venerdì 2 giugno 2023

GP Belgio 1968: la prima vittoria della McLaren in Formula 1

Buongiorno a tutti e buon 2 giugno, con un'incursione nel passato della Formula 1. Nello specifico oggi vi porterò a scoprire il GP del Belgio 1968, che come tipico delle gare di quei tempi è giunto ai giorni nostri con solo brevi tracce video che di fatto mostrano che c'erano delle vetture sul circuito di Spa Francorchamps. Per la prima volta nella storia c'era un alettone montato su una vettura, nello specifico la Ferrari del poleman di Chris Amon, nonché leader per un battito di ciglia all'inizio della gara. Gli è succeduto in testa John Surtees, su Honda, ma entrambi sono stati costretti al ritiro prima ancora di giungere a metà gara, in una gara con tanti ritirati, più o meno illustri - tra quelli più illustri anche Jack Brabham e Graham Hill. Uno dei ritirati è stato Brian Redman (Cooper), che si era in precedenza classificato terzo nel GP di Spagna qualche tempo prima, stavolta protagonista di un brutto incidente nel corso dei primi giri di gara, dove ha rimediato una frattura a un braccio e delle ustioni di minore entità. La sua stagione è terminata lì, ma lo avremmo rivisto in Formula 1 come pilota part-time tra il 1970 e il 1974.

Dopo i ritiri di Amon e Surtees, a prendere la testa della gara è stato Denny Hulme su McLaren, ma per perderla di lì a poco a vantaggio di Jackie Stewart su Matra. Le dinamiche sono poco chiare, ma il lap by lap sostiene che poi Hulme abbia in seguito leaderato per un giro, per poi perdere la prima piazza di nuovo e ritirarsi per un guasto un paio di giri più tardi.
A quel punto Stewart avrebbe dovuto avere la strada spianata verso la vittoria, e in effetti aveva anche un ampio gap nei confronti del più diretto inseguitore, ma proprio in finale di gara ha dovuto fermarsi ai box perché stava seriamente rischiando di restare senza benzina. Dopo questa debacle all'ultimo giro, ha chiuso quarto, venendo classificato quarto, alle spalle di Bruce McLaren su una vettura del proprio team, Pedro Rodriguez su BRM e Jacky Ickx su Ferrari. Jo Siffert, su Lotus, si era inoltre ritirato dalla quinta piazza a due giri dalla fine, facendo risalire Jackie Oliver (Lotus) e Lucien Bianchi (Cooper) a punti, ma riuscendo a precedere Jean-Pierre Beltoise (Matra) in classifica ufficiale.


È stata la quarta vittoria in Formula 1 per Bruce McLaren e purtroppo sarebbe stata anche l'ultima. Curiosamente non ha mai ottenuto una pole position e detiene tuttora il record di maggior numero di vittorie senza mai fare una pole, anche se dal 1999 ex equo con Eddie Irvine (e a onore del vero perdendo a un certo punto il record per mano di Max Verstappen che ha raggiunto quota sette, per poi però in seguito ottenere la sua prima pole position).
È stata la prima vittoria per McLaren come costruttore e vorrei soffermarmi sul concetto di very uominy tanto abusato. Il pilota neozelandese aveva al momento trent'anni, aveva fondato da un paio d'anni un team e con quel team ha pure vinto un gran premio. Very uominy nel senso che i piloti vintage erano adulti, quelli di adesso alla stessa età hanno in mente live e cavolate varie.
Non è più salito sul gradino più alto del podio come pilota, ma Hulme per il suo team ha vinto due gare nel 1968 e una nel 1969. Lo stesso Bruce qualche soddisfazione se l'è tolta anche in Formula, andando almeno a podio altre sei volte, mentre parallelamente dominava anche nel campionato di Can-Am, ha vinto il titolo nel 1967 e 1969, venendo battuto per pochi punti da Hulme nel 1968.
Purtroppo McLaren ha perso la vita di lì a pochi anni, il 2 giugno 1970, in un test prestagionale di Can-Am, ad appena trentadue anni. Con questo racconto del GP del Belgio 1967 ho voluto ricordarlo nell'anniversario della sua scomparsa.

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Milly Sunshine