Domenica 15 Marzo, ore 16.00 australiane: sta per partire
il gran premio d’Australia sul circuito dell’Albert Park, c’è bel tempo ma
continua a soffiare il vento e i giri previsti sono 58.
Soltanto 17 vetture prenderanno parte alla gara, in
quanto oltre alle Marussia non qualificate non prenderà il via nemmeno Bottas, che
già dalla giornata di sabato accusa forti dolori alla schiena.
La griglia di partenza aggiornata è quindi la seguente:
Hamilton, Rosberg, Massa, Vettel, Raikkonen, Ricciardo, Sainz, Grosjean,
Maldonado, Nasr, Verstappen, Kvyat, Hulkenberg, Perez, Ericsson, Button e
Magnussen. Quasi tutti i piloti, compresi quella della top-ten, partono su
gomme soft.
Parte il giro di ricognizione e prima che sia finito la
gara perde già due ulteriori protagonisti: Kvyat che ha problemi al cambio e
Magnussen per un cedimento della power unit Honda. Questo significa che nel
momento in cui scatterà la gara ci saranno appena 15 vetture presenti.
Si parte e nel corso del primo giro le auto in pista
scendono addirittura a 13, quando escono di scena le due Lotus: mentre partono
bene le Mercedes e Massa, Vettel e Raikkonen sembrano rallentarsi a vicenda e
intanto si scatena il caos, c’è una collisione che coinvolge più vetture, tra
cui forse anche Raikkonen e Nasr e chi ci rimette è Maldonado che viene
tamponato da un’altra vettura e finisce fuori. Entra la safety car, intanto
Ericsson e Perez effettuano una sosta ai box, mentre Grosjean si ritira per
problemi tecnici alla sua vettura.
Si riparte al quarto giro: le Mercedes iniziano subito a
dettare il passo distanziando i piloti che li seguono, terzo c’è Massa e dietro
di lui Vettel, mentre più indietro troviamo Nasr e Sainz in lotta per la quinta
posizione, con il pilota della Toro Rosso che perde terreno, tanto che
Ricciardo e Raikkonen risalgono in sesta e settima posizione. Dietro ci sono
quindi Sainz, Verstappen, Hulkenberg, Ericsson, Button e Perez autore di un
fuoripista al restart. Nei giri successivi questi ultimi due sono in lotta per
la penultima posizione, con Perez che tenta diverse volte l’attacco nei confronti
del pilota della McLaren e, al 14° giro, si toccano con Perez che finisce in
testacoda. I due riescono a proseguire avendo riportato solo danni minori.
Al 17° giro Raikkonen rientra ai box, monta un altro set
di gomme soft e sembrano esserci un po’ di problemi nel montaggio della
posteriore sinistra.
Raikkonen pare essere su una strategia diversa da tutti
gli altri piloti partiti con le soft, che montano le medium per arrivare fino
in fondo. Il “duello” (sempre che si possa usare questo termine in tale
circostanza) tra Massa e Vettel, distanziati fino a quel momento di circa un
secondo e mezzo, si svolge ai box: Massa rientra al 22°, Vettel al 25°. Vettel aveva
girato più forte in quei giri, dato che aveva pista libera, e gli esce davanti.
Hanno un passo gara più o meno simile e le posizioni rimarranno invariate. I due
sono ormai distanziati di parecchio dalle Mercedes (Hamilton e Rosberg si
fermano ai box rispettivamente al 26° e al 27°) e a loro volta hanno un
notevole margine nei confronti di chi li segue.
Quello che si avvicina di più è Raikkonen dopo avere
superato Verstappen che sta ritardando la sosta, che risale in 5^ posizione e a
poco a poco si avvicina a Massa; il margine rimarrà comunque abbastanza elevato
(non è mai sceso sotto i 5 secondi) e il pilota della Ferrari dovrà fermarsi
per una seconda sosta, con l’obiettivo di rientrare in pista davanti a Nasr e
Ricciardo.
