Il 2 Novembre ad Austin si svolge il terzultimo gran
premio stagionale, con Rosberg che scatta dalla pole position davanti al
compagno di squadra Hamilton e alle Williams.
Questa è la griglia di partenza, che tiene conto delle
penalità: Rosberg, Hamilton, Bottas, Massa, Ricciardo, Alonso, Magnussen,
Raikkonen, Sutil, Maldonado, Perez, Button (qualificato 8° retrocesso per la
sostituzione del cambio), Hulkenberg, Vergne, Gutierrez, Grosjean, Kvyat
(qualificato 14°, retrocesso per la sostituzione della power-unit). Partirà
dalla pit-lane Vettel per un problema analogo a quello di Kvyat; monterà gomme
medium anziché soft.
La partenza è regolare: Rosberg mantiene la posizione
mentre Hamilton deve accontentarsi del secondo posto, Massa si piazza terzo davanti
a Bottas, mentre Alonso al momento è quinto davanti a Magnussen e a Ricciardo
che ha perso due posizioni ma che ben presto supererà il danese della McLaren.
Nel corso del primo giro nelle zone basse della top-ten
Perez tampona Raikkonen, che riuscirà a proseguire, per poi finire addosso a
Sutil che per la prima volta in questa stagione si era qualificato tra i primi
dieci. Entra in pista la safety car che rimane tre giri. Ne approfittano per
fermarsi ai box i piloti della McLaren e della Lotus, oltre che Hulkenberg,
Vergne, Gutierrez e Vettel. Nello specifico Vettel, partito su gomme medium si
ferma due volte, la prima per montare le soft e la seconda per tornare alle
medium. Saranno successivamente penalizzati con 5 secondi di stop and go Vergne
e Gutierrez per eccesso di velocità nella pit-lane.
Quando si riparte (5° giro) Ricciardo supera Alonso per
la quinta posizione, mentre davanti non avvengono altri eventi degni di nota. C’è
qualche duello in atto, ma soltanto nelle retrovie.
Al 15° giro Massa e Ricciardo sono i primi a rientrare ai
box, seguiti un giro più tardi da Bottas che perde una posizione tornando in
pista davanti a Ricciardo, che monta gomme medium diversamente dai due piloti
della Williams che hanno optato (e sono gli unici) per le soft.
Per il duo Mercedes, Rosberg si ferma al 16° giro e
Hamilton un giro più tardi, tornando in pista dietro al compagno di squadra.
Nel frattempo dopo Sutil e Perez all’inizio, si ritira
anche Hulkenberg al 18° giro, stavolta per un guasto. Oltre a loro non ci
saranno altri ritirati.
Al 24° giro, proprio mentre Alonso ha appena superato
Button, c’è un sorpasso decisivo: Hamilton strappa la leadership al compagno di
squadra. Dietro di loro, mentre si avvicina la metà della gara, troviamo Massa,
Ricciardo, Bottas, Magnussen, Alonso, Button, Grosjean e Vettel in top-ten.
Le McLaren sono in difficoltà e, intorno a metà gara,
dopo avere subito sorpassi dai piloti che le seguono, prima Magnussen e poi
Button si fermano ai box per la seconda sosta.
Tra i piloti della top-5 è Bottas ad aprire il secondo
giro di pit-stop, seguito nei due giri successivi da Ricciardo e Massa, con
quest’ultimo che, proprio come Bottas nel pit-stop precedente, si ritrova
dietro a Ricciardo, che risale quindi in terza posizione. Tutti montano gomme
medium, così come i piloti della Mercedes, che rientrano al 34° (Hamilton) e al
35° giro (Rosberg), il cui distacco non varia e che resterà invariato fino alla
fine della gara. I piloti della Ferrari proseguiranno ancora per un’altra
decina di giri prima di rientrare ai box per la seconda sosta.
Dopo la terza sosta, nel frattempo, Vettel che era in
difficoltà nella prima parte di gara sembra iniziare ad andare meglio.
Quando Alonso si ferma, al 43° giro (ultimo pilota a
rientrare per la seconda sosta), esce dai box proprio davanti al pilota della
Redbull, che però lo supera. Il pilota della Ferrari si riprenderà la posizione
un paio di giri più tardi, mentre Vettel successivamente rientrerà per una
quarta sosta, mentre Raikkonen sarà protagonista di un acceso duello fuori
dalla top-ten con Kvyat, che si riprenderà la posizione. Nel frattempo sono piuttosto
scatenati anche Button e Grosjean, con il pilota della McLaren davanti.
Gli ultimi giri sono piuttosto infiammati, non tanto per
i primi, quanto per i piloti che si contendono le ultime posizioni della top-ten.
