giovedì 8 giugno 2023

Indycar 2023: #7 Gran Premio di Detroit

Ci sono momenti in cui i soliti luoghi comuni vengono allo scoperto e il caso ha voluto che domenica scorsa si presentasse una di quelle situazioni: c'era il GP di Formula 1 in Spagna a Montmelò mentre la sera c'era il GP di Detroit, stavolta sul circuito cittadino di Downtown invece che a Belle Isle come accadeva nelle passate stagioni. Ciò è stato ritenuto sufficiente ad accendere confronti che lasciano il tempo che trovano. La situazione è sempre la solita: ci sono fanboy incalliti della Formula 1 che dicono che l'Indycar fa schifo perché [inserire caratteristica tipica della serie sulla quale la serie è fondata] e fanboy incalliti dell'Indycar che dicono che la Formula 1 fa schifo perché [inserire caratteristica tipica della serie sulla quale la serie è fondata]. Tendenzialmente la reazione dei fanboy della Formula 1 è indignarsi e rispondere con luoghi comuni, guadagnandosi disprezzo da parte della gente comune. Quella dei fanboy dell'Indycar invece è mettersi a piagnucolare che il mondo è ingiusto e che le persone cool devono schifare la Formula 1 e chi la guarda, guadagnandosi rispetto da parte dei telespettatori di Formula 1 da loro appena insultati.
In sintesi, entrambe le categorie di tifosi a mio parere sono deprecabili, solo che i fanboy della Formula 1 sono tifosi da bar, quelli dell'Indycar sono tifosi snob, che si radunano in bar virtuali in cui c'è selezione all'ingresso: insomma, menti complesse che si comportano come menti semplici, lasciando spiazzate le menti semplici.
Ultimamente la situazione sta un po' degenerando, perché tendenzialmente si è aggiunta una certa quota di fanboy che ammira l'Indycar per le safety car, le maggiori occasioni di bandiera rossa e i circuitihhhh bellihhhh. Che poi il circuito bello in questione sia ricavato in parte anche dal parcheggio in cui correva la Formula 1 negli anni '80 non importa, quello che conta è che se ne parli.
Mi permetto di postare alcuni screenshot di tale motoristica beltà fatti mentre guardavo la sintesi ufficiale di trenta minuti uscita sul canale Youtube nella giornata di lunedì:



Vi ricordo la line up del campionato:
- ANDRETTI: Colton Herta, Kyle Kirkwood, Romain Grosjean, Devlin DeFrancesco
- ARROW MCLAREN: Pato O'Ward, Felix Rosenqvist, Alexander Rossi
- CARPENTER: Conor Daly, Rinus Veekay
- COYNE: David Malukas, Sting Ray Robb
- FOYT: Santino Ferrucci, Benjamin Pedersen
- GANASSI: Marcus Ericsson, Scott Dixon, Alex Palou, Marcus Armstrong
- JUNCOS: Callum Ilott, Augustin Canapino
- MEYER SHANK: Helio Castroneves, Simon Pagenaud
- PENSKE: Josef Newgarden, Scott McLaughlin, Will Power
- RAHAL LETTERMAN: Graham Rahal, Jack Harvey, Christian Lundgaard

La gara di per sé è stata rispettabile e obiettivamente certi circuiti cittadini americani che hanno un tocco di clima vintage mi fanno pensare alla Formula 1 degli anni '80, quindi poetic cinema e bei vecchi tempi in cui a Detroit vinceva John Watson partito diciassettesimo. Poi che i piloti avessero minacciato di non gareggiare causa asfalto indecente è un altro discorso.
Adesso dobbiamo accontentarci di Alex Palou, per gran parte della gara leader, anche se Will Power in certe occasioni gli ha dato molto filo da torcere, stando anche in testa, ma di fatto per una decina di giri, in una gara tormentata dagli ingressi della safety car - ho perso il conto - che si sono susseguiti uno dopo l'altro. In totale ce n'erano cento, anzi no, novantanove causa... aborted start? Si chiama così anche in Indycar?
La prima parte di gara, dopo un primo incidente Ilott/ Kirkwood, ha visto Palou leader davanti a Romain Grosjean, con Scott Dixon e Will Power a lottare per il terzo posto. L'ha spuntata Power, che ha superato anche Grosjean, avvicinandosi al leader, mentre RoGro prima della prima sosta è finito lungo in una via di fuga perdendo varie posizione.
Fino quasi a metà percorrenza tutto è stato tranquillo poi appunto sono iniziate le safety car a ripetizione: prima O'Ward, poi al restart Robb e Lundgaard per i fatti loro, con tanto di incidente di Rahal e Pedersen durante la safety car. In queste fasi della gara frattanto Power era in testa davanti a Palou, che comunque prima di effettuare la terza sosta era già davanti.
A gara inoltrata Grosjean è finito a muro, pare a causa della rottura di una sospensione, o quantomeno così ha replicato ai fanboy che lo insultavano su Twitter. Altre safety car sono entrate a causa prima di Malukas, poi di Ferrucci/ Robb. Will Power, che aveva perso una posizione a vantaggio di Alexander Rossi in corso d'opera, si è ripreso il secondo posto, lasciando Rossi a fare a sportellate con il compagno di squadra Felix Rosenqvist. Ne è uscito vincente Rosenqvist, dato che Rossi si è fatto passare anche da Dixon.

RISULTATO: Palou, Power, Rosenqvist, Dixon, Rossi, Kirkwood, McLaughlin, Armstrong, Ericsson, Newgarden, Herta, DeFrancesco, Pagenaud, Canapino, Daly, Lundgaard, Harvey, Veekay, Castroneves, Pedersen, Ferrucci, Robb, Malukas, Grosjean, Rahal, O'Ward, Ilott.

F.A.Q.: quindi chi ha ragione, chi schifa la Formula 1 o chi schifa la Indycar?
Risposta: nessuno, se qualcosa non ti piace non la guardi, non stai a insultarla 24/7 o a insultare chi la apprezza. La Formula 1 e l'Indycar sono due categorie diverse con caratteristiche diverse, non ha senso guardare una cercandovi gli elementi salienti dell'altra.


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Milly Sunshine