martedì 18 luglio 2023

La storia della Ensign, in ricordo di Mo Nunn (28.09.1938 - 18.07.2018)

Buongiorno a tutti, carissimi lettori, oggi è il 18 luglio 2023, ovvero il quinto anniversario della morte di Morris Nunn, all'età di 79 anni, che negli anni '90 è stato l'ingegnere di gara di Alex Zanardi al team Ganassi e successivamente fondatore dello stesso team nel quale sventuratamente lo stesso Zanardi ha terminato la sua carriera nelle open wheel qualche anno dopo, nonché team nel quale ha militato per diversi anni Tony Kanaan, prima in CART poi in IRL. Molti anni prima di tutto ciò, tuttavia, Nunn era stato fondatore di una squadra di Formula 1, di cui andrò a raccontarvi la storia.
Preparatevi, perché ci sarà anche un risvolto piuttosto dark... e anche una coincidenza piuttosto pittoresca. Vi ho detto infatti che Nunn è morto il 18 luglio... ebbene, non solo Nunn.
Buona lettura! Spero possa interessarvi la storia di questa scuderia.


Iniziamo tuttavia dall'inizio: l'Ensign fa il proprio esordio come costruttore in Formula 1 nel 1973 e lo fa con Frederik "Rikky" Von Opel, unico pilota del Liechtenstein della storia della Formula 1, che disputa un basso numero di gran premi con tanto di esordio in corso d'opera, numerosi ritiri - miglior risultato 13° in Gran Bretagna - e un'ultima apparizione al GP d'Argentina che apre il mondiale 1974, nel quale rimedia una mancata partenza a causa di un guasto.
La squadra salterà alcuni gran premi prima di affidare la vettura a Vern Schuppan, protagonista di una partenza abusiva dopo non essersi qualificato in Svezia, pare dettata pare dal caos dovuto alla definizione poco precisa di quante vetture fossero ammesse in griglia e quindi di chi fosse qualificato e chi no.
Alla fine della stagione Schuppan viene rimpiazzato da Mike Wilds, con i risultati complessivi della stagione da dimenticare: varie mancate qualificazioni da parte di entrambi e miglior risultato il 15° posto di Schuppan in Belgio.
Nel 1975 il team salta ancora diversi gran premi e alterna al volante Roelof Wunderink e più raramente Gijs Van Lennep, quest'ultimo autore del primo punto della squadra giungendo sesto in Germania - che poi vale il 12° posto in classifica costruttori. Nei seguenti gran premi di Austria e Italia viene schierata una seconda vettura guidata da Chris Amon, che resta con il team per una parte del 1976, anno in cui la squadra salta solo il GP inaugurale in Brasile e quello finale in Giappone.

Dopo un ottimo terzo posto in griglia in Svezia, Amon ottiene un unico arrivo a punti classificandosi quinto al GP di Spagna, con il team che a fine anno chiuderà di nuovo al 12° posto. I successori di Amon saranno Patrick Nève, Hans Binder, ma soprattutto Jacky Ickx, che nel 1977 farà una presenza one-off a Montecarlo, in una stagione altrimenti mono-vettura. Quell'unica monoposto la guida Clay Regazzoni (nella foto di apertura), autore di un sesto e due quinti posti in Argentina, Italia e USA Est.
Frattanto il team cliente Theodore schiera in alcuni eventi una monoposto costruita da Ensign, guidata da Patrick Tambay, anche i punti di quest'ultimo - sesto in Germania, quinto in Olanda e Canada - contribuiscono al 10° posto nel mondiale costruttori. Theodore schiererà una Ensign occasionalmente anche nel 1978 - piloti prima Geoff Lees one-off e poi Harald Ertl - ma senza ottenere punti.
Al team ufficiale va poco meglio nel 1978. Schiera quasi sempre una sola vettura, ma nel corso della si susseguono un numero improponibile di piloti, Danny Ongais,di nuovo Jacky Ickx, Lamberto Leoni, Derek Daly, un esordiente Nelson Piquet e Brett Lunger. Daly arriva sesto in Canada, un unico punto e 13° posto nel mondiale costruttori.
Rimasto per il 1979, Daly viene sostituito in corso d'opera prima da Patrick Gaillard e poi da Marc Surer. Tutti e tre spesso non si qualificano e a fine anno non arriva nemmeno un punto, così come non ne vedranno nemmeno nella stagione 1980.

Il 1980, tuttavia, il non fare punti è il male minore: ritornato con il team dopo essere stato prima in Shadow e poi in Williams, Regazzoni inizia la stagione con la Ensign ottenendo come miglior risultato un nono posto in Sudafrica, tuttavia nel GP seguente degli USA Ovest a Long Beach, uscito di pista a causa di un guasto, impatta contro la Brabham di Ricardo Zunino lasciata dai commissari in una via di fuga dopo il ritiro. L'incidente è disastroso e Clay rimane paralizzato. Prima Tiff Needell e poi Jan Lammers lo sostituiranno nel corso della stagione, con una seconda vettura guidata da Geoff Lees ai GP di Olanda e Italia. Tutti e tre non sempre si qualificheranno e in generale la stagione sarà negativa.
Va ben diversamente il 1981, per il momento vi basti sapere che si alternano, ancora con un team mono-vettura prima Marc Surer (nella foto qui sotto) e poi Eliseo Salazar, con un 11° posto in classifica costruttori dovuto a un quarto e un sesto posto di Surer in Brasile (evento sul quale tornerò a breve) e Montecarlo e a un sesto di Salazar in Olanda - ebbene sì, Salazar può dire di avere fatto un punto con la Ensign, cosa che a titolo di esempio Piquet non potrebbe affermare.
Quello del pilota cileno sarà l'ultimo punto del team, che nel 1982 vive la sua ultima stagione, di nuovo negativa, con Roberto Guerrero al volante, il quale si classifica al termine di un gran premio una sola volta, con un ottavo posto in Germania. A quel punto Nunn decide di vendere il team a Teddy Yip ed Ensign si fonde con la Theodore, per la quale lo stesso Guerrero gareggerà nel 1983, finché anche Theodore non uscirà di scena.


Veniamo adesso al GP del Brasile 1981, il quarto posto di Marc Surer miglior risultato della storia per l'Ensign, affiancato dall'unico giro più veloce ottenuto in un decennio di storia. La cosa folle è che Surer quella gara non dovrebbe nemmeno correrla! È infatti stato appiedato per un pilota pagante che big money colombiani di dubbia provenienza, tale Ricardo Londoño-Bridge, il quale prende parte a una sessione di prove libere.
Un incidente con Keke Rosberg, tuttavia, viene utilizzato come scusa per non concedergli la Superlicenza... anche perché, mentre Nunn si è fatto ingannare dal cash, Bernie Ecclestone scopre che lo sponsor è il narcotraffico e si libera in fretta della presenza potenzialmente imbarazzante di Londoño, perché potrebbe uscirne un brutto scandalo che minerebbe la reputazione della Formula 1.
Uscito di scena Londoño, Surer ritorna al volante e, appunto, ottiene il miglior risultato della storia del team. Londoño continua a gareggiare qua e là, per poi dedicarsi lui stesso ad attività illegali. Muore il 18 luglio 2009, a 59 anni, assassinato durante un regolamento di conti tra narcotrafficanti.

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Milly Sunshine