, nel corso degli anni, ma raggiungere un simile livello di attaccamento da parte di un'intera nazione sarà comunque molto arduo!
Posizione numero 8: NARAIN KARTHIKEYAN
Il fastest Indian in the world, a proposito di backmarker, è senza dubbio uno dei lumaconi ai quali tutti i team di basso livello avrebbero dovuto puntare. Nella sua breve seconda carriera (già più lunga della sua prima breve carriera del 2005) è riuscito a passare parecchio tempo sotto i riflettori, prevalentemente per essersi trovato al posto giusto nel momento giusto, ovvero tra le scatole a piloti più altolocati... quindi inquadrature che potrebbero essere state gradite agli sponsor. Solo le inquadrature, ma questo ha poca importanza...
Pur essendo sempre stabilmente tra gli ultimi è riuscito, nel giro di un anno e mezzo, ad avere incidenti con Massa, Button, Vettel e Rosberg. Quelli con Massa e Vettel, avvenuti a distanza di meno di un anno solare l'uno dall'altro, sono avvenuti mentre era doppiato. Quello con Button e quello con Vettel sono avvenuti nello stesso gran premio: un backmarker molto protagonista.
Posizione numero 7: PASTOR MALDONADO
Si può essere eroi per un giorno? Certo che si può ed è quello che Pastorone ci ha dimostrato nel lontano 2012, quando ha vinto, a sorpresa, il gran premio di Spagna, una vittoria talmente folle e impensabile da far nascere teorie del complotto campate in aria che esistono ancora ai giorni nostri.
Il resto della sua carriera in Formula 1 non è stato molto memorabile ed è rimasto celebre per la sua propensione a rimanere invischiato in incidenti random, che spesso hanno messo fine alle sue gare. La sua unica vittoria in Formula 1 è un po' una ricompensa per quella vittoria di De Cesaris che negli anni '80 ci è stata costantemente negata.
Posizione numero 6: DANIIL KVYAT
Il "Russo di Roma" ha all'attivo non tanti anni di carriera, ma la sua storia è stata molto intensa e travagliata. Originariamente pilota più giovane a punti di sempre, record poi battuto da sappiamo tutti chi, è stato promosso in un top-team quando molti lo ritenevano inadeguato.
Ha dimostrato risultati all'altezza, ma è stato messo da parte a favore sappiamo tutti di chi. Tornato nelle zone basse della classifica i suoi risultati sono precipitati e si è ritrovato due volte senza volante, di cui l'ultima considerata quasi definitiva.
Rientrato dalla porta dopo essere stato buttato giù dalla finestra, ha ottenuto risultati al di sopra delle aspettative, ricostruendo la propria carriera e coronando quest'ultima stagione con un podio.
Posizione numero 5: HEIKKI KOVALAINEN
Iniziamo a salire nella zona calda della classifica e, per questa ragione, potrebbe essere d'aiuto un estintore. L'allegro pompiere, uscito da un 2009 tutt'altro che brillante in un top-team, si è accasato in un team senza speranze risultando spesso il migliore tra i piloti dei "nuovi team", nei tre anni durante i quali vi ha gareggiato.
Celebre per il suo casco versione Angry Bird, ha collezionato un buon numero di accessi alla Q2 nei momenti più inaspettati, talvolta battendo occasionalmente anche piloti di top-team. Purtroppo dopo questa parentesi non ha mai avuto un'altra chance, ma come pilota di carretta si è dimostrato notevole. Peccato che non sia mai riuscito a concretizzare con un'inaspettata top-ten.
Posizione numero 4: NICO HULKENBERG
Arrivato all'inizio del decennio, andato via alla fine del decennio, credo che meriti il proprio spazio in questa specifica classifica, se non altro perché ha iniziato il trend del disputare nella stessa stagione gare di diversi campionati di alto livello, con la sua partecipazione alla 24 Ore di Le Mans, che si è tradotta in una vittoria.
In Formula 1 non ha ottenuto il successo sperato, andando vicino a giocarsi il podio e forse la vittoria in un'occasione, per poi passare alla storia per non essere mai riuscito ad andare a podio. La quarta piazza in questa classifica era l'unica a cui poteva ambire, di conseguenza...
Posizione numero 3: ANDRÉ LOTTERER
Sì, può darsi che non ve lo ricordiate, ma Lotterer è stato pilota di Formula 1 per lo spazio di un fine settimana, alla Caterham, al GP del Belgio 2014, andando più forte di Ericsson e poi prendendolo in quel posto per un problema tecnico.
Della sua esperienza in Formula 1 ha dato recensioni non particolarmente intriganti per la F1 stessa, ma dobbiamo renderci conto che guidava una misera Caterham e questo ha sicuramente avuto influenza sul suo giudizio. Lotterer è significativo per essere stato un pilota di un'altra serie che ha deciso di "contaminare" la propria carriera con partecipazioni parallele a diversi campionati.
Posizione numero 2: SUSIE WOLFF
Potrebbe stupire molto trovare una terza pilota in questa classifica, ma la Wolff si è rivelata epocale come prima donna a prendere parte a un weekend del campionato di Formula 1 dopo oltre vent'anni, come pilota delle prove libere. Visto il suo curriculum non di particolare spessore (nel DTM non era esattamente una front runner) girava su tempi piuttosto presentabili. Se le fosse interessato davvero fare la pay driver in un pilota di fascia bassa, avrebbe potuto essere come tanti altri piloti di fascia bassa, ma anche come pilota del venerdì è riuscita, a modo suo, a mettersi in mostra.
Posizione numero 1: ROBERT KUBICA
Potrebbe stupire vedermi mettere al primo posto un pilota che ho sempre rispettato nei suoi giorni di gloria, ma sempre considerato meno un "big deal" di quanto molti lo dipingessero. Gli attribuisco la prima posizione perché, seppure misero di risultato, il suo comeback è stata una grande dimostrazione di forza di volontà e, seppure confinato a una misera ultima posizione, Kubica è riuscito in quello che molti non credevano, ovvero completare un intero campionato senza essere messo alla porta in corso d'opera. Non solo, ha anche ottenuto un punto, dimostrandosi di maggiore successo rispetto ai suoi tanti detrattori che spesso erano suoi ex tifosi che gli davano contro dopo avere visto che era meno all'altezza di quanto si sarebbero aspettati, e si è procacciato un posto come riserva in Alfa Romeo.
Posizione numero 10: SERGIO PEREZ
Di lui non si parla molto, a meno che non si tratti di parlare di piloti che sono andati a podio con squadre improbabili, e infatti ha ottenuto una serie di terzi posti con Sauber e Force India. Con la Sauber si è anche giocato una vittoria, a un certo punto, prima di commettere un errore che l'ha relegato al secondo posto.
In tutto questo ha trovato un modo per battere anche un record, purtroppo per lui non molto positivo: nonostante il suo successo nelle gare (perché, a rigore di logica, andare a podio con la Force India rimane comunque qualcosa da non buttare via) è infatti il pilota con più gran premi disputati senza mai avere ottenuto una pole position. Più volte a podio, mai una pole: lui e Hulkenberg sono stati l'uno l'opposto dell'altro!
Posizione numero 9: RIO HARYANTO
Backmarker dimenticato dai più, passato alla storia più che altro per essere indonesiano, ha ottenuto l'importante riconoscimento di essere considerato estremamente importante dai suoi connazionali, che si sono messi a seguire la Formula 1 in massa nel breve periodo della sua presenza.
Spambot indonesiani sono stati sfruttati per votarlo costantemente come Driver of the Day, cosa che gli è valsa ogni volta la "squalifica" da questa importante(?) competizione.
Ci sono stati tanti piloti molto amati in patria, nel corso degli anni, ma raggiungere un simile livello di attaccamento da parte di un'intera nazione sarà comunque molto arduo!
Posizione numero 8: NARAIN KARTHIKEYAN
Il fastest Indian in the world, a proposito di backmarker, è senza dubbio uno dei lumaconi ai quali tutti i team di basso livello avrebbero dovuto puntare. Nella sua breve seconda carriera (già più lunga della sua prima breve carriera del 2005) è riuscito a passare parecchio tempo sotto i riflettori, prevalentemente per essersi trovato al posto giusto nel momento giusto, ovvero tra le scatole a piloti più altolocati... quindi inquadrature che potrebbero essere state gradite agli sponsor. Solo le inquadrature, ma questo ha poca importanza...
Pur essendo sempre stabilmente tra gli ultimi è riuscito, nel giro di un anno e mezzo, ad avere incidenti con Massa, Button, Vettel e Rosberg. Quelli con Massa e Vettel, avvenuti a distanza di meno di un anno solare l'uno dall'altro, sono avvenuti mentre era doppiato. Quello con Button e quello con Vettel sono avvenuti nello stesso gran premio: un backmarker molto protagonista.
Posizione numero 7: PASTOR MALDONADO
Si può essere eroi per un giorno? Certo che si può ed è quello che Pastorone ci ha dimostrato nel lontano 2012, quando ha vinto, a sorpresa, il gran premio di Spagna, una vittoria talmente folle e impensabile da far nascere teorie del complotto campate in aria che esistono ancora ai giorni nostri.
Il resto della sua carriera in Formula 1 non è stato molto memorabile ed è rimasto celebre per la sua propensione a rimanere invischiato in incidenti random, che spesso hanno messo fine alle sue gare. La sua unica vittoria in Formula 1 è un po' una ricompensa per quella vittoria di De Cesaris che negli anni '80 ci è stata costantemente negata.
Posizione numero 6: DANIIL KVYAT
Il "Russo di Roma" ha all'attivo non tanti anni di carriera, ma la sua storia è stata molto intensa e travagliata. Originariamente pilota più giovane a punti di sempre, record poi battuto da sappiamo tutti chi, è stato promosso in un top-team quando molti lo ritenevano inadeguato.
Ha dimostrato risultati all'altezza, ma è stato messo da parte a favore sappiamo tutti di chi. Tornato nelle zone basse della classifica i suoi risultati sono precipitati e si è ritrovato due volte senza volante, di cui l'ultima considerata quasi definitiva.
Rientrato dalla porta dopo essere stato buttato giù dalla finestra, ha ottenuto risultati al di sopra delle aspettative, ricostruendo la propria carriera e coronando quest'ultima stagione con un podio.
Posizione numero 5: HEIKKI KOVALAINEN
Iniziamo a salire nella zona calda della classifica e, per questa ragione, potrebbe essere d'aiuto un estintore. L'allegro pompiere, uscito da un 2009 tutt'altro che brillante in un top-team, si è accasato in un team senza speranze risultando spesso il migliore tra i piloti dei "nuovi team", nei tre anni durante i quali vi ha gareggiato.
Celebre per il suo casco versione Angry Bird, ha collezionato un buon numero di accessi alla Q2 nei momenti più inaspettati, talvolta battendo occasionalmente anche piloti di top-team. Purtroppo dopo questa parentesi non ha mai avuto un'altra chance, ma come pilota di carretta si è dimostrato notevole. Peccato che non sia mai riuscito a concretizzare con un'inaspettata top-ten.
Posizione numero 4: NICO HULKENBERG
Arrivato all'inizio del decennio, andato via alla fine del decennio, credo che meriti il proprio spazio in questa specifica classifica, se non altro perché ha iniziato il trend del disputare nella stessa stagione gare di diversi campionati di alto livello, con la sua partecipazione alla 24 Ore di Le Mans, che si è tradotta in una vittoria.
In Formula 1 non ha ottenuto il successo sperato, andando vicino a giocarsi il podio e forse la vittoria in un'occasione, per poi passare alla storia per non essere mai riuscito ad andare a podio. La quarta piazza in questa classifica era l'unica a cui poteva ambire, di conseguenza...
Posizione numero 3: ANDRÉ LOTTERER
Sì, può darsi che non ve lo ricordiate, ma Lotterer è stato pilota di Formula 1 per lo spazio di un fine settimana, alla Caterham, al GP del Belgio 2014, andando più forte di Ericsson e poi prendendolo in quel posto per un problema tecnico.
Della sua esperienza in Formula 1 ha dato recensioni non particolarmente intriganti per la F1 stessa, ma dobbiamo renderci conto che guidava una misera Caterham e questo ha sicuramente avuto influenza sul suo giudizio. Lotterer è significativo per essere stato un pilota di un'altra serie che ha deciso di "contaminare" la propria carriera con partecipazioni parallele a diversi campionati.
Posizione numero 2: SUSIE WOLFF
Potrebbe stupire molto trovare una terza pilota in questa classifica, ma la Wolff si è rivelata epocale come prima donna a prendere parte a un weekend del campionato di Formula 1 dopo oltre vent'anni, come pilota delle prove libere. Visto il suo curriculum non di particolare spessore (nel DTM non era esattamente una front runner) girava su tempi piuttosto presentabili. Se le fosse interessato davvero fare la pay driver in un pilota di fascia bassa, avrebbe potuto essere come tanti altri piloti di fascia bassa, ma anche come pilota del venerdì è riuscita, a modo suo, a mettersi in mostra.
Posizione numero 1: ROBERT KUBICA
Potrebbe stupire vedermi mettere al primo posto un pilota che ho sempre rispettato nei suoi giorni di gloria, ma sempre considerato meno un "big deal" di quanto molti lo dipingessero. Gli attribuisco la prima posizione perché, seppure misero di risultato, il suo comeback è stata una grande dimostrazione di forza di volontà e, seppure confinato a una misera ultima posizione, Kubica è riuscito in quello che molti non credevano, ovvero completare un intero campionato senza essere messo alla porta in corso d'opera. Non solo, ha anche ottenuto un punto, dimostrandosi di maggiore successo rispetto ai suoi tanti detrattori che spesso erano suoi ex tifosi che gli davano contro dopo avere visto che era meno all'altezza di quanto si sarebbero aspettati, e si è procacciato un posto come riserva in Alfa Romeo.
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Curiosità
mercoledì 18 marzo 2020
Il drammahhhh di un potenziale inizio della F1 a Baku ha trovato un drammahhhh concorrente!
Care marmotte assassine del Quebec, che ruggiscono inseguendo con aria minacciosa i varani di Marina Bay, ormai sono inutili presentazioni: stiamo vivendo un periodo caotico, in cui un virus di m*rda sta sconvolgendo le nostre vite e distruggendo quelle di molte persone. So che ci sono cose più importanti del motorsport di cui occuparsi in questo periodo, in qualità di blog motoristico leggero credo che sia la cosa migliore da fare, per me, continuare a scrivere di motorsport, specie adesso che potenzialmente molti miei lettori sono a casa dal lavoro/ dall'università/ dalla scuola, ecc... e cercano disperatamente un modo per fare venire sera.
