Nell’ultimo weekend di luglio si svolge il gran premio
d’Ungheria, l’ultimo primo della pausa estiva, sul circuito dell’Hungaroring.
I giri previsti sono 70 e, a causa di un acquazzone prima
della gara, i piloti partono con le gomme intermedie. Essendo definita “gara
bagnata”, decade l’obbligo, qualora la pista si asciugasse, di utilizzare sia
le soft sia le medium.
Griglia di
partenza: Rosberg, Vettel, Bottas, Ricciardo, Alonso, Massa, Button,
Vergne, Hulkenberg, Kvyat, Sutil, Perez, Gutierrez, Grosjean, Bianchi,
Raikkonen, Kobayashi, Chilton, Ericsson, Maldonado. Partono dai box Magnussen e
Hamilton.
Quando parte il giro di formazione, Kvyat che era
risalito in decima posizione grazie alla partenza dai box di Magnussen rimane
fermo; ennesimo problema stagionale per la Toro Rosso, che a questo modo
retrocede in fondo.
Cronaca
Rosberg mantiene la prima posizione, mentre tra i piloti
che partono dalla parte sporca della pista non c’è nessuno che ha un buono
spunto, almeno davanti. Bottas riesce così a risalire in seconda posizione
davanti a Vettel; Alonso nel frattempo ha superato Ricciardo al via e si
inserisce anche davanti a Vettel, che però riuscirà a riprendersi la posizione.
Nelle retrovie Hamilton finisce in testacoda e sfiora un muro, ma riesce a
rientrare in pista.
I primi dieci sono: Rosberg, Bottas, Vettel, Alonso,
Button, Ricciardo, Hulkenberg, Massa, Vergne e Perez. La pista è ancora bagnata
e le vetture alzano una scia d’acqua, ma proseguendo inizia ad asciugarsi.
Tutto procede regolarmente fino all’ottavo giro, quando
Ericsson finisce in testacoda e va a sbattere violentemente. Per fortuna il
pilota è illeso. Entra in pista la safety car dietro la quale diversi piloti
rientrano immediatamente ai box. I primi quattro proseguono ancora un giro
prima di rientrare e si rivela la scelta sbagliata, dal momento che, quando
tornano in pista, le prime tre posizioni sono occupate da Ricciardo, Button e
Massa, davanti a Magnussen che invece non s’è fermato. Completano la top-ten
Rosberg, Vergne, Vettel, Alonso, Hulkenberg e Perez.
Button ha rimesso le intermedie ed è l’unico in pista,
oltre a Magnussen che non essendosi fermato ha ancora le gomme con cui è
partito, a non essere sulle soft. L’azzardo degli altri piloti si rivela la
decisione migliore in quanto, proprio mentre la safety car sta per uscire,
Grosjean ha un incidente molto simile a quello di Ericsson e si prolunga la
neutralizzazione.
Se in un primo momento, dopo il restart, Button sembra
riuscire a guadagnare, tanto che strappa la leadership a Ricciardo, due giri
più tardi è costretto a rientrare ai box così come Magnussen. Ricapitolando a
questo punto Ricciardo è in testa davanti a Massa, mentre Rosberg perde varie
posizioni venendo superato da Alonso e Vergne; dopo il pit-stop delle due
McLaren si ritrova quinto davanti a Vettel e a Hamilton che aveva recuperato
varie posizioni al momento dell’uscita della safety car.
Si susseguono, più indietro, numerosi incidenti, di cui
uno tra le due Force India: Hulkenberg e Perez si toccano, con il tedesco
costretto al ritiro mentre il messicano prosegue. Nelle retrovie Bianchi e
Maldonado si toccano a loro volta, entrambi riportano danni lievi e riescono a
raggiungere i box.
È il 23° giro quando invece l’unica Force India
superstite finisce in testacoda lungo il rettilineo principale. Perez ha un
violento schianto contro il muro, dal quale esce indenne. Rientra nuovamente la
safety car e Ricciardo, Massa e Bottas rientrano ai box. Mentre i due piloti della
Williams montano gomme medium, l’australiano continua con le soft.
Tutti gli altri proseguono: Alonso è in testa davanti a
Vergne, Rosberg, Vettel, Hamilton, Ricciardo, Massa, Gutierrez, Raikkonen e
Sutil a completare la top-ten. Quest’ultimo viene superato da Button al momento
in cui la safety car esce di scena, mentre Bottas era rientrato soltanto in 13^
posizione.
Al 33° giro Vettel finisce in testacoda e sfiora il muro.
Perde diverse posizioni ma la vettura sembra non avere riportato danni. Poco dopo
Rosberg rientra per la seconda sosta, mondando ancora gomme soft. Vergne
intanto si vede strappare la seconda posizione da Hamilton.
Dopo secondo il pit-stop finisce il momento di gloria del
pilota della Toro Rosso, che precipita nelle posizioni finali della top-ten.
Al 42°, quando tutti i piloti di testa hanno effettuato il
secondo pit-stop, le posizioni sono le seguenti: Ricciardo (soft, pit al 23°),
Massa (medium, pit al 23°), Alonso (soft), Hamilton (medium), Rosberg (soft),
Bottas (medium, pit al 23°), Raikkonen (soft), Vettel (medium).
