Nel weekend del 21 aprile ha avuto luogo il gran premio
di Long Beach, in California, terza prova del campionato Indycar (la prima un
mese fa a St. Petersburg, vinta da Hinchcliffe, la seconda due settimane fa in
Alabama vinta da Hunter-Reay).
Griglia di
partenza
1. Dario Franchitti, 2. Ryan Hunter-Reay
3. Will Power, 4. Takuma Sato
5. Mike Conway, 6. Helio Castroneves
7. James Hinchcliffe, 8. Tony Kanaan
9. Charlie Kimball, 10. EJ Viso
11. Graham Rahal, 12. JR Hildebrand
13. James Jakes,14. AJ Allmendinger
15. Sebastien Bourdais, 16. Josef Newgarden
17. Simon Pagenaud, 18. Oriol Servia
19. Simona De Silvestro, 20. Sebastian Saavedra
21. Alex Tagliani, 22. Ana Beatriz Figueiredo
23. Ed Carpenter, 24. Justin Wilson
25. Marco Andretti, 26. Scott Dixon
27. Tristan Vautier
Cronaca della gara
Al via Franchitti mantiene la leadership, mentre non ci
sono cambiamenti significativi tra le prime posizioni, eccetto il sorpasso di
Sato su Power dopo poche curve, mentre nelle retrovie un contatto tra Vautier e
Dixon manda quest’ultimo in testacoda e lo costringe a un pit-stop.
Alla fine del secondo giro termina la gara di Saavedra che
finisce a muro, e vengono subito esposte le bandiere gialle. Dietro la pace-car
nelle prime posizioni ci sono Franchitti, Hunter-Reay, Sato, Power, Conway, Hinchcliffe,
Castroneves, Kimball, Kanaan, Rahal... Specie nelle retrovie, frattanto,
numerosi piloti si fermano ai box per effettuare la prima sosta.
Dopo cinque giri viene esposta la bandiera verde e
Hunter-Reay tenta il sorpasso su Franchitti, che però riesce a mantenere la
leadership e nei giri successivi riesce a distanziare i piloti che lo seguono,
compreso lo stesso Hunter-Reay (che nei giri immediatamente successivi alla
ripartenza gli era ancora molto vicino) dietro al quale finisce per formarsi a
breve un trenino di vetture, composto da Sato, Power, Hinchcliffe, Kimball, Rahal,
e seppure un minimo più distanti Kanaan, Viso e Conway. Le posizioni permangono
immutate a lungo in quanto, nessuno di questi piloti anticipa la prima sosta,
diversamente da quanto avviene per alcuni dei piloti che si trovano a metà
classifica o nelle retrovie.
Al 23° giro Sato riesce a superare Hunter-Reay per la
seconda posizione e, dopo avere effettuato il sorpasso, il giapponese riesce a
mettere una certa distanza tra sé e Hunter-Reay e si lancia all’inseguimento di
Franchitti.
Conway, che era in decima posizione, si ferma ai box al
23° giro, mentre poco dopo sono vari i piloti che effettuano a loro volta il
primo pit-stop.
Hunter-Reay rientra la 29° giro, mentre un giro più tardi
si ferma Franchitti, proprio mentre in pista avviene un incidente tra Tagliani
e Kimball, con i due che vanno a impattare contro le barriere, portando a un
secondo ingresso della pace-car. Dietro la safety car Sato si ritrova in testa
davanti a Franchitti che, fermandosi prima, ha finito per perdere la
leadership. La gara riprende al 35° giro, ma la bandiera verde rimane per poco,
in quanto c’è Hinchcliffe danneggia la propria vettura in un contatto con Rahal
e Kanaan e finisce in testacoda coinvolgendo Viso. Quest’ultimo riesce a
riprendere e a raggiungere i box, dove rimane fermo per evidenti problemi,
mentre Hinchcliffe è finito a muro: è di nuovo caution.
La bandiera verde viene esposta al 39° giro, con Sato che
mantiene la leadership mentre Rahal, risalito in terza posizione, attacca
Franchitti e lo supera. Segue in quarta
posizione Vautier, poi Kanaan, Pagenaud, Power e Wilson; tra di loro Kanaan
perderà alcune posizioni nei giri immediatamente successivi, mentre Vautier
supererà Franchitti.