Negli ultimi cinque giorni praticamente ogni competizione motoristica esistente ha subito rinvii, cancellazioni o quant'altro e il WEC non ha fatto eccezione: l'evento del Belgio è stato rimandato a data da destinarsi e di conseguenza non si svolgerà il 25 aprile come da calendario. Doveva avvenire infatti in quella data il ritorno in Europa, dopo la trasferta americana avvenuta il mese scorso ad Austin, con la Rebellion vincitrice, con Gustavo Menezes, Norman Nato e Bruno Senna al volante.
Spa non è stato l'unico evento ad essere rinviato: il mondiale terminerà a Le Mans e anche l'evento di Sarthe è stato rimandato: si svolgerà il 19/20 settembre e tutto ciò che possiamo fare è augurarci che, al più presto, lo status del pianeta sul quale viviamo, ci consenta di occuparci finalmente di motorsport a tempo pieno, senza più preoccupazioni, se non quella della data scelta...
...
...
...già, perché in altri tempi Le Mans in quel weekend ci sarebbe sembrato un evento terribile, dal quale gli appassionati di motorsport avrebbero rischiato di non riprendersi più: in quello stesso fine settimana, infatti, è in programma il Gran Premio di Singapore... le cui qualifiche peraltro se non vado errata iniziano alle 15.00 ora europea e la gara alle 14.00, quindi sia le qualifiche sia la gara sarebbero in SoVrApPoSiZiOn3 non solo nel giorno ma anche nell'orario.
Quindi, virus di m*rda, levati dalle pa**e, smettila di seminare morte, panico, distruzione e, per chi sopravvive, noia e potenziali conseguenze economiche sgradevoli, fai in modo che possiamo riprendere le nostre vite così come le conosciamo e lamentarci del dramma motoristico che ci afflige, fregandocene altamente del fatto che, se la situazione si sistemerà, TUTTE le gare automobilistiche, in un modo o nell'altro, si sovrapporranno, dato che saranno riprogrammate in molto meno tempo una parte quelle che sono saltate, dei vari campionati.
Negli ultimi cinque giorni praticamente ogni competizione motoristica esistente ha subito rinvii, cancellazioni o quant'altro e il WEC non ha fatto eccezione: l'evento del Belgio è stato rimandato a data da destinarsi e di conseguenza non si svolgerà il 25 aprile come da calendario. Doveva avvenire infatti in quella data il ritorno in Europa, dopo la trasferta americana avvenuta il mese scorso ad Austin, con la Rebellion vincitrice, con Gustavo Menezes, Norman Nato e Bruno Senna al volante.
Spa non è stato l'unico evento ad essere rinviato: il mondiale terminerà a Le Mans e anche l'evento di Sarthe è stato rimandato: si svolgerà il 19/20 settembre e tutto ciò che possiamo fare è augurarci che, al più presto, lo status del pianeta sul quale viviamo, ci consenta di occuparci finalmente di motorsport a tempo pieno, senza più preoccupazioni, se non quella della data scelta...
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...già, perché in altri tempi Le Mans in quel weekend ci sarebbe sembrato un evento terribile, dal quale gli appassionati di motorsport avrebbero rischiato di non riprendersi più: in quello stesso fine settimana, infatti, è in programma il Gran Premio di Singapore... le cui qualifiche peraltro se non vado errata iniziano alle 15.00 ora europea e la gara alle 14.00, quindi sia le qualifiche sia la gara sarebbero in SoVrApPoSiZiOn3 non solo nel giorno ma anche nell'orario.
Quindi, virus di m*rda, levati dalle pa**e, smettila di seminare morte, panico, distruzione e, per chi sopravvive, noia e potenziali conseguenze economiche sgradevoli, fai in modo che possiamo riprendere le nostre vite così come le conosciamo e lamentarci del dramma motoristico che ci afflige, fregandocene altamente del fatto che, se la situazione si sistemerà, TUTTE le gare automobilistiche, in un modo o nell'altro, si sovrapporranno, dato che saranno riprogrammate in molto meno tempo una parte quelle che sono saltate, dei vari campionati.
lunedì 16 marzo 2020
Lezioni di social! #vettelton
I Vettelton giovedì al mancato GP australiano |
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I SOCIAL MEDIA SPIEGATI A SEBASTIAN VETTEL
Prancing Seagull:
Ehi, Prosciuttello! Scusa se ti disturbo, ma credo che tu sia l’unico che possa aiutarmi. Anch’io ho aderito alla campagna #IoRestoInCasa, per non prendere il virus e per proteggere le persone anziane tipo Bernie Ecclestone che, se venissero contagiate, potrebbero avere seri problemi. Purtroppo è lunga fare venire sera, non faccio altro che leggere libri, ma prima o poi il campionato riprenderà e non voglio che Charles faccia figure imbarazzanti nelle challenge. Se hai tempo, mi spiegheresti come funzionano i social network? Intendo aprirmi dei profili per passarmi il tempo.
Gangster Rapper:
Mi fa piacere che tu abbia deciso di prendere due gabbiani con una fava sola, contribuendo a due nobili scopi, quello di non far sentire il tuo compagno di squadra ignorante e quello di non passare tutto il giorno a grattarti le pa**e per la noia. Credo proprio che diventare un ragazzo social ti piacerà, anche se devi prendere una decisione: vuoi aprire dei profili pubblici, oppure vuoi continuare a nasconderti sotto un sacchetto di carta?
Prancing Seagull:
Non saprei, sono piuttosto indeciso. Mi spieghi come funziona Facebook?
Gangster Rapper:
Non sono convinto che Facebook sia un social che fa per te. Pensi che possa esserti di conforto sapere che quello che pubblichi sulla tua vita privata venga letto da qualunque tuo conoscente, compresi tuoi cugini di quarto grado e tuoi compagni delle scuole elementari che, quando dicevi loro che volevi diventare il nuovo Schumacher, ti ridicolizzavano dicendo che non lo saresti diventato mai? Tra parentesi, quei ragazzini trasudavano saggezza e avevano visto una grande verità, ma ho dei dubbi sul fatto che tu voglia averli intorno.
Prancing Seagull:
Veramente ai miei compagni delle elementari ho sempre detto di volere diventare il nuovo Bernd Schneider e sono ben felice di avere indossato un casco dei suoi colori, che per pura coincidenza erano anche i miei, quindi ho potuto metterli così come se niente fosse, in barba alla regola del non potere mai cambiare colori del casco, che per puro caso è stata cancellata proprio quando hanno iniziato ad essere cancellati anche i gran premi!
Gangster Rapper:
Eri un bambino cool, Schumacher era troppo mainstream per te!
Prancing Seagull:
Certo, volevo apparire colto, mentre nessuno dei miei compagni ne sapeva mezza del DTM. Se aprissi un profilo Facebook, penso che lo farei per postare cose sul DTM.
Gangster Rapper:
Alla gente non interessa il DTM, tutto ciò che conta è la Formula 1, oltre che la Indycar, vista la presenza di Alonso a Indianapolis.
Prancing Seagull:
Il DTM ha molti punti di contatto con la Indycar. Anzi, è stato il precursore della Indycar: Franchitti era nel DTM in occasione del primo dei suoi molteplici cappottamenti.
Gangster Rapper:
Io, però, rimango convinto che Facebook non faccia per te. Non ti ci vedo ad andare a commentare cose di cui non sai nulla insultando gente per motivi legati a cose che non sai. Tipo, pensi che te la sentiresti di stare tutto il giorno a scrivere dei “f*ck” per ragioni che non hanno a che vedere con corse automobilistiche o tornei di ping pong?
Prancing Seagull:
In effetti no, non sono per niente convinto che FB faccia al caso mio. Che cosa mi dici invece di Twitter? So che sei un esperto, ormai...
Gangster Rapper:
Twitter serve prevalentemente per postare foto di telemetrie all’insaputa del team o per accusare i propri compagni di squadra di unfollow, quindi durante l’off-season potrebbe essere meno utile che durante il campionato in corso. Lo puoi usare, però, anche per criticare tabloid e magazine che sostengono che la Pussycat Doll con cui eri fidanzato ti abbia lasciato perché preferivi le auto a lei, quando invece ti ha lasciato perché hai criticato il suo duetto con Eros Ramazzotti.
Prancing Seagull:
L’unico problema è che non sono mai stato fidanzato con una Pussycat Doll e che, al momento attuale, la mia signora non mi ha ancora lasciato... anche se la presenza prolungata a casa aumenta il rischio, perché non sono sicuro che Hanna sia così tanto felice di avermi intorno.
Gangster Rapper:
Riferisci alla tua signora che presto il campionato ricomincerà e, a quel punto, sarà molto invidiosa del tempo che passerai a pomiciare con me, invece di stare a casa con lei.
Prancing Seagull:
Conosci altre potenziali funzionalità di Twitter?
Gangster Rapper:
In teoria potresti fare pronostici di gare insieme a Van Der Garde, cercando di gufare Verstappen.
Prancing Seagull:
Questo sarebbe bellissimohhhh!!111!!1!!!11! Peccato che non ci siano gare in questo periodo e che sia una funzione del tutto inutile.
Gangster Rapper:
Potresti aprire un profilo fake e pubblicare delle meme a proposito dei tuoi testacoda, ai quali la gente ti difenderà sostenendo che anche Kubica fa dei testacoda. Altri risponderanno: “ma Kubica è Kubica, da lui puoi aspettarti questo e altro”.
Prancing Seagull:
Non sono sicuro di volere pubblicare delle meme che possano portare a delle critiche gratuite nei confronti di Kubica. Sono molto legato a lui. Se non si fosse catapultato da una parte all’altra quella volta in Canada, non avrei mai potuto impossessarmi della sua monoposto per debuttare nel gran premio seguente. È stato un onore per me guidare una BMW Sauber, mi sarebbe potuta andare molto peggio, tipo a Daniel che ha debuttato alla HRT.
Gangster Rapper:
Oh my Cucumber, povero Dan, costretto ad arrivare ultimo, lontano dalla gloria e lontano dagli shoey.
Prancing Seagull:
Bei tempi, quelli senza i suoi shoey. Provo compassione per i nostri poveri colleghi costretti a bere champagne dalle sue scarpe. Che tristezza, se fossi stato Strollino a Baku, sarei scappato a gambe levate e mi sarei assicurato di non salire mai più sul podio.
Gangster Rapper:
Infatti non mi pare che Strollino sia salito ulteriormente sul podio o che abbia molte possibilità di riuscirci in tempi brevi. E non ci sarebbe salito nemmeno quella volta, se tu non avessi deciso di prendermi a ruotate, te lo voglio ricordare. Ecco, Twitter potrebbe servire anche per scusarti pubblicamente per quell’increscioso evento. I miei tifosi ti detestano per quella ragione.
Prancing Seagull:
Che cosa me ne frega dei tuoi tifosi? Sono dei cogl***i tanto quanto i miei! L’importante è sapere che io e te siamo ancora best friends forever e che nessuna ruotata cambierà mai le cose. Ora, però, spiegami come si usa Instagram.
Gangster Rapper:
Essenzialmente Instagram serve per autocompiacersi della propria figaggine, postando una serie infinita di scatti in cui siamo usciti più sexy del solito.
Prancing Seagull:
Tu sei sexy anche quando non sei su Instagram.
Gangster Rapper:
Aaaawwww, gentilissimo da parte tua.
Prancing Seagull:
Grazie. In effetti Instagram sarebbe un social che farebbe molto al caso mio. Avrei già un’idea di che cosa postarci.
Gangster Rapper:
Qualcosa di hot?
Prancing Seagull:
Sì, qualcosa di hot as f*ck, non riesco a immaginarmi niente di più hot.
Gangster Rapper:
Cerca di ricordarti, però, che non si tratta di un sito porno. Le foto in perizoma, in cui metti in mostra il tuo meraviglioso fondoschiena, potrebbero andare bene, però cerca di non essere troppo esplicito. Non postare mai foto in cui sei senza mutande.
Prancing Seagull:
Che ca**o hai capito, volevo solo aprire una galleria con le foto di tutti i miei caschi, nessuno escluso, utilizzati nel corso dei miei anni in Formula 1.
Gangster Rapper:
Potrebbe essere una buona idea, anche se pensavo di potere vedere almeno qualche scatto dei tuoi occhi azzurro shocking. Ti prego, dimmi che posterai le foto dei caschi mentre sono sulla tua testa e con la visiera aperta.
Prancing Seagull:
Ci penserò. Tu, intanto, dimmi cos’è Tumblr.
Gangster Rapper:
Sei proprio sicuro di volerlo sapere? Ti avverto che è una delle cose più terribili che potrebbero capitare nella tua vita.
Prancing Seagull:
Vengo costantemente preso a bastonate da te o da altri dal 2014, dopo sei anni di questa trafila penso di potere sopportare qualsiasi cosa. Solo guidare la McLaren Honda di Alonso potrebbe essere troppo per me, ormai.
Gangster Rapper:
Va bene, te lo spiego, ma l’hai voluto tu. Tumblr è un posto in cui puoi aprire un blog tutto rosa glitterato, postando e rebloggando cose di cui la tredicenne media non sa nulla, nella convinzione costante che i tamarri dei reality show della TV americana siano le persone più importanti del mondo. Quando ti troverai in difficoltà e sarai a corto di argomentazioni, dovrai passare al Plan B e cambiare strategia, insultando gente a caso. Quando la gente sarà stanca dei tuoi insulti e reagirà, non ti resta da fare altro che bloccarla e poi metterti a piagnucolare di quanto il mondo sia ingiusto.
Prancing Seagull:
Capisco. Le discussioni su Tumblr sono più o meno come quelle che avvengono nella cabina dei commissari, con le lamentele delle interviste post-penalità.
Gangster Rapper:
Esatto, una cosa del genere. Potrebbe funzionare, però non devi assolutamente mettere il tuo vero nome o la tua vera identità in bella vista. Ti consiglio di spacciarti per una tifosa quindicenne di te stesso. Puoi usarlo come escamotage per glorificare la tua immagine.
Prancing Seagull:
Sembri molto esperto. Hai un blog su Tumblr?
Gangster Rapper:
Sì, mi chiamo hamiltonandrosbergfannumber1, non faccio altro che postare foto mie e dello youtubahhhh e parlare di quanto siamo fighi.
Prancing Seagull:
Certo che qualche post anche a me potresti dedicarlo!
Gangster Rapper:
Mi hai dato un’ottima idea, in effetti. Penso proprio che lo farò e che scriverò anche qualche fan fiction threesome su noi tre. Oppure che scriverò direttamente qualche Sewis, seppure dovendo precisare che non è la mia OTP.
