venerdì 11 luglio 2014

Quindici anni sono passati, ma me ne ricordo ancora...

11-07-99. Sono a casa dei miei nonni, a pranzo, insieme ai miei genitori. Non so perché io sono nell'ingresso a trafficare con dei post it, mentre in soggiorno la TV è già accesa da un po'. Sta per scattare il gran premio di Gran Bretagna.
La gara parte. Due vetture sono ferme sulla griglia di partenza e, nel momento in cui viene data bandiera rossa, accade ciò che non mi sarei mai aspettata. Dall'ingresso, dopo avere finito di trafficare con i post-it, vedo.
Una sagoma rossa finisce fuori pista, dritta contro le barriere. Conosco quella sagoma rossa, ma ancora non so quale sia delle due. E poi arriva la conferma: al volante c'è quel pilota che, quando ero bambina, ha vinto due titoli con la Benetton.
Ciò che accade dopo è noto a tutti: Michael Schumacher ha una gamba fratturata e salterà il resto della stagione, a parte i due gran premi finali, le McLaren si incasineranno la vita (specie grazie a Coulthard, innescatore di brillanti performance col suo adorabile compagno di squadra) rischiando di consegnare il titolo nelle mani di Irvine, fortunatamente il titolo verrà vinto dal pilota che più se lo merita... per tornare a Silverstone, inoltre, ci vogliono circa 45 minuti per sistemare le barriere, ed ecco perché domenica scorsa ho avuto un deja-vu.

Giorni, mesi, anni... che seguono l'11-07-99. Ho 11 anni nel momento dell'incidente e mi rimane molto impresso, nonostante effettivamente abbia visto anche molto di peggio. Con la mia amica E., ne parlo più di una volta. Perfino oggi le ho mandato un sms per dirle "ti ricordi che sono passati 15 anni?", un po' più per amore dei bei(?) vecchi tempi che perché quella data mi sembri veramente importante.
Quel giorno di luglio del '99 sto aspettando che le cose vadano bene e che il pilota che ha già vinto due titoli con la Benetton (però vincere un titolo con un team che ha il nome di un maglione di lana ha il suo perché... deve essere per questo che non ho mai trovato particolarmente scandaloso che abbia vinto dei titoli anche qualcuno con un team che ha il nome di una lattina) si avvicini al suo terzo titolo. Molta gente, dopo quel giorno, è convinta che non accadrà più e qualcuno (molti, in realtà) pensa addirittura che Michael deciderà di rimanersene a casa.
Per fortuna non succederà... e dico per fortuna per due motivi:
1) perché ci dimostrerà che per lui è meno pericoloso stare al volante di una Formula 1 piuttosto che fare qualsiasi altra cosa;
2) perché nei cinque anni successivi, come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri, spaccherà davvero il cu*o a tutti.

La mia speranza è che, anche se stavolta c'è molta più cenere, ancora una volta sia una fenice.

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Milly Sunshine