Splende il sole a Montecarlo, nel giorno del sesto gran
premio stagionale di un campionato finora dominato dalla Mercedes.
Nonostante l’investigazione, la pole di Rosberg non viene
messa in discussione, in quanto non ha violato alcun punto dell’attuale
regolamento. Per quanto riguarda gli altri piloti sotto investigazione dopo le
qualifiche, Ericsson è stato retrocesso: dall’ultima posizione partirà invece
dalla pit-lane.
Bianchi sostituisce il cambio e quindi a sua vola viene
retrocesso. Partirà in fondo alla griglia, dietro a Chilton e Kobayashi.
Griglia di
partenza aggiornata: Rosberg, Hamilton, Ricciardo, Vettel, Alonso,
Raikkonen, Vergne, Magnussen, Kvyat, Perez, Hulkenberg, Button, Bottas,
Grosjean, Maldonado, Massa, Gutierrez, Sutil, Chilton, Kobayashi, Bianchi;
dalla pit-lane Ericsson.
Numero giri: 78.
Gara
Parte il giro di formazione e Maldonado rimane fermo
sulla griglia di partenza: per una volta in cui non si era qualificato ultimo,
gli toccherà partire dalla pit-lane... anzi, non partirà affatto.
Al momento della partenza Rosberg mantiene la prima
posizione davanti a Hamilton, mentre Vettel supera il compagno di squadra e
risale al terzo posto. Raikkonen intanto grazie a un buono spunto si inserisce
in terza posizione davanti a Ricciardo, Alonso, Magnussen, Vergne, Kvyat e
Hulkenberg a completare la top-ten.
Mentre davanti non ci sono stati intoppi, a centro gruppo
non si può dire lo stesso: Button e Perez si toccano, con il pilota della Force
India che finisce contro le barriere. La vettura è girata di lato nel bel mezzo
della pista, pertanto entra la safety-car, che resterà in pista per tre giri,
nel corso dei quali Sutil e Grosjean effettuano la prima sosta.
Colpo di scena al restart: Vettel rallenta
all’improvviso, perde una posizione dopo l’altra e il suo commento via radio,
“I have no power”, non lascia spazio a molte interpretazioni. Rientra ai box,
dopo una lunga sosta torna in pista doppiato, rimane un paio di giri e alla
fine è costretto a tornare ai box, dove si ritira per problemi al motore.
Al 12° giro rientra ai box Kvyat: la durata della sosta
fa pensare che anche per lui si tratti di un problema al motore. Infatti anche
per il pilota della Toro Rosso è un ritiro.
Intorno al 20° giro viene comunicata una penalità (5
secondi di stop and go) per Gutierrez, Chilton e Bianchi, a causa di
un’irregolarità commessa in partenza.
A causa dell’assenza di Maldonado, i tre che dovevano
partire dietro di lui dalla stessa parte della pista, hanno sbagliato piazzola
sulla griglia di partenza, partendo di fatto davanti a piloti che avrebbero
dovuto partire dietro di loro (per intenderci: Gutierrez è partito davanti a
Massa anziché dietro, Chilton davanti a Sutil anziché dietro, Bianchi davanti a
Kobayashi anziché dietro).
Al 25° giro, proprio dopo essere stato doppiato dalle due
Mercedes, Grosjean entra ai box per la seconda sosta.
Subito dopo Sutil va a sbattere contro le barriere
all’uscita del tunnel, spargendo detriti per la pista: entra per la seconda
volta la safety car. Tutti i piloti della top-ten rientrano ai box (dove
peraltro per poco non c’è una collisione tra Magnussen e Vergne - messi sotto
indagine per “unsafe release"), con Rosberg che mantiene la prima
posizione davanti a Hamilton, Raikkonen, Ricciardo e Alonso. Dietro di loro si
inserisce in sesta posizione Massa, unico pilota che non ha effettuato il
pit-stop.
Dopo un paio di giri dietro la safety-car Raikkonen fora,
dopo il tamponamento da parte di una MArussia. È costretto a tornare ai box,
dai quali esce in 13^ posizione.
Si riparte con la top-ten così composta: Rosberg,
Hamilton, Ricciardo, Alonso, Massa, Vergne, Magnussen, Hulkenberg, Button,
Bottas.
Al 32° giro Hulkenberg supera Magnussen e si porta in 7^
posizione, che diviene 6^ pochi giri dopo, in quanto Vergne viene penalizzato
con un drive through per l’“unsafe release” di cui già detto.
