Con “qualche” giorno di ritardo finalmente sono riuscita
a vedere quello che è stato il nono appuntamento del campionato di Indycar
2014, che si è svolto a Pocono il 6 luglio, dove una nostra vecchia conoscenza ha dimostrato chiaramente che, a quanto pare,
dall’altra parte dell’oceano è perfettamente possibile evitare di andare a
sbattere contro rivali, compagni di squadra, doppiati, muri, cordoli e tombini,
e che è possibile evitarli alla veneranda età di 38 anni.
Tipo di circuito: ovale.
Numero giri: 200
(500 miglia).
Pole position: Juan
Pablo Montoya (Penske).
Griglia di
partenza
1^ fila: 1. Juan Pablo Montoya (Penske), 2. Will Power
(Penske), 3. Carlos Muñoz (Andretti)
2^ fila: 4. Takuma Sato (Foyt), 5. Marco Andretti
(Andretti), 6. James Hinchcliffe (Andretti)
3^ fila: 7. Helio Castroneves (Penske), 8. Tony Kanaan
(Ganassi), 9. Hunter-Reay (Andretti)
4^ fila: 10. Ryan Briscoe (Ganassi), 11. Simon Pagenaud
(Schmidt), 12. Mikhail Aleshin (Schmidt)
5^ fila: 13. Ed Carpenter (Carpenter), 14. Rahal (Rahal
Letterman), 15. Scott Dixon (Ganassi)
6^ fila: 16. Justin Wilson (Coyne), 17. Charlie Kimball
(Ganassi) 18. Bourdais (KV)
7^ fila: 19. Sebastian Saavedra (KV), 20. Carlos Huertas
(Coyne), 21. Josef Newgarden (Fisher)
Jack Hawskworth del team Herta non prende parte alla gara
a causa di un lieve infortunio riportato in un forte impatto contro le barriere
nel corso del weekend.
LA GARA - Alla
partenza Will Power, leader del campionato, si appropria della prima posizione
mentre è lotta per il secondo posto tra i due colombiani Montoya e Muñoz, con
quest’ultimo che al 17° giro supera l’ex pilota di Formula 1 risalendo al
secondo posto. Anche Kanaan supera Montoya al 23° giro, facendolo precipitare
in quarta posizione davanti a Hunter-Reay, che pochi giri dopo sarà il primo
tra i piloti di testa a rientrare ai box: l’unico altro pit-stop in precedenza
era stato quello di Sato, rientrato ai box al 26° procedendo molto lentamente,
per evidenti problemi e ancora fermo nella sua piazzola. Anche Hunter-Reay
sembra avere dei problemi, probabilmente a una sospensione posteriore.
La maggior parte dei piloti rientrano ai box al 31° giro,
mentre Montoya prosegue in testa, almeno finché non rientra al 33° e torna in
pista 2° alle spalle del compagno di squadra Power, che è ancora in testa. Andretti,
che era in top-ten, viene nel frattempo penalizzato per eccesso di velocità
nella pit-lane.
I primi cinque, dopo la prima sosta, sono: Power,
Montoya, Muñoz, Kanaan e Briscoe.
Kanaan è palesemente più veloce dei piloti che lo
precedono e inizia a recuperare posizioni, portandosi addirittura in testa nel
momento in cui sta per essere completato il primo quarto di gara, con Power e
Montoya a completare il podio virtuale. Muñoz nel frattempo perde alcune
posizioni e si ritrova sesto alle spalle di Castroneves e Briscoe.
Intorno al 60° giro tutti iniziano a fermarsi ai box: tra
i primi Kanaan è il primo a rientrare, poi Power e infine Montoya ancora una
volta rimanda la sosta di un paio di giri. Stavolta torna in pista davanti al
compagno di squadra, ed è secondo alle spalle del leader Kanaan.
Tutto prosegue regolarmente e senza intoppi anche nei
giri successivi (se non che, mentre stava per rientrare ai box, Huertas è
rimasto fermo nella pit-lane) e, quando giunge il momento della terza sosta
(intorno al 90° giro) Kanaan si ritrova alle spalle di Montoya, ma riesce a
superarlo al 95° giro riportandosi in testa.
