Dicevamo? Ah, già: “ma ho una certezza: Pic batterà
ugualmente Glock domani.” Ecco un classico esempio di profezia che finisce
dentro un cesso mentre qualcuno si affretta a tirare lo sciacquone. Che gufata
clamorosa. -.-
E poi dopo questa ho ancora il coraggio di parlare delle
gufate di Mazzoni?! O.O #NonCiSiamo. Ora che ci siamo, però, andiamo avanti: la
Singapore Flyer ci aspetta! *_________*
È agghiacciante il fatto di non aver sentito nemmeno una
volta che il giro viene percorso in una quarantina di minuti, ma cercherò di
sopravvivere a questa mancanza. In compenso Mazzoni ha parlato lungamente dei
caschi, ricordandoci anche come quello di questo weekend fosse il cinquantesimo
casco celebrativo della carriera di Vettel. #Bastaaaaaa! E quel “basta” non si
riferisce a Mazzoni, ma a Vettel. Comunque procediamo ulteriormente.
SCATTANOOOOO LE VETTUREEEEEEEE! Mentre tutti temono che
Grosjean ne combini una delle sue, ecco che Grosjean non accenna neanche
lontanamente ad essere coinvolto in incidenti con altri piloti, cosa che ha
quasi del miracoloso. Ma davanti c’è Maldiiii in azione! Mentre io mi aspettavo
che come minimo si appropriasse della leadership e lo mettesse in quel posto a
tutti – non so perché ma ultimamente sto iniziando a simpatizzare per la
Williams e per entrambi i suoi sfasciacarrozze, è preoccupante come cosa? – Maldiiii
ha rischiato il contatto con Vettel, che ne ha approfittato per superarlo
facendogli una pernacchia, mentre Button stesso è riuscito a superare Maldonado
che a quel punto si è ritrovato quarto davanti ad Alonso, Di Resta e Webbiiii
che per una volta non aveva perso posizioni ed era seguito da Grosjean, Rosberg
e nonno Schumiiiii. E qui è capitato il primo miracolo della giornata:
nonostante Schumacher avesse perso una posizione nei confronti del compagno di
squadra, nessuno ci ha scritto sopra un romanzo o ha tenuto un comizio sull’argomento.
#Epico.
Ma questo era solo l’inizio! Non si sa bene come, ma a un
certo punto si è venuto a creare un ingorgo con numerose vetture che hanno
tagliato una chicane, sono state messe sotto inchiesta e poi si è concluso con
un nulla di fatto. In coda a questo ingorgo nel frattempo c’era Massa che se
non partiva in bellezza poi era costretto per par condicio a chiudere in
bellezza. Quindi ha pensato bene di farsi tamponare dalla Caterham di Petrov,
che era partito 18° anziché 19° dal momento che Senna era slittato dalla 17^
alla 22^ posizione per aver sostituito il cambio. A proposito di Senna, essendo
partito a razzo che se Webbiiii l’avesse visto sarebbe rimasto traumatizzato,
si è ritrovato anche lui in mezzo all’ingorgo rimettendoci l’ala anteriore, ma
nonostante questo è rimasto in pista, cosa che mi ha portato a incrementare il
livello di epicità percepita della Williams. #MaEsisteIlTermineEpicità?
#EpicQuestion!
Ma se la Williams è resistente agli urti (ed è bene che
lo sia, così come dovrebbe esserlo anche la Lotus di Grosjiiii XD), non si può
dire lo stesso di una gomma della vettura di Feliiii e dell’ala anteriore (?)
di quella di Petriiii. I due sono rientrati ai box, Petriiii uscendone
penultimo e Feliiii uscendone ultimo staccato una marea di secondi perfino dal
pilota della Caterham. Però girava su tempi record, utilizzando l’altra mescola
di gomme.
Illuminato dalla luce irradiata dalle gomme di Massa,
Webber opta per rientrare al nono giro per la prima sosta, convinto che sia la
strategia vincente. Se solo sapesse che di lì a un’ora e tre quarti arriverà al
traguardo perfino dietro a Massa...