Prancing Seagull:
Male, male... come sarebbe a dire che io e te non siamo la tua OTP? Ti consiglio di stare attento, perché forse il mondiale inizierà a Baku...
domenica 15 marzo 2020
Commento al mancato Gran Premio d'Australia (12/13 marzo 2020)
Sono le 6.10 di domenicahhhh mattinahhhh e scattanohhhh le vetturehhhh... anzi, no. Ciò nonostante è più che doveroso e opportuno ripercorrere quello che è accaduto nel corso del giovedì e venerdì australiano e a come siamo arrivati alla cancellazione del GP d'Australia previsto per il weekend del 15 marzo. Azz... la regola numero 1 era niente spoiler e viviamo in un universo in cui è richiesto ai miei lettori di fingere diligentemente di non avere la più pallida idea di che cosa sia accaduto davvero. Per ironia della sorte, proprio questo è il caso in cui probabilmente i lettori non lo sanno davvero, esattamente come me.
Come già avevamo capito da un po', questo campionato è destinato ad essere molto condizionato dall'emergenza coronavirus, quello che non sapevamo (e che non sappiamo tuttora) è fino a che punto. Questo è dovuto in gran parte al fatto che, da una zona all'altra del mondo, le reazioni sono molto diverse. Per esempio, mentre Hamilton condivideva tramite social un video in cui criticava il potere del denaro che faceva proseguire il campionato in qualunque circostanza e in cui Vettel ammetteva di non saperne abbastanza per prendere una posizione ma di essere convinto che, se la salute pubblica fosse stata messa in pericolo, fosse opportuno sospendere il campionato, dall'altra parte dell'oceano un pilota di NASCAR ridicolizzava il correre le prossime gare a porte chiuse (gare che nel frattempo dovrebbero essere state cancellate).
Nello specifico tutto è iniziato come un normale giovedì pre-gran premio, con quattro piloti convocati per la conferenza stampa, che al giorno d'oggi si svolge su un divanetto. C'erano Latifi, Vettel, Hamilton e Ricciardo, e la distanza tra i quattro era decisamente poca. Non sapevo se esserne preoccupata, oppure sollevata al fatto che Vettel, pur correndo per un team italiano, non fosse stato rinchiuso in uno scantinato in qualità di presunto untore. Negli ultimi tempi, infatti, c'erano polemiche a tutto andare perché i team italianihhhh sonohhhh infettihhhh e dovrebbero essere radiati a vitahhhh dalla Formula 1, insieme alle gomme Pirelli.
I piloti sono stati intervistati a proposito del coronavirus, ignorando il fatto che nessuno di loro sia un virologo, ma essendo piloti di F1 e non piloti di NASCAR sono riusciti a dare risposte che avessero un senso logico e le radio hanno rimbalzato per ore la notizia secondo cui i Vettelton fossero pronti a non gareggiare per questioni di sicurezza.
Poi si è parlato delle polemiche relative ai motori Ferrari, che hanno viste contrapposte di recente FIA e Ferrari e tutti i team con altre motorizzazioni (polemica su cui gli ultimi update danno al momento un accordo tra Ferrari e Mercedes, con quest'ultima che avrebbe rinunciato alla protesta contro l'accordo Ferrari/FIA), chiedendo ai Vettelton se questo abbia cambiato i loro rapporti. I Vettelton non hanno replicato limonando solo perché visti i tempi correnti non darebbero il buon esempio. Poi Vettel ha osservato di avere sfidato Hamilton una volta e che la cosa non sia andata bene. Ricciardo si è messo a trolleggiare in proposito, visti i riferimenti a Baku 2017. Era tutto bellissimo, ma il mondo della Formula 1 era pronto a ricevere una gran mazzata sui denti.
Più o meno alla mia ora di pranzo, quindi nella serata del giovedì australiano, la McLaren ha annunciato che uno dei propri meccanici era risultato positivo al test del coronavirus e che il team si ritirava dal GP d'Australia. Di lì a circa un'ora la FIA ha dichiarato che avrebbe valutato il da farsi e che si sarebbe svolta una riunione straordinaria con i team. A quel punto abbiamo iniziato ad aspettarci una cancellazione dell'evento, oppure una dichiarazione a proposito di un proseguimento a porte chiuse, visti gli spettatori che stavano vicini all'altro un po' come se fossero stati i Vettelton a Baku senza le vetture.
Ciò che non era umanamente prevedibile era la situazione da wtf che si sarebbe lentamente sviluppata di lì a partire da quel momento, cosa che se non fosse stata dovuta a un'emergenza sanitaria internazionale sarebbe stata anche piuttosto divertente. In generale si può dire che sia stata una situazione tragicomica, che ha avuto un'elevata risonanza a livello mediatico. Innanzi tutto nel pomeriggio italiano, quindi quando erano le due/ tre di notte in Australia, venivano riportati degli attendibili rumour: secondo Sky Sport UK il gran premio proseguiva, secondo BBC il gran premio veniva cancellato... insomma, si erano messi molto d'accordo prima di pubblicare notizie.
La cosa più strana, comunque, era l'assenza di comunicati ufficiali, anche mentre ormai tutte le fonti di informazione, TG1 delle 20.00 con servizio di Stella Bruno compreso, davano per certo l'annullamento del gran premio, specie alla luce del fatto che nel momento in cui Stella Bruno parlava di F1 al telegiornale in Australia erano quasi le sei e mezza di mattina e pare che la riunione dei team fosse durata tutta la notte. Di fatto per le squadre era ormai arrivata l'ora di mettersi a lavorare e c'era gente che non era ancora andata a letto. Il comunicato era sempre più atteso, ma niente, calma piatta da quel punto di vista, con alcuni giornalisti che dichiaravano che era stato comunicato loro di recarsi al circuito alle otto, come se le prove libere dovessero essere effettivamente disputate in giornata.
Nel frattempo, mentre per noi si avvicinava sempre di più l'ora di andare a dormire, continuavano a non arrivare risposte precise, ma soltanto pettegolezzi, tipo che alle 6.15 del mattino australiano Raikkonen e Vettel si fossero imbarcati su un volo per l'Europa. In seguito è venuto fuori che non erano stati i soli a lasciare l'Australia, anche Hamilton e Leclerc avrebbero fatto la stessa cosa.
Voci di corridoio narravano come cinque team fossero disposti a correre e altri cinque no, si facevano polemiche basate sul nulla su chi fossero gli uni e chi fossero gli altri, poi è emerso che, alla fine, soltanto tre team sembravano propensi a gareggiare: erano Redbull, Alpha Tauri e Racing Point. Questo non significa che i loro piloti fossero d'accordo: Max e Jos Verstappen, infatti, si apprestavano a lasciare l'Australia! Non oso immaginare come abbiano potuto sentirsi i Kvyasly in quel momento, con un sedile libero in Redbull! E soprattutto come potesse sentirsi Hulkenberg di fronte alla prospettiva che gente a caso potesse salire sul podio.
Io, da parte mia, ero disturbatissima dalla possibilità che l'Alpha Tauri potesse vincere il gran premio: una simile vittoria mi farebbe molto piacere, ma non in un gran premio disertato da molti per questioni sanitarie gravi. Si diceva che sarebbe stata una Indianapolis 2005 2.0, ma no la penso così: quella volta partirono solo in sei perché gli altri quattordici avevano gomme non abbastanza sicure per la pista. I sei partecipanti non correvano nessun rischio in più che in qualsiasi altro gran premio, né correvano rischi i meccanici, i giornalisti o il pubblico. Poi è venuto fuori che esiste un numero legale e che, con meno di dodici vetture al via, non si può gareggiare.
Nel frattempo si è fatta mezzanotte e cinque, ovvero le dieci di mattina australiane. Lo ripeto: le dieci di mattina australiane, non so se vi rendete conto della cosa. Allora, alla fine, è arrivato il comunicato della cancellazione dell'evento, mentre il pubblico era ammassato fuori dai cancelli, all'oscuro del fatto che, se fosse proseguito il weekend, il GP sarebbe stato, a quanto si diceva, a porte chiuse.
Insomma, se l'idea di andare in Australia era stata poco intelligente, ma avvenuta in un momento in cui c'era ancora il beneficio del dubbio sul fatto che il coronavirus si stesse diffondendo ovunque nel mondo, di certo la cancellazione poteva essere gestita in modo molto più sensato, senza dovere attendere la mattina del venerdì, quando ormai mancavano appena due ore all'inizio della prima sessione di prove libere e pare che alcuni team stessero già preparando le vetture per la sessione. Non è chiaro se in quel momento qualcuno dei fuggitivi fosse già arrivato a casa (la signora Raikkonen non ha rilasciato spoiler in tale proposito), né era chiaro quando sarebbe iniziato, a quel punto, il campionato.
Secondo le notizie della giornata di venerdì (mattina italiana, sera australiana) saranno rimandati i gran premi di Bahrein e Vietnam, previsti per la prossima settimana e per il primo weekend di aprile, con il campionato che potrebbe iniziare secondo varie fonti "in Olanda" / "a fine maggio" / "a Baku". Wait and see, al momento ci sarà una pausa primaverile piuttosto lunga, sia per quanto riguarda il campionato di Indycar sia per molte altre serie. In Indycar, infatti, gli eventi di marzo e aprile sono stati cancellati, quello di St.Petersburg di questo weekend ancora più in extremis della Formula 1, seppure in modo molto meno surreale di quanto non sia avvenuto per l'evento australiano.
In sintesi, facendo una sintesi più o meno realistica del pre-weekend australiano, è andata più o meno così:
Gangster Hammi: "Questo è un momento storico molto complicato, sento tantissimo la mancanza dei Roscoco che non ho portato con me, stamattina mi sono svegliato di pessimo umore, su un letto dal quale Roscoe non mi aveva sbattuto giù a forza come mi capita a casa, e in questo momento vorrei fuggire a casa a gambe levate. Purtroppo Sebby non abita nel mio stesso palazzo ma vicino a Iceman, quindi non possiamo nemmeno fuggire insieme."
Sebby: "Lewis, mentre curiosavo a caso sui tuoi profili social ti ho visto un po' abbattuto, se non sai come riprenderti, ti ricordo che tra mezz'ora siamo in conferenza stampa con Dani-Smile."
Dani-Smile: "Dai, gente, che vinco il GP come a Baku quando vi strisciavate l'uno contro l'altro."
Latifi: "Ne dubito."
Dani-Smile: "Ma tu che ca**o vuoi?"
Team McLaren: "Noi siamo out."
Tutti i team: "Tra dieci ore anche noi saremo out."
Sebby: "Kimi, dove sei?! Guarda che perdiamo l'aereo e il Predestinato potrebbe precederci."
Iceman: "E che problema c'è, tanto ci sei abituato."
Sebby: "F*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, F*CK AL QUADRATO E F*CK AL CUBO!"
Iceman: "Stai calmo, sembri una marmotta assassina del Quebec."
Gangster Hammi: "Perché state fuggendo così, nel buio, come se foste ladri? Non lo siete, non avete di sicuro in tasca dei mondiali sottratti ad altri piloti..."
Sebby: "Stiamo andando a casa a progettare una pubblicità progresso, per dare il buon esempio ai bambini."
Gangster Hammi: "Una cosa tipo, non dovete uscire?"
Sebby: "E non dovete limonare."
Iceman: "Né entrare in due nelle vasche idromassaggio alla vodka."
Gangster Hammi: "Guardate vecchi gran premi su Youtube."
Sebby: "E comunicate tramite piccioni viaggiatori."
Iceman: "Ma soprattutto fate come noi, usate i vibratori telecomandati a distanza commercializzati da Robert Doornbos!"
Gangster Hammi: "Kimi, siamo in fascia protetta!"
Iceman: "Appunto, dobbiamo dare il buon esempio ai bambini, in attesa di poterlo fare anche in pista!"
L'attesa sarà lunga, come ci ha ricordato il Sommo Iceman, ma pensiamo positivo, prima o poi torneremo alla nostra vita normale e anche le competizioni torneranno alla normalità.
Come già avevamo capito da un po', questo campionato è destinato ad essere molto condizionato dall'emergenza coronavirus, quello che non sapevamo (e che non sappiamo tuttora) è fino a che punto. Questo è dovuto in gran parte al fatto che, da una zona all'altra del mondo, le reazioni sono molto diverse. Per esempio, mentre Hamilton condivideva tramite social un video in cui criticava il potere del denaro che faceva proseguire il campionato in qualunque circostanza e in cui Vettel ammetteva di non saperne abbastanza per prendere una posizione ma di essere convinto che, se la salute pubblica fosse stata messa in pericolo, fosse opportuno sospendere il campionato, dall'altra parte dell'oceano un pilota di NASCAR ridicolizzava il correre le prossime gare a porte chiuse (gare che nel frattempo dovrebbero essere state cancellate).
Nello specifico tutto è iniziato come un normale giovedì pre-gran premio, con quattro piloti convocati per la conferenza stampa, che al giorno d'oggi si svolge su un divanetto. C'erano Latifi, Vettel, Hamilton e Ricciardo, e la distanza tra i quattro era decisamente poca. Non sapevo se esserne preoccupata, oppure sollevata al fatto che Vettel, pur correndo per un team italiano, non fosse stato rinchiuso in uno scantinato in qualità di presunto untore. Negli ultimi tempi, infatti, c'erano polemiche a tutto andare perché i team italianihhhh sonohhhh infettihhhh e dovrebbero essere radiati a vitahhhh dalla Formula 1, insieme alle gomme Pirelli.
I piloti sono stati intervistati a proposito del coronavirus, ignorando il fatto che nessuno di loro sia un virologo, ma essendo piloti di F1 e non piloti di NASCAR sono riusciti a dare risposte che avessero un senso logico e le radio hanno rimbalzato per ore la notizia secondo cui i Vettelton fossero pronti a non gareggiare per questioni di sicurezza.
Poi si è parlato delle polemiche relative ai motori Ferrari, che hanno viste contrapposte di recente FIA e Ferrari e tutti i team con altre motorizzazioni (polemica su cui gli ultimi update danno al momento un accordo tra Ferrari e Mercedes, con quest'ultima che avrebbe rinunciato alla protesta contro l'accordo Ferrari/FIA), chiedendo ai Vettelton se questo abbia cambiato i loro rapporti. I Vettelton non hanno replicato limonando solo perché visti i tempi correnti non darebbero il buon esempio. Poi Vettel ha osservato di avere sfidato Hamilton una volta e che la cosa non sia andata bene. Ricciardo si è messo a trolleggiare in proposito, visti i riferimenti a Baku 2017. Era tutto bellissimo, ma il mondo della Formula 1 era pronto a ricevere una gran mazzata sui denti.