A metà gara i primi cinque sono: Kanaan, Montoya, Power,
Castroneves, Aleshin.
Altri trenta giri, e giunse il momento (intorno al 120°)
della quarta sosta. Kanaan rientra prima rispetto ai due piloti del team Penske
che lo seguono. Power si ferma cinque giri dopo il brasiliano ed esce daanti a
lui, per essere immediatamente superato. Montoya rientra il giro successivo (125°),
la sosta dura qualche secondo di troppo: torna in pista terzo.
Al 149° giro Kanaan si ferma per la quinta sosta, seguito
qualche giro dopo da Power e Montoya che, dopo questa sosta, gli stanno
davanti, relegandolo al terzo posto davanti a Castroneves e a Muñoz che
completano i primi cinque.
Al 159° giro il testacoda di Rahal provoca l’ingresso
della safety car. Diversi piloti rientrano ai box e, tra quelli che si
trovavano in posizioni di rilievo, l’unico è Kanaan (che dietro la safety car
rientrerà anche una seconda volta).
Power, Montoya, Castroneves, Muñoz e Aleshin sono i primi
cinque al momento del restart, quando mancano 35 giri al termine.
Si parte con un duello per la leadership tra Power e
Montoya, con un lieve contatto tra i due nel quale il colombiano danneggia l’ala
anteriore, proprio durante un tentativo di sorpasso che va a buon fine. Power viene
superato anche da Muñoz e precipita al terzo posto, dove sarà superato, poco
dopo, sarà protagonista di un acceso duello con Castroneves, andrà un po’
troppo a zigzag per difendersi dal tentativo di sorpasso del compagno di
squadra e verrà penalizzato per questo motivo.
Per i piloti che non si sono fermati ai box quando era in
pista la safety car è necessaria anche un’ultima sosta, che il leader della
gara effettua a 13 giri dalla fine. Rientra quarto, mentre Newgarden, Power e
Kanaan sono i primi tre.
Power rientra due giri dopo il compagno di squadra,
proseguono Newgarden e Kanaan, che si sono fermati ai box in occasione della
neutralizzazione, che potrebbero arrivare alla fine se un nuovo ingresso della
safety car permettesse loro di risparmiare carburante.
Newgarden rientra quando mancano 7 giri alla fine, mentre
Kanaan prosegue, ma a tre giri dalla fine è costretto a fermarsi a sua volta.
Torna in testa Montoya davanti a Castroneves e a Muñoz;
il gap tra questi due è al di sotto del secondo e Muñoz punta
inequivocabilmente alla seconda posizione... ma è costretto ad accodarsi e a
chiudere terzo.
Juan Pablo Montoya vince quindi per la prima volta dal
suo ritorno in Indycar, dimostrando che è tutt’altro che un vecchio bollito e
che, se invece di passare gli ultimi 14 anni tra Formula 1 e Nascar, fosse
rimasto là dov’era, forse al giorno d’oggi sarebbe uno dei piloti più vincenti
della storia della Indycar/CART.
Castroneves, invece, con il secondo posto in gara, sale a
446 punti, quindi pari con Power in prima posizione in classifica.
Il risultato
1. J.P.Montoya
Penske 2:28:13.179
2. H.Castroneves
Penske +2.340
3. C.Munoz
Andretti +2.965
4. R.Briscoe
Ganassi +3.843
5. S.Dixon
Ganassi +4.693
6. S.Pagenaud
Schmidt +6.010
7. M.Aleshin
Schmidt +8.365
8. J.Newgarden
Fisher +8.950
9. M.Andretti
Andretti +9.447
10. W.Power
Penske +17.230
11. T.Kanaan
Ganassi +22.070
12. J.Hinchcliffe
Andretti +1 Lap
13. E.Carpenter
Carpenter +1 Lap
14. J.Wilson
Coyne +1 Lap
15. S.Saavedra
KVSH +1 Lap
16. S.Bourdais
KVSH +1 Lap
17. C.Kimball
Ganassi +2 Laps
18. R.Hunter-Reay
Andretti +19 Laps
19. G.Rahal Rahal
Letterman +43 Laps
20. C.Huertas
Coyne +111 Laps
21. T.Sato
Foyt +175 Laps
DNS. J.Hawksworth
Herta +200 Laps
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