11 Giugno 1955 // sembra un normale sabato pomeriggio, a Le Mans sta per scattare la 24 Ore, che sembra potersi decidere tra Ferrari, Mercedes e Jaguar. Nessuno può immaginarlo, ma in questo giorno di settant'anni fa la storia del motorsport cambierà per sempre. Nel corso della terza ora, infatti, avverrà il più grave incidente della storia dell'automobilismo, che porterà con sé, oltre che un numero spropositato di vittime, anche la consapevolezza che molte cose sono da cambiare.
Dopo una leadership iniziale della Ferrari guidata da Eugenio Castellotti, la Jaguar di Mike Hawthorn si trovava in prima posizione seguita dalla Mercedes di Juan Manuel Fangio mentre ci si avviava al termine del primo stint. Vedendo il segnale del suo box di rientrare, Hawthorn si è mosso verso la direzione della pitlane, che ai tempi non era in una zona protetta da misure di sicurezza.
Sopraggiungeva la Austin Healey guidata da Lance Macklin, il quale ha frenato per evitare il contatto con Hawthorn. Pierre Levegh, che arrivava a bordo di una Mercedes, non è riuscito invece a evitare l'impatto con Macklin.
Il contatto ruota anteriore contro retrotreno ha fatto spiccare il volo alla Mercedes, che è stata sbalzata sugli spettatori e si è schiantata sulla bassa barriera di protezione, aprendosi in due, prendendo fuoco e riversando sul pubblico detriti ingombranti.
Il pilota è morto sul colpo e con lui sono morti più di ottanta spettatori, c'è chi dice ottantuno (pare essere il numero ufficiale riportato ai tempi), chi invece parla di ottantatré. Oltre ai deceduti, circa centoventi altre persone sono rimaste ferite.
Tra le versioni più accreditate del perché la gara sia proseguita regolarmente senza neanche un accenno di bandiera rossa, oltre a quelle commerciali ce n'è anche una estremamente pratica: se la gara fosse stata sospesa anzitempo, il pubblico si sarebbe allontanato lasciando il circuito e questo avrebbe intasato le strade circostanti, rendendo più difficile l'accesso dei mezzi di soccorso.
La corsa è quindi proseguita. Erano gli anni '50 e le notizie non correvano veloci quanto adesso. Pare che la stessa Mercedes non fosse a conoscenza di quanto devastante fosse stato l'incidente per il pubblico e che sia stato il pilota John Fitch, che avrebbe dovuto alternarsi al volante con Levegh, a informare la squadra del numero già elevato di vittime accertate, dopo averlo scoperto recandosi a telefonare ai familiari in America, per informarli di non essere coinvolto nell'incidente, qualora la notizia fosse arrivata oltreoceano.
Il team principal della Mercedes, convinto che sarebbe stato un disastro mediatico proseguire la gara, ha atteso che i vertici della squadra, dalla sede di Stoccarda, decidessero cosa fare. Il ritiro è stato deciso nel corso della notte, quando la vettura sulla quale si alternavano Fangio e Stirling Moss era al comando.
Pare che Mercedes avesse chiesto a Jaguar di ritirarsi a propria volta, ma che Jaguar abbia rifiutato. In una piovosa domenica mattina, Hawthorn ha così vinto la gara insieme al compagno di squadra Ivor Bueb, con cinque giri di vantaggio sulla Aston Martin di Peter Collins e Paul Frère.
Hawthorn ha ricevuto critiche per il suo presunto brusco taglio di strada a Macklin nel rientrare in pitlane, mentre pare che Mike in seguito abbia accusato Macklin di avere innescato l'incidente e che questo gli abbia fatto causa. Altre scuole di pensiero tacciavano Levegh di essere troppo avanti con gli anni e non abbastanza competente per disputare una gara come la 24 Ore di Le Mans, dove a onore del vero aveva già gareggiato in diverse occasioni.
La verità più lampante, tuttavia, è che se una vettura spicca il volo e si schianta sopra agli spettatori, con oltre ottanta morti, dovrebbe essere altro a saltare all'occhio, piuttosto che la presunta manovra azzardata di questo o dell'altro pilota.
Il tracciato sul quale si gareggiava non aveva subito modifiche, negli ultimi trent'anni, ma le vetture erano molto più veloci di quelle degli anni '20. I box non avevano una corsia dove le auto potessero rallentare, mentre il pubblico si trovava praticamente a lato della pista, senza alcuna effettiva protezione.
Che ci fossero problemi generali di sicurezza è stata una conclusione pressoché unanime, tanto che molti stati hanno vietato le corse automobilistiche su circuito finché questi non fossero stati resi più sicuri. Per tale ragione, alcuni gran premi previsti per il mondiale 1955 di Formula 1 sono stati cancellati. Il divieto di più lunga durata è perdurato fino al 2022 in Svizzera, anche se alcuni anni prima era stata fatta una deroga per le auto elettriche, tanto che si era disputato un evento del campionato di Formula E.
Mercedes, inoltre, che già pianificava il ritiro dalle competizioni motoristiche, ne ha accelerato i tempi, abbandonandole per effetto dell'incidente di Le Mans e rientrandovi soltanto verso la fine degli anni '80.
MILLY SUNSHINE // Mentre la Formula 1 dei "miei tempi" diventa vintage, spesso scrivo di quella ancora più vintage. Aspetto con pazienza le differite di quella attuale, ma sogno ancora uno "scattano le vetture" alle 14.00 in punto. I miei commenti ironici erano una parodia della realtà, ma la realtà sembra sempre più una parodia dei miei commenti ironici. Sono innamorata della F1 anni '70/80, anche se agli albori del blog ero molto anni '90. Scrivo anche di Indycar, Formula E, formule minori.
mercoledì 11 giugno 2025
Circuit de la Sarthe, 11.06.1955 h.18.26
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