mercoledì 27 marzo 2024

Il primo gran premio visto non si scorda mai... o almeno ci si prova!

Come si sceglie il primo gran premio visto nella propria esistenza? Voglio dire, è chiaro che non si sceglie a posteriori, ma come comportarsi se si è vista, almeno occasionalmente, la Formula 1 fin da quando si ha memoria? Quando si aveva un'età tale in cui non si riconoscevano circuiti e Paesi del mondo, in cui non si associava un gran premio a uno specifico giorno e in cui si memorizzava solo qualche immagine, senza poi ricordarsela, anni e anni dopo, inserita in un contesto?
È esattamente quello che è successo a me. I miei genitori e i miei parenti non è che siano/ fossero appassionati accaniti di Formula 1, da non vivere se si perdono/ perdevano una gara, però essenzialmente fin da quando ho memoria ricordo che, almeno quando non c'era niente da fare, specie quando si era a qualche pranzo domenicale la Formula 1 si guardava. Poi se si doveva fare altro a un certo orario, può anche essere che alle due e mezza non si stesse più vedendo la gara, però a quei tempi andavamo a pranzo dai miei nonni ogni domenica, quindi ricordo l'abitudine di vedere la Formula 1, così come in qualche occasione ricordo qualifiche guardate da mio padre al sabato se non era a lavorare, oppure scene di gare viste a casa.

Il mio primo ricordo in assoluto è una Benetton con livrea Camel e la sua ala anteriore. Doveva essere un servizio di un telegiornale, forse sportivo. Può essere che si commentassero dei test, ma non ne sono sicura. Non saprei dire se in quel servizio si menzionasse la forma non arrotondata dell'ala, oppure se stessero inquadrando una Benetton con l'ala rotta.
Quando ero agli albori di questo blog, inoltre, ho scritto vari post a proposito di una scena con una McLaren con livrea Marlboro, una Benetton con livrea Camel e una Ferrari a distanza ravvicinata, che ricordavo essere 1/2/3 dalla domanda che avevo fatto a mia madre mentre trasmettevano quelle immagini, guardando la TV in soggiorno dai nonni. Però non erano 1/2/3 e agli albori di questo blog ho ipotizzato che ci fosse un leader, probabilmente su Williams, ormai lontano anni luce dai piloti che lo inseguivano.
Dalla visione del GP d'Ungheria 1993 mi era sembrato di riconoscere qualcosa, ma un anno o due fa ho visto un extended highlight maturando la convinzione che non fosse quella gara. Inoltre ricordo un podio in cui chiesi ai miei genitori come mai i piloti lanciassero i cappelli giù dal podio. Ricordo qualcuno in tuta blu e Michael Schumacher in tuta gialla che sbevazzava champagne. Vari podi del 1993 potrebbero essere compatibili con simili immagini e addirittura vedendo il podio del GP di Spagna ho avuto un senso di déja-vu.
Tuttavia chi vuole vedere un ufo a tutti i costi, può arrivare a scambiare la luna piena per un ufo. Quindi va bene, ho ricordi vividi di Ayrton Senna in McLaren, così come della Benetton con la livrea che aveva fino al 1993, ma avevo cinque anni, forse neanche compiuti, non sapevo nemmeno dell'esistenza dell'Ungheria e chissà, magari neanche che esistesse la Spagna, quindi se dovessi metterci la mano sul fuoco e dire che quei gran premi li ho guardati non lo farei. In sintesi, ho deciso che nessuno di questi può avere per me lo status di "primo gran premio".

Per arrivare a un ricordo chiaro, dobbiamo spostarci al mio ultimo anno di scuola materna. Quando le bambine con cui giocavo andavano a casa, poi tendenzialmente stavo da sola magari a inventarmi storie mentali (c'erano già le basi per quella che sarei diventata in futuro) oppure andavo a chiacchierare con le insegnanti. Per qualche astruso motivo, mi misi a raccontare del gran premio visto il giorno precedente a casa dai nonni - dove spesso andavo anche a cena la domenica sera - e quando arrivò mia nonna a prendermi, dovetti lasciare la narrazione in sospeso.
La maestra, che per questioni professionali non poteva dirmi che non le fregava minimamente di quello che le avevo narrato e che neanche sapeva chi fosse la gente di cui stavo parlando, mi chiese: "ma allora chi ha vinto, Senna?" Io le risposi che aveva vinto Schumacher, e lei esclamò: "Ah". Questo monosillabo probabilmente significava "non ho la più pallida idea di chi sia", ma ai tempi non me ne rendevo conto. Chissà, forse pensavo che tutti, nessuno escluso, guardassero i gran premi. Immaginavo proprio un mondo meraviglioso, quando ero bambina.
Perché Senna presunto vincitore? Perché era stato impegnato appunto per un duello per la vittoria. E perché Schumacher? Semplice, perché il duello era stato tra loro due ed era finito con Senna che finiva in testacoda e si ritirava.

Ho iniziato a scandagliare la storia della Formula 1 degli anni '90, nel corso dei mid-2000s, alla ricerca di una simile gara, che non sapevo collocare e che tendevo a pensare di avere visto dopo un pranzo e non prima o dopo una cena (non saprei se prima o dopo, obiettivamente, perché a casa dai nonni d'inverno penso si cenasse non più tardi delle 18.30). Volevo identificare questa gara, anche se ricordavo solo il vincitore e il testacoda di Senna.
Tuttavia, a logica, doveva essere molto semplice: c'era Schumacher che vinceva una gara e Senna era ancora vivo. In sintesi, c'erano soltanto quattro gran premi in cui ciò poteva essere accaduto e infine sono riuscita a identificare il GP del Brasile 1994. Perché ne parlo oggi? Perché era il 27 marzo... e sono passati esattamente trent'anni.
Questa è per me la mia "prima gara", anche se sono sicura di averne viste altre prima. Però certi ricordi sono davvero troppo lontani nel tempo e di difficile identificazione, se non impossibile. Già di Interlagos 1994 ricordo dai tempi solo del duello tra Schumacher e Senna e il ritiro di questo, senza avere ricordi dell'epoca di quel famoso incidente in cui Eddie Irvine di fatto lanciò Jos Verstappen in testa a Martin Brundle mentre si apprestavano a doppiare Eric Bernard(?).



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Milly Sunshine