sabato 12 luglio 2014

#9: POCONO INDYCAR 500: 6 luglio 2014

Con “qualche” giorno di ritardo finalmente sono riuscita a vedere quello che è stato il nono appuntamento del campionato di Indycar 2014, che si è svolto a Pocono il 6 luglio, dove una nostra vecchia conoscenza  ha dimostrato chiaramente che, a quanto pare, dall’altra parte dell’oceano è perfettamente possibile evitare di andare a sbattere contro rivali, compagni di squadra, doppiati, muri, cordoli e tombini, e che è possibile evitarli alla veneranda età di 38 anni.

Tipo di circuito: ovale.
Numero giri: 200 (500 miglia).
Pole position: Juan Pablo Montoya (Penske).

Griglia di partenza
1^ fila: 1. Juan Pablo Montoya (Penske), 2. Will Power (Penske), 3. Carlos Muñoz (Andretti)
2^ fila: 4. Takuma Sato (Foyt), 5. Marco Andretti (Andretti), 6. James Hinchcliffe (Andretti)
3^ fila: 7. Helio Castroneves (Penske), 8. Tony Kanaan (Ganassi), 9. Hunter-Reay (Andretti)
4^ fila: 10. Ryan Briscoe (Ganassi), 11. Simon Pagenaud (Schmidt), 12. Mikhail Aleshin (Schmidt)
5^ fila: 13. Ed Carpenter (Carpenter), 14. Rahal (Rahal Letterman), 15. Scott Dixon (Ganassi)
6^ fila: 16. Justin Wilson (Coyne), 17. Charlie Kimball (Ganassi) 18. Bourdais (KV)
7^ fila: 19. Sebastian Saavedra (KV), 20. Carlos Huertas (Coyne), 21. Josef Newgarden (Fisher)

Jack Hawskworth del team Herta non prende parte alla gara a causa di un lieve infortunio riportato in un forte impatto contro le barriere nel corso del weekend.


LA GARA - Alla partenza Will Power, leader del campionato, si appropria della prima posizione mentre è lotta per il secondo posto tra i due colombiani Montoya e Muñoz, con quest’ultimo che al 17° giro supera l’ex pilota di Formula 1 risalendo al secondo posto. Anche Kanaan supera Montoya al 23° giro, facendolo precipitare in quarta posizione davanti a Hunter-Reay, che pochi giri dopo sarà il primo tra i piloti di testa a rientrare ai box: l’unico altro pit-stop in precedenza era stato quello di Sato, rientrato ai box al 26° procedendo molto lentamente, per evidenti problemi e ancora fermo nella sua piazzola. Anche Hunter-Reay sembra avere dei problemi, probabilmente a una sospensione posteriore.
La maggior parte dei piloti rientrano ai box al 31° giro, mentre Montoya prosegue in testa, almeno finché non rientra al 33° e torna in pista 2° alle spalle del compagno di squadra Power, che è ancora in testa. Andretti, che era in top-ten, viene nel frattempo penalizzato per eccesso di velocità nella pit-lane.
I primi cinque, dopo la prima sosta, sono: Power, Montoya, Muñoz, Kanaan e Briscoe.

Kanaan è palesemente più veloce dei piloti che lo precedono e inizia a recuperare posizioni, portandosi addirittura in testa nel momento in cui sta per essere completato il primo quarto di gara, con Power e Montoya a completare il podio virtuale. Muñoz nel frattempo perde alcune posizioni e si ritrova sesto alle spalle di Castroneves e Briscoe.

Intorno al 60° giro tutti iniziano a fermarsi ai box: tra i primi Kanaan è il primo a rientrare, poi Power e infine Montoya ancora una volta rimanda la sosta di un paio di giri. Stavolta torna in pista davanti al compagno di squadra, ed è secondo alle spalle del leader Kanaan.
Tutto prosegue regolarmente e senza intoppi anche nei giri successivi (se non che, mentre stava per rientrare ai box, Huertas è rimasto fermo nella pit-lane) e, quando giunge il momento della terza sosta (intorno al 90° giro) Kanaan si ritrova alle spalle di Montoya, ma riesce a superarlo al 95° giro riportandosi in testa.
A metà gara i primi cinque sono: Kanaan, Montoya, Power, Castroneves, Aleshin.

Altri trenta giri, e giunse il momento (intorno al 120°) della quarta sosta. Kanaan rientra prima rispetto ai due piloti del team Penske che lo seguono. Power si ferma cinque giri dopo il brasiliano ed esce daanti a lui, per essere immediatamente superato. Montoya rientra il giro successivo (125°), la sosta dura qualche secondo di troppo: torna in pista terzo.
Al 149° giro Kanaan si ferma per la quinta sosta, seguito qualche giro dopo da Power e Montoya che, dopo questa sosta, gli stanno davanti, relegandolo al terzo posto davanti a Castroneves e a Muñoz che completano i primi cinque.
Al 159° giro il testacoda di Rahal provoca l’ingresso della safety car. Diversi piloti rientrano ai box e, tra quelli che si trovavano in posizioni di rilievo, l’unico è Kanaan (che dietro la safety car rientrerà anche una seconda volta).

Power, Montoya, Castroneves, Muñoz e Aleshin sono i primi cinque al momento del restart, quando mancano 35 giri al termine.
Si parte con un duello per la leadership tra Power e Montoya, con un lieve contatto tra i due nel quale il colombiano danneggia l’ala anteriore, proprio durante un tentativo di sorpasso che va a buon fine. Power viene superato anche da Muñoz e precipita al terzo posto, dove sarà superato, poco dopo, sarà protagonista di un acceso duello con Castroneves, andrà un po’ troppo a zigzag per difendersi dal tentativo di sorpasso del compagno di squadra e verrà penalizzato per questo motivo.

Per i piloti che non si sono fermati ai box quando era in pista la safety car è necessaria anche un’ultima sosta, che il leader della gara effettua a 13 giri dalla fine. Rientra quarto, mentre Newgarden, Power e Kanaan sono i primi tre.
Power rientra due giri dopo il compagno di squadra, proseguono Newgarden e Kanaan, che si sono fermati ai box in occasione della neutralizzazione, che potrebbero arrivare alla fine se un nuovo ingresso della safety car permettesse loro di risparmiare carburante.

Newgarden rientra quando mancano 7 giri alla fine, mentre Kanaan prosegue, ma a tre giri dalla fine è costretto a fermarsi a sua volta.
Torna in testa Montoya davanti a Castroneves e a Muñoz; il gap tra questi due è al di sotto del secondo e Muñoz punta inequivocabilmente alla seconda posizione... ma è costretto ad accodarsi e a chiudere terzo.

Juan Pablo Montoya vince quindi per la prima volta dal suo ritorno in Indycar, dimostrando che è tutt’altro che un vecchio bollito e che, se invece di passare gli ultimi 14 anni tra Formula 1 e Nascar, fosse rimasto là dov’era, forse al giorno d’oggi sarebbe uno dei piloti più vincenti della storia della Indycar/CART.
Castroneves, invece, con il secondo posto in gara, sale a 446 punti, quindi pari con Power in prima posizione in classifica.

Il risultato
1. J.P.Montoya  Penske  2:28:13.179 
2. H.Castroneves  Penske  +2.340 
3. C.Munoz  Andretti  +2.965
4. R.Briscoe  Ganassi  +3.843
5. S.Dixon  Ganassi  +4.693
6. S.Pagenaud  Schmidt  +6.010
7. M.Aleshin  Schmidt  +8.365
8. J.Newgarden  Fisher  +8.950
9. M.Andretti  Andretti  +9.447
10. W.Power  Penske  +17.230
11. T.Kanaan  Ganassi  +22.070
12. J.Hinchcliffe  Andretti  +1 Lap 
13. E.Carpenter  Carpenter  +1 Lap 
14. J.Wilson  Coyne  +1 Lap 
15. S.Saavedra  KVSH  +1 Lap 
16. S.Bourdais  KVSH  +1 Lap 
17. C.Kimball  Ganassi  +2 Laps 
18. R.Hunter-Reay  Andretti  +19 Laps     
19. G.Rahal  Rahal Letterman  +43 Laps 
20. C.Huertas  Coyne  +111 Laps 
21. T.Sato  Foyt  +175 Laps 
DNS. J.Hawksworth  Herta  +200 Laps 


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Milly Sunshine