Più o meno alla mia ora di pranzo, quindi nella serata del giovedì australiano, la McLaren ha annunciato che uno dei propri meccanici era risultato positivo al test del coronavirus e che il team si ritirava dal GP d'Australia. Di lì a circa un'ora la FIA ha dichiarato che avrebbe valutato il da farsi e che si sarebbe svolta una riunione straordinaria con i team. A quel punto abbiamo iniziato ad aspettarci una cancellazione dell'evento, oppure una dichiarazione a proposito di un proseguimento a porte chiuse, visti gli spettatori che stavano vicini all'altro un po' come se fossero stati i Vettelton a Baku senza le vetture.
Ciò che non era umanamente prevedibile era la situazione da wtf che si sarebbe lentamente sviluppata di lì a partire da quel momento, cosa che se non fosse stata dovuta a un'emergenza sanitaria internazionale sarebbe stata anche piuttosto divertente. In generale si può dire che sia stata una situazione tragicomica, che ha avuto un'elevata risonanza a livello mediatico. Innanzi tutto nel pomeriggio italiano, quindi quando erano le due/ tre di notte in Australia, venivano riportati degli attendibili rumour: secondo Sky Sport UK il gran premio proseguiva, secondo BBC il gran premio veniva cancellato... insomma, si erano messi molto d'accordo prima di pubblicare notizie.
La cosa più strana, comunque, era l'assenza di comunicati ufficiali, anche mentre ormai tutte le fonti di informazione, TG1 delle 20.00 con servizio di Stella Bruno compreso, davano per certo l'annullamento del gran premio, specie alla luce del fatto che nel momento in cui Stella Bruno parlava di F1 al telegiornale in Australia erano quasi le sei e mezza di mattina e pare che la riunione dei team fosse durata tutta la notte. Di fatto per le squadre era ormai arrivata l'ora di mettersi a lavorare e c'era gente che non era ancora andata a letto. Il comunicato era sempre più atteso, ma niente, calma piatta da quel punto di vista, con alcuni giornalisti che dichiaravano che era stato comunicato loro di recarsi al circuito alle otto, come se le prove libere dovessero essere effettivamente disputate in giornata.
Nel frattempo, mentre per noi si avvicinava sempre di più l'ora di andare a dormire, continuavano a non arrivare risposte precise, ma soltanto pettegolezzi, tipo che alle 6.15 del mattino australiano Raikkonen e Vettel si fossero imbarcati su un volo per l'Europa. In seguito è venuto fuori che non erano stati i soli a lasciare l'Australia, anche Hamilton e Leclerc avrebbero fatto la stessa cosa.
Voci di corridoio narravano come cinque team fossero disposti a correre e altri cinque no, si facevano polemiche basate sul nulla su chi fossero gli uni e chi fossero gli altri, poi è emerso che, alla fine, soltanto tre team sembravano propensi a gareggiare: erano Redbull, Alpha Tauri e Racing Point. Questo non significa che i loro piloti fossero d'accordo: Max e Jos Verstappen, infatti, si apprestavano a lasciare l'Australia! Non oso immaginare come abbiano potuto sentirsi i Kvyasly in quel momento, con un sedile libero in Redbull! E soprattutto come potesse sentirsi Hulkenberg di fronte alla prospettiva che gente a caso potesse salire sul podio.
Io, da parte mia, ero disturbatissima dalla possibilità che l'Alpha Tauri potesse vincere il gran premio: una simile vittoria mi farebbe molto piacere, ma non in un gran premio disertato da molti per questioni sanitarie gravi. Si diceva che sarebbe stata una Indianapolis 2005 2.0, ma no la penso così: quella volta partirono solo in sei perché gli altri quattordici avevano gomme non abbastanza sicure per la pista. I sei partecipanti non correvano nessun rischio in più che in qualsiasi altro gran premio, né correvano rischi i meccanici, i giornalisti o il pubblico. Poi è venuto fuori che esiste un numero legale e che, con meno di dodici vetture al via, non si può gareggiare.
Nel frattempo si è fatta mezzanotte e cinque, ovvero le dieci di mattina australiane. Lo ripeto: le dieci di mattina australiane, non so se vi rendete conto della cosa. Allora, alla fine, è arrivato il comunicato della cancellazione dell'evento, mentre il pubblico era ammassato fuori dai cancelli, all'oscuro del fatto che, se fosse proseguito il weekend, il GP sarebbe stato, a quanto si diceva, a porte chiuse.
Insomma, se l'idea di andare in Australia era stata poco intelligente, ma avvenuta in un momento in cui c'era ancora il beneficio del dubbio sul fatto che il coronavirus si stesse diffondendo ovunque nel mondo, di certo la cancellazione poteva essere gestita in modo molto più sensato, senza dovere attendere la mattina del venerdì, quando ormai mancavano appena due ore all'inizio della prima sessione di prove libere e pare che alcuni team stessero già preparando le vetture per la sessione. Non è chiaro se in quel momento qualcuno dei fuggitivi fosse già arrivato a casa (la signora Raikkonen non ha rilasciato spoiler in tale proposito), né era chiaro quando sarebbe iniziato, a quel punto, il campionato.
Secondo le notizie della giornata di venerdì (mattina italiana, sera australiana) saranno rimandati i gran premi di Bahrein e Vietnam, previsti per la prossima settimana e per il primo weekend di aprile, con il campionato che potrebbe iniziare secondo varie fonti "in Olanda" / "a fine maggio" / "a Baku". Wait and see, al momento ci sarà una pausa primaverile piuttosto lunga, sia per quanto riguarda il campionato di Indycar sia per molte altre serie. In Indycar, infatti, gli eventi di marzo e aprile sono stati cancellati, quello di St.Petersburg di questo weekend ancora più in extremis della Formula 1, seppure in modo molto meno surreale di quanto non sia avvenuto per l'evento australiano.
In sintesi, facendo una sintesi più o meno realistica del pre-weekend australiano, è andata più o meno così:
Gangster Hammi: "Questo è un momento storico molto complicato, sento tantissimo la mancanza dei Roscoco che non ho portato con me, stamattina mi sono svegliato di pessimo umore, su un letto dal quale Roscoe non mi aveva sbattuto giù a forza come mi capita a casa, e in questo momento vorrei fuggire a casa a gambe levate. Purtroppo Sebby non abita nel mio stesso palazzo ma vicino a Iceman, quindi non possiamo nemmeno fuggire insieme."
Sebby: "Lewis, mentre curiosavo a caso sui tuoi profili social ti ho visto un po' abbattuto, se non sai come riprenderti, ti ricordo che tra mezz'ora siamo in conferenza stampa con Dani-Smile."
Dani-Smile: "Dai, gente, che vinco il GP come a Baku quando vi strisciavate l'uno contro l'altro."
Latifi: "Ne dubito."
Dani-Smile: "Ma tu che ca**o vuoi?"
Team McLaren: "Noi siamo out."
Tutti i team: "Tra dieci ore anche noi saremo out."
Sebby: "Kimi, dove sei?! Guarda che perdiamo l'aereo e il Predestinato potrebbe precederci."
Iceman: "E che problema c'è, tanto ci sei abituato."
Sebby: "F*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, f*ck, F*CK AL QUADRATO E F*CK AL CUBO!"
Iceman: "Stai calmo, sembri una marmotta assassina del Quebec."
Gangster Hammi: "Perché state fuggendo così, nel buio, come se foste ladri? Non lo siete, non avete di sicuro in tasca dei mondiali sottratti ad altri piloti..."
Sebby: "Stiamo andando a casa a progettare una pubblicità progresso, per dare il buon esempio ai bambini."
Gangster Hammi: "Una cosa tipo, non dovete uscire?"
Sebby: "E non dovete limonare."
Iceman: "Né entrare in due nelle vasche idromassaggio alla vodka."
Gangster Hammi: "Guardate vecchi gran premi su Youtube."
Sebby: "E comunicate tramite piccioni viaggiatori."
Iceman: "Ma soprattutto fate come noi, usate i vibratori telecomandati a distanza commercializzati da Robert Doornbos!"
Gangster Hammi: "Kimi, siamo in fascia protetta!"
Iceman: "Appunto, dobbiamo dare il buon esempio ai bambini, in attesa di poterlo fare anche in pista!"
L'attesa sarà lunga, come ci ha ricordato il Sommo Iceman, ma pensiamo positivo, prima o poi torneremo alla nostra vita normale e anche le competizioni torneranno alla normalità.
sabato 14 marzo 2020
F1 The Golden Days: GP Australia 2008
Nel 2008, quando si è aperta la stagione, speravamo in un punto di rottura, di vivere dopo lo spy-gate un anno con poche polemiche... Dopo le prove libere, tutto lasciava pensare a un imminente scontro Ferrari vs McLaren, la prima con al volante il campione del mondo in carica Raikkonen, la seconda che aveva ormai superato i giorni complicati della convivenza tra Hamilton e Alonso. Le qualifiche, tuttavia, facevano pensare a una storia un po' diversa: un problema tecnico, infatti, relegava Raikkonen nelle retrovie e Massa non andava oltre il quarto posto. Hamilton partiva dalla pole position davanti alla BMW di Kubica e alla McLaren del suo nuovo compagno di squadra Kovalainen.
I tre mantenevano le loro posizioni, mentre in casa Ferrari la situazione si complicava ulteriormente: Massa andava in testacoda precipitando nelle retrovie, nel tentativo di attaccare la seconda McLaren, mentre la risalita di Raikkonen, per ironia della sorte, più tardi era destinata ad essere frenata da un analogo errore, nel tentativo di sorpasso proprio sullo stesso Kovalainen.
Con cinque vetture già ritirate per incidenti vari al via e un paio fermate in corso d'opera da problemi tecnici, un numero ristretto di vetture era ormai presente sul tracciato australiano. Le Rosse, al momento, appartenevano a questo numero ristretto, ma non sarebbe durata molto a lungo.
Delle due Ferrari, la prima a uscire di scena è stata quella di Massa, per un guasto al motore. Il brasiliano era da poco uscito con la vettura intatta da un incidente che aveva messo fuori gioco un Coulthard particolarmente insoddisfatto dell'accaduto.
Altri piloti che si trovavano in posizioni di poco spessore sono usciti di scena per problemi tecnici o incidenti e questo destino, infine, è toccato anche a uno dei protagonisti: Kubica, infatti, è stato coinvolto in una collisione con Nakajima, ritirandosi. A quel punto sarebbe stata una facile doppietta per la McLaren... se Kovalainen non avesse perso tempo nell'ultima sosta, lasciando degli outsider a lottare per il podio.
Con Hamilton imprendibile, Heidfeld stazionava infatti in seconda posizione seguito da Rosberg. Anche Barrichello, con la Honda, era stato avvistato in quelle posizioni di spessore, ma un pitstop gli aveva fatto perdere terreno. E non solo: dopo quel pitstop era anche rientrato in pista ignorando il semaforo rosso all'uscita della pitlane: sarebbe stato uno dei sette piloti a completare la gara, ma sarebbe stato squalificato proprio per quella ragione.
Hamilton, Heidfeld, Rosberg, Alonso, Kovalainen, Nakajima: due McLaren, una BMW, due Williams e una Renault erano destinate a vedere la luce della bandiera a scacchi, destino che quel giorno non era previsto per l'unica Ferrari rimasta in pista nella seconda parte della gara.
A pochi giri dalla fine, Raikkonen si ritirava, infatti, per un guasto al motore, proprio come successo diverse tornate prima al suo compagno di squadra. Non il migliore degli inizi per la Rossa. Ironia della sorte, la squalifica di Barrichello faceva risalire Raikkonen all'ottavo posto: avendo completato il 90% di gara portava quindi a casa un punto. In settima posizione veniva classificato Bourdais: anche il quattro volte campione di Champ Car, al debutto con la Toro Rosso, si era ritirato a pochissimi giri dal termine per il cedimento del propulsore. Era quarto al momento del ritiro, una posizione che, nella sua breve carriera in F1, non avrebbe mai ottenuto.
Una gara anomala, quella dell'Albert Park di dodici anni fa, mentre cercavamo risposte sulla stagione appena iniziata. Il vincitore del gran premio inaugurale avrebbe vinto il mondiale, il successivo 2 novembre, ma le dinamiche di quel campionato, dalla sola Melbourne, erano ancora ben poco prevedibili.
Non tutti i gran premi australiani sono così ricchi di colpi di scena, in alcune occasioni si è capito fin dai primi metri quale sarebbe stato il naturale proseguimento della stagione. Il 2008, comunque, ci ricorda che il motorsport, in certi casi, sa essere davvero imprevedibile. Un giorno, quando il caos che stiamo vivendo attualmente sarà finito, speriamo di rivedere gran premi d'Australia un po' da WTF (veri gran premi, di quelli dove le auto scendono in pista, non di quelli in cui si aspetta per dodici ore un comunicato su quello che succederà), di quelli dopo i quali ci chiederemo: "cos'ho appena visto?"...
I tre mantenevano le loro posizioni, mentre in casa Ferrari la situazione si complicava ulteriormente: Massa andava in testacoda precipitando nelle retrovie, nel tentativo di attaccare la seconda McLaren, mentre la risalita di Raikkonen, per ironia della sorte, più tardi era destinata ad essere frenata da un analogo errore, nel tentativo di sorpasso proprio sullo stesso Kovalainen.
Con cinque vetture già ritirate per incidenti vari al via e un paio fermate in corso d'opera da problemi tecnici, un numero ristretto di vetture era ormai presente sul tracciato australiano. Le Rosse, al momento, appartenevano a questo numero ristretto, ma non sarebbe durata molto a lungo.
Delle due Ferrari, la prima a uscire di scena è stata quella di Massa, per un guasto al motore. Il brasiliano era da poco uscito con la vettura intatta da un incidente che aveva messo fuori gioco un Coulthard particolarmente insoddisfatto dell'accaduto.
Altri piloti che si trovavano in posizioni di poco spessore sono usciti di scena per problemi tecnici o incidenti e questo destino, infine, è toccato anche a uno dei protagonisti: Kubica, infatti, è stato coinvolto in una collisione con Nakajima, ritirandosi. A quel punto sarebbe stata una facile doppietta per la McLaren... se Kovalainen non avesse perso tempo nell'ultima sosta, lasciando degli outsider a lottare per il podio.
Con Hamilton imprendibile, Heidfeld stazionava infatti in seconda posizione seguito da Rosberg. Anche Barrichello, con la Honda, era stato avvistato in quelle posizioni di spessore, ma un pitstop gli aveva fatto perdere terreno. E non solo: dopo quel pitstop era anche rientrato in pista ignorando il semaforo rosso all'uscita della pitlane: sarebbe stato uno dei sette piloti a completare la gara, ma sarebbe stato squalificato proprio per quella ragione.