Stranamente, mentre Massa con pista libera guadagna fino
a un secondo al giro, lo stesso non accade a Webbiiii che si ritrova a
rientrare in pista alle spalle delle Marussia. Però ha modo di ritrovarsi
dietro a Pic a un certo punto e la sola presenza di Pic rende epico qualunque
momento. U.U Davanti procedono ancora per un po’, tipo un due giri dopo entra
ai box Vettel, che si ritrova davanti un quartetto di vetture composto da
Schumacher, Raikkonen, Hulkenberg e Perez. Supera comunque Perez ed è Alonso a
ritrovarsi dietro a Perez dopo il proprio pit-stop, riuscendo a superarlo di lì
a qualche giro.
Riassumiamo, però: quando Hamilton effettua anche lui la
propria sosta, si ritrova davanti a Raikkonen che ancora si deve fermare, che a
sua volta tiene dietro Vettel. In questo modo Hamilton riesce a contenere l’avvicinamento
del bambino che beve ancora la Redbull dal biberon.
Dopo il primo giro di pit-stop, intorno al 15°-16° giro
Hamilton, Vettel, Button e Maldonado sono ancora i primi quattro, con
Hulkenberg e Perez che al momento non essendosi ancora fermati, sono quinto e
settimo davanti e dietro ad Alonso. Dietro Alonso ci sono Di Resta e Webber,
con Rosbiiiii che è riuscito a superare Grosjean nel frattempo. Di lì a poco
comunque i due piloti che ancora non si erano fermati sono costretti al rientro
ai box, il che fa sì che ora Grosjean sia 9° e Schumacher completi la top-ten.
Tutte le vetture sono parecchio distanziate, a parte
Schumacher che ha Raikkonen negli scarichi che a sua volta ha Senna poco
lontano... ma se vi aspettate che sia capitato qualcosa di epico mi spiace
deludervi... qualcosa di epico non è destinato ad accadere, almeno per il
momento, e sicuramente niente di epico accadrà tra di loro.
Al 23° giro la cupa notte di Singapore fa la prima delle
proprie vittime e il potere dell’estrema affidabilità della McLaren allontana
Hammiiii dal mondiale. Ha un problema al cambio, che lo abbandona
costringendolo ad abbandonare la gara. I piloti che lo seguono ringraziano e
proseguono.
Di lì a qualche giro iniziano i secondi pit-stop, con
Maldonado e Alonso che rientrano al trentesimo giro. I due sono vicinissimi e
quando tornano in pista sono dietro a Grosjean che ancora dovrà effettuare la
seconda sosta. Sono tutti e tre vicinissimi, al che qualunque individuo normale
inizierebbe a fare gesti scaramantici.
* Grosjiiii... e Maldiiii subito dietro di lui... *
E mentre tutti tremano al 33° giro capita quello che non
avrebbe dovuto capitare. No, non sto parlando di Grosjiiii e Maldiiii né tanto
meno di Ferniiii.
THE POWER OF INDIAAAAAAAAAAAAAAAA!
La HRT di Karthyyyy ne ha abbastanza e il più veloce
pilota indiano fa uno schianto degno di nota. Solo che siamo a Singapore, luogo
dove le vie di fuga non esistono: ciò comporta l’ingresso della safety car. Vettel,
Button e Di Resta che erano i primi tre rientrano ai box per cambiare gomme,
anche Maldiii torna perché a differenza degli altri ha montato le supersoft nel
precedente pit-stop e c’è una sorta di rientro ai box in branco, che stranamente
non ha gli stessi effetti deleteri che ebbe nel 2008. Sarà che non ci sono più
né i rifornimenti di benzina né tanto meno Sutil, quindi è matematicamente impossibile
rischiare di travolgere Sutil con un bocchettone vagante.
Mentre Alonso ha conquistato quindi la terza posizione,
Maldonado viaggia ora intorno alla decima posizione, ma capita un imprevisto:
dopo un paio di giri dietro la safety car inizia ad accusare un problema alla
vettura che lo costringe al ritiro. NOOOOOOO! Ç_ç E io che credevo nella
Williams! #WilliamsForTheWin!
Dietro la safety car non capita nulla di eclatante, se
non che i piloti doppiati vengono fatti sdoppiare e che i piloti doppiati erano
Petrov, De La Rosa e Pic, il che comporta che presumibilmente Glock e
Kovalainen non lo erano. #E’Pazzesco. Altro fatto eclatante è che per motivi
ignoti Button rischia di tamponare Vettel dietro la safety car...