I piloti con le gomme soft girano più veloci rispetto a
quelli con le gomme medium, ma a differenza loro dovranno però o riuscire a
gestire le gomme fino alla fine oppure rientrare per una terza sosta, mentre
quelli con le medium potranno proseguire fino alla fine (discorso diverso per i
due piloti della Williams, che sulle medium hanno già percorso una ventina di
giri).
Ricciardo riesce a mettere tra sé e i piloti che lo
seguono un certo margine, mentre Massa, Alonso e Hamilton sono vicini, almeno
fino al momento in cui Massa rientra ai box per la terza sosta (46°) dove
monterà di nuovo gomme medium. Tornerà in pista in sesta posizione davanti a
Raikkonen e con lui avrà un acceso duello.
Proseguono per diversi giri ancora i piloti sulle soft e
Ricciardo rientra al 54° tornando in pista in quarta posizione. Alonso è primo
davanti a Hamilton e Rosberg con quest’ultimo che, su gomme soft, ha recuperato
terreno nei confronti del compagno di squadra, ma che dovrà fermarsi di nuovo a
differenza dell’inglese che è sulle medium. Rosberg rientrerà al 57° giro,
tornando in pista alle spalle di Massa e Raikkonen, ancora in lotta per la
posizione, e nei giri che seguiranno riuscirà a superare entrambi risalendo al quarto
posto (quarto, perché Bottas era precedentemente rientrato ai box, tornando in
pista alle spalle di Vettel).
Alonso sceglie di continuare quindi, a pit-stop ultimati
abbiamo tra i primi otto: Alonso, Hamilton, Ricciardo, Rosberg, Massa,
Raikkonen, Vettel, Bottas.
Alonso è ormai al limite con le gomme e deve subire la
pressione sia di Hamilton sia di Ricciardo che, dopo il pit-stop, ha rimontato
parecchio: i primi tre sono staccati di meno di un secondo quando mancano meno
di dieci giri alla conclusione. Alonso resiste strenuamente a Hamilton, che a
sua volta si difende da Ricciardo... l’australiano, però, dopo vari tentativi
al 67° giro si sbarazza del pilota della Mercedes e si lancia all’inseguimento
di Alonso, superandolo un giro più tardi e prendendo il largo. Per gli altri
due non è finita: devono vedersela anche con Rosberg che, dopo il pit-stop,
guadagnava su di loro almeno due secondi al giro. La bandiera a scacchi concede
a entrambi il podio, mentre Rosberg deve accontentarsi della quarta posizione. Piuttosto
distanti completano la top-ten Massa, Raikkonen (al miglior risultato
stagionale), Vettel, Bottas, Vergne e Button.
Risultato
1. Daniel Ricciardo
Red Bull 1:53:05.058
2. Fernando Alonso
Ferrari 1:53:10.283
3. Lewis Hamilton
Mercedes 1:53:10.915
4. Nico Rosberg
Mercedes 1:53:11.419
5. Felipe Massa
Williams 1:53:34.899
6. Kimi Raikkonen
Ferrari 1:53:36.549
7. Sebastian Vettel
Red Bull 1:53:46.022
8. Valtteri Bottas
Williams 1:53:46.402
9. Jean-Eric Vergne
Toro Rosso 1:54:03.585
10. Jenson Button
McLaren 1:54:12.338
11. Adrian Sutil
Sauber 1:54:13.227
12. Kevin Magnussen
McLaren 1:54:23.523
13. Pastor Maldonado
Lotus 1:54:29.082
14. Daniil Kvyat
Toro Rosso +1 Lap
15. Jules Bianchi
Marussia +1 Lap
16. Max Chilton
Marussia +1 Lap
DNF. E. Gutiérrez
Sauber +38 Laps
DNF. K. Kobayashi
Caterham +41 Laps
DNF. S. Perez
Force India +43 Laps
DNF. N. Hulkenberg
Force India +51 Laps
DNF. R. Grosjean
Lotus +55 Laps
DNF. M. Ericsson
Caterham +58 Laps
I TOP
Il top dei top per me è stato Ricciardo: è l’unico pilota
ad approfittare di TUTTE le occasioni che ha avuto e, complice il fatto di
avere fatto una gara perfetta, ha tagliato il traguardo in prima posizione,
conquistando la seconda vittoria in carriera.
I FLOP
La McLaren: montando le intermedie a Button nel primo
pit-stop fanno i fighi per due giri, poi sono costretti a un’altra sosta. Se avessero
messo le slick fin da subito forse avrebbero potuto puntare alla top-5.
Anche l’idea della Williams di persistere sulle medium
anche nell’ultimo pit-stop non mi è parsa così eccellente, così come l’azzardo della
Ferrari di non far rientrare Alonso, visto quello che sono riusciti a fare Ricciardo
e Rosberg dopo l’ultima sosta...
Questo commento è stato scritto per F1GC ed è di
proprietà della sua Autrice©, illuminata dalla Grande Verità, divampata dal
risultato di questo gran premio: le Sacre Cenerentole sono arrivate entrambe in
fondo!
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Milly Sunshine