Hamilton, Heidfeld, Rosberg, Alonso, Kovalainen, Nakajima: due McLaren, una BMW, due Williams e una Renault erano destinate a vedere la luce della bandiera a scacchi, destino che quel giorno non era previsto per l'unica Ferrari rimasta in pista nella seconda parte della gara.
A pochi giri dalla fine, Raikkonen si ritirava, infatti, per un guasto al motore, proprio come successo diverse tornate prima al suo compagno di squadra. Non il migliore degli inizi per la Rossa. Ironia della sorte, la squalifica di Barrichello faceva risalire Raikkonen all'ottavo posto: avendo completato il 90% di gara portava quindi a casa un punto. In settima posizione veniva classificato Bourdais: anche il quattro volte campione di Champ Car, al debutto con la Toro Rosso, si era ritirato a pochissimi giri dal termine per il cedimento del propulsore. Era quarto al momento del ritiro, una posizione che, nella sua breve carriera in F1, non avrebbe mai ottenuto.
Una gara anomala, quella dell'Albert Park di dodici anni fa, mentre cercavamo risposte sulla stagione appena iniziata. Il vincitore del gran premio inaugurale avrebbe vinto il mondiale, il successivo 2 novembre, ma le dinamiche di quel campionato, dalla sola Melbourne, erano ancora ben poco prevedibili.
Non tutti i gran premi australiani sono così ricchi di colpi di scena, in alcune occasioni si è capito fin dai primi metri quale sarebbe stato il naturale proseguimento della stagione. Il 2008, comunque, ci ricorda che il motorsport, in certi casi, sa essere davvero imprevedibile. Un giorno, quando il caos che stiamo vivendo attualmente sarà finito, speriamo di rivedere gran premi d'Australia un po' da WTF (veri gran premi, di quelli dove le auto scendono in pista, non di quelli in cui si aspetta per dodici ore un comunicato su quello che succederà), di quelli dopo i quali ci chiederemo: "cos'ho appena visto?"...
mercoledì 11 marzo 2020
La lettera che tra qualche anno Hamilton scriverà a Vettel (una breve fanfic aspettando il mondiale che, forse, sta per cominciare)
Ladies, gentlemen and unicorns, soprattutto unicorns, credo che sia arrivato il momento di postare un'altra fan fiction Vettelton <3 ...che cosa ne dite? L'ho scritta qualche tempo fa e ho deciso di condividerla anche qui sul blog. Buona lettura a tutti.
******
Caro Sebastian,
il mese di maggio è già passato e purtroppo non ti ho potuto rivedere. Speravo che saresti venuto a gironzolare nel paddock al Gran Premio di Montecarlo, magari come ospite nel box dell'Alpha Tauri, unico profilo che hai iniziato a seguire da quando l'anno scorso hai aperto un profilo Twitter sul quale hai pubblicato negli ultimi dodici mesi ben tre post, ma purtroppo le mie aspettative sono state prontamente smentite.
Nonostante da quando ci siamo ritirati entrambi dalla Formula 1 ci siamo sentiti quasi quotidianamente per scambiarci delle meme, mi manca la tua presenza intorno a me e mi manca molto un contatto fisico. Era così bello quando eravamo impegnati in duelli corpo a corpo in pista, anche se negli ultimi tempi non accadeva tanto spesso ed erano di più le volte in cui mi doppiavi, vista la mia malsana decisione di passare in Haas, che era mille volte più lenta dell'Aston Martin per la quale sei stato costretto a gareggiare gratis dato che Strollino ce l'aveva con te per averlo speronato a Monza 2019. Sono felice che a quei tempi quella vettura fosse ancora rosa, ti stava davvero benissimo, eri una perfetta principessa.
Al di là dei duelli e dei contatti al volante delle nostre vetture, mi piacevano tanto anche quelli che avvenivano al di fuori, quando ci abbracciavamo e tu mi tiravi la coda, afferrandomi per le treccine e dicendomi che eri felice di avere un alleato, perché non capivi le nuove generazioni.
Non le capivo nemmeno io e sono certo che nessuno di quei pilotini sia maturato, nonostante ormai siano passati tanti anni e siano invecchiati anche loro. Quando ci siamo visti a Monaco, Verstappen mi ha confidato di tingersi i capelli perché non si vedano quelli bianchi, mentre ho notato che la calvizie di Leclerc si estende a macchia d'olio. Gli ho chiesto anche se ti avesse visto, ultimamente, ma mi ha detto che vi siete sentiti solo al telefono quando gli hai telefonato per fargli gli auguri di buon anno, dato che nei passati anni non aveva mai risposto alle tue cartoline sostenendo che erano state sottratte dai postini.
Mi ha raccontato che gli hai riferito di avere iniziato a coltivare un orto e ne sono molto soddisfatto, così se un giorno dovessi venire a trovarti a casa tua a sorpresa, potresti invitarmi a pranzo o a cena senza triggerarmi troppo. Se faccio uno sforzo di immaginazione, ti immagino perfettamente come ortolano. Quando qualche talpa o qualche insetto ti distrugge le piante, sono certo che hai delle romantiche esternazioni, un concentrato di "f*ck" che non finisce più.
Non ti ho scritto, tuttavia, per parlare delle tue doti agricole, quanto piuttosto per raccontarti di un sogno inquietante che ho fatto qualche tempo fa, che ti riguardava. Che strano, avevo sempre pensato che, se ti avessi sognato, sarebbe stato un sogno bellissimo, invece è stato un incubo su un fatto realmente accaduto, uno dei più brutti della nostra carriera.
Come puoi immaginare, non ho mai dubitato delle mie capacità. Fin dal primo giorno in cui sono salito su una F1 ho sentito di essere predestinato a vincere mondiali (ti prego, non riferirlo a Charles, perché potrebbe offendersi, anche se ho vinto molto più di lui) e non ho mai smesso di credere in me stesso nemmeno nei momenti più difficili. Credo che sia questa la ragione per cui, a un certo punto, ho commesso azioni piuttosto debilitanti, tipo vendicarmi di fatti accaduti in pista sabotando il freezer dei gelati di Raikkonen, oppure creando account fake per insultare Rosberg nei commenti ai suoi video su Youtube. Ti prego di non riferire a nessuno di loro neanche questo, stanno entrambi cercando i responsabili da anni e vorrei evitare che mi picchiassero, la prossima volta in cui mi vedono.
Basta con le chiacchiere, procediamo, affinché tu possa essere messo al corrente del terribile sogno che ho fatto. Era uno di quei giorni in cui credevo tanto in me stesso, ma le cose non andavano esattamente a mio favore. Era scoppiato un temporale all'improvviso e per un attimo mi ero messo a ridere sotto al casco.
"Con questa pioggia, Massa andrà sicuramente per prati" pensavo.
Mentre formulavo quel pensiero, tuttavia, mi sono emozionato troppo. Ho beccato un rivolo d'acqua e, all'improvviso, sei passato tu, che mi stavi attaccato al cu*o incurante del fatto che fossi sul punto di vincere il mio primo mondiale.
È questo che ho sognato, quel terribile momento, in cui per ironia della sorte sei comparso a caso e stavi per fare l'azione che ti è sempre riuscita peggio: consegnare il mondiale alla Ferrari.
In un primo momento me la sono presa con Felipe, tirandogli tutti gli accidenti possibili, nella speranza che si levasse di torno. Non è successo, ma mi sento colpevole per quello che ho fatto. Tutte le disgrazie che gli ho augurato, hanno iniziato ad accadergli una dopo l'altra. Credo di avere rovinato la sua carriera in quel momento, quando avrei dovuto prendermela solo con te.
Infatti, quando ho visto che sfuggivi via, ho iniziato a fantasticare e ad avere delle visioni stupende di me che ti prendevo a sprangate. Tu mi invocavi di smetterla, che non era colpa tua quello che era successo, che stavi facendo solo la tua gara e che io stavo pensando ai social network.
Tutto ciò era falsissimo: nel lontano 2008 non usavamo ancora i social network e infatti sentivo che la mia vita era, in qualche modo, troppo monotona e piatta. Non avevo la possibilità di mostrare al mondo foto delle mie telemetrie o dei miei perizomi leopardati che indossavo in piscina...
Mentre ti inseguivo, pensavo che alla fine della gara sarei venuto a picchiarti e che ti avrei fatto pentire di quello che era successo, anche se non potevo fare a meno di dirmi che non avrei mai potuto torcere un solo capello a una creatura angelica con dei meravigliosi occhioni azzurri, come mi sembravi tu...
Infatti è andato tutto per il meglio, ce la siamo cavata senza spargimenti di sangue, quando alla fine abbiamo trovato Glock sulla nostra strada.
Era lento, non riusciva a tenere la vettura in pista, ti sei buttato a fianco a lui e l'hai superato e allora, a quel punto, ho capito che il vero obiettivo era seguirti. Me lo sono lasciato alle spalle anch'io e a quel punto mi sono lanciato in un urlo liberatore.
Nel sogno era quasi tutto invariato, a parte quello che accadeva dopo la gara. Venivo da te, ti dicevo che non importava quello che era successo e che ti volevo bene sempre e comunque. Poi, proprio mentre stavo per baciarti, mi sono svegliato di soprassalto.
Ci tenevo a condividere con te tutto ciò, per questo ti ho scritto questa lettera, oltre che perché so che sei antico e ti farà piacere vedere un lungo papiro scritto a mano. Non mi resta che scattarle una foto e mandartela via Whattsap.
Ti mando un caro saluto e un abbraccio,
Lewis
***
Sebastian Vettel:
Aaaawwww, sei stato così dolce! *-* Mi ha fatto piacere leggere la tua lettera, anche se scrivi un po' come una gallina e c'è mancato poco che avessi bisogno di un perito calligrafo per decifrare i tuoi geroglifici.
Lewis Hamilton:
Mi tremava la mano per l'emozione!
Sebastian Vettel:
In tal caso ti perdono e ti mando una foto delle mie cipolle, delle mie carote, dei miei pomodori e dei miei cetrioli.
Lewis Hamilton:
OMG, quei cetrioli sono E-N-O-R-M-I e hanno un'inequivocabile forma fallica! Credo che dovrai assolutamente invitarmi a cena, non accetto rifiuti!
Sebastian Vettel:
Con piacere. Quando pensi di poterti prendere una breve vacanza nella mia modesta dimora sul lago di Ginevra?
Lewis Hamilton:
Il prima possibile! :-)))
******
Caro Sebastian,
il mese di maggio è già passato e purtroppo non ti ho potuto rivedere. Speravo che saresti venuto a gironzolare nel paddock al Gran Premio di Montecarlo, magari come ospite nel box dell'Alpha Tauri, unico profilo che hai iniziato a seguire da quando l'anno scorso hai aperto un profilo Twitter sul quale hai pubblicato negli ultimi dodici mesi ben tre post, ma purtroppo le mie aspettative sono state prontamente smentite.
Nonostante da quando ci siamo ritirati entrambi dalla Formula 1 ci siamo sentiti quasi quotidianamente per scambiarci delle meme, mi manca la tua presenza intorno a me e mi manca molto un contatto fisico. Era così bello quando eravamo impegnati in duelli corpo a corpo in pista, anche se negli ultimi tempi non accadeva tanto spesso ed erano di più le volte in cui mi doppiavi, vista la mia malsana decisione di passare in Haas, che era mille volte più lenta dell'Aston Martin per la quale sei stato costretto a gareggiare gratis dato che Strollino ce l'aveva con te per averlo speronato a Monza 2019. Sono felice che a quei tempi quella vettura fosse ancora rosa, ti stava davvero benissimo, eri una perfetta principessa.
Al di là dei duelli e dei contatti al volante delle nostre vetture, mi piacevano tanto anche quelli che avvenivano al di fuori, quando ci abbracciavamo e tu mi tiravi la coda, afferrandomi per le treccine e dicendomi che eri felice di avere un alleato, perché non capivi le nuove generazioni.
Non le capivo nemmeno io e sono certo che nessuno di quei pilotini sia maturato, nonostante ormai siano passati tanti anni e siano invecchiati anche loro. Quando ci siamo visti a Monaco, Verstappen mi ha confidato di tingersi i capelli perché non si vedano quelli bianchi, mentre ho notato che la calvizie di Leclerc si estende a macchia d'olio. Gli ho chiesto anche se ti avesse visto, ultimamente, ma mi ha detto che vi siete sentiti solo al telefono quando gli hai telefonato per fargli gli auguri di buon anno, dato che nei passati anni non aveva mai risposto alle tue cartoline sostenendo che erano state sottratte dai postini.
Mi ha raccontato che gli hai riferito di avere iniziato a coltivare un orto e ne sono molto soddisfatto, così se un giorno dovessi venire a trovarti a casa tua a sorpresa, potresti invitarmi a pranzo o a cena senza triggerarmi troppo. Se faccio uno sforzo di immaginazione, ti immagino perfettamente come ortolano. Quando qualche talpa o qualche insetto ti distrugge le piante, sono certo che hai delle romantiche esternazioni, un concentrato di "f*ck" che non finisce più.
Non ti ho scritto, tuttavia, per parlare delle tue doti agricole, quanto piuttosto per raccontarti di un sogno inquietante che ho fatto qualche tempo fa, che ti riguardava. Che strano, avevo sempre pensato che, se ti avessi sognato, sarebbe stato un sogno bellissimo, invece è stato un incubo su un fatto realmente accaduto, uno dei più brutti della nostra carriera.
Come puoi immaginare, non ho mai dubitato delle mie capacità. Fin dal primo giorno in cui sono salito su una F1 ho sentito di essere predestinato a vincere mondiali (ti prego, non riferirlo a Charles, perché potrebbe offendersi, anche se ho vinto molto più di lui) e non ho mai smesso di credere in me stesso nemmeno nei momenti più difficili. Credo che sia questa la ragione per cui, a un certo punto, ho commesso azioni piuttosto debilitanti, tipo vendicarmi di fatti accaduti in pista sabotando il freezer dei gelati di Raikkonen, oppure creando account fake per insultare Rosberg nei commenti ai suoi video su Youtube. Ti prego di non riferire a nessuno di loro neanche questo, stanno entrambi cercando i responsabili da anni e vorrei evitare che mi picchiassero, la prossima volta in cui mi vedono.
