La 98esima edizione della Indy 500 si svolge come da
tradizione nel “Memorial Weekend”, domenica 25 maggio.
Oltre al ritorno di Montoya, ritornato in Indycar in
questa stagione, si segnala anche la presenza di un altro ex pilota di Formula
1 ed ex vincitore della Indy 500. Si tratta di Jacques Villeneuve, tornato per
lo storico appuntamento sull’ovale più celebre al mondo.
Inoltre, dettaglio non di poco conto, la safety-car è
guidata da nientemeno che Dario Franchitti! *____*
Griglia di
partenza: 1. Ed Carpenter (Carpenter Chevy), 2. James Hinchcliffe (Andretti
Honda), 3. Will Power (Penske Chevy), 4. Helio Castroneves (Penske Chevy), 5.
Simon Pagenaud (Schmidt Honda), 6. Marco Andretti (Andretti Honda), 7. Carlos Muñoz
(Andretti Honda), 8. Josef Newgarden (Fisher Honda), 9. JR Hildebrand
(Carpenter Chevy), 10. Juan Pablo Montoya (Penske Chevy), 11. Scott Dixon
(Ganassi Chevy), 12. Kurt Busch (Andretti Honda), 13. Jack Hawksworth (Herta
Honda), 14. Justin Wilson (Coyne Honda), 15. Mikhail Aleshin (Schmidt Honda),
16. Tony Kanaan (Ganassi Chevy), 17. Sebastien Bourdais (KV Chevy), 18. Oriol
Servià (Rahal Honda), 19. Ryan Hunter-Reay (Andretti Honda), 20. Graham Rahal
(Rahal Honda), 21. Carlos Huerta (Coyne Honda), 22. Pippa Mann (Coyne Honda),
23. Takuma Sato (Foyt Honda), 24. Alex Tagliani (Fisher Honda), 25. Townsend
Bel (KV Chevy), 26. Charlie Kimball (Ganassi Chevy), 27. Jacques Villeneuve
(Schmidt Honda), 28. James Davison (KV Chevy), 29. Martin Plowman (Foyt Honda),
30. Ryan Briscoe (Ganassi Chevy), 31. Sage Karam (Ganassi Chevy), 32. Sebastian
Saavedra (KV Chevy), 33. Buddy Lazier (Lazier Chevy).
GARA: Carpenter
scatta dalla pole position, ma non ha un buono spunto e viene superato da
Hinchcliffe, che si porta in testa già al primo giro. Tutto è tranquillo anche
nelle retrovie: solo Briscoe ha sfiorato il muro, ma riesce a raggiungere i box
senza problemi, anche se ne esce doppiato.
Nelle prime posizioni troviamo Hinchcliffe, Carpenter,
Power, Castroneves e Andretti in top-5, finché al 12° giro Carpenter prende la
testa della gara e ci rimane fino al 38° quando si ferma per il primo pit-stop
in regime di verde.
Dopo la prima sosta le posizioni dei primi tre sono
invariate, ma Power di lì a poco si porta in testa. I primi cinque a un quinto
di gara (40° giro) sono Power, Hinchcliffe, Carpenter, Hildebrand e
Castroneves, anche se pochi giri dopo inizia a perdere posizioni e precipita
oltre la top-5.
Andretti invece recupera posizioni, tanto che al 58° giro
prende la prima posizione, dove resterà finché al successivo pit-stop, sempre
in regime di verde, pochi giri più tardi, non si ritroverà sopravanzato da
Castroneves.
Più o meno intorno al 60-65° giro per il vincitore della
scorsa edizione, Tony Kanaan, le cose si mettono male: lo troviamo fermo ai
box, con evidenti problemi alla vettura. Riuscirà a rientrare in pista, ma
soltanto dopo aver perso molti giri.
La terza sosta è, sempre in regime di verde, intorno al
95° giro. Stavolta va in testa Hunter-Reay dopo la sosta, anche se nei giri
successivi è in lotta per la posizione con Castroneves e Andretti, con il
brasiliano che fa qualche giro in prima posizione.
È comunque Hunter-Reay a riprendere la testa della gara
ed è ancora in testa anche dopo il successivo pit-stop.
A proposito di pit-stop, per eccesso di velocità nella
pit-lane vengono penalizzati con un drive through sia Power sia Montoya.
Hunter-Reay mantiene la prima posizione fino a quando,
intorno al 140° giro, Andretti gli strappa la posizione portandosi nuovamente
in testa. Dietro a Hunter-Reay troviamo ancora Castroneves, mentre stanno per
essere completati i primi tre quarti di gara.
Dopo 150 giri senza bandiere gialle, Kimball va a
sbattere e finisce in testacoda. Entra la safety-car e rimane in pista per
sette giri.
Dopo il restart si prolunga un acceso duello per la
leadership tra Hunter-Reay e Carpenter, mentre Andretti è in terza posizione.
Entra la safety-car per la seconda volta quando, a una
trentina di giri dal finale, Dixon finisce a muro. Hunter-Reay e Carpenter sono
primo e secondo anche dopo la sosta, mentre seguono Bell (che non è un pilota a
“tempo pieno” ma che per gran parte dell’anno fa il telecronista – l’anno scorso,
in una telecronaca, menzionò dozzine di volte il 25° compleanno della De
Silvestro, che cadeva proprio quel giorno), Hinchcliffe, Castroneves e
Andretti.