Le cose intanto si mettono male per le Toro Rosso: la
sosta di Sainz era stata molto lunga e problematica facendolo precipitare nelle
retrovie, mentre Verstappen, tornato in pista dopo il pit-stop al 33° giro, si
ritira un giro più tardi con la vettura che emana fumo.
Ci sono problemi ai box anche per Perez, che fino a quel
momento era in lotta con Sainz, che lo seguiva, per la 10° posizione: quando
rientra al 40° per montare le soft la sosta è più lunga del previsto tanto che
torna in pista in ultima posizione (anche se di lì a pochi giri avrà modo di
superare Button).
Un giro dopo di lui rientra Raikkonen per montare le
medium e anche lì ci sono problemi, ancora più seri: la posteriore sinistra non
si toglie e quindi non viene cambiata, ma al pilota viene dato erroneamente il
segnale di ripartire, fatto che lo porterà al ritiro subito dopo essere
rientrato in pista davanti a Nasr e Ricciardo. I due risalgono quindi in 5^ e
6^ posizione.
Per quanto riguarda Ericsson, era partito sulle medium e
aveva montato le soft sia nella prima sosta al primo giro sia nella seconda. Al
45° arriva al bloccaggio delle ruote danneggiando le gomme e rientra ai box,
dove monta le medium. Torna in pista in nona posizione (7° e 8° ci sono
Hulkenberg e Sainz) e, nella fase conclusiva della gara, si lancia all’inseguimento
di Sainz che ha le gomme piuttosto usurate, superandolo al 56° e relegandolo al
9° posto.
È Perez l’ultimo pilota a chiudere in zona punti, con
Button 11° e doppiato di due giri che girava su pessimi tempi e via radio
segnalava problemi sulla sua vettura. I 58 giri percorsi dall’ex campione del
mondo sono comunque un risultato “positivo” (e sottolineo le virgolette),
perché finora tra test e prove libere non era mai accaduto che una McLaren
riuscisse a girare per più di 12 giri consecutivi.
In conclusione, in questo weekend si è notato che:
- quest’anno le vetture si rompono molto più dell’anno
scorso;
- quest’anno ci saranno vari piloti che saranno
retrocessi per sostituzione della power unit (ciascuno ne ha quattro a
disposizione e diversi piloti stanno già usando la seconda);
- la Mercedes è ancora al top;
- la Ferrari e la Williams se continuano così possono
competere per il podio;
- la Sauber tutto sommato non è messa così male;
- la Redbull per ora promette poco di buono;
- quelli che pensavano che il binomio McLaren/Honda
sarebbe tornato vincente fin da subito si sbagliavano di grosso.
IL RISULTATO:
1. Lewis Hamilton
Mercedes 1:31:54.067
2. Nico Rosberg
Mercedes +1.360
3. Sebastian Vettel
Ferrari +34.523
4. Felipe Massa
Williams +38.196
5. Felipe Nasr
Sauber +1:35.149
6. Daniel Ricciardo
Red Bull +1 Lap
7. Nico Hulkenberg
Force India +1 Lap
8. Marcus Ericsson
Sauber +1 Lap
9. Carlos Sainz
Toro Rosso +1 Lap
10. Sergio Perez
Force India +1 Lap
11. Jenson Button
McLaren +2 Laps
DNF. Kimi Raikkonen
Ferrari +9 Laps
DNF. Max Verstappen
Toro Rosso +26 Laps
DNF. Romain Grosjean
Lotus +58 Laps
DNF. Pastor Maldonado
Lotus +58 Laps
DNS. Daniil Kvyat
Toro Rosso
DNS. Kevin Magnussen
McLaren
Questo commento è stato scritto per il Blog dall’Autrice©,
che non ritiene la grazia della McLaren neanche minimamente paragonabile a
quella della Sacra Cenerentola.
Chiunque lo copierà, spacciandolo per proprio, sarà
maledetto dalla nefasta macumba del Gufo di Interlagos.
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