Dopo tre settimane dallo scorso gran premio della Cina è
la volta del quinto appuntamento stagionale, il gran premio di Spagna, sul
circuito di Montmelò (o Circuito de Catalunya, come c’è l’usanza di chiamarlo
al giorno d’oggi).
Al venerdì e al sabato mattina le Mercedes si sono
mostrate ancora una volta le vetture più veloci: nelle due sessioni di prove libere del venerdì Hamilton ha fatto registrare il miglior tempo, mentre è
stato il suo compagno di squadra Rosberg il più veloce al sabato mattina.
Le Mercedes sembrano capaci, ancora una volta, di mettere
un abisso tra loro e gli altri, mentre è minimo il gap tra i team di livello
medio-alto e medio.
Per la seconda volta nella stagione (la prima era stata
in Bahrein) le qualifiche vengono disputate in condizioni di asciutto, e
iniziano con una Q1 in cui non avviene nulla di sorprendente: un incidente di
Maldonado, che causa una temporanea interruzione, gli impedisce di far
registrare un tempo (ma, seppure fuori dal 107%, sarà ammesso alla gara perché
ha ampiamente dimostrato, nelle prove libere, di poter girare su tempi entro
tale limite: stavolta le Lotus raggiungevano ampiamente la top-ten), e davanti
a lui si piazzano i piloti dei “nuovi team”, con le Marussia più veloci delle
Caterham e con Chilton ed Ericsson più veloci dei rispettivi compagni di
squadra. Il primo degli esclusi è, con poche sorprese, Sutil.
Il miglior tempo nella Q1 viene fatto registrare da
Rosberg, davanti al compagno di squadra Hamilton e alle Redbull, che nelle libere
del venerdì hanno continuato ad accusare qualche problema di affidabilità (un
problema elettrico ha fermato Vettel dopo quattro giri nelle libere 1 e gli ha
impedito di scendere in pista nelle libere 2).
In Q2 ancora una volta le Mercedes si mostrano le vetture
più performanti e distaccano parecchio gli avversari.
Magnussen e Vergne accusano problemi a causa dei quali
non riescono a far registrare alcun tempo: risultano qualificati 15° e 16°,
anche se il francese della Toro Rosso partirà dal fondo dello schieramento a
causa di una penalità.
Le qualifiche finiscono qui anche per le Force India
(Hulkenberg 11°, Perez 12°), per Kvyat (13°) e Gutierrez (14°).
Dopo 4 dei 12 minuti della Q3 avviene un colpo di scena:
Vettel entra in pista ed è subito fermo per un probabile problema al cambio (non
avendo fatto registrare alcun tempo partirà 10°, a meno che non sia necessario
sostituire il cambio); vista la posizione della vettura la sessione viene
provvisoriamente stoppata e, quando si riparte, ci sono ancora 8 minuti a
disposizione e molti piloti scelgono di effettuare un unico tentativo.
Come facilmente pronosticabile, le qualifiche finiscono
con una prima fila tutta Mercedes, con Hamilton che conquista la pole position
davanti al compagno di squadra. È terzo Ricciardo, a un secondo di distacco dal
leader, mentre è staccato quasi un secondo e mezzo Bottas che strappa un’ottima
quarta posizione. Seguono, molto più distanti in termini di tempi, Grosjean
(5°), le Ferrari (Raikkonen 6°, Alonso 7°), Button (8°) e Massa (9°).
Griglia di
partenza
1^ fila: 1. Hamilton (Mercedes), 2. Rosberg (Mercedes)
2^ fila: 3. Ricciardo (Redbull), 4. Bottas (Williams)
3^ fila: 5. Grosjean (Lotus), 6. Raikkonen (Ferrari)
4^ fila: 7. Alonso (Ferrari), 8. Button (McLaren)
5^ fila: 9. Massa (Williams), 10. Vettel (Redbull)
6^ fila: 11. Hulkenberg (Force India), 12. Perez (Force
India)
7^ fila: 13. Kvyat (Toro Rosso), 14. Gutierrez (Sauber)
8^ fila: 15. Magnussen (McLaren), 16. Sutil (Sauber)
9^ fila: 17. Chilton (Marussia), 18. Bianchi (Marussia)
10^ fila: 19. Ericsson (Caterham), 20. Kobayashi
(Caterham),
11^ fila: 21. Maldonado (Lotus), 22. Vergne (Toro Rosso)
Commento realizzato per F1GC da Sunshine©.
Si ringrazia il Sacro Imperatore dell’Ultima Fila per la
sua incontrastabile fonte di ispirazione, nonostante stavolta non sia in ultima
fila ma in terzultima.
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