Il campionato volge al termine (rimangono Sonoma e
Fontana, rispettivamente il 24 e il 30 agosto) e la Indycar torna sull’ovale di
Milwaukee.
Il leader del campionato è Will Power, mentre
Castroneves, suo compagno di squadra, è il suo diretto inseguitore.
GRIGLIA DI
PARTENZA: Power (Penske), Kanaan (Ganassi), Montoya (Penske), Briscoe
(Ganassi), Newgarden (Fisher), Kimball (Ganassi), Carpenter (Carpenter),
Castroneves (Penske), Andretti (Andretti), Sato (Foyt), Dixon (Ganassi), Wilson
(Coyne), Hinchcliffe (Andretti), Rahal (Rahal), Aleshin (Schmidt), Pagenaud
(Schmidt), Hawskworth (Herta), Bourdais (KVSH), Hunter-Reay (Andretti), Muñoz
(Andretti), Saaveda (KVSH), Huertas (Coyne).
GARA: la prima
fase è piuttosto calma e, seppure nelle retrovie ci siano vari piloti in lotta
tra loro e posizioni che cambiano, tutto rimane invariato tra i primi, dove
Power si mantiene al comando davanti a Kanaan, Montoya, Briscoe e Newgarden. Il
primo pit-stop avviene intorno al 55-60° giro; successivamente Power è ancora
in testa sempre davanti a Kanaan in seconda posizione, mentre Briscoe è
risalito terzo davanti a Montoya e a Castroneves. Quest’ultimo verrà comunque
superato successivamente da Hunter-Reay e Newgarden, che dopo la sosta si
trovavano dietro di lui.
Tutto continua a procedere con calma, non ci sono
incidenti e ancora una volta il secondo giro di pit-stop avviene in regime di
bandiera verde al 110-120° giro.
Chi ha anticipato la sosta ne viene avvantaggiato e
ritroviamo Kanaan in testa davanti a Power, Briscoe, Dixon e Montoya a
completare la top-5.
La leadership di Kanaan comunque dura poco: quando al
133° giro Muñoz rallenta per un guasto ed entra la safety car, il brasiliano è
uno dei tanti piloti che ne approfittano per una sosta, tornando in pista
quarto alle spalle di Power, Newgarden e Andretti che invece sono rimasti in
pista, essendo stati tra gli ultimi a fermarsi nella precedente sosta.
Al restart Kanaan e Montoya riescono a recuperare vari
posizioni portandosi stabilmente secondo e terzo alle spalle di Power. Quarto c’è
Newgarden davanti a Briscoe, mentre Andretti ha perso diverse posizioni.
Al 168° giro Hunter-Reay, che in precedenza tra l’altro
aveva avuto due pit-stop tutt’altro che eccezionali, è costretto al ritiro da
un problema a una sospensione(?). Rientra ai box e si ferma, senza creare alcun
genere di intoppo in pista. È il secondo pilota a ritirarsi, e stavolta si prosegue
regolarmente.
L’ultima sosta avviene quando mancano poco più di una
cinquantina di giri a finale: Power è ancora in testa davanti a Newgarden,
Montoya, Kanaan e Dixon, con Montoya che è piuttosto agguerrito e supera ben
presto Newgarden lanciandosi all’inseguimento di Power al quale, in un primo
momento, è molto vicino.
Per il colombiano non c’è comunque nulla da fare e, anzi,
Power incrementa il proprio vantaggio staccandolo di circa due secondi.
A 14 giri dalla conclusione Newgarden è costretto a
rientrare ai box: era terzo e su ritrova ottavo e doppiato, ma grazie alle
gomme fresche è molto più veloce dei piloti che lo precedono e a tre giri dalla
fine riesce a sdoppiarsi e, entro la fine della gara, risalirà fino alla quinta
posizione.
Power vince e Castroneves chiude soltanto 11°: il gap in
classifica tra i due è di ben 39 punti, mentre dietro di loro c’è il vuoto.
RISULTATO: 1.
Will Power (Penske) 250 laps, 2. Juan Pablo Montoya (Penske), 3. Tony Kanaan
(Ganassi), 4. Scott Dixon (Ganassi), 5. Josef Newgarden (Fisher), 6. Ryan
Briscoe (Ganassi), 7. Simon Pagenaud (Ganassi), 8. Mikhail Aleshin (Schmidt)
+1LAP, 9. Ed Carpenter (Carpenter) +1LAP, 10. Jack Hawskworth (Herta) +1LAP, 11.
Helio Castroneves (Penske) +1LAP, 12. Sebastien Bourdais (KVSH) +1LAP, 13.
Marco Andretti (Andretti) +1LAP, 14. Graham Rahal (Rahal) +1LAP, 15. Takuma Sato
(Foyt) +2LAPS, 16. Charlie Kimball (Ganassi) +2LAPS, 17. Justin Wilson (Coyne)
+2LAPS, 18. Sebastian Saavedra (KVSH) +4LAPS, 19. James Hinchcliffe (Andretti)
+6LAPS, 20. Carlos Huertas (Coyne) +7 LAPS, 21. Ryan Hunter-Reay (Andretti) +82
LAPS, 22. Carlos Muñoz (Andretti) +120LAPS.
Considerazioni
finali: Castroneves che, nonostante il risultato, ride nelle interviste
finali è epico... inoltre è un temibile avversario per Nico Rosberg nella
classifica dei piloti con i capelli più ordinati dopo una gara!
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