Fino alla fine del 38° giro rimane la safety car,
dopodiché allo scattare del 39° giro le vetture riprendono a gareggiare in modo
estremamente tranquillo: Perez supera Rosberg, Webber supera Hulkenberg,
Grosjean supera delle altre vetture, Schumacher travolge Vergne... Ah, già,
questo non è esattamente un modo tranquillo per ripartire.
Riassumiamo: Vergne era in lotta con Perez che gli stava
davanti, Schumacher era subito dietro a entrambi, finché non sbaglia una
frenata atterrando addosso alla Toro Rosso del più giovane pilota della
stagione. Questo episodio suscita parecchia ilarità in Mazzoni e Capelli che
parlano del fatto che con l’avanzare dell’età la vista si abbassa, cercando di
stravolgere tutte le leggi dell’oculistica:
- se un pilota ci vede tranquillamente alla luce del
giorno, in linea teorica dovrebbe vederci ugualmente se c’è un’illuminazione
artificiale luminosa come la luce del giorno;
- i due sembrano ignorare che esistano lenti per
correggere i difetti di vista, che sono più d’uno i piloti miopi che portano
lenti a contatto (Capelli stesso durante la sua carriera come pilota, stando a
quanto mi risulta) o piloti più alternativo come Bourdais “l’unico pilota che
porta gli occhiali sotto al casco”;
- con l’età cala la vista da vicino e si incontrano
difficoltà nel leggere o comunque fare altre attività che comportano di dover
guardare qualcosa a distanza ravvicinata, il che non ha nulla a che vedere con
il vederci da lontano;
- per quanto riguarda la miopia, è vero che i soggetti
miopi (nel caso per nulla verificato che Schumacher lo sia) perdono
progressivamente diottrie, ma è altrettanto vero che le diottrie le perdono
entro i 20-25 anni, perciò se anche Schumacher fosse realmente miope la sua
vista da lontano dovrebbe essersi stabilizzata molto tempo fa.
Schumacher e Vergne scendono dalle vetture, Vergne sembra
avere preso con filosofia il ritiro, dal momento che Schumacher riesce ad
arrivare ai box con le proprie gambe e successivamente anche rispondere a tono
a Stella Bruno che gli interrompe ogni risposta così dal nulla...
#MomentoEpico! Peccato che non ci fossero anche Rosberg e Paul Hembery in zona.
ç_ç
Comunque detto sinceramente quando Michael ha risposto
non ho potuto fare a meno di trattenere uno scroscio di risate. ;-)
Se ne va la safety car, torna immediatamente la safety
car... C’è una successiva ondata di pit-stop, dove anche Webbiiii, Hulkino e
Perez rientrano ai box e tornano in pista tra le ultime posizioni. Petrov parte
dai box e subito si ferma, i meccanici lo riportano indietro a spinta (non
sapevo che si potesse! XD) e finalmente un giro più tardi riescono a rimandarlo
in pista! #EPICWIN!
Nel frattempo mancano venti giri, in totale dovrebbero
essere 61, e manca solo mezz’ora allo scadere delle due ore, con il giro che si
compie in oltre un minuto e quaranta secondi.
La safety car si leva di torno e all’inizio del 43° giro
la top ten è questa: Vettel, Button, Alonso, Di Resta, Rosberg, Grosjean,
Raikkonen, Ricciardo, Senna e Massa con questi ultimi tre che hanno azzeccato
il momento giusto per effettuare il proprio pit-stop all’ingresso della safety
car precedente e quindi sono risaliti in top-ten.
Alonso ha gomme più usurate rispetto ai piloti che lo
precedono e deve farle durare fino alla fine, così lascia sfuggire i due
davanti in perfetto stile “Button seconda parte del mondiale 2009”, Di Resta
tenta di avvicinarsi, ma poi non ce la fa, mentre le Lotus sono una vicinissima
all’altra e di lì a qualche giro Grosjiiii verrà superato da Kimiiii, dopo aver
opposto una resistenza pressoché nulla.