Basta con le chiacchiere, procediamo, affinché tu possa essere messo al corrente del terribile sogno che ho fatto. Era uno di quei giorni in cui credevo tanto in me stesso, ma le cose non andavano esattamente a mio favore. Era scoppiato un temporale all'improvviso e per un attimo mi ero messo a ridere sotto al casco.
"Con questa pioggia, Massa andrà sicuramente per prati" pensavo.
Mentre formulavo quel pensiero, tuttavia, mi sono emozionato troppo. Ho beccato un rivolo d'acqua e, all'improvviso, sei passato tu, che mi stavi attaccato al cu*o incurante del fatto che fossi sul punto di vincere il mio primo mondiale.
È questo che ho sognato, quel terribile momento, in cui per ironia della sorte sei comparso a caso e stavi per fare l'azione che ti è sempre riuscita peggio: consegnare il mondiale alla Ferrari.
In un primo momento me la sono presa con Felipe, tirandogli tutti gli accidenti possibili, nella speranza che si levasse di torno. Non è successo, ma mi sento colpevole per quello che ho fatto. Tutte le disgrazie che gli ho augurato, hanno iniziato ad accadergli una dopo l'altra. Credo di avere rovinato la sua carriera in quel momento, quando avrei dovuto prendermela solo con te.
Infatti, quando ho visto che sfuggivi via, ho iniziato a fantasticare e ad avere delle visioni stupende di me che ti prendevo a sprangate. Tu mi invocavi di smetterla, che non era colpa tua quello che era successo, che stavi facendo solo la tua gara e che io stavo pensando ai social network.
Tutto ciò era falsissimo: nel lontano 2008 non usavamo ancora i social network e infatti sentivo che la mia vita era, in qualche modo, troppo monotona e piatta. Non avevo la possibilità di mostrare al mondo foto delle mie telemetrie o dei miei perizomi leopardati che indossavo in piscina...
Mentre ti inseguivo, pensavo che alla fine della gara sarei venuto a picchiarti e che ti avrei fatto pentire di quello che era successo, anche se non potevo fare a meno di dirmi che non avrei mai potuto torcere un solo capello a una creatura angelica con dei meravigliosi occhioni azzurri, come mi sembravi tu...
Infatti è andato tutto per il meglio, ce la siamo cavata senza spargimenti di sangue, quando alla fine abbiamo trovato Glock sulla nostra strada.
Era lento, non riusciva a tenere la vettura in pista, ti sei buttato a fianco a lui e l'hai superato e allora, a quel punto, ho capito che il vero obiettivo era seguirti. Me lo sono lasciato alle spalle anch'io e a quel punto mi sono lanciato in un urlo liberatore.
Nel sogno era quasi tutto invariato, a parte quello che accadeva dopo la gara. Venivo da te, ti dicevo che non importava quello che era successo e che ti volevo bene sempre e comunque. Poi, proprio mentre stavo per baciarti, mi sono svegliato di soprassalto.
Ci tenevo a condividere con te tutto ciò, per questo ti ho scritto questa lettera, oltre che perché so che sei antico e ti farà piacere vedere un lungo papiro scritto a mano. Non mi resta che scattarle una foto e mandartela via Whattsap.
Ti mando un caro saluto e un abbraccio,
Lewis
***
Sebastian Vettel:
Aaaawwww, sei stato così dolce! *-* Mi ha fatto piacere leggere la tua lettera, anche se scrivi un po' come una gallina e c'è mancato poco che avessi bisogno di un perito calligrafo per decifrare i tuoi geroglifici.
Lewis Hamilton:
Mi tremava la mano per l'emozione!
Sebastian Vettel:
In tal caso ti perdono e ti mando una foto delle mie cipolle, delle mie carote, dei miei pomodori e dei miei cetrioli.
Lewis Hamilton:
OMG, quei cetrioli sono E-N-O-R-M-I e hanno un'inequivocabile forma fallica! Credo che dovrai assolutamente invitarmi a cena, non accetto rifiuti!
Sebastian Vettel:
Con piacere. Quando pensi di poterti prendere una breve vacanza nella mia modesta dimora sul lago di Ginevra?
Lewis Hamilton:
Il prima possibile! :-)))
lunedì 9 marzo 2020
Ufficiale: Alonso e Leclerc campioni del mondo ex equo (sì, è un titolo a caso per ridicolizzare i titoli clickbait)
Piloti con gli occhi azzurri: tutti da un lato tranne nel caso di due per team... |
Va bene, non è proprio un'anteprima, anche perché non sappiamo quale sarà l'essenza di questo campionato. Sappiamo che il GP d'Australia e il GP del Bahrein dovrebbero andare avanti regolarmente. O meglio, il GP del Bahrein dovrebbe andare avanti regolarmente MA SENZA PUBBLICO, il che per noi è come se vada avanti regolarmente. È solo Formula 1 con un'affluenza di pubblico stile gare di Formula 4.
Questo preoccupa il mondo, per via del propagarsi del coronavirus, un mondo che dà segno che il coronavirus si propaghi in fretta, ma che l'ignoranza corra ancora molto più veloce. Va bene, per via della nostra provenienza geografica, ci sentiamo ripetere migliaia di volte al giorno che il virus si trasmette da persona a persona, in caso di persona infetta, che dobbiamo lavarci le mani, usare l'amuchina, evitare di starnutire in faccia alla gente e quant'altro.
Nel mondo c'è gente che pensa CHE QUALUNQUE ITALIANO SIA UNO ZOMBIE e che sia la cittadinanza italiana e non la presenza del virus nel proprio corpo a trasmettere il virus stesso.
Oh my Dani... smile! |
E se lo fai notare, la risposta generalmente è: "ma non è etico disputare un gran premio in queste circostanze".
Forse no.
Però la non eticità di qualcosa, non dovrebbe essere una buona ragione per spegnere definitivamente i pochi neuroni che ci girano dentro la testa e scrivere cose che non stanno né in cielo né in terra o preoccuparci dal fatto che una gomma Pirelli (lo ribadisco, una gomma Pirelli) possa starnutire senza mettersi il gomito davanti alla bocca.
So che dire che siamo stati dotati di intelletto è un'affermazione molto altisonante, ma cerchiamo almeno di utilizzarlo. Un italiano che ha contratto il virus può trasmetterlo, così come qualcuno di qualsiasi altra nazionalità. Un italiano che non ha contratto il virus, non può trasmettere un virus che non ha, e sono pronta a pensare che le persone di nazionalità italiana che hanno avuto accesso all'Australia o al Bahrein siano stati sottoposti a controlli. Però se questo è solo un pensiero, la certezza è che un set di gomme (che come mi è stato fatto notare, peraltro si consumano e vengono toccate da gente con i guanti) non trasmetta un virus per via della nazionalità del marchio che c'è stampato sopra.
There something loose between my legs 2.0 |
A mio parere è una sigla ben più stylish di quella dell'anno precedente, anche se sarà molto più difficile photoshoppare il volto dei piloti Toro Rosso su quelli della Redbull in caso di switch in corso d'opera. O anche photoshoppare il volto di altri pronti a entrare in corso d'opera al posto dei piloti Toro Rosso, visto che una potenziale promozione dei Kvyasly in Redbull mi sembra altamente improbabile. La sigla inizia con le inquadrature dei piloti che stanno in fondo alla fila, con i Mercedes Bros che stanno immobili e seri come se fossero Raikkonen. Si passa ai piloti Ferrari e, nonostante l'attacco di potenziale diarrea in corso mentre veniva registrata la sigla, Vettel è il primo che sembra doversi sforzare per mantenersi serio. Idem due file dopo con Norris, poi si passa a Ricciardo. Quando lo inquadrano sta serio in stile Iceman, poi le inquadrature passano sui piloti Alpha Tauri. Alle spalle di Gasly, Ricciardo si lascia andare a uno sguaiato sorriso a trentadue denti, trollando like a boss.
Poi, guardando la sigla una seconda, una terza, una quarta o una quarantesima volta, ho notato qualcosa che penzolava dalle tute dei piloti Ferrari. Anzi, guardando più attenzione ho visto che qualcosa in realtà penzolava solo dalla tuta di Leclerc, unico pilota su venti ad avere qualcosa che gli scivolava fino alla zona inguinale. Se questo è il modo in cui si è preparato a una stagione di challenge, averne vinta una contro Josef Newgarden in passato non gli sarà molto d'aiuto!
E con questo finisce la mia "pausa pranzo", torno a lavorare affinché in questi tristi giorni continuino ad arrivare nelle vostre dispense il vino e la carta igienica.
domenica 8 marzo 2020
Formula 4 Emirati Arabi Uniti 2020: Francesco Pizzi vince il titolo
Nel frattempo vengono scritte pagine importanti della storia del motorsport al femminile, grazie alle sorelle Al Qubaisi, Hamda in particolare
Non sono una persona molto legata alle ricorrenze, ma il caso ha voluto che, il giorno della festa della donna, capitasse sotto mano l'occasione di parlare di qualcosa che ha a che vedere, anche se non ne è il fulcro al cento per cento, con il motorsport al femminile.
Uno dei campionati che ci hanno accompagnato quest'inverno è stata infatti la Formula 4 Emirati, una serie che prevede un numero ristretto di vetture (una dozzina, all'incirca), in genere disputato da pilotini appena arrivati dai kart, che si apprestano più avanti nel corso dell'anno a gareggiare nelle serie europee. In questa categoria alcune ragazze hanno fatto parlare di sé, quindi mi sembra più che opportuno parlare anche di loro.
Questo campionato è iniziato col botto, con un non-championship event disputato ad Abu Dhabi, a novembre, come gara di contorno della Formula 1. La stagione si è aperta, infatti, con il grande riscatto di Amna Al Qubaisi, che dopo due stagioni non troppo promettenti in F4 Italiana, è tornata "a casa" e ha vinto dalla pole position la gara inaugurale (con un bel po' di disinformazione in proposito, in quanto vorrei ricordare che non è stata la prima ragazza a ottenere una pole su una monoposto, che non è stata la prima ragazza a vincere una gara di F4 e che, non avendo partecipato alla selezione pur essendo in entry list non è un reject della W Series - tutte cose che sono state scritte su di lei ai tempi), precedendo l'italiano Nicola Marinangeli e Alex Connor sul gradino più basso del podio. C'erano due gare in quell'evento che non assegnava punteggio, e nella seconda la Qubaisi sembra essere uscita di scena mentre era nelle prime posizioni, per un incidente. La vittoria è andata ad Alex Connor, davanti a Manaf Hijjawi e Thim Van Der Helm. Di questi piloti, solo Marinangeli avrebbe disputato il resto della stagione.
Tra le note di contorno di quelle gare senza punteggi, la presenza di ben quattro ragazze: oltre ad Amna c'era la sorella minore Hamda Al Qubaisi (poco più che una kartista, diversamente da Amna) e oltre a loro Logan Hannah e Reema Juffali, quest'ultima celebre per essere la prima donna pilota dell'Arabia Saudita.
Amna e Logan Hannah hanno disputato solo l'evento inaugurale senza punti, la prima delle due con gloria, la seconda passando molto in secondo piano. Hamda e Reema Juffali hanno disputato anche tutta la stagione e, sebbene le due abbiano avuto una storia molto diversa nel corso del campionato, credo sia opportuno parlare di entrambe perché, ciascuna a modo suo, hanno storie che non meritano di essere messe in secondo piano.
ROUND 1 - DUBAI: questo primo evento è stato trasmesso in diretta livestreaming su Youtube (unico in tutta la stagione), in quanto avvenuto sotto i riflettori della 24H di Dubai, in un weekend caratterizzato da piogge torrenziali e rain relay, a causa dei quali è saltata la quarta gara (sì, in questa serie le gare sono quattro, due con qualifica - verosimilmente sempre la stessa, la prima e la terza gara dovrebbero avere la stessa griglia di partenza - e due con reverse grid dei primi sei).
Il weekend è stato caratterizzato da tre vittorie del debuttante italiano Francesco Pizzi, dopo che per tre volte Hamda Al Qubaisi era partita dalla prima casella della griglia di partenza (arrivando sesta nella prima gara, aveva avuto pole da reverse grid nella seconda), confermandosi molto abile a sprecare posizioni in partenza. Probabilmente il suo idolo d'infanzia era Mark Webber. In quel fine settimana tutto ciò che ha portato a casa è stato un secondo posto, mentre nell'ultima gara è stata protagonista di un incidente con Zdenek Chovanek.
Tra i piloti che si sono messi in mostra spicca Nico Gohler, già visto in Europa nel 2019: in Gara 2 è finito in testacoda proprio mentre i telecronisti facevano una lunga filippica sul fatto che avesse più esperienza degli altri piloti!
Segnalo che, a un certo punto, in Gara 1 c'era la grafica con gli acronimi a tre lettere, che indicava tuttavia il nome dei piloti invece che il cognome. Marinangeli e Gohler erano entrambi NIC. Aggiungo che Marinangeli era chiamato dai telecronisti nei modi più estrosi, tipo "marinanghèlli", "marinanghelài" e addirittura "maranghelli". E la Qubaisi risultava come HAM, quindi come il Gangster Rapper. La cosa più pittoresca in tutto ciò è che Hamilton è vegano e Hamda è islamica, quindi nessuno dei due verosimilmente mangia il prosciutto.
Ultima nota di colore è data da un certo Abdul Rahman Al Bloushi, inquadrato dalle telecamere per avere fatto il Raghunathan della situazione facendosi doppiare like a boss. Per tutta la stagione era destinato ad essere doppiato like a boss, a parte nell'ultimo evento in cui non risulta essere mai sceso in pista. Pare gareggiasse come kartista a livelli semi-amatoriali e anche nei live timing, più avanti, faceva in ogni caso una gran figura da lumacone.
Podio Gara 1 - Francesco Pizzi, Lorenzo Fluxa, Nicola Marinangeli
Podio Gara 2 - Francesco Pizzi, Hamda Al Qubaisi, Nicola Marinangeli
Podio Gara 3 - Francesco Pizzi, Nicola Marinangeli, Lorenzo Fluxa
ROUND 2 - ABU DHABI: in questo fine settimana, ben lontana dalle telecamere, Hamda ha ottenuto la pole di Gara 1 e di Gara 3, riuscendo a mandare molto in vacca la prima e un po' meno in vacca la seconda. Pizzi ha vinto altre due gare, ma ha avuto dei concorrenti e il tutto lasciava pensare che il resto della stagione sarebbe stato un po' meno dominato.