Al 36° giro Raikkonen supera Kobayashi per la 12esima
posizione; ne approfitta anche Bianchi che effettua una gran manovra di
sorpasso sul giapponese, che si ritrova anche Grosjean negli scarichi.
Massa prosegue fino al 46° giro e poi rientra ai box,
tornando in pista alle spalle di Raikkonen. È 11°, stessa posizione che
occupava prima dell’ingresso della safety-car. A quel punto in top-ten
troviamo: Rosberg, Hamilton, Ricciardo, Alonso, Hulkenberg, Magnussen, Bottas,
Bottas, Gutierrez, Raikkonen.
Seguono Massa, Bianchi e Vergne, con quest’ultimo in
difficoltà nel superare la Marussia. La gara di Vergne finisce comunque pochi
giri più tardi.
Subito dopo Bottas subisce un sorpasso da Gutierrez, ma
si riprende la posizione “tagliando” nel frattempo una curva. Non farà in tempo
a restituirgli la posizione: rottura del motore anche per lui, con la vettura
parcheggiata lungo la pista. Viene comunque rimossa senza problemi.
Anche per Gutierrez la gara finisce, al 62° giro, quando
va a sbattere. Ancora una volta la vettura viene rimossa senza che sia
necessario l’ingresso della safety car. La notizia più importante, al momento,
è che soltanto 14 vetture sono in pista e che la 10° posizione è occupata dalla
Marussia di Jules Bianchi.
Il pilota francese, però, dovrà scontare una penalità:
dal momento che lo stop and go che gli era stato inflitto all’inizio della gara
è stato effettuato durante la neutralizzazione della safety-car, gli saranno aggiunti
5 secondi alla fine della gara.
Nella fase conclusiva della gara Hamilton, che era
vicinissimo a Rosberg poco prima, inizia a perdere terreno. Via radio il pilota
della Mercedes sostiene di avere qualcosa in un occhio, che gli impedisce di
avere una buona visuale. Ricciardo sta rimontando su di lui.
Mancano 5 giri al termine quando Button supera Magnussen,
poco dopo c’è un contatto tra lui e Raikkonen, quest’ultimo danneggia la
vettura ed è costretto a rientrare un’ulteriore volta ai box. Anche Magnussen
perde posizioni.
Hamilton vince la gara con un discreto vantaggio, mentre
completano il podio Hamilton e Ricciardo, a distanza ravvicinata l’uno
dall’altro.
Seguono Alonso, Hulkenberg, Button e Massa, mentre
Grosjean 9° al traguardo risale in 8° posizione davanti a Bianchi (che porta
per la prima volta la Marussia a punti), con Magnussen che chiude la top-ten.
Risultato
1) Rosberg (Mercedes), 2) Hamilton (Mercedes), 3) Ricciardo (Redbull), 4) Alonso (Ferrari), +1 giro 5) Hulkenberg (Force India), 6) Button (Mclaren), 7) Massa (Williams), 8) Grosjean (Lotus), 9) Bianchi (Marussia), 10) Magnussen (Mclaren), 11) Ericsson (Caterham), 12) Raikkonen (Ferrari), +3 giri 13) Kobayashi (Caterham), 14) Chilton (Marussia). RIT: Gutierrez (Sauber), Bottas (Williams), Vergne (Toro Rosso), Sutil (Force India), Kvyat (Toro Rosso), Vettel (Redbull), Perez (Force India), Maldonado (Lotus).
TOP: indubbiamente
Bianchi, autore di una gara memorabile, che riesce a portare i primi punti
della storia della Marussia che, tra parentesi, in classifica è al momento
davanti alla Sauber... se gli dessero una buona macchina non credo che sarebbe
lo scarso che tutti lo definiscono...
FLOP: ehm...
le Lotus? Maldonado non riesce nemmeno a partire, mentre Grosjean trascorre
tutta la gara dietro alla Marussia di Bianchi e, se non fosse che quest’ultimo
viene penalizzato, gli finirebbe addirittura dietro... sembrano tornati ai
livelli di due mesi fa.
Questo commento appartiene a F1GC e alla sua Autrice, che
l’ha scritto con l’ispirazione della Sacra Cenerentola di Banbury, che per l’occasione
da zucca si è trasformata in carrozza e ha compiuto il primo passo per l’obiettivo
primario, che rimane la conquista del mondo. #MarussiaForTheWin.
#WeBelieveInBianchi. #JulesHasGotThePower.
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Milly Sunshine