Si riparte quando mancano appena 25 giri alla fine... e
si riparte col botto! Dopo un probabile contatto con Bell, Carpenter finisce in
testacoda e viene centrato da Hinchcliffe.
Terza safety car: quando si riparte, Hunter-Reay mantiene
la testa della gara, mentre Bell perde qualche posizione. Tra i primi tre
troviamo quindi: Hunter-Reay, Andretti, Castroneves.
Seguono dieci giri “di fuoco”: prima va in testa
Andretti, poi Castroneves, poi Hunter-Reay, poi torna in testa Andretti,
dopodiché Castroneves... e a 10 giri dalla fine Bell va a sbattere.
Bandiere gialle, che poi diventano rosse: pare che ci
fosse già una bandiera danneggiata e la gara viene sospesa dopo due giri
percorsi dietro la safety-car.
...
...
...
...
No, non è la NASCAR, quindi non è necessario aspettare 12
anni prima di ripartire. Si riparte dietro la safety-car per altri due giri...
poi... GOOOOOOOOOO! Mancano 6 giri al termine e Hunter-Reay è in testa davanti
a Castroneves e Andretti.
Ne mancano sei quando Castroneves supera Hunter-Reay e si
porta in testa, mentre anche Andretti si avvicina al compagno di squadra che
però mantiene il secondo posto e, anzi, è molto vicino a Helio e torna in testa
solo un giro dopo avere subito il sorpasso del brasiliano.
Mancano due giri al termine quando Castroneves... ma
Hunter-Reay torna in testa proprio quando inizia l’ultimo giro!
Castroneves, comunque, insiste... e un giro più tardi
finisce la gara a soli 6 centesimi di distacco dal vincitore.
Conclusione mia: è stato un finale epico. *-*
Altra conclusione: comunque un pilota che vince la
Indycar e dopo non scoppia a piangere a dirotto, proprio non lo si può vedere!
U.U
Risultato
1 (28) Ryan Hunter-Reay
Andretti Autosport Honda 200
2:40:48.2305
2 (3) Hélio Castroneves
Team Penske Chevrolet 200
+0.0600
3 (25) Marco Andretti
Andretti Autosport Honda 200
+0.3171
4 (34) Carlos Muñoz
Andretti Autosport Honda 200
+0.7795
5 (2) Juan Pablo Montoya
Team Penske Chevrolet 200
+1.3233
6 (26) Kurt Busch (R)
Andretti Autosport Honda 200
+2.2666
7 (11) Sébastien Bourdais
KV Racing Technology
Chevrolet 200 +2.6576
8 (12) Will Power
Team Penske Chevrolet 200
+2.8507
9 (22) Sage Karam (R)
Dreyer & Reinbold Kingdom Racing
Chevrolet 200 +3.2848
10 (21) J.R. Hildebrand
Ed Carpenter Racing
Chevrolet 200 +3.4704
11 (16) Oriol Servià
Rahal Letterman Lanigan Racing
Honda 200 +4.1077
12 (77) Simon Pagenaud
Schmidt Peterson Motorsports
Honda 200 +4.5677
13 (68) Alex Tagliani
Sarah Fisher Hartman Racing
Honda 200 +7.6179
14 (5) Jacques Villeneuve
Schmidt Peterson Motorsports
Honda 200 +8.1770
15 (17) Sebastián Saavedra KV Racing Technology Chevrolet
200 +8.5936
16 (33) James Davison (R)
KV Racing Technology
Chevrolet 200 +9.1043
17 (18) Carlos Huertas (R) Dale Coyne Racing Honda
200 +12.1541
18 (8) Ryan Briscoe
Chip Ganassi Racing
Chevrolet 200 +13.3143
19 (14) Takuma Sato
A.J. Foyt Enterprises Honda 200
+13.7950
20 (98) Jack Hawksworth (R) Bryan Herta Autosport Honda
200 +13.8391
21 (7) Mikhail Aleshin (R) Schmidt Peterson Motorsports Honda
198 +2 laps
22 (19) Justin Wilson
Dale Coyne Racing Honda 198 +2
laps
23 (41) Martin Plowman (R) A.J. Foyt Enterprises Honda
196 +4 laps
24 (63) Pippa Mann
Dale Coyne Racing Honda 193 +7
laps
25 (6) Townsend Bell
KV Racing Technology
Chevrolet 190 Contact
26 (10) Tony Kanaan
Chip Ganassi Racing
Chevrolet 177 +23 laps
27 (20) Ed Carpenter
Ed Carpenter Racing
Chevrolet 175 Contact
28 (27) James Hinchcliffe
Andretti Autosport Honda 175
Contact
29 (9) Scott Dixon
Chip Ganassi Racing
Chevrolet 167 Contact
30 (67) Josef Newgarden
Sarah Fisher Hartman Racing
Honda 156 Contact
31 (83) Charlie Kimball
Chip Ganassi Racing
Chevrolet 149 Contact
32 (91) Buddy Lazier
Lazier Partners Racing
Chevrolet 87 Mechanical
33 (15) Graham Rahal
Rahal Letterman Lanigan Racing
Honda 44 Electrical
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