Podio Gara 1 - Francesco Pizzi, Nicola Marinangeli, Nico Gohler
Podio Gara 2 - Erick Zuñiga, Nico Gohler, Zdenek Chovanec
Podio Gara 3 - Francesco Pizzi, Hamda Al Qubaisi, Nicola Marinangeli
Podio Gara 4 - Nico Gohler, Hamda Al Qubaisi, Lorenzo Fluxa
ROUND 3 - ABU DHABI: ancora una volta Hamda Al Qubaisi ha ottenuto la pole position per Gara 1 e Gara 3... il che essenzialmente significa che, fino a questo momento, nessuno a parte le sorelle Al Qubaisi si era ancora procacciato una pole position che non fosse da reverse grid.
Al primo tentativo è sembrato che la situazione non fosse molto cambiata... mentre al secondo ha portato a casa finalmente la vittoria! in ciò è divenuta, dopo Alexandra Mohnhaupt (F4 NACAM), Belen Garcia (F4 Spagnola) e Amna Al Qubaisi la quarta ragazza a vincere una gara di Formula 4. A ogni gioia deve corrispondere anche qualcosa di negativo, tuttavia, quindi si è ritirata per incidente in Gara 4. Però ormai la cosa più importante era già successa!
Podio Gara 1 - Nico Gohler, Hamda Al Qubaisi, Lorenzo Fluxa
Podio Gara 2 - Nicola Marinangeli, Hamda Al Qubaisi, Erick Zuñiga
Podio Gara 3 - Hamda Al Qubaisi, Francesco Pizzi, Lorenzo Fluxa
Podio Gara 4 - Francesco Pizzi, Nicola Marinangeli, Nico Gohler
ROUND 4 - DUBAI: il nostro connazionale Pizzi è partito dalla pole position in Gara 1 e Gara 3, la prima volta senza grosso successo (è arrivato quarto), la seconda cogliendo l'occasione per vincere per la seconda volta nel corso del fine settimana. Nella prima gara Gohler è stato il primo a tagliare il traguardo, ma è scivolato al secondo posto per una penalità. Hamda ha fatto il poker di top-3 e alla fine del weekend Pizzi era leader incontrastato della classifica, ma Gohler, Fluxa, Marinangeli e Al Qubaisi erano almeno aritmenticamente ancora in lotta per il titolo.
Podio Gara 1 - Lorenzo Fluxa, Nico Gohler, Hamda Al Qubaisi
Podio Gara 2 - Francesco Pizzi, Nicola Marinangeli, Hamda Al Qubaisi
Podio Gara 3 - Francesco Pizzi, Lorenzo Fluxa, Hamda Al Qubaisi
Podio Gara 4 - Nico Gohler, Hamda Al Qubaisi, Nicola Marinangeli
ROUND 5 - DUBAI: in quest'ultimo fine settimana è andato in scena l'evento finale, con Marinangeli già fuori dalla lotta per il titolo al venerdì dopo la prima gara e Pizzi confermato campione nel corso del sabato, mentre Fluxa superava Gohler per la seconda posizione. Hamda Al Qubaisi è tornata in pole position per le due gare con griglia di partenza stilata sulla base della qualifica. Ha vinto la prima, ha colto poca gloria nell'altra, ma la sesta piazza le è valsa la pole da reverse grid per Gara 4, in cui ha ottenuto la seconda vittoria del fine settimana, la terza in totale.
Podio Gara 1 - Hamda Al Qubaisi, Lorenzo Fluxa, Nico Gohler
Podio Gara 2 - Nico Gohler, Lorenzo Fluxa, Artem Lobanenko
Podio Gara 3 - Lorenzo Fluxa, Francesco Pizzi, Nico Gohler
Podio Gara 4 - Hamda Al Qubaisi, Lorenzo Fluxa, Zdenek Chovanec
CLASSIFICA: 1. Francesco Pizzi 302, 2. Lorenzo Fluxa 274, 3. Nico Gohler 270, 4. Hamda Al Qubaisi 258, 5. Nicola Marinangeli 202, 6. Erick Zuñiga 143, 7. Zdenek Chovanek 113, 8. Reema Juffali 80, 9. Josef Knopp (Round 3/4/5) 65, 10. Mehrbod Shameli (Round 1/2/3/4) 57, 11. Isaak Hadjar (Round 3 e 5) 56, 12. Dexter Patterson (Round 1) 32, 13. Artem Lobanenko (Round 5) 29, 14. Erwin Zanotti (Round 2) 13, 15. Costantin Reisch (Round 1/2 e 5) 11, 16. Abdul Rahman Al Bloushi 11 // NON CHAMPIONSHIP: Alex Connor, Amna Al Qubaisi, Manaf Hijjawi, Tijmen Van Der Helm, Rodrigo Almeida, Ivan Peklin, Logan Hannah.
REEMA JUFFALI: avevo promesso di parlarne ed è arrivato il momento. Pilota di Formula 4 britannica nella stagione 2019, i suoi risultati sono stati tutt'altro che altisonanti, in Gran Bretagna, dove ha chiuso tra le ultime posizioni. Anche le performance in F4 Emirati non spiccano particolarmente, con due quinti posti (Gara 3 del Round 1, quando valeva la seconda posizione in griglia per una gara che però è stata annullata, e Gara 2 del Round 4) come migliori risultati della stagione.
Tuttavia la Juffali ha ventotto anni e, da quanto emerge nella sua biografia, pare essere stata appassionata di motori fin dalla prima infanzia e, a giudicare dal fatto che abbia frequentato prestigiose scuole e corsi universitari, aveva anche i big money. Solo che è nata in uno dei pochi paesi al mondo in cui, fino a un paio d'anni fa, alle donne non era consentito guidare. Ha fatto il proprio esordio come kartista a 25+ anni, realizzando finalmente il suo sogno d'infanzia. Non sapremo mai come sarebbe stata la sua carriera se non fosse stato per la legislazione saudita, sappiamo tuttavia quello che è ora: Juffali è stata abbastanza meh nel corso del campionato, ma è sempre stata meh tanto quanto altri. Non prendeva distacchi imbarazzanti e, sebbene non fosse tra i migliori, spesso non arrivava nemmeno ultima. Occasionalmente lottava con piloti che, in altre occasioni, avevano avuto qualche risultato di spessore. Considerando che aveva a che fare con ragazzini che, in gran parte dei casi, sono stati messi a bordo di un kart prima ancora di entrare in un'aula delle scuole elementari. Vista la sua particolare storia personale, mi sembra comunque un risultato da non sottovalutare.
CONSIDERAZIONI SUL CAMPIONATO: bene Pizzi, benissimo nelle prime fasi del campionato, otto vittorie, di cui tre nel Round 1... apparentemente leader incontrastato, ha tuttavia visto crescere la concorrenza. Buon miglioramento per Fluxa, nel corso della stagione, nei primi eventi è stato un po' in difficoltà, nella seconda parte della stagione, invece, stava agevolmente in zona podio. Con solo due vittorie ha chiuso in seconda posizione, battendo Gohler per solo quattro punti: quest'ultimo ha vinto quattro gare nel corso della stagione, pagando i risultati non eccellenti di inizio stagione e qualche ritiro di troppo. Hamda Al Qubaisi è stata un po' una sorpresa, nel round non championship non aveva impressionato particolarmente, almeno dal punto di vista dei risultati. Ottime prestazioni in qualifica, ma tra pole e reverse grid è partita davanti in dieci occasioni su diciannove gare e ne ha vinte solo tre. Deve sicuramente migliorare sulle partenze e sulle prestazioni in gara, ma in ogni caso è diventata al giorno d'oggi l'unica ragazza ad avere vinto ben tre gare in campionati denominati "Formula 4", dando segno di essere una delle ragazze delle formule junior che ci conviene tenere d'occhio. Buon inizio stagione per Marinangeli, in un primo momento lanciato verso il secondo posto in classifica, ma si è perso un po' per strada. In ogni caso buona fortuna a tutti per quello che faranno nel corso del 2020, sperando che riescano a ripetere anche in campionati con maggiore competitività le prestazioni che hanno tirato fuori negli Emirati.
Non sono una persona molto legata alle ricorrenze, ma il caso ha voluto che, il giorno della festa della donna, capitasse sotto mano l'occasione di parlare di qualcosa che ha a che vedere, anche se non ne è il fulcro al cento per cento, con il motorsport al femminile.
Uno dei campionati che ci hanno accompagnato quest'inverno è stata infatti la Formula 4 Emirati, una serie che prevede un numero ristretto di vetture (una dozzina, all'incirca), in genere disputato da pilotini appena arrivati dai kart, che si apprestano più avanti nel corso dell'anno a gareggiare nelle serie europee. In questa categoria alcune ragazze hanno fatto parlare di sé, quindi mi sembra più che opportuno parlare anche di loro.
Questo campionato è iniziato col botto, con un non-championship event disputato ad Abu Dhabi, a novembre, come gara di contorno della Formula 1. La stagione si è aperta, infatti, con il grande riscatto di Amna Al Qubaisi, che dopo due stagioni non troppo promettenti in F4 Italiana, è tornata "a casa" e ha vinto dalla pole position la gara inaugurale (con un bel po' di disinformazione in proposito, in quanto vorrei ricordare che non è stata la prima ragazza a ottenere una pole su una monoposto, che non è stata la prima ragazza a vincere una gara di F4 e che, non avendo partecipato alla selezione pur essendo in entry list non è un reject della W Series - tutte cose che sono state scritte su di lei ai tempi), precedendo l'italiano Nicola Marinangeli e Alex Connor sul gradino più basso del podio. C'erano due gare in quell'evento che non assegnava punteggio, e nella seconda la Qubaisi sembra essere uscita di scena mentre era nelle prime posizioni, per un incidente. La vittoria è andata ad Alex Connor, davanti a Manaf Hijjawi e Thim Van Der Helm. Di questi piloti, solo Marinangeli avrebbe disputato il resto della stagione.
Tra le note di contorno di quelle gare senza punteggi, la presenza di ben quattro ragazze: oltre ad Amna c'era la sorella minore Hamda Al Qubaisi (poco più che una kartista, diversamente da Amna) e oltre a loro Logan Hannah e Reema Juffali, quest'ultima celebre per essere la prima donna pilota dell'Arabia Saudita.
Amna e Logan Hannah hanno disputato solo l'evento inaugurale senza punti, la prima delle due con gloria, la seconda passando molto in secondo piano. Hamda e Reema Juffali hanno disputato anche tutta la stagione e, sebbene le due abbiano avuto una storia molto diversa nel corso del campionato, credo sia opportuno parlare di entrambe perché, ciascuna a modo suo, hanno storie che non meritano di essere messe in secondo piano.
ROUND 1 - DUBAI: questo primo evento è stato trasmesso in diretta livestreaming su Youtube (unico in tutta la stagione), in quanto avvenuto sotto i riflettori della 24H di Dubai, in un weekend caratterizzato da piogge torrenziali e rain relay, a causa dei quali è saltata la quarta gara (sì, in questa serie le gare sono quattro, due con qualifica - verosimilmente sempre la stessa, la prima e la terza gara dovrebbero avere la stessa griglia di partenza - e due con reverse grid dei primi sei).
Il weekend è stato caratterizzato da tre vittorie del debuttante italiano Francesco Pizzi, dopo che per tre volte Hamda Al Qubaisi era partita dalla prima casella della griglia di partenza (arrivando sesta nella prima gara, aveva avuto pole da reverse grid nella seconda), confermandosi molto abile a sprecare posizioni in partenza. Probabilmente il suo idolo d'infanzia era Mark Webber. In quel fine settimana tutto ciò che ha portato a casa è stato un secondo posto, mentre nell'ultima gara è stata protagonista di un incidente con Zdenek Chovanek.
Tra i piloti che si sono messi in mostra spicca Nico Gohler, già visto in Europa nel 2019: in Gara 2 è finito in testacoda proprio mentre i telecronisti facevano una lunga filippica sul fatto che avesse più esperienza degli altri piloti!
Segnalo che, a un certo punto, in Gara 1 c'era la grafica con gli acronimi a tre lettere, che indicava tuttavia il nome dei piloti invece che il cognome. Marinangeli e Gohler erano entrambi NIC. Aggiungo che Marinangeli era chiamato dai telecronisti nei modi più estrosi, tipo "marinanghèlli", "marinanghelài" e addirittura "maranghelli". E la Qubaisi risultava come HAM, quindi come il Gangster Rapper. La cosa più pittoresca in tutto ciò è che Hamilton è vegano e Hamda è islamica, quindi nessuno dei due verosimilmente mangia il prosciutto.
Ultima nota di colore è data da un certo Abdul Rahman Al Bloushi, inquadrato dalle telecamere per avere fatto il Raghunathan della situazione facendosi doppiare like a boss. Per tutta la stagione era destinato ad essere doppiato like a boss, a parte nell'ultimo evento in cui non risulta essere mai sceso in pista. Pare gareggiasse come kartista a livelli semi-amatoriali e anche nei live timing, più avanti, faceva in ogni caso una gran figura da lumacone.
Podio Gara 1 - Francesco Pizzi, Lorenzo Fluxa, Nicola Marinangeli
Podio Gara 2 - Francesco Pizzi, Hamda Al Qubaisi, Nicola Marinangeli
Podio Gara 3 - Francesco Pizzi, Nicola Marinangeli, Lorenzo Fluxa
ROUND 2 - ABU DHABI: in questo fine settimana, ben lontana dalle telecamere, Hamda ha ottenuto la pole di Gara 1 e di Gara 3, riuscendo a mandare molto in vacca la prima e un po' meno in vacca la seconda. Pizzi ha vinto altre due gare, ma ha avuto dei concorrenti e il tutto lasciava pensare che il resto della stagione sarebbe stato un po' meno dominato.
Podio Gara 1 - Francesco Pizzi, Nicola Marinangeli, Nico Gohler
Podio Gara 2 - Erick Zuñiga, Nico Gohler, Zdenek Chovanec
Podio Gara 3 - Francesco Pizzi, Hamda Al Qubaisi, Nicola Marinangeli
Podio Gara 4 - Nico Gohler, Hamda Al Qubaisi, Lorenzo Fluxa
ROUND 3 - ABU DHABI: ancora una volta Hamda Al Qubaisi ha ottenuto la pole position per Gara 1 e Gara 3... il che essenzialmente significa che, fino a questo momento, nessuno a parte le sorelle Al Qubaisi si era ancora procacciato una pole position che non fosse da reverse grid.
Al primo tentativo è sembrato che la situazione non fosse molto cambiata... mentre al secondo ha portato a casa finalmente la vittoria! in ciò è divenuta, dopo Alexandra Mohnhaupt (F4 NACAM), Belen Garcia (F4 Spagnola) e Amna Al Qubaisi la quarta ragazza a vincere una gara di Formula 4. A ogni gioia deve corrispondere anche qualcosa di negativo, tuttavia, quindi si è ritirata per incidente in Gara 4. Però ormai la cosa più importante era già successa!