Al 50° giro Pagenaud effettua il secondo pit-stop,
facendo risalire Wilson in quinta posizione, mentre un giro più tardi
Hunter-Reay, che era precipitato nelle retrovie, finisce contro le barriere. Ancora
una volta entra in pista la pace-car e diversi piloti approfittano delle
bandiere gialle per fermarsi ai box. Sato è ancora leader dietro la pace-car
seguito da Rahal, Franchitti, Wilson, Kanaan, Servia, Pagenaud, De Silvestro,
Hildebrand e Andretti tra i primi dieci.
Alla fine del 55° giro, quando ne mancano 25 al termine,
non appena viene esposta bandiera verde, Wilson riesce a superare Franchitti e
a conquistare la terza posizione, alle spalle di Sato e Rahal, mentre Andretti
recupera alcune posizioni e Kimball va a sbattere, ma riesce a proseguire e
rientra ai box con la vettura danneggiata.
I giri che seguono non sono contraddistinti da
particolari colpi di scena, e la top-5 rimane invariata: Sato con un buon
vantaggio su Rahal poi a seguire Wilson, Franchitti e Kanaan, con un gap
abbastanza stabile tra l’uno e l’altro. Soltanto quando la gara procede ormai
verso il termine Servia, in sesta posizione, recupera su Kanaan e il gap scende
a meno di un secondo; proprio mentre Servia sta superando il brasiliano lo
tampona mandandolo a sbattere contro un muro. Servia non riporta particolari
danni a causa del contatto con Kanaan, perdendo di fatto soltanto una posizione
e ritrovandosi sesto; a fine gara però sarà penalizzato per l’incidente
innescato con 30 secondi aggiuntivi al suo tempo, che di fatto lo
retrocederanno tra le ultime posizioni.
Dopo l’incidente tra Servia e Kanaan inizia l’ultimo giro
e, a causa della vettura incidentata di quest’ultimo, viene esposta bandiera
gialla, che di fatto congela le posizioni, anticipando la sicurezza della
vittoria per Takuma Sato. L’ex pilota di
Formula 1 è quindi il primo giapponese a vincere un gran premio di Indycar e
per il team Foyt si tratta della primo successo dopo oltre dieci anni dall’ultima
vittoria.
Risultato
1 - Takuma Sato (Dallara DW12-Honda) - Foyt - 80 giri
2 - Graham Rahal (Dallara DW12-Honda) - Rahal -
5"3612
3 - Justin Wilson (Dallara DW12-Honda) - Coyne -
8"2386
4 - Dario Franchitti (Dallara DW12-Honda) - Ganassi -
12"3573
5 - JR Hildebrand (Dallara DW12-Chevy) - Panther -
28"2402
6 - Marco Andretti (Dallara DW12-Chevy) - Andretti -
30"2703
7 - Simon Pagenaud (Dallara DW12-Honda) - Schmidt -
31"8674
8 - Simona de Silvestro (Dallara DW12-Chevy) - KV -
33"1224
9 - Helio Castroneves (Dallara DW12-Chevy) - Penske -
33"4118
10 - Scott Dixon (Dallara DW12-Honda) - Ganassi -
33"6278
11 - James Jakes (Dallara DW12-Honda) - Rahal -
35"0645
12 - Josef Newgarden (Dallara DW12-Honda) - Fisher -
35"8945
13 - Ana Beatriz (Dallara DW12-Honda) - Coyne -
36"3442
14 - Sebastien Bourdais (Dallara DW12-Chevy) - Dragon -
36"5936
15 - Will Power (Dallara DW12-Chevy) - Penske -
43"0022
16 - Tristan Vautier (Dallara DW12-Honda) - Schmidt -
51"7961
17 - Ed Carpenter (Dallara DW12-Chevy) - Carpenter - 56"4533
18 - Oriol Servia (Dallara DW12-Chevy) - Panther DRR -
29"4683
19 - Alex Tagliani (Dallara DW12-Honda) - Herta - 1 giro
20 - Tony Kanaan (Dallara DW12-Chevy) - KV - 2 giri
21 - Charlie Kimball (Dallara DW12-Honda) - Ganassi - 2
giri
RIT. 54° giro - EJ Viso
RIT. 52° giro - AJ Allmendinger
RIT. 50° giro - Ryan Hunter-Reay
RIT. 39° giro - Mike Conway
RIT. 35° giro - James Hinchcliffe
RIT. 2° giro - Sebastian Saavedra
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