domenica 24 maggio 2015

GRAN PREMIO DI MONTECARLO: gara

Domenica 24 Maggio 2015: la temperatura si è alzata a Montecarlo, dove splende il sole, e ancora una volta il Gran Premio di Monaco si conferma come l’attesa del colpo di scena che può arrivare o non arrivare che, quando arriva, può avere conseguenze indirette.
Hamilton partirà dalla pole, davanti al compagno di squadra Rosberg, con a seguire Vettel, Kvyat, Ricciardo, Raikkonen, Perez, Maldonado, Verstappen, Button, Hulkenberg, Massa, Alonso, Nasr, Bottas, Grosjean, Ericsson, Stevens e Merhi, mentre Sainz prenderà il via dalla pitlane. Quasi tutti i piloti (e comunque tutti quelli della top-ten) partiranno con gomme supersoft per passare poi alle soft in quello che è programmato come unico pit-stop della gara.

La partenza è regolare, davanti: Hamilton mantiene la posizione davanti a Rosberg, Vettel, Kvyat che ha sopravanzato Ricciardo, poi Raikkonen e Perez. Nelle retrovie Hulkenberg e Alonso vengono a contatto, Hulkenberg danneggia la vettura e rientra ai box da cui esce ancora a pieni giri, Alonso verrà penalizzato con cinque secondi di stop and go che sconterà in occasione della sosta. Anche Massa rientra ai box, avendo danneggiato la vettura al via in un contatto con Maldonado, effettua una lunga sosta nel corso della quale viene sostituita l’ala anteriore ed esce doppiato.
Verstappen inizia ad avvicinarsi a Maldonado per la 8^ posizione, lo tampona lievemente durante un tentativo di sorpasso danneggiando la propria ala anteriore e riesce finalmente a superarlo al 6° giro, poco prima che il pilota della Lotus si ritiri per l’ennesimo problema all’impianto frenante.
Null’altro di memorabile avviene nel corso del primo stint di gara, nel corso del quale Hamilton ha un buon ritmo, ma per lungo tempo non riesce a distanziare chi lo segue che di pochi secondi: sui tre-quattro nei confronti di Rosberg e poco più nei confronti di Vettel che è abbastanza vicino al connazionale. È soltanto durante una lunga fase di doppiaggi in attesa della sosta che Hamilton riesce a costruire un margine maggiore, di chi lo segue, arrivando a circa 10 secondi.

Le soste, tra i piloti di testa, vengono aperte da Kvyat che rientra al 29°, mentre gli altri attendono ancora una decina di giri o poco meno: al 17° rientrano Vettel, Ricciardo e Perez, al 18° Rosberg e Raikkonen, al 39° Hamilton.
I primi sei sono a questo punto, Rosberg (a circa +8), Vettel (a circa +9), Kvyat, Raikkonen e Ricciardo, in quanto il finlandese della Ferrari è riuscito a uscire davanti a uno dei due piloti della Redbull sfruttando un buon giro quando si è ritrovato pista libera. Seguono Perez, Button, Alonso e Nasr a completare la top-ten... almeno finché Alonso non si ritirerà per un problema al cambio al 43° giro.
Per i piloti di testa ci sono ancora doppiaggi da effettuare ed è interessante seguire la gara di Verstappen, uscito dalla top-ten a causa di una lunga sosta ai box, che in scia a Vettel sfrutta l’occasione per superare prima Sainz e poi Bottas mentre Vettel li sta doppiando. Cerca di fare lo stesso anche con Grosjean ma la cosa non riesce, gli rimane in scia e al 64° tenta il sorpasso, ma lo tampona, perde il controllo della vettura e si schianta violentemente contro le barriere della Sainte Devote, uscendone per fortuna illeso. Grosjean riesce a proseguire ed entra in pista la safety car.

L’ingresso della safety car è il punto di svolta. Diverse vetture ai margini della top-ten o nelle retrovie rientrano ai box e al 65° giro rientra anche Hamilton, montando gomme supersoft. Prima della sosta aveva circa 22 secondi di vantaggio su Rosberg. Non sono sufficienti per rimanergli davanti né sono sufficienti per rimanere davanti a Vettel: in conclusione Hamilton ha gomme fresche, ma è terzo.
Quando la gara riparte al 72° giro Rosberg inizia a staccare chi lo insegue, accumulando entro la fine del 78° giro circa cinque secondi su Vettel, con Hamilton che rimane accodato dietro alla Ferrari fino alla fine.
Seguiamo invece cosa succede appena più indietro: Ricciardo su gomme fresche supera Raikkonen con una manovra piuttosto aggressiva subito dopo il restart, viene fatto passare da Kvyat e si avvicina a Vettel e Hamilton. Non riuscendo a guadagnare ulteriori posizioni il team gli chiede, alla fine, di restituire la posizione a Kvyat, cosa che Ricciardo farà alla fine dell’ultimo giro.
Si segnala l’arrivo di Button in 8^ posizione: per la McLaren sono i primi punti stagionali.

RISULTATO:
1. Nico Rosberg -- Mercedes -- 1:49:18.420
2. Sebastian Vettel -- Ferrari -- +4.486
3. Lewis Hamilton -- Mercedes -- +6.053
4. Daniil Kvyat -- Red Bull -- +11.965
5. Daniel Ricciardo -- Red Bull -- +13.608
6. Kimi Raikkonen -- Ferrari -- +14.345
7. Sergio Perez -- Force India -- +15.013
8. Jenson Button -- McLaren -- +16.063
9. Felipe Nasr -- Sauber -- +23.626
10. Carlos Sainz Jr. -- Toro Rosso -- +25.056
11. Nico Hulkenberg -- Force India -- +26.232
12. Romain Grosjean -- Lotus -- +28.415
13. Marcus Ericsson -- Sauber -- +31.159
14. Valtteri Bottas -- Williams -- +45.789
15. Felipe Massa -- Williams -- +1 Lap
16. Roberto Merhi -- Manor -- +2 Laps
17. Will Stevens -- Manor -- +2 Laps
DNF. Max Verstappen -- Toro Rosso -- +16 Laps
DNF. Fernando Alonso -- McLaren -- +37 Laps
DNF. Pastor Maldonado -- Lotus -- +73 Laps


I TOP E I FLOP
È arduo stilare una lista dei top e dei flop quando Verstappen stava rimontando benissimo e poi ha commesso un errore così grave, però sono del parere che in un momento del genere cose di questo tipo possano accadere.
È arduo anche quando la Mercedes aveva la possibilità di dominare ed è successo quello che è successo, ma anche qui sono del parere che errori di valutazione del genere possano capitare (avesse Hamilton avuto un secondo di margine in più sarebbe uscito in testa, fosse stato il pitstop un paio di decimi più veloce sarebbe probabilmente uscito davanti a Vettel, fossero state le gomme di Rosberg e Vettel più usurate avrebbe potuto riprendersi la testa della gara nelle fasi conclusive) e che siano meno gravi che magari far uscire, nella fretta, un pilota su tre ruote.



Sunshine per F1GC.

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