Immediatamente illuminato dalla luce artificiale dei
lampioni di Singapore Massa decide che è giunto il momento di svegliarsi e che,
dopo avere fino a quel momento concluso poco e nulla, è arrivato il momento di
superare almeno un paio di vetture. Tra Massa e Senna c’è un’accesa lotta per
la decima posizione, con Senna che cerca di pressare Massa contro un muretto e
Massa che, non si sa come, sfila tra Senna e il muretto, passa davanti e si
gira indietro a fargli una pernacchia. Vista la presunta regola che è vietato
effettuare un sorpasso o difendersi quando si sta subendo un sorpasso, i
commissari provvederanno immediatamente a mettere sotto investigazione la
manovra, e stranamente nessuno dei due verrà penalizzato. Successivamente Feliiii
non soddisfatto decide di superare anche Ricciardo, portandosi in ottava
posizione. #MEGAEPICWIN!
La gara inizia a evolvere verso la fase conclusiva e qui
inizia a vedersi l’alchimia che lega Hulkenberg alle Sauber. Al 49° giro
infatti c’è un contatto tra Perez e Hulkenberg che porta lievi danni a
entrambi. I due riescono a proseguire e un giro più tardi, mentre Kobayashi e
Webber lottano per l’11^ posizione e Webber supera Kobayashi (avendo l’accortezza
di tagliare una chicane nel frattempo), Hulkino si avvicina a Kobyyyy. Nel tentativo
di superarlo, i due si toccano, con Kobyyyy che rompe l’ala anteriore e Hulk
che si ritrova con una gomma forata. I due sono costretti a rientrare ai box
mentre Webber prende ad avvicinarsi progressivamente a Senna, andando alla
ricerca dell’ultimo punto della top-ten.
A dieci minuti dallo scadere delle due ore si accende il
cronometro. #Emozionante. Due minuti più tardi Webber è ormai negli scarichi della
Williams di Senna (ed è la quarta volta in quattro gran premi che gli si
ritrova dietro O.O) e finalmente riesce a strappargli la decima posizione. Si lancia
all’inseguimento di Ricciardo, a questo punto, pensando che se c’è riuscito
Massa a superarlo ci riesce sicuramente anche lui. Webbiiii resta però deluso
quando si accorge che questa legge chimica è stata smentita.
Quando mancano cinque minuti al termine mi sento mancare:
Mazzoni fa notare come Glock sia tredicesimo e questo potrebbe essere un
risultato importantissimo per la Marussia. #No. #NoTiPrego. #NonGufare!
Scampato pericolo, la gufata non ha effetto e, anzi, le
prospettive per la Marussia si fanno decisamente più epiche quando, un minuto
prima della fine, dopo avere comunicato via radio ai box un problema che gli impedisce
di proseguire, Senna parcheggia la propria vettura, avendo l’accortezza di
farlo in una via di fuga e non in mezzo alle scatole. Grazie al suo ritiro
GLOCK RISALE IN 12^ POSIZIONE! O________O
#MarussiaForTheWin!
Posso a questo punto confessare una cosa inconfessabile?
Ho sperato con tutte le mie forze che almeno due piloti della top-ten, due
qualsiasi, si ritirassero per qualche motivo, in modo che Glock arrivasse
decimo e la Marussia conquistasse un punto. So che un giorno un pilota dei “nuovi
team” ce la farà. Deve accadere. U.U
Il cronometro scende a 0. Vettel completa il 59° giro,
dopodiché viene esposta la bandiera a scacchi. Nessuna posizione cambia, di lì
alla fine, se non che a fine gara al tempo di Webber verranno aggiunti venti
secondi per il taglio di chicane, che gli faranno perdere la decima posizione).
Al tempo di Pic inoltre vengono aggiunti i venti secondi
di cui già detto, per avere superato in regime di bandiere rosse durante la
terza sessione di prove libere.
Il risultato:
1. Vettel (Redbull), 2. Button (McLaren), 3. Alonso
(Ferrari)
4. Di Resta (Force India), 5. Rosberg (Mercedes), 6.
Raikkonen (Lotus), 7. Grosjean (Lotus), 8. Massa (Ferrari), 9. Ricciardo (Toro
Rosso), 10. Perez (Sauber)
11. Webber (Redbull), 12. Glock (Marussia), 13. Kobayashi
(Sauber), 14. Hulkenberg (Force India), 15. Kovalainen (Caterham), 16. Pic
(Marussia), 17. De La Rosa (HRT) a 1 giro, 18. Senna (Williams) RIT. a 2 giri,
19. Petrov (Caterham) a 2 giri.
RIT. Vergne (Toro Rosso), Schumacher (Mercedes),
Maldonado (Williams), Karthikeyan (HRT), Hamilton (McLaren)
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Milly Sunshine