sabato 8 febbraio 2020

Devi andartene dalla Ferrari ma non osare tradircihhhhh!!!11111!!!!1111

DRS-ladies and push-to-pass-gentlemen, oggi parliamo della prima polemica della stagione 2020... no, un attimo, mezzanotte e un minuto del primo gennaio è già passata da un bel po', quindi non si tratta della prima polemica stagionale, ma al massimo della trecentesima. Oserei iniziare da un'immagine iconica della Formula 1 recente, realizzata in modo del tutto casuale. Alla fine del GP del Giappone, Vettel si mise a osservare i fermi dei cartelli che indicavano le posizioni. I fermi c'erano per via del forte vento dovuto al tifone Hagibis che si era abbattuto da quelle parti il giorno precedente. A ricercarci un significato più profondo, in quell'immagine si vede Vettel che guarda il cartello del vincitore, senza potersene impossessare. È davanti a una Mercedes ed è a novanta. Questa è, essenzialmente, la sintesi dei suoi anni in Ferrari e non c'è da sorprendersi che non sia nelle grazie di molti ultrà ferraristi. Che poi essere nelle grazie di molti ultrà ferraristi non sia esattamente una ragione di vanto, quello è un altro discorso, che non approfondiremo. Sta di fatto che molti ultrà ferraristi e anche molti ferraristi non ultrà non vedono l'ora che si levi di torno. Ci hanno sperato per tutto il 2019 e il mondiale 2020 sta per iniziare senza che sia ancora arrivato il primo Hulkenberg di turno a prenderne il posto. Quindi la speranza è che non gli venga rinnovato il contratto alla fine del 2020 e che nel 2021 al suo posto alla Rossa ci sia qualcun altro.

È un pensiero molto legittimo. Forse è quello che aspetterei con ansia se mi identificassi come tifosa Ferrari. Però, anche se mi identificassi come tifosa Ferrari, spero che non perderei di vista un concetto molto importante che mi sembra che stia sfuggendo in maniera sempre più dilagante, non solo in questo caso, ma più velatamente anche in altri.
Dato che abbiamo di fronte un esempio concreto, non mi arrampicherò sugli specchi parlando in astratto. Parlerò di questo caso specifico, con la consapevolezza che può essere esteso, potenzialmente, anche ad altre situazioni.
Proverò a calarmi per un attimo nei panni di Vettel. So che la Ferrari sta per sbattermi fuori a calci nel cu*o o quantomeno per non rinnovarmi il contratto. Che cosa faccio? Mhm... oserei dire che mi metto alla ricerca del sedile di una McLaren/ Haas/ Force India/ Formula E/ qualsiasi altra cosa disponga di quattro ruote sul quale appoggiare il fondoschiena nella prossima stagione. Questo, ovviamente, a condizione di non avere deciso che il mio sogno nel cassetto, a partire dal 2021, è diventare un nullafacente/ brand ambassador/ talent scout di giovani kartisti/ pornoattore/ fruttivendolo/ monaco buddista/ ecc... Però, in ogni caso, se fossi un pilota e fossi vicino a perdere il volante, cercherei di tutelare il mio futuro professionale. Non manderei in vacca di mia volontà ogni possibile opzione per il mio futuro perché "appartengo alla Ferrari e sarò sempre legato indissolubilmente alla Rossa".

Questo è il ragionamento che posso fare io calandomi nella parte di un pilota. Di conseguenza, non mi aspetterò MAI, da parte di nessun pilota, una "fedeltà" assoluta a una squadra, qualunque sia la squadra e qualunque sia la sua posizione nella squadra. Penso che qualunque pilota sia libero di cambiare team e, se già è libero di farlo perché vuole cambiare aria o perché vuole inseguire un nuovo obiettivo di carriera, a maggior ragione un pilota che ha come alternativa quella di rimanere senza volante, ha tutto il diritto di cercarsi un volante dove cavolo gli pare.
Invece sono uscite polemiche dilaganti che gli danno del traditorehhhh della patriahhhh, da parte di ferraristi suoi detrattori (quindi gente che non vede l'ora che se ne vada - non ho capito se l'unica opzione possibile sia il ritiro, oppure se sia contemplata anche la possibilità di gareggiare in una serie di cui il tifoso medio non conosce l'esistenza). Già questo, di per sé, mi pare strano. Vuoi che se ne vada? E allora lascia che se ne vada, fregatene di quello che farà nel futuro. Che problema hai, sei triggerato dalla visione di un ex ferrarista al volante di una Renault o di una Williams? Sappi che non mi sembra una cosa molto normale. Già non era normale l'accanimento contro Schumacher quando passò in Mercedes, ma almeno posso sforzarmi di capire il discorso del "lo amavamo così tanto che non riuscivamo a tollerarlo in un'altra squadra". Invece no, qui è il caso opposto, un po' come quando Massa passò in Williams, che peraltro ai tempi si rivelò rivale diretta della Ferrari per il terzo posto nel mondiale costruttori e per le posizioni di bassa top-5.

Tra parentesi, tutta questa storia è nata perché Vettel, qualcosa come due settimane fa, ha partecipato a un evento di cazzeggio stile vecchio Wroom della Ferrari, nei panni del direttore di gara (posizione un tempo che occupava Niki Lauda) sulle montagne austriache, evento al quale partecipavano i piloti Redbull su mezzi da neve. Vettel ha anche scarrozzato Bernie Ecclestone su uno di questi mezzi. Ciò è stato visto come un suo riavvicinamento alla Redbull, al quale si sono aggiunte dichiarazioni di Helmut Marko secondo cui "Vettel starebbe cercando di tornare in Redbull" ma in Redbull non sono interessati a lui perché tutti i fondi a loro disposizione servono per pagare lo stipendio a Verstappen nei prossimi quattro anni (lo vedremo in Redbull fino al 2023 compreso).
Essenzialmente è nata una polemica sul nulla e su un giro a bordo di mezzi da neve, non so a che livelli siamo... non è che il ritorno di Vettel in Redbull sia una cosa molto probabile giusto per chiarire il concetto (a meno che, ovviamente, la Redbull non si ritrovi costretta a scegliere se riprendersi Vettel o riprendersi Kvyat, in tal caso i precedenti lasciano pensare che prenderebbero Vettel a mani basse).

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Milly Sunshine