In particolare il momento più esaltante avviene quando Vergne attacca Grosjean
con decisione (o “con malizia”, cit. Ivan Capelli, che ha usato quelle parole
per descrivere la maggior parte delle manovre avvenute oggi!). Tra i due c’è un
contatto, destinato ad essere investigato nel post-gara, con il pilota della
Toro Rosso che costringe l’altro sull’erba. Vergne supera Grosjean, e non è il
solo: ne approfitta anche Maldonado, che per la prima volta in questa stagione
sembra veramente in forma (anche se è riuscito nel frattempo a conquistarsi 5
secondi di stop and go da aggiungere alla fine della gara per eccesso di velocità
nella pit-lane).
Nel frattempo Raikkonen, sfruttando un errore di Kvyat,
riesce a superarlo, prima che arrivi Vettel a superarlo a sua volta. Sia Raikkonen
che Kvyat saranno costretti di lì a poco a un’ulteriore sosta.
Gli ultimi giri vedono Button perdere posizioni, superato
da Vergne e da Maldonado. Il pilota della McLaren si ritrova di nuovo ad avere
a che fare con Grosjean, ma ormai sono entrambi fuori dalla top-ten e, per
quanto riguarda Grosjean, a volte anche fuori dall’asfalto, viste le sue
continue escursioni sull’erba sintetica, che però non gli impediranno di
arrivare davanti a Button.
Vergne e Maldonado saranno superati entrambi da Vettel,
quando manca un giro al termine della gara, ma il confronto tra loro due non è
finito: nel corso del 56° giro, uno scatenatissimo Maldonado strapperò la 9^
posizione a Vergne, almeno in teoria perché vista la penalità precipiterà
dietro, riuscendo comunque a conquistare il primo punto stagionale.
Tornando ai due piloti della Mercedes: Hamilton porta a
24 punti il proprio vantaggio in classifica, il che significa che il campionato
rimarrà matematicamente aperto fino all’ultima gara stagionale, il che è
sicuramente positivo visto le scarse aspettative in tal senso di molti mesi fa.
Risultato
1. Lewis Hamilton
Mercedes 1:40:04.785
2. Nico Rosberg
Mercedes +4.314
3. Daniel Ricciardo
Red Bull +25.560
4. Felipe Massa
Williams +26.924
5. Valtteri Bottas
Williams +30.992
6. Fernando Alonso
Ferrari +1:35.231
7. Sebastian Vettel
Red Bull +1:35.734
8. Kevin Magnussen
McLaren +1:40.682
9. Jean Eric Vergne
Toro Rosso +1:43.863
10. Pastor Maldonado
Lotus +1:47.870
11. Romain Grosjean
Lotus +1 Lap
12. Jenson Button
McLaren +1 Lap
13. Kimi Raikkonen
Ferrari +1 Lap
14. Esteban Gutiérrez
Sauber +1 Lap
15. Daniil Kvyat
Toro Rosso +1 Lap
DNF. Nico Hulkenberg
Force India +40 Laps
DNF. Sergio Perez
Force India +55 Laps
DNF. Adrian Sutil
Sauber +56 Laps
TOP: Hamilton
e la Mercedes, anche se mi sto scocciando di scrivere ogni volta le stesse
cose, così come mi sto scocciando di tutte queste sue vittorie di fila. Allo stesso
modo anche Rosberg e Ricciardo a completare il podio mi stanno ormai producendo
una certa orticaria!
Piccola menzione anche per Vergne, a cui basta la
minaccia di rimanere a piedi il prossimo anno per dare il meglio di sé, e a
Maldonado che sfata il mito del numero 13... per ora!
FLOP: Perez,
dopo qualche gara positiva ne combina un’altra delle sue coinvolgendo tra l’altro
anche Sutil che per una volta aveva la possibilità di fare bene.
Piccola menzione anche per la Williams, che per l’ennesima
volta si fa portare via posizioni ai pit-stop , e per la Ferrari che prende un
minuto e mezzo dalle Mercedes e più di un minuto dalle Williams... parlare
delle McLaren, infine, sarebbe come sparare sulla croce rossa.
Questa cronaca è stata scritta dall’Autrice© per il forumF1GC, illuminata dallo smagliante sorriso di Ricciardo... o forse no, dato che
il sorriso di Ricciardo le dà da ormai troppi mesi l’impressione di essere il
sorriso di chi appare come un “nice guy” e poi ha la cantina piena di
cadaveri...
EDIT (03/11): nel post-gara Vergne è stato penalizzato di 5 secondi per
il contatto con Grosjean, pertanto scala di una posizione: 9) Maldonado, 10)
Vergne è l’unico cambiamento nella classifica.
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