mercoledì 14 giugno 2023

Antonio Giovinazzi 31enne onorario!

Ci sono storie che potrei raccontare bene, con le competenze e le conoscenze giuste per farlo. Quelle che riguardano l'endurance non sono tra queste, perché ormai avrete capito che non è il tipo di motorsport che preferisco, con buona pace di quelli che questo weekend hanno fatto proclami sul fatto che l'endurance sia l'unica forma di motorsport.
Poi mi tirerò addosso anche le maledizioni di quelli che si lamentano perché se ne parla solo a causa della vittoria della Ferrari, ma non importa. Ve ne parlerò lo stesso, non tanto per tessere le lodi della vettura #51 che, dopo la iella della vettura #50, è andata a battagliare contro Toyota per la vittoria, conquistandola, ma perché mi piacciono le storie umane o su casi umani.
Non me ne vogliano James Calado e Alessandro Pier Guidi, ma vorrei parlare del pilota che ha condiviso con loro il volante: Antonio Giovinazzi. Ricordate quando gareggiava in Formula 1? Ricordate le continue critiche, gli insulti, la teoria collettiva secondo cui come pilota valeva poco?
Cose del genere ne leggevo tutti i giorni. Eppure adesso quello stesso pilota ha vinto l'edizione del centenario della 24 Ore di Le Mans, con la Ferrari al ritorno dopo cinquant'anni. Mi sembra un'ottima rivincita. E l'ha anche fatto l'11 giugno, giorno del compleanno di Jean Alesi nonché anniversario della sua vittoria al GP del Canada 1995.

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Milly Sunshine