Nel corso del fine settimana appena terminato, il campionato di Indycar ha gareggiato a Road America. I primi dieci giri della gara sono stati addirittura trasmessi in diretta su Youtube... anche se, a onore del vero, in quei dieci giri ci sono state ben tre safety car, quindi azione non troppa.
Al via il poleman Louis Foster (Rahal Letterman) è stato insidiato da Scott McLaughlin (Penske), mentre David Malukas (Foyt) qualche posizione più indietro è finito in testacoda con la prima neutralizzazione. È stato rimesso in gara, cosa non fattibile, visti i botti più grossi, per i due piloti che hanno avuto incidenti nei giri successivi, Robert Shwartzman (Prema) e Sting Ray Robb (Juncos).
Nel frattempo, nei pochi giri di bandiera verde, McLaughlin ne aveva approfittato per portarsi in testa, con Foster finito dietro anche a Kyle Kirkwood (Andretti).
I piloti del gruppo di testa sono andati ai box per la prima sosta quando al decimo giro c'è stata la SC per l'incidente di Robb, lasciando la leadership a chi si era fermato in occasione della prima SC: nuovo leader Scott Dixon (Ganassi) davanti a Pato O'Ward (Arrow McLaren) e Alexander Rossi (Carpenter). Dixon è rimasto in testa fino alla successiva sosta ai box.
Al 22° giro, Conor Daly (Juncos) è andato a sbattere, con una nuova neutralizzazione, nel frattempo Christian Lundgaard (Arrow McLaren) era in testa davanti a Felix Rosenqvist (Meyer Shank) e al poleman Foster. Dopo le soste dei piloti su finestra di pitstop differente, Dixon è tornato in testa alla gara. Poco dopo la metà gara, al 30° giro (in totale erano 55 tornate) Josef Newgarden (Penske) è stato protagonista di un incidente nel quale ha anche abbattuto dei pannelli, con conseguente ingresso della safety car.
Al restart Dixon era in testa e precedeva Rossi e Alex Palou (Ganassi) per quello che è stato un seguito relativamente tranquillo della gara. Si sono visti dei testacoda, ma non hanno generato grossi intoppi se non a chi ne era protagonista, come per esempio Lundgaard che abbiamo poi ritrovato nelle retrovie.
Dopo la terza sosta, Dixon era in testa alla gara e precedeva Palou, ma la necessità di un ulteriore pitstop a due giri dalla fine ha spianato la strada al pilota spagnolo, che è quindi tornato alla vittoria precedendo Rosenqvist e Santino Ferrucci (Foyt). Kirkwood si è classificato quarto davanti a Marcus Armstrong (Meyer Shank) e Kyffin Simpson (Ganassi) mentre Malukas ha chiuso al settimo posto, con una top-ten completata da Nolan Siegel (Arrow McLaren), dallo stesso Dixon e da Rinus Veekay (Coyne).
Foster è giunto al traguardo undicesimo davanti ai già citati McLaughlin e Rossi, con a seguire Will Power (Penske), Callum Ilott (Penske) e Colton Herta (Andretti). Tra i piloti precedentemente menzionati abbiamo O'Ward sedicesimo, davanti Christian Rasmussen (Carpenter), Devlin Defrancesco (Rahal Letterman), Graham Rahal (Rahal Letterman), Marcus Ericsson (Andretti), Daly è arrivato al traguardo ventiduesimo, precedendo Jacob Abel (Coyne), mentre l'ultimo dei classificati è stato Lundgaard.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
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