Podio Gara 1 - Nico Gohler, Hamda Al Qubaisi, Lorenzo Fluxa
Podio Gara 2 - Nicola Marinangeli, Hamda Al Qubaisi, Erick Zuñiga
Podio Gara 3 - Hamda Al Qubaisi, Francesco Pizzi, Lorenzo Fluxa
Podio Gara 4 - Francesco Pizzi, Nicola Marinangeli, Nico Gohler
ROUND 4 - DUBAI: il nostro connazionale Pizzi è partito dalla pole position in Gara 1 e Gara 3, la prima volta senza grosso successo (è arrivato quarto), la seconda cogliendo l'occasione per vincere per la seconda volta nel corso del fine settimana. Nella prima gara Gohler è stato il primo a tagliare il traguardo, ma è scivolato al secondo posto per una penalità. Hamda ha fatto il poker di top-3 e alla fine del weekend Pizzi era leader incontrastato della classifica, ma Gohler, Fluxa, Marinangeli e Al Qubaisi erano almeno aritmenticamente ancora in lotta per il titolo.
Podio Gara 1 - Lorenzo Fluxa, Nico Gohler, Hamda Al Qubaisi
Podio Gara 2 - Francesco Pizzi, Nicola Marinangeli, Hamda Al Qubaisi
Podio Gara 3 - Francesco Pizzi, Lorenzo Fluxa, Hamda Al Qubaisi
Podio Gara 4 - Nico Gohler, Hamda Al Qubaisi, Nicola Marinangeli
ROUND 5 - DUBAI: in quest'ultimo fine settimana è andato in scena l'evento finale, con Marinangeli già fuori dalla lotta per il titolo al venerdì dopo la prima gara e Pizzi confermato campione nel corso del sabato, mentre Fluxa superava Gohler per la seconda posizione. Hamda Al Qubaisi è tornata in pole position per le due gare con griglia di partenza stilata sulla base della qualifica. Ha vinto la prima, ha colto poca gloria nell'altra, ma la sesta piazza le è valsa la pole da reverse grid per Gara 4, in cui ha ottenuto la seconda vittoria del fine settimana, la terza in totale.
Podio Gara 1 - Hamda Al Qubaisi, Lorenzo Fluxa, Nico Gohler
Podio Gara 2 - Nico Gohler, Lorenzo Fluxa, Artem Lobanenko
Podio Gara 3 - Lorenzo Fluxa, Francesco Pizzi, Nico Gohler
Podio Gara 4 - Hamda Al Qubaisi, Lorenzo Fluxa, Zdenek Chovanec
CLASSIFICA: 1. Francesco Pizzi 302, 2. Lorenzo Fluxa 274, 3. Nico Gohler 270, 4. Hamda Al Qubaisi 258, 5. Nicola Marinangeli 202, 6. Erick Zuñiga 143, 7. Zdenek Chovanek 113, 8. Reema Juffali 80, 9. Josef Knopp (Round 3/4/5) 65, 10. Mehrbod Shameli (Round 1/2/3/4) 57, 11. Isaak Hadjar (Round 3 e 5) 56, 12. Dexter Patterson (Round 1) 32, 13. Artem Lobanenko (Round 5) 29, 14. Erwin Zanotti (Round 2) 13, 15. Costantin Reisch (Round 1/2 e 5) 11, 16. Abdul Rahman Al Bloushi 11 // NON CHAMPIONSHIP: Alex Connor, Amna Al Qubaisi, Manaf Hijjawi, Tijmen Van Der Helm, Rodrigo Almeida, Ivan Peklin, Logan Hannah.
REEMA JUFFALI: avevo promesso di parlarne ed è arrivato il momento. Pilota di Formula 4 britannica nella stagione 2019, i suoi risultati sono stati tutt'altro che altisonanti, in Gran Bretagna, dove ha chiuso tra le ultime posizioni. Anche le performance in F4 Emirati non spiccano particolarmente, con due quinti posti (Gara 3 del Round 1, quando valeva la seconda posizione in griglia per una gara che però è stata annullata, e Gara 2 del Round 4) come migliori risultati della stagione.
Tuttavia la Juffali ha ventotto anni e, da quanto emerge nella sua biografia, pare essere stata appassionata di motori fin dalla prima infanzia e, a giudicare dal fatto che abbia frequentato prestigiose scuole e corsi universitari, aveva anche i big money. Solo che è nata in uno dei pochi paesi al mondo in cui, fino a un paio d'anni fa, alle donne non era consentito guidare. Ha fatto il proprio esordio come kartista a 25+ anni, realizzando finalmente il suo sogno d'infanzia. Non sapremo mai come sarebbe stata la sua carriera se non fosse stato per la legislazione saudita, sappiamo tuttavia quello che è ora: Juffali è stata abbastanza meh nel corso del campionato, ma è sempre stata meh tanto quanto altri. Non prendeva distacchi imbarazzanti e, sebbene non fosse tra i migliori, spesso non arrivava nemmeno ultima. Occasionalmente lottava con piloti che, in altre occasioni, avevano avuto qualche risultato di spessore. Considerando che aveva a che fare con ragazzini che, in gran parte dei casi, sono stati messi a bordo di un kart prima ancora di entrare in un'aula delle scuole elementari. Vista la sua particolare storia personale, mi sembra comunque un risultato da non sottovalutare.
CONSIDERAZIONI SUL CAMPIONATO: bene Pizzi, benissimo nelle prime fasi del campionato, otto vittorie, di cui tre nel Round 1... apparentemente leader incontrastato, ha tuttavia visto crescere la concorrenza. Buon miglioramento per Fluxa, nel corso della stagione, nei primi eventi è stato un po' in difficoltà, nella seconda parte della stagione, invece, stava agevolmente in zona podio. Con solo due vittorie ha chiuso in seconda posizione, battendo Gohler per solo quattro punti: quest'ultimo ha vinto quattro gare nel corso della stagione, pagando i risultati non eccellenti di inizio stagione e qualche ritiro di troppo. Hamda Al Qubaisi è stata un po' una sorpresa, nel round non championship non aveva impressionato particolarmente, almeno dal punto di vista dei risultati. Ottime prestazioni in qualifica, ma tra pole e reverse grid è partita davanti in dieci occasioni su diciannove gare e ne ha vinte solo tre. Deve sicuramente migliorare sulle partenze e sulle prestazioni in gara, ma in ogni caso è diventata al giorno d'oggi l'unica ragazza ad avere vinto ben tre gare in campionati denominati "Formula 4", dando segno di essere una delle ragazze delle formule junior che ci conviene tenere d'occhio. Buon inizio stagione per Marinangeli, in un primo momento lanciato verso il secondo posto in classifica, ma si è perso un po' per strada. In ogni caso buona fortuna a tutti per quello che faranno nel corso del 2020, sperando che riescano a ripetere anche in campionati con maggiore competitività le prestazioni che hanno tirato fuori negli Emirati.
sabato 7 marzo 2020
Rissa stile film western tra i Leclettel per l'ultimo flacone di amuchina... ah, no!
Ci sono cose che, da non ferrarista, non so fino a che punto possano essere un problema. Cercate di capirmi, fino a qualche anno fa la cosa più notevole a cui pensavo, che avesse a che vedere con una Ferrari, era un ipotetico duello epico tra carrette che avveniva alle spalle della Ferrari stessa. Non scherzo. Quella volta che le inquadrature andarono a caso su Raikkonen nelle retrovie e, dietro di lui, Bianchi si infilò tra Kobayashi e le barriere della Rascasse, ebbi una crisi mistica.
Mi rendo conto che una coppia Leclerc/Vettel possa essere un problema. Affiancare un potenziale futuro campione a un pilota senza futuro comporta un certo genere di rischi, tipo quello di vedere Leclerc lottare per la vittoria mentre Vettel lotterà a malapena per la top-5 (rischio che peraltro mi sembra auspicato da molti, in modo che si possa passare al più presto a un altro scenario).
È dura, lo so, sia per chi ne è convinto, sia per chi pensa che la Ferrari abbia due piloti competitivi e che nulla debba essere cambiato. Non giudico nessuno, è facile essere accecati dal tifo e pensare di avere in mano la soluzione perfetta. Non sempre funziona così nella realtà... ma non è nulla di nuovo.
Lo capisco. È così umano desiderare con tutte le proprie forze che Vettel fallisca e che venga sostituito al più presto, da colui che con Leclerc contribuirà a riportare la Ferrari sul tetto del mondo, dov'era prima che arrivasse Vettel a distruggere quel poco di buono che c'era.
Lo capisco, anche se dubito che sarà così. È facile parlare dei titoli che avrebbe vinto Alonso in questi anni, o altro, quando Alonso di fatto non c'era e per età difficilmente tornerà. Per non parlare di una sua potenziale partnership con Leclerc...
Però c'è modo e modo di sperare che la situazione migliori, e scrivere news costruite non mi sembra il migliore dei modi.
Peraltro i signori di Playhitmusic, che spero possano perdonarmi di averli messi in mezzo, non mi danno neanche l'impressione di sperare una cosa o nell'altra. Chissà, forse hanno idee molto vaghe in proposito...
Eppure il loro articolo è intitolato testualmente "Tutta la verità su Monza, Leclerc confessa: altissima tensione con Seb Vettel"...
...
...
....e di cosa parla? Di tutto tranne che di tensioni tra i Leclettel. In realtà Vettel è citato in una frase, in cui Leclerc dice di trovarsi bene a lavorare con lui. Mi ero immaginata almeno a un'allusione a polemiche sulle qualifiche di Monza. Certo, avevo visto a suo tempo una foto in cui quel di pomeriggio Vettel dormiva sdraiato su un tavolo aspettando che i commissari lo convocassero per una questione di un taglio di chicane, quindi il tempo a disposizione per urlare dei "f*ck" nelle orecchie di Leclerc non doveva essere stato tanto, ma ci avevo un po' sperato...
Niente, unica polemica minimamente citata, Hamilton che commentava un'azione di gara insultando Leclerc *in tono scherzoso*. Titolo... sì, va beh, era solo un titolo. L'articolo raccontava anche che Leclerc avrebbe escluso "Hamilton e Leclerc" come suoi compagni di squadra...
Gente, va bene tutto, va bene che Vettel ormai ha già dato e che sarebbe meglio andasse in Alfa Romeo a inseguire settimi posti insieme a Raikkonen, ma anche ad affidarsi agli sdoppiamenti di personalità di Leclerc non mi pare l'ideale!
A parte gli scherzi, perché cercare a tutti i costi il clickbait? Alla fine per attirare click basterebbe molto meno. Cose tipo: "i Leclettel con la barba non rasata da una settimana, chi la porta meglio?"...
Perché cercare il sensazionalismo a tutti i costi, magari un po' a caso? Perché titoli che poco hanno a che vedere con vere tensioni interne? Lasciamo un po' in pace questa gente e concentriamoci su altro... alla fine non mi sembra che tra i Leclettel siano accadute cose che vanno oltre l'ordinaria amministrazione. Se ci fossero stati i Perocon, al posto loro, poteva andare peggio!
Mi rendo conto che una coppia Leclerc/Vettel possa essere un problema. Affiancare un potenziale futuro campione a un pilota senza futuro comporta un certo genere di rischi, tipo quello di vedere Leclerc lottare per la vittoria mentre Vettel lotterà a malapena per la top-5 (rischio che peraltro mi sembra auspicato da molti, in modo che si possa passare al più presto a un altro scenario).
È dura, lo so, sia per chi ne è convinto, sia per chi pensa che la Ferrari abbia due piloti competitivi e che nulla debba essere cambiato. Non giudico nessuno, è facile essere accecati dal tifo e pensare di avere in mano la soluzione perfetta. Non sempre funziona così nella realtà... ma non è nulla di nuovo.
Lo capisco. È così umano desiderare con tutte le proprie forze che Vettel fallisca e che venga sostituito al più presto, da colui che con Leclerc contribuirà a riportare la Ferrari sul tetto del mondo, dov'era prima che arrivasse Vettel a distruggere quel poco di buono che c'era.
Lo capisco, anche se dubito che sarà così. È facile parlare dei titoli che avrebbe vinto Alonso in questi anni, o altro, quando Alonso di fatto non c'era e per età difficilmente tornerà. Per non parlare di una sua potenziale partnership con Leclerc...
Però c'è modo e modo di sperare che la situazione migliori, e scrivere news costruite non mi sembra il migliore dei modi.
Peraltro i signori di Playhitmusic, che spero possano perdonarmi di averli messi in mezzo, non mi danno neanche l'impressione di sperare una cosa o nell'altra. Chissà, forse hanno idee molto vaghe in proposito...
Eppure il loro articolo è intitolato testualmente "Tutta la verità su Monza, Leclerc confessa: altissima tensione con Seb Vettel"...
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....e di cosa parla? Di tutto tranne che di tensioni tra i Leclettel. In realtà Vettel è citato in una frase, in cui Leclerc dice di trovarsi bene a lavorare con lui. Mi ero immaginata almeno a un'allusione a polemiche sulle qualifiche di Monza. Certo, avevo visto a suo tempo una foto in cui quel di pomeriggio Vettel dormiva sdraiato su un tavolo aspettando che i commissari lo convocassero per una questione di un taglio di chicane, quindi il tempo a disposizione per urlare dei "f*ck" nelle orecchie di Leclerc non doveva essere stato tanto, ma ci avevo un po' sperato...
Niente, unica polemica minimamente citata, Hamilton che commentava un'azione di gara insultando Leclerc *in tono scherzoso*. Titolo... sì, va beh, era solo un titolo. L'articolo raccontava anche che Leclerc avrebbe escluso "Hamilton e Leclerc" come suoi compagni di squadra...
Gente, va bene tutto, va bene che Vettel ormai ha già dato e che sarebbe meglio andasse in Alfa Romeo a inseguire settimi posti insieme a Raikkonen, ma anche ad affidarsi agli sdoppiamenti di personalità di Leclerc non mi pare l'ideale!
A parte gli scherzi, perché cercare a tutti i costi il clickbait? Alla fine per attirare click basterebbe molto meno. Cose tipo: "i Leclettel con la barba non rasata da una settimana, chi la porta meglio?"...
Perché cercare il sensazionalismo a tutti i costi, magari un po' a caso? Perché titoli che poco hanno a che vedere con vere tensioni interne? Lasciamo un po' in pace questa gente e concentriamoci su altro... alla fine non mi sembra che tra i Leclettel siano accadute cose che vanno oltre l'ordinaria amministrazione. Se ci fossero stati i Perocon, al posto loro, poteva andare peggio!
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