L’undicesimo appuntamento del campionato di Formula 1
2014 si svolge in Ungheria, sul circuito dell’Hungaroring. Seguiranno quattro
settimane prima del prossimo gran premio.
Le mescole portate dalla Pirelli per questa occasione
sono le medium e le soft e, ancora una volta, nelle prove libere le Mercedes si
dimostrano decisamente le più performanti.
In Q1, sotto un cielo coperto, si parte subito con
l’eliminazione di Maldonado: la sua Lotus lo lascia a piedi ancora prima che
abbia completato il primo giro. Non è il solo e il primo colpo di scena è alle
porte: dopo il guasto di Rosberg in gara a Silverstone e quello di Hamilton in
qualifica a Hockenheim, la Mercedes ha il terzo problema tecnico in tre gran
premi consecutivi e dalla vettura di Hamilton inizia a innalzarsi fumo che non
lascia spazio ai dubbi. Pare che il problema, stavolta, sia stata una
fuoriuscita di benzina, il che fa sì che, oltre ad avere tre problemi tecnici
consecutivi, la Mercedes abbia anche avuto tre problemi completamente diversi
l’uno dall’altro, lasciando intendere che, in quanto ad affidabilità, non sia
sullo stesso livello che per la velocità.
Non è comunque finita: vista l’impossibilità per
Maldonado e Hamilton di qualificarsi e il fatto che Marussia e Caterham sono
come al solito le vetture più lente, tutti gli altri team non mandano i piloti
in pista per un run sulle gomme soft; anzi, più d’uno non scendono in pista
nemmeno con un secondo set di gomme medium... e a farne le spese è Raikkonen
(che, per onore di cronaca, nel suo unico tentativo aveva comunque girato
decisamente più lento del compagno di squadra) che rimane fermo ai box mentre i
piloti dei “nuovi team” sono in pista con le soft. Bianchi lo batte di pochi
centesimi e conquista l’accesso a una Q2 in cui, in effetti, non ci sono particolari
sorprese.
Non passano la seconda manche Kvyat, autore di un
testacoda nelle fasi conclusive, Sutil, Perez per problemi tecnici, Gutierrez,
Grosjean e ovviamente Bianchi che, a parità di gomme soft, non poteva certo
competere con le altre vetture.
Sono tre i team che portano tutte e due le vetture in
top-ten: la Redbull, la Williams e, per una volta, anche la McLaren.
La Q3 inizia sotto la pioggia: vari piloti commettono
delle sbavature, ma il momento cruciale è quello in cui Magnussen va a
sbattere, facendo esporre la bandiera rossa quando l’ultima manche è iniziata
da appena due minuti.
Si ricomincia poco dopo, con dieci minuti ancora
disponibili. Nel frattempo il rapido acquazzone è terminato e, dato che la
pista va asciugandosi, si assiste a una Q3 in cui i tempi migliorano
progressivamente almeno per tutta la prima parte. Rosberg, che in un primo
momento si era trovato davanti diverse vetture, prolunga il primo run. Molti dei
suoi avversari scelgono di rientrare in modo da montare subito un altro set di
gomme. Alla fine nessuna delle strategie si rivela migliore dell’altra, dato
che anche chi era rimasto in pista rientra in tempo per fare un ultimo
tentativo.
Rosberg conquista un’ulteriore pole position, ma senza
dare un significativo gap a Vettel che girava quasi sui suoi tempi e che lo
affiancherà in prima fila, davanti a Bottas, Ricciardo, Alonso e Massa a
completare le prime due file davanti a Button.
Il risultato, in sintesi, è stato il seguente:
1^ fila: 1. Rosberg Mercedes – 2. Vettel Redbull
2^ fila: 3. Bottas Williams – 4. Ricciardo Redbull
3^ fila: 5. Alonso Ferrari – 6. Massa Williams
4^ fila: 7. Button McLaren – 8. Vergne Toro Rosso
5^ fila: 9. Hulkenberg Roce India – 10. Magnussen McLaren
6^ fila: 11. Kvyat Toro Rosso – 12. Sutil Sauber
7^ fila: 13. Perez Force India – 14. Gutierrez Sauber
8^ fila: 15. Grosjean Lotus – 16. Bianchi Marussia
9^ fila: 17. Raikkonen Ferrari – 18. Kobayashi Caterham
10^ fila: 19. Chilton Marussia – 20. Ericsson Caterham
11^ fila: 21. Hamilton Mercedes – 22. Maldonado Lotus
Questo commento è di proprietà della Somma Adoratrice
della Sacra Cenerentola, altresì nota come Autrice©. Ogni riproduzione senza
citarne la fonte comporterà una serie inequivocabile di macumbe da parte del
Sommo Gatto Nero do Brasil, macumbe che gli si ritorceranno contro lui stesso
e, di conseguenza, contro i piloti che gli partiranno vicini, tra cui il Divino
Imperatore di Maranello e del mondo. Lasciate quindi che il buonsenso vi
conduca lungo la strada giusta (ovvero quella lungo la quale non sta passando
Ide)...
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