venerdì 16 agosto 2024

Stagione 1956: il GP di Montecarlo e la Indy 500

Il 50° gran premio valevole per il mondiale di Formula 1 si è svolto nel 1956, all'inizio della settima stagione. Altri tempi, considerato che al giorno d'oggi ci vorrebbero poco più di due anni per arrivare a quella quota! Si è svolto peraltro in una location piuttosto suggestiva, ovvero Montecarlo, che oggi verrebbe accolta di default con "garahhhh noiosahhhh, è ingiusto che esista anche il GP di Montecarlo e non solo la Cinquecento Miglia di Indianapolis!" Nel 1956 i due eventi facevano entrambi parte del mondiale di Formula 1 e si svolgevano nel mese di maggio, l'uno il 13 e l'altro il 30, ma ovviamente, come già accaduto nelle stagioni precedenti e come sarebbe avvenuto nelle ulteriori stagioni in cui la Indy 500 sarebbe stata considerata valevole per il mondiale di Formula 1, squadre e piloti presenti al via sarebbero stati ben diversi.


A Montecarlo c'erano quattro Ferrari, tre Maserati, due Vanwall, due BRM, quattro Gordini e qualche entry su vetture non ufficiali. Juan Manuel Fangio, vincitore ex equo con Luigi Musso (shared drive) del precedente evento in Argentina disputato quattro mesi prima, conquistava la pole davanti alla Maserati di Stirling Moss, il quale tuttavia prendeva la testa della gara fin dalla partenza.
Pare che dopo pochi giri Fangio sia finito in testacoda alla Sainte-Devote, in un'epoca storica in cui l'individuo comune non aveva come massima ambizione di vita criticare i piloti per i loro testacoda. Con la mentalità di oggi, inoltre, si sarebbe passati alla santificazione alternata, dato che un'altra Ferrari risaliva nel frattempo al secondo posto, Peter Collins.
A quei tempi, però, tutto ciò che si alternava erano i piloti al volante della stessa macchina, che forse sarebbe anche un buon modo per mettere d'accordo i fanboy, però non ne sono tanto sicura.

In sintesi, Moss proseguiva in testa alla gara like a boss, con Fangio che risaliva, ma per problemi alla vettura a un certo punto gli è stata affidata quella di Collins. Pare che la vettura di Fangio sia stata inoltre affidata al già ritirato compagno di squadra Eugenio Castellotti, il che significa che, in sintesi, Collins è stato mandato a fare un solitario, dato che non c'era nessuno con cui giocare a briscola. Eppure, con le carte in mano, si sarebbe conquistato una seconda piazza condivisa con Fangio, il quale ha rimontato notevolmente nei confronti di Moss, concludendo a sei secondi di gap quando in precedenza era stato staccato di oltre un minuto.
Jean Behra su Maserati ha completato il podio, mentre al quarto posto si è piazzata la vettura di Fangio/ Castellotti - con i punti attribuiti solo a quest'ultimo in quanto Fangio ha portato a casa punti per il secondo posto - che ha preceduto la Gordini di Hermano Da Silva Ramos.

Come ben sapete, ci sono gare importanti, ovvero quelle in cui corre la Ferrari, e gare poco importanti, quelle in cui non corre la Ferrari. XD Guess what, la Cinquecento Miglia avrebbe potuto diventare una gara importante, se solo Johnny Baldwin si fosse qualificato: la Ferrari infatti aveva una sola entry. Per Baldwin si è trattato dell'unica apparizione nel campionato di Formula 1.
In più c'era una vettura motorizzata Ferrari, una Kurtis Kraft guidata da Giuseppe Farina. Il campione del mondo 1950 aveva disputato solo una parte degli eventi della stagione 1955 a causa di un serio infortunio e questa è stata la sua ultima entry nel mondiale di Formula 1. Non è tuttavia riuscito a qualificarsi.
Le entry erano tante, ma solo trentatré vetture andavano in griglia: ha sempre funzionato così. La più veloce di queste trentatré era la Watson motorizzata Offenhauser di Pat Flaherty.


La gara è stata preceduta da giorni di piogge torrenziali terminate soltanto all'alba del race day. Il poleman è stato superato nelle fasi iniziali da Jim Rathmann, Pat O'Connor e Tony Bettenhausen, con i primi quattro tutti molto vicini. Successivamente è emerso Paul Russo, leader poi uscito di scena per incidente. È stato uno dei diversi incidenti della giornata, che ha visto spesso le bandiere gialle.
O'Connor ha ereditato la leadership che era stata di Russo, alternandosi in testa con Flaherty nella fase successiva. La testa della gara è cambiata per effetto di soste i box, ma Flaherty si è installato stabilmente in prima posizione mentre si andava verso metà gara.
Dei protagonisti iniziali, ne sono rimasti pochi. Bettenhausen ha avuto un incidente causato da una foratura(?), O'Connor e Rathmann hanno avuto guasti che li hanno costretti al ritiro, tanto che Flaherty, alla fine, si è ritrovato inseguito a debita distanza da Sam Hanks, che ha chiuso secondo (avrebbe vinto la successiva edizione), con Don Freeland a completare il podio in terza piazza.


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